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Autore: Flos Ignis    18/08/2014    2 recensioni
Innanzi tutto, bisogna dire che questa storia parla del Destino. Dell'Amore. Della Morte. Dell'Amicizia.
La guerra contro Voldemort è finita, ma sembra che un nuovo male, ancora senza volto e senza nome, minacci di far spargere la Disperazione come un veleno mortifero. Gli eroi che ben conosciamo combatteranno contro di esso, ma la distinzione tra ciò che è giusto e ciò che è facile non è così netta. Forse riusciranno a vincere questa nuova guerra, o forse soccomberanno. La risposta che cercano, la salvezza che anelano, giace in una Verità così antica che la memoria umana non ne conserva più il ricordo.
'Quando il mondo spirerà l'ultimo anelito di vita che gli rimane, l'Ultima chiamerà a raccolta il Potere che da sempre appartiene alle Creature , traendo forza dal Fuoco, dall'Acqua, dalla Terra e dall'Aria. Il Male saprà contrastarla, ed ecco giungere il Destino, il quale plasmerà con le sue mani sè stesso e tutti quanti noi col Giudizio Celeste.
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, confido nella vostra benevolenza e nel vostro aiuto per migliorarmi come scrittrice e persona! Buona lettura, spero! Non fatevi ingannare dall'altisonanza della profezia, riservo allegre e rilassanti sorprese!
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Dedico questo capitolo a Valentina, che voi tutti meglio conoscete come  ‘ANCIENT IRIS’ qui su efp, perché qui parlerò della paura del futuro e del passato. Mia Morte, sorella, è grazie a te che adesso io non ho più paura di quello che si nasconde dentro di me. È grazie a te, se ora sono ancora viva anche dentro.  Ti voglio bene.
Cinzia, la tua Guerra
 

PAURA
 

La paura uccide più della spada
‘Il trono di spade’ di George R.R. Martin
 
 
‘Non posso amare un uomo che ha ucciso tanti innocenti! Non posso… no… NON POSSO AMARE UN UOMO SIMILE! Adesso sono io a farti un giuramento: tutte le mie sorelle che verranno…. Tutte le Creature che tu cercherai di uccidere per avere il controllo totale sulla magia…. Tutte le donne che ti affronteranno, non potrai mai sconfiggerle davvero. Ce ne sarà sempre un’altra, e un’altra ancora, e un’altra ancora, fino a quando l’Ultima sarà abbastanza forte da porre fine alla tua maledizione. Chiamo a raccolta la magia di mio Padre che mi ha designata come sua, per tramandare alle mie sorelle tutti i miei ricordi e la mia conoscenza, affinchè possano fermarti!’
 
‘Lo giuro sull’amore che ti porto, mio Nemo, che non vincerai questa guerra. Sei destinato a perdere, perché per quanto tu tenterai di rinnegare questo sentimento, non lo eliminerai MAI: perché è esso stesso che ci fa vivere. E io farò di tutto per fartelo ricordare. Dovessi metterci anche migliaia di anni, io ritornerò sempre insieme a te, in sogno, tramite visioni, come fantasma, come voce della tua coscienza…. Come voce del tuo cuore. Non ti libererai di me.’
 
‘Quando il mondo spirerà l'ultimo anelito di vita che gli rimane, l'Ultima chiamerà a raccolta il Potere che da sempre appartiene alle Creature , traendo forza dal Fuoco, dall'Acqua, dalla Terra e dall'Aria. Il Male saprà contrastarla, ed ecco giungere il Destino, il quale plasmerà con le sue mani sè stesso e tutti quanti noi col Giudizio Celeste.’
 
Un’immane esplosione di un verde lucente come milioni di stelle spazzò via ogni altra voce, ogni altro colore, per lasciare che a prevalere fosse quella che tanto amava.
-Hermione… amore mio… perdonami, se puoi. Questo era l’unico modo per salvarti. Adesso lo so… adesso ho capito: era questo il mio scopo. Salvarti. È per questo che sono nato, è per questo che il Destino mi ha donato questo potere: il mondo non può permettersi di perderti, e nemmeno io. Vivi… e non essere triste per me. Veglierò ancora su di te. Te lo prometto…-
 
 
-Hermione, svegliati!-
Harry era preoccupato a morte: era un quarto d’ora ormai che cercava di svegliare la ragazza senza successo, e quella continuava ad agitarsi in preda a qualche incubo, in un mondo dove lui non poteva raggiungerla. Era frustrante, specialmente sapendo che era difficile si trattasse di un normale sogno. Orami era un po’ che i loro incubi in comune non si presentavano, ma aveva la netta sensazione che quella notte fosse cambiato qualcosa: se prima accadeva tutto in simbiosi, quando si era svegliato aveva sentito qualcosa che ghermiva la mente di Hermione, per portarla dove lui non poteva proteggerla.
All’ennesimo verso sofferente della ragazza, Harry decise di essere stato paziente  (per modo di dire ovviamente) anche troppo. Estrasse la bacchetta e tentò quella magia che tanti guai gli aveva provocato in passato, ma che forse, per una volta, poteva essere la soluzione.
-Legilimens!-
Una cacofonia di voci lo invase, ed Harry cercò, non senza fatica, di distinguerle l’una dall’altra per cercare la coscienza catturata della sua migliore amica.
-Hermione! Dove sei?- per quanto cercasse di urlare però, nemmeno lui sentiva la sua stessa voce. Il panico rischiava di invaderlo, e fu solo per caso che alcune parole gli giunsero chiare come non mai.
- Il Male saprà contrastarla, ed ecco giungere il Destino, il quale plasmerà con le sue mani sè stesso e tutti quanti noi col Giudizio Celeste…-
Una Cruciatus l’avrebbe scosso di meno. Harry sapeva, sentiva che quelle parole… avrebbero cambiato e messo in discussione ogni cosa.
Dopo averle sentite, un’onda d’urto partì da lui, e non fu in grado di controllarla. Nemmeno ebbe il tempo di pensare di poterla arrestare in qualche modo, che essa uscì dal suo corpo per inghiottire con un manto nero come l’inchiostro ogni pensiero, ogni luce, ogni voce nella mente di Hermione. Harry stesso percepì la calma inondare finalmente la coscienza della ragazza.
Finalmente più rilassato, pensò fosse il caso di uscire, ma qualcosa lo bloccava lì. Il suo compito non era ancora finito. Senza sapere bene cosa stesse facendo, ma seguendo quell’istinto che tanto spesso gli era tornato utile, portò le braccia tese in avanti, con i palmi rivolti verso l’alto. Chiuse gli occhi.
E la sua magia, una magia che non sapeva nemmeno di possedere, fece il resto.
Il Sigillo che prima era esploso aveva liberato un’energia che quel mondo non aveva mai visto. E che solo un’altra volta si sarebbe mostrata.
Il suo stesso corpo si illuminò di una luce particolare, bianca screziata di verde, e lentamente si espanse. Ogni angolo della sua mente e di quella della ragazza vennero rischiarate e sanate da quella magia spettacolare, tutto divenne splendore.
E quando il manto di calma notturna lasciò del tutto il posto al biancore di un’alba di una consapevolezza nuova, entrambi i ragazzi tornarono al mondo reale.
 
Sconvolti, sconcertati, esausti, increduli, intimoriti, insicuri.
Non sapevano quale tra queste emozioni superasse le altre, ma di certo ora la confusione che avevano in testa era molto grande. Prima o poi però avrebbero dovuto iniziare a sbrogliare la matassa da qualche parte…
-Hermione… non so cosa dire-
-Se questo ti consola nemmeno io…-
-Però dobbiamo parlarne, no?-
-Assolutamente-
-Allora… da dove cominciamo? Io voglio sapere intanto se stai bene… se prima ti ho fatto male, qualsiasi cosa abbia fatto, o … insomma, stai bene?-
-Come? Sì, certo… sto benissimo. Devo ringraziarti. Mi hai salvata di nuovo da quel Veleno-
-Di nuovo?-
-Ti ricordi qualche settimana fa, quando stavo per rivelare a tutti la mia storia? Quando sono svenuta, e il professor Piton ha detto che non era possibile si trattasse di una fattura a distanza?-
-Sì… ma non ho ancora capito bene-
-Sono la più potente maga in circolazione. Nemmeno Nemo riuscirebbe a farmi una fattura tanto potente a distanza. Per cui doveva trattarsi di qualcos’altro. E ora finalmente so cosa è stato. Mi è successo di nuovo stanotte. Entrambe le volte sei stato tu a salvarmi. È per questo che ti ringrazio-
-Ma io non so nemmeno cosa ho fatto…-
-Harry, io… non ti ho raccontato tutto. Tutta la magia che ho in corpo, tutto questo potere… ha un prezzo. Io non ho nemmeno un ricordo delle altre Creature posteriore alla fine delle loro guerre contro il Capitano-
Ci vollero pochi secondi perché Harry capisse il significato di quelle parole.
-CHE COSA? No, non può essere… tu non… non puoi! Non devi! Perché?- gli occhi sgranati, il respiro più veloce, gli inconsapevoli tic nervosi. Non c’era bisogno di un genio per capire che Harry aveva recepito forte e chiaro il sottotesto… e che ne aveva paura.
Anche lei era spaventata. Non voleva morire. Proprio no. Non ora che… aveva capito di essere innamorata. Non adesso che la vita aveva acquistato un senso, chiaro come il sole. Lei era nata per stare con Harry. Era lui la sua metà, il suo compagno di vita. L’unico a cui donare tutto, l’unico da cui poter pretendere tutto. Un amore così grande che non credeva di essere capace di provarlo.
-Harry, ti prego calmati… non fare così ti prego, respira e tranquillizzati…-
-Hermione, come puoi chiedermi di stare calmo quando tu mi hai appena detto che morirai?-
Ora che l’aveva detto, tutto sembrava così dannatamente reale e imminente che furono in due a sentirsi male.
-Harry. Non voglio morire. Per questo ho fatto delle ricerche…-
-In biblioteca?- Hermione fu sollevata di vedere un mezzo sorriso sul volto di Harry.
-Sì. Credo di aver trovato qualcosa. Sfogliando un libro, mi è apparsa una pergamena tra le mani. C’era scritta una profezia… e stanotte ho sognato il momento in cui la veggente l’ha pronunciata, ai tempi della Prima Creatura. L’ultima frase ha un significato particolare, e mi dà una speranza di sopravvivere-
-In questo siamo bravi, no?- lui tentò di scherzare, ma la situazione rimaneva comunque molto tesa.
Mani nelle mani, occhi negli occhi, finalmente riuscirono a calmarsi entrambi. Almeno in superficie. Avevano ancora molto di cui parlare, e agitarsi non li avrebbe aiutati a risolvere quel dannato problema.
-Devi sapere che io non mi arrenderò. Lotterò fino all’ultimo, insieme sconfiggeremo il nostro nemico, e riuscirò a sopravvivere. L’hai detto anche tu, siamo bravi a sfuggire alla morte. Ma ho bisogno che tu stia al mio fianco, perché tu sei la ragione principale che per cui voglio restare in vita. Perché io ti amo, Harry-
La dichiarazione era uscita naturale, vera come la magia che scorreva nelle loro vene, sicura come del sorgere del sole al mattino.
Non c’era bisogno di vergogna, insicurezza o imbarazzi tra di loro. Il loro batticuore potevano leggerselo negli occhi emozionati e resi luminosi dall’amore che provavano l’uno per l’altro.
-Ti amo, Hermione. E non ho intenzione di lasciarti andare via da me. Non ti dividerò con nessuno, nemmeno con la morte- Harry avrebbe voluto dirle molte altre cose. Che il suo cuore le apparteneva da sempre, nonostante non lo sapesse, che la sua vita era indissolubilmente legata a quella di lei, che l’oro e miele dei suoi occhi gli scaldava l’anima, che la sola idea di perderla l’aveva fatto quasi impazzire, a trattenerlo solo la consapevolezza che lei era ancora lì davanti a  lui, e che non si sarebbe arresa.
Ma lei già sapeva tutte quelle cose.
Con la particolare connessione tra le loro anime, lei aveva sentito tutto quello che le labbra di Harry non avevano pronunciato.
Labbra di cui si sentiva proprietaria, e che non tardò a esigere.
Amore, vita, passione, desiderio, protezione, possessione, fiducia, speranza, amore, e via da capo in un turbine di sentimenti fusi insieme e scambiati continuamente tra loro tramite quel sacro legame che di nuovo, finalmente e definitivamente, si era formato, splendente come l’oro e forte come il diamante.
E per un tempo infinito, tutto ciò che era dolore, guerra, preoccupazione e morte sparì dalle loro menti.

 
Nemo ghignò malignamente, immerso in quella piccola stanza pregna di magia velenosa e pulsante oscurità.
La pozione era finalmente pronta. L’ultimo ingrediente, la metà della bacchetta di Anya, l’aveva gettata nell’enorme calderone fumante.
L’altra metà invece l’aveva messa al sicuro, sotto sigillo, per poterla usare in seguito e riportare in vita la sua amata.
Versò la pozione in tante fiale vuote, preparate apposta per quell’occasione, e chiamò a raccolta i suoi luogotenenti col pensiero, dirigendosi all’esterno di casa sua, in una grande radura bruciata e ormai priva di vita, sperduta tra i monti della Mongolia. Privi di volontà, si presentarono al suo cospetto centinaia di uomini e donne che in comune avevano solo l’espressione vuota, o al più blandamente e sadicamente divertita.
Con la magia consegnò ad ognuno di loro una dose della sua Pozione di Incremento Oscuro, ordinando loro di berla e scatenare il caos in tutto il mondo, continuando l’opera di qualche settimana prima.
-Miei fedeli, ci avviamo alle battute conclusive dell’ultima guerra. Finora abbiamo agito per lo più in discrezione, ma ora… ora è il momento di prenderci la vittoria! Chiunque non cada sotto l’influsso dell’incantesimo che vi ho insegnato, l’Imperio Mentis, chiunque non cada sotto il miracolo dell’Apatia di cui gli faremo dono, dovrà essere ucciso. Non vogliamo che altri debbano sopportare le pene derivanti da quella spazzatura che altri chiamano ‘sentimenti’. Noi siamo più pietosi di così. Chi è nato con la sventura di non poter fare a meno di provarne, riceverà da tutti voi la grazia di una prematura dipartita-
Annuirono in sincrono, convinti di quelle parole per loro così vere.
-Se la Creatura o i suoi dovessero intralciarvi, sentitevi liberi di usar loro quanti più riguardi riteniate opportuni- un ghigno particolare, che non avrebbe stonato sul volto di Satana, nacque spontaneo su un pallido viso dai tratti decisi e spigolosi, ingentiliti in apparenza dai capelli biondissimi, portati secondo la moda magica inglese legati da un nastro di raso.
Avrebbe saputo di certo, Lucius Malfoy, quali premure riservare a certi sciocchi ragazzini insolenti….
-E ora andate e spargete nel mondo la voce che il Capitano non prova pietà per chi gli si oppone, e che per quanto paziente…. È giunto il momento della resa dei conti finale!-
Centinaia di maghi alzarono le bacchette simultaneamente, lanciando un ‘lumus’ come segnale di ordine ricevuto, e si smaterializzarono dapprima nelle grandi metropoli, dove avrebbero potuto portare la guerra ad uno scalino maggiore più in fretta.
Rimasto solo, il Capitano, tanto era preso dall’eccitazione della battaglia risolutiva sempre più imminente, che nemmeno si accorse della presenza alle sue spalle. Non viva, non morta, nemmeno in grado di mostrarsi come fantasma, la presenza aveva osservato ogni secondo di quella giornata con la morte anche nel cuore. Ridotta ormai a ombra di un’antica volontà, priva di forma e di voce, non le era possibile interferire con il mondo dei vivi e il riposo eterno non le era concesso.
Sconsolata e prossima alla follia, Anya continuò a seguire l’uomo che l’aveva amata di tutto cuore, e che aveva poi trasformato quell’amore in una maledizione.
 
 
-Beh, direi che a questo punto il gruppo è completo. Il Quinto sei tu…. Anche se non è stata una sorpresa. Non proprio… in fondo, i compagni di viaggio delle mie sorelle sono sempre nati nel suo cerchio di conoscenze più strette. Era molto più che plausibile che fossi tu-
-E perché non me l’hai detto?-
-Non mi era possibile. Una rivelazione anzitempo del proprio ruolo può essere rischioso. Ora che invece hai scoperto tu stesso il potere che era sopito dentro di te, ogni minimo dubbio residuo è sfumato-
-Sono pronto a fare ciò che devo. Cosa posso fare per aiutarti?-
-In realtà, ho solo una teoria. Questa è la prima volta che nasce un Quinto compagno. Non so nulla per certo, ma analizziamo i fatti: riesci a parlarmi e leggermi nella mente con una facilità incredibile, il tuo potenziale magico è ben al di sopra della media, e non ancora del tutto sviluppato; Quando ho avuto bisogno di aiuto, la tua magia mi è venuta in aiuto, concretizzandosi in un incantesimo complementare al mio. Ti ricordi, no, della prima notte di attacco, come eravamo sincronizzati nei combattimenti? Hai usato incantesimi che nemmeno conoscevi, ne sono sicura, d’istinto, per darmi ciò di cui avevo bisogno. In effetti, è da allora che ho iniziato a pensare fossi tu il mio…. ‘Jolly’. Le due volte che la Morte è venuta a ricordarmi la mia prossima dipartita, degradando il mio corpo con quella specie di veleno, sei stato tu a trattenermi…-
-Hermione, davvero, non ti seguo-
-Ragiona! Ogni volta che hai tirato fuori l’incantesimo giusto al momento giusto, è stato per un mio bisogno. Probabilmente è questo lo scopo del nucleo magico che ho visto dentro di te, ancora sigillato, tempo fa, quando ancora non sapevo che Ron aveva in sé l’Elemento Terra. Aiutare me-
-Mi stai dicendo che lo scopo della mia magia è proteggerti?-
-Suppongo sia così. È solo una teoria… ma credo sia corretta-
-Beh, chiunque sia stato a darmi il potere di difenderti… gli devo molto-
-È questa la mia speranza, Harry. Se tu sei riuscito ad arginare quella specie di veleno che mi avvicina sempre di più alla morte… forse puoi eliminarlo definitivamente, una volta che tutto sarà finito. È una speranza davvero minima di sopravvivere… ma è l’unica per me. E voglio crederci fino alla fine. Perché io credo in te-
-E io in te. So che vincerai. E io sarò con te quando accadrà-
 
-Mi annoio-
-Parla ai gorgosprizzi-
-Ma io non riesco a vederli. Se anche ci parlo, come faccio a sentire le risposte?-
-Conta le stelle, visto che ti piacciono-
-… ho perso il conto. E continuo ad annoiarmi-
-Concentrati su ogni goccia d’acqua presente nel Pacifico e  cerca di vedere attraverso di essa, e goditi il panorama. È anche un ottimo esercizio-
-L’ho già fatto. Lo sapevi che le balene possono avere fino a 11 cuccioli in una volta? E dire che a noi sembra strano addirittura avere tre gemelli… anzi, già due come noi sono abbastanza rari, anche se non inconsueti-
-Davvero? Questo è molto interessante, ma come lo sai?-
-Ho visto il parto di una balena mamma-
-Com’è stato?-
-L’acqua si è tinta di rosso e i piccoli sono nati uno dopo l’altro in poco tempo mentre la loro mamma nuotava avanti e indietro. Sembrava una palla di cannone che spara in sequenza…-
-DRACO!-
-Che c’è? È vero-
-Non riesci proprio a concentrarti sulla nostra missione?-
-Guarda che sono ore ormai che teniamo i sensi allerta, e non è successo niente. Hermione avrà anche visto che sarebbe accaduto il finimondo qua a Toronto, ma forse ha sbagliato la tempistica-
-Dì la verità, sei preoccupato per tuo zio-
-Non ho problemi ad ammetterlo, ma se parlo d’altro è d’aiuto alla mia fragile psiche-
-Morgana e Zefiro, come sei melodrammatico… Regulus è tornato sano e salvo, in ritardo ma senza un graffio, con tanto di quattro persone immuni all’apatia con sé da portare a Hogwarts-
-Però adesso non sappiamo dove sia. L’ultima volta che ci ho parlato stava ripartendo, ma non ha detto per dove-
-Penso sia normale. È una persona riservata, e un leale guerriero. Ho avuto modo di apprezzarlo, quando era morto. Nelle sue missioni è normale ci sia segretezza. Meno sanno dov’è, più probabilità di riuscita ci sono-
-Ne sono perfettamente consapevole, ma l’ansia non ne vuole sapere di andarsene. Prima o poi però ti va di raccontarmi cosa vi siete detti quando era sotto forma di essenza?-
-Prima è il caso di chiedere a lui se è d’accordo. Ma davvero, Draco, non è il caso che tu stia in pensiero per lui. È molto in gamba, e vuole sfruttare al massimo questa seconda vita che gli è stata donata. Non si farà di certo ammazzare facilmente-
-E io non intendo lasciare che ciò avvenga, ma come faccio a proteggere le persone a cui voglio bene se queste se ne vanno chissà dove senza dirmi nulla?-
-Non hanno bisogno della tua protezione. La tua forza serve esattamente qui dov’è, in prima linea. Forse tu non ti rendi conto di quanto già fai per difendere tutti. Qui dove siamo noi è il posto più pericoloso del fronte, ovvero la prima linea. Solo noi possiamo difenderla, e impedire che avanzino nelle retrovie i nemici della pace che vogliono uccidere gli innocenti. Il modo migliore che hai per proteggere tutti, è tagliare la testa al nemico. Così i suoi bracci si fermeranno di conseguenza-
-Grazie, sorellina. Avevo bisogno di una ripassata. Sei molto saggia-
-Quando cresci con il vento che ti sussurra all’orecchio tutto ciò che è stato, per poi dirigersi alla beatitudine o alla dannazione, lasciandoti come unica a conoscenza del passato… impari a dare il giusto valore a ogni cosa. Alla vita, ma non solo. I Portatori dell’Aria sono tutti un po’ matti come me, perché è impossibile non diventarlo. Ci è necessario per sopportare tutta questa esperienza di vita: ampliare la mente, guardare il mondo attraverso ogni sua singola sfaccettatura… non puoi non imparare a farlo, se hai l’Aria come tuo Elemento. Se nasci con questo dono, vuol dire che sei in grado di sopportarlo e usarlo al meglio. La scelta non avviene certo a caso-
Draco pensò spesso, in seguito, alle parole della sorella. Col tempo si sarebbe ritrovato a darle ragione su tutta la linea, ma in quel momento il dubbio era ancora in lui. Davvero ci viene posto sul cammino solo ciò che possiamo affrontare e superare? Gli venne naturale pensare a Lucius Malfoy. Gliene aveva fatte passare tante… l’aveva stressato emotivamente fin da quando era piccolissimo, lo picchiava col bastone da quando aveva undici anni ogni volta che secondo lui disonorava il nome dei Malfoy, e da quando ne aveva tredici aveva iniziato a notare gli sguardi perversi che sempre più spesso gli scivolavano addosso. Lo aveva costretto a prendere parte a una guerra, lo aveva obbligato a stare dalla parte che LUI riteneva migliore. Non aveva fatto nulla nemmeno quando era stato mandato in una missione suicida contro Silente, usando la vita di sua madre come garanzia per il suo successo. Non avrebbe mai scordato, e nemmeno perdonato.
Ma se pensava a ciò che aveva passato sua sorella… Lucius l’aveva stuprata. Le aveva tagliato i capelli, l’aveva sfregiata… cosicchè assomigliasse a lui. Con i capelli corti e il sangue a distorcerle i lineamenti, nella mente malata di quell’uomo lei doveva essere apparsa come la realizzazione delle sue fantasie più oscure senza il rischio che il suo unico figlio ne risentisse. Non certo per amore paterno, a risentirne sarebbe stato più che altro il buon nome della casata.
Luna non si era sognata nemmeno di striscio di dirgli tutte quelle cose… ma dopo tanti anni passati sotto lo stesso tetto di quel … mostro, per lui non era difficile anticiparne i pensieri, o perlomeno intuirne la linea generale. E questo, alle volte, lo mandava ai pazzi.
Se lui capiva come ragionava un uomo simile… voleva dire che lo giustificava? O peggio, che era come lui, e che un giorno o l’altro avrebbe finito per emularlo?
Questo atroce dubbio gli impediva di dormire sereno la notte.
-Stai attento ai Nargilli, fratello. Si stanno accumulando velocemente sulle tua testa-
-Tranquilla, non è nulla di grave. Solo una domanda che non trova risposta-
-Allora non cercarla-
-E dovrei lasciare la domanda così com’è?-
-Non ho detto questo-
-Ma hai detto che non devo cercare la risposta!-
-Infatti-
-Mi arrendo. Spiegati, per favore-
-Non devi cercare la risposta. Devi solo fare del tuo meglio affinchè la risposta non diventi più importante della domanda-
-Ancora non ti seguo-
-Affannandoti a cercare la risposta a una domanda, rischi di dimenticare che prima ancora che una risposta… devi sapere il motivo per cui vuoi quella risposta. E quando lo avrai trovato... la risposta non sarà più importante-
-Non credo di aver capito…-
-Hai un dubbio che ti affligge, giusto? E vuoi avere una certezza in merito, per far sì che esso smetta di logorarti. Ma secondo me, prima di avere una certezza, devi scoprire perché è così importante averla. Quando lo avrai scoperto, probabilmente vedrai il tuo problema sotto una luce nuova, che illuminerà ciò che davvero è importante. E a quel punto, saprai cosa fare, chi proteggere, cosa volere. E il dubbio di prima sarà solo un ricordo-
Quelle parole avevano senso. Molto senso. Draco provò ad applicarle a sé stesso, per cercare di capire se potessero aiutarlo…
Perché ho tanta paura di diventare come Lucius? Perché è un mostro, e ha fatto cose orribili. Ma io non sono come lui, non sono LUI, ho scoperto che nemmeno è mio padre, quindi per quale motivo dovrei diventarlo in futuro? Sono cresciuto con lui, e ho paura che ciò che lui è mi sia stato trasmesso in tutti questi anni. Ma lui non è mai stato innamorato, io invece lo sono, Ginevra si è presa il mio cuore senza che io facessi nulla per impedirglielo. Non credo nemmeno abbia mai avuto un amico vero, mentre Blaise è alla stregua di un fratello, Harry e Hermione sono i miei migliori amici. Ronald non è male come credevo, e Luna è la sorella che tanto ho desiderato, migliore di quanto osassi sperare. Lui questo non lo ha mai provato. Sono diverso da lui.
Perché allora temo ancora di diventarlo? Luna ha detto che devo capirne il motivo, prima di trovare il modo di evitare che accada. Perché… perché…. Perché?
Quando ero piccolo ho anche provato a imitarlo, nella speranza che fosse fiero di me… ma non lo è mai stato. Ora invece non ho più bisogno della sua approvazione.
Il cosiddetto ‘Lumus’ esplose nella mente di Draco con il bagliore di una nuova alba.
Ho capito! Luna aveva ragione… è talmente geniale da far paura a volte… ma aveva ragione! Dovevo capire il motivo dietro tutte queste paranoie! Avevo paura di diventare come lui perché sotto sotto avevo paura in realtà di voler ancora compiacerlo! Ma adesso non mi importa più di lui, non mi interessa se non gli piace chi sono, non me ne frega un accidente nemmeno di lui! E se lui ormai non fa più parte di me e dei miei desideri allora…. Allora…
-…allora sono libero da lui e da ciò che lui vuole. Non sarò mai come lui, perché NON LO SONO, e NON VOGLIO DIVENTARLO! E per quanto mi riguarda può anche andarsene all’inferno!- Draco prese le mani di sua sorella, ringraziandola di cuore, per poi abbracciarla di slancio. Sorpresa e ignara dei pensieri del fratello, si limitò a godersi quell’affetto spontaneo.
Dopo molto tempo, Draco riuscì a prendere un respiro di sollievo, seguito da una risata felice e allegra come mai ne aveva fatte. Luminosa come il Sole di cui Apollo era Dio, come il Sole che brillava su di lui e dentro di lui, illuminandolo di luce propria. E Luna a sua volta rise, brillante di luce riflessa come l’astro di cui portava il nome e di cui Diana era protettrice.
Gli dei gemelli loro protettori in quel momento, probabilmente, avevano preso dimora nei loro cuori, rivestendo d’oro e d’argento quel filo che li aveva legati, rendendolo prezioso e infrangibile.
 
La bellezza di quel momento fu interrotta però nel peggiore dei modi.
-Sono lieto di vedere che siete ancora in buona salute, miei cari… avrò il piacere di ammazzarvi io stesso-
Era giunta la resa dei conti. Lucius Malfoy non avrebbe tollerato interferenze o interruzioni quella volta. A costo di bruciare ogni singolo vaso sanguigno che aveva in corpo, quel giorno avrebbe posto fine alla vita di quei due ragazzi. La loro stesa esistenza era fonte di enorme fastidio per lui.
Godette a vedere le loro facce stupite, impaurite… furiose. L’odio del suo nemico la faceva sentire così vivo…. Ci avrebbero pensato i suoi sottoposti a radere al suolo la città, con la fiala che avevano ingerito avrebbero potuto cavarsela tranquillamente senza di lui anche in nove…. La sua presenza era necessaria lì, a fronteggiare quelle due spine nel fianco.
-Non credere che ti lasci avvicinare a lei di un solo passo! Stavolta ti ammazzo, così la finirai di rovinare ogni cosa che tocchi!- Draco era furibondo, se al posto dell’Acqua avesse dominato il Fuoco probabilmente lui stesso sarebbe bruciato. Si limitò invece a richiamare abbastanza del suo elemento per creare una lancia  e una frusta, visto che era specializzato nel combattimento medio-lungo.
Lucius ghignò ed estrasse un pugnale dalla spada rossa. Lo stesso di quel giorno… e Luna non ci vide più.
-Draco, vai via. Aiuta la gente  della città a mettersi in salvo e combatti contro i suoi compagni. Il Vento mi ha detto che ce ne sono altri che stanno spargendo il panico. Di lui mi occupo io. Ho un conto in sospeso-
-Cosa? Non ti lascio sola con lui! E poi anch’io ho un bel po’ di cose da fargli scontare…-
-Non possiamo lasciare la gente indifesa! Siamo qui per un motivo! La mia è una magia d’attacco, la tua da difesa. Non c’è altro da aggiungere-
-Le palle! Anche io posso attaccare, come tu puoi difendere. Non raccontarmi storie che non è proprio il momento-
-Draco, mettiamola giù più semplice. L’Aria è PRINCIPALMENTE una magia d’attacco, l‘Acqua principalmente da difesa. La gente ha bisogno di essere protetta, e quest’uomo ammazzato. Noi abbiamo questo compito, e non possiamo portarlo a termine se non ci separiamo. E ance se hai i tuoi ottimi motivi per volerlo morto, anche se entrambi ormai siamo allo stesso livello di potere, tocca a me il piacere di farlo fuori: primo, perchè ho molta più esperienza di te; secondo, non c’è molta acqua nei dintorni, sei svantaggiato rispetto a me, hai bisogno di tempo, sforzo e concentrazione per crearla e richiamarla da più lontano; terzo, saresti più utile ala gente di me in questo contesto; quarto… se non lo uccido io, ne avrò paura per il resto della mia vita. Ti prego. Lascialo a me-
Tutta la furia di prima si chetò all’ultima frase della sorella. Era stato un colpo basso… ma non poteva certo rimanere indifferente alla sua preghiera. E nemmeno alla sua logica schiacciante, purtroppo, anche se questo non l’avrebbe ammesso.
Fu con un pizzico di disperazione nella voce che le chiese di stare attenta, e subito dopo le voltò le spalle per correre verso il centro della città, da dove provenivano rumori sospetti.
Sperò solo che non facesse pazzie, e che tornasse da lui, viva.
 
 
Note:
è ufficiale. La tecnologia mi odia. Il mio computer in particolare, altrimenti perché impallarsi ogni volta che lo accendo, piena di buone intenzioni e idee per il nuovo capitolo? Il ritardo stavolta è stato causato da incidenti tecnici, me ne dolgo profondamente.
Spero di aver trattato il tema del vincere la paura abbastanza bene, era una cosa importante per me.
Kisu, alla prossima!
Flos Ignis
  
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