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Autore: heliodor    18/08/2014    1 recensioni
Due Regni
Due Re
Due Eredi
Un Solo Destino
Ewan è un giovane principe destinato a diventare, un giorno, sovrano di Avalon. Lyra è solo una pastorella, sognatrice e ribelle. Insieme dovranno affrontare il viaggio più difficile della loro vita per impedire che una sanguinosa guerra distrugga per sempre i loro sogni.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le due donne raggiungono le scuderie nel momento in cui Valek sta uscendo con due cavalli tenuti per le briglie.
Jolane gli rivolge un'occhiata ostile. ― E tu che vuoi?
Valek gli porge le briglie di uno dei cavalli. ― Non puoi andare da sola. Troppo pericoloso.
Jolane le afferra con aria sdegnata. ― È stato il ragazzo, vero?
Valek annuisce e le porge una mano.
― È più intelligente del padre. ― Jolane balza in sella con un gesto atletico, lasciando Valek con la mano alzata.
Il mercenario monta in sella a sua volta. ― Non sei affatto cambiata.
Jolane sprona il cavallo al piccolo trotto.
I due escono dal cancello nel momento in cui un terzo cavaliere arriva al galoppo.
Valek gli sbarra il passo quasi facendolo cascare dalla sella.
Angus si afferra alle briglie. ― Che fai? Levati di mezzo se non vuoi che ti faccia arrestare.
Jolane si fa avanti. ― Attento a come parli.
Angus sgrana gli occhi. ― Perdonatemi milady, non sapevo che fosse il vostro accompagnatore. ― Guarda Valek con attenzione. ― Non ci siamo già visti da qualche altra parte?
Il mercenario fa spallucce. ― Mi ricorderei una faccia come la tua.
Angus gli rivolge un'occhiata disgustata.
― Dove vai così di fretta? ― domanda Valek.
― Porto notizie importanti ― risponde Angus gonfiando il petto. ― La flotta di Avalon è arrivata.
Jolane e Valek si scambiano un'occhiata preoccupata.
― E non è tutto ― aggiunge Angus. ― Re Philip è sbarcato con tutto l'esercito e sta marciando verso di noi. Sapete che cosa vuol dire? Che viene a combattere ― conclude entusiasta. ― Col vostro permesso.
Valek lo lascia passare.
Jolane fissa l'esterno del castello. ― Il ragazzo aveva ragione.
― Forse non dovresti venire.
― No ― esclama lei decisa. ― L'unica che può convincere Philip sono io. Andiamo.
I due si lanciano al galoppo.
***
Le dita ossute di Vortiger si stringono attorno al pomello. La porta si apre verso l'interno della stanza, immersa nel buio. ― Maestà? ― chiede sporgendosi con cautela. ― Siete sveglio?
Una figura siede su di una sedia, lo sguardo fisso sul focolare di un camino spento.
― Maestà? ― chiede Vortiger in un sussurro.
― Che cosa vuoi? ― domanda la figura seduta sulla sedia.
― Non volevo disturbarvi, ma ho notizie da riferirvi.
Leonida si alza. L'unica fonte di luce della stanza, una finestrella quadrata che si apre nel muro, gli illumina il viso per un istante. Le guance scavate, il colore pallido e il contorno nero degli occhi gli donano un aspetto spettrale. ― Che genere di notizie?
― Qualcosa che abbiamo atteso e temuto a lungo, Maestà ― dice Vortiger. ― La flotta di Avalon è arrivata.
La mascella di Leonida si serra. ― Il momento è giunto.
― Così pare.
― Convoca tutti i nobili a noi fedeli.
Vortiger si esibisce in un inchino ossequioso. ― Sarà fatto Maestà.
― Non appena radunato l'esercito ci dirigeremo verso gli invasori.
― Non sarebbe più saggio attenderli al castello?
― Come un codardo che si nasconde? ― Leonida scuote la testa. ― Philip ha abbastanza coraggio per affrontarmi a viso aperto. Posso essere da meno?
― Suggerivo solo una strategia...
Leonida lo spinge da parte. ― Tu sei solo un consigliere. Che ne sai di guerra e strategia?
― Non molto a dire il vero ma...
― Ora vai ― ordina Leonida con un gesto sbrigativo della mano. ― Devo preparare un piano di battaglia.
Vortiger fa un passo indietro. ― Come volete. Cosa devo fare con il principe Ewan?
Leonida china la testa di lato. ― Cosa intendi dire?
― A questo punto, sarebbe lecito considerarlo un nemico.
Leonida chiude gli occhi e sospira. ― È solo un ragazzo. Lascialo tornare da suo padre.
― Maestà...
― È venuto in pace. Che se ne vada allo stesso modo.
Vortiger si inchina ed esce.
Ad attenderlo fuori dalla porta c'è Angus appoggiato al muro, le braccia incrociate sul petto e un ghigno dipinto sul volto.
― Sei un idiota ― sibila Vortiger. ― E un incapace.
Angus lo guarda sorpreso. ― Che ho fatto di male stavolta?
Vortiger lo prende per il braccio e lo trascina via. ― Che cosa hai fatto? Te lo dico io. Ti sei lasciato sfuggire il principe. Lo sai quanto è importante per la riuscita del mio piano.
― Non è stata colpa mia. Quel mercenario...
― Dovrai occuparti di lui. E di Jolane.
― Vuoi che...
― Non devono arrivare vivi da re Philip.
Angus annuisce con decisione.
Vortiger lo lascia. ― Vai. E stavolta cerca di non deludermi. Intesi?
Angus gli rivolge un inchino. ― E riguardo al principe che cosa farai? Lo lascerai libero?
Vortiger mostra i denti in una sorta di sorriso. ― Con lui non ho ancora finito.
***
Ewan abbassa gli occhi imbarazzato. ― Ed eccoci qui. Soli.
Lyra guarda da un'altra parte. ― Sì.
― Ehm...
― Hai detto qualcosa?
Ewan scuote la testa. ― Io? No, niente.
― Mi era sembrato che... ― dice lei delusa.
La porta si apre, sulla soglia appare Gwenola. La vecchia li squadra sospettosa. ― Tu, signorina ― dice a Lyra prendendola per mano. ― Abbiamo da fare di sotto.
― Sì milady ― risponde la ragazza con un filo di voce.
Gwenola ride. ― Non sono una signora. Basta un madame per la vecchia Gwenola, piccolina.
― Sì madame ― dice Lyra mentre viene trascinata fuori dalla stanza.
Ewan l'accompagna con lo sguardo, poi emette un profondo sospiro liberatorio e si lascia cadere sul letto, dove affonda nella trapunta.
***
― Questa è la sala della Regina ― dice Gwenola indicando l'ingresso ad arco.
Lyra allunga il collo per guardare oltre la soglia, ma la vecchia la tira via con decisione. ― Non devi mai, ripeto mai, entrare lì dentro senza il mio permesso.
― Sì madame.
Le due percorrono un corridoio dalle pareti incrostate di umidità. ― E non devi mai andartene in giro da sola. Il castello è enorme e rischieresti di perderti.
― Sì madame.
― E smettila di rispondere sì madame a tutto quello che dico.
― Sì mad...
Gwenola rivolge gli occhi al soffitto.
***
Passi metallici risuonano nella sala. Leonida indossa un'armatura grigia che lo copre di metallo dal collo ai piedi, l'elmo sotto il braccio sinistro e la mano destra sull'elsa della spada che pende al suo fianco.
Si ferma davanti alla statua di Mirande, che lo fissa in silenzio.
― Oggi vendicherò la tua morte ― dice con voce priva di tono. ― In un modo o nell'altro, Philip pagherà per quello che ti ha fatto.
Gwenola entra nella sala, il viso rivolto verso Lyra che la segue a un passo di distanza. ― Ora ti insegnerò come si tiene in ordine...
La vecchia si volta di scatto e sgrana gli occhi.
Leonida la fissa in silenzio, lo sguardo accigliato.
Gwenola si affretta a fare un inchino. ― Perdonatemi maestà, non avevo dea che foste qui. Ce ne andiamo subito ― conclude spingendo Lyra verso l'entrata.
― No, restate ― dice Leonida alzando una mano.
Gwenola si ferma.
Gli occhi del re sono fissi su Lyra. ― Tu sei...
― È la pastorella arrivata questa mattina ― si affretta a dire la vecchia.
― Avvicinati ― ordina Leonida.
Lyra guarda Gwenola, che le fa un cenno con la mano ― Vai ― le sussurra.
La ragazza cammina fino a qualche passo di distanza da Leonida, che la guarda sbalordito.
Gli occhi di Lyra fissano un punto in mezzo ai suoi piedi.
Leonida sta per dire qualcosa, ma il rumore di passi metallici gli fanno scattare la testa verso l'entrata. Qui un soldato in armatura attende sulla soglia.
― Maestà ― dice il nuovo arrivato. ― Aspettiamo solo voi.
Leonida trae un profondo sospiro. ― Arrivo subito. ― Si avvia verso l'uscita, ma dopo un paio di passi si ferma e si volta verso Lyra. ― Tu e il principe potete andarvene quando volete.
La ragazza annuisce. ― Grazie maestà.
― Ma se vuoi restare a palazzo, sarai la benvenuta ― aggiunge Leonida.
― Vorrei tornare dalla mia famiglia.
― Capisco ― dice il re voltandosi di nuovo. In pochi passi raggiunge l'uscita e la supera. Il soldato lo segue a un passo di distanza.
Gwenola si avvicina a Lyra. ― Il re ti ha accordato un grande onore, ragazza mia ― sussurra. ― Se fossi in te resterei. Qui a palazzo si sta bene. Di sicuro meglio che sulle montagne tra le capre.
― Mi mancano mamma e papà.
― Pensaci bene prima di prendere una decisione.
Lyra si morde un labbro. Volge lo sguardo verso la statua al centro della sala e poi ai dipinti nascosti da un velo nero. ― Cosa c'è in questa sala?
Lo sguardo di Gwenola diventa triste. ― Ricordi.
― Ricordi?
La vecchia indica la statua. ― Questa era la regina di Lyonesse. Prima che re Philip la rapisse e la uccidesse.
Lyra la fissa sgomenta. ― Lui ha fatto... questo?
Gwenola annuisce grave. ― Molti anni fa Leonida e Philip erano grandi amici, ma poi accadde tutto questo e da allora...
― Ma le cose possono cambiare, no? Un giorno potrebbero tornare amici.
― Quei due non torneranno mai amici. E ora mettiamoci al lavoro. Abbiamo già chiacchierato abbastanza.
***
Philip monta in sella a un destriero. Un valletto lo aiuta a issarsi sulla bestia. Attorno al sovrano si accalcano cavalieri e soldati appiedati armati di lance e spade.
Altri soldati tengono a bada la folla di mendicanti che si accalca ai lati della strada mentre la fila di uomini armati e a cavallo sfila per le vie della città.
Philip fissa senza emozione gli adulti e i bambini che lo osservano ostili dalle finestre e dai balconi spalancati.
Un cavaliere si avvicina al re, lo saluta toccandosi il petto e dice: ― I cavalieri di re Leonida hanno lasciato la città diretti al castello.
Philip fissa l'orizzonte. ― La battaglia avrà luogo lì.
Dietro di lui sopraggiunge Lazare. L'uomo siede in modo sgraziato sul suo cavallo, sbuffa ed emette un lamento ogni volta che la bestia lo fa sobbalzare sulla sella. ― Maestà ― dice con voce affannata. ― Non sarebbe il caso di mandare in ricognizione una o due pattuglie? Giusto per evitare delle imboscate.
Philip scuote la testa. ― Sarebbe inutile. Leonida mi aspetta al castello con tutte le sue forze. Sa che non può andare da nessuna parte. Ci batteremo a metà strada.
― Insisto...
Philip affonda gli speroni nel fianco del cavallo, che parte al piccolo trotto. ― Uomini ― dice ad alta voce col braccio sollevato verso il cielo. ― Soldati di Avalon. Per anni abbiamo atteso e temuto questo momento e infine è arrivato. Oggi metteremo fine alla guerra contro Lyonesse, costi quel che costi.
Soldati e cavalieri alzano lance e spade.
― Viva re Philip!
― Avalon!
Philip indica i confini della città, oltre i quali si estendono le colline desolate di Lyonesse. ― In marcia!
Dietro di lui la colonna di cavalieri si mette in movimento.
  
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