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Autore: jaseywantsthiseasy    18/08/2014    4 recensioni
"And you'll always be my thunder."
[Percabeth] [Quattro Oneshot per Quattro stagioni]
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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thunderTitolo: Thunder
Personaggi:  Percy Jackson, Annabeth Chase
Pairing: Percabeth
Rating: Verde
Genere: Romantico, Avventura
Avvertimenti: One-shot
Note: E sì, ho voluto aspettare il compleanno di Percy per la fine. Odiatemi quanto volete, ma dovevo trovarlo il regalo per il mio tesoro, no? E poi è anche l'anniversario della Percabeth. Purtroppo avrei voluto continuarla, ma avevo paura di fare spoilers sulla Casa di Ade :3 Spero che vi piaccia e che continuate a leggere le mie ff su PJO! Buon Compleanno, Seaweed Brain. <3 E sì, il titolo di questa raccolta è tratta da questa canzone.
Disclaimer: Loro non sono miei e nemmeno Thunder di Boys Like Girls





Thunder.



“Today is a winding road that's taking me to places that I didn't want to go

Whoa (whoa, whoa, whoa)
Today in the blink of an eye I'm holding on to something and I do not know why
I tried”






A dodici anni, Annabeth Chase pensava che Percy Jackson fosse un emerito idiota.
Non si poteva biasimare, lui era seriamente idiota.
Dal momento in cui si era presentato al Campo, sanguinante e mezzo morto, Annabeth sapeva che significava guai. Ma significava anche libertà.
Insomma, era la sua unica possibilità di un'impresa.
E quando scoprì che era il figlio di Poseidone, nemico giurato della madre, si ritrovò leggermente delusa del ragazzo. Delusione illogica, secondo lei.
Come predetto, andarono insieme a Grover a cercare la folgore olimpica, affrontando insieme al ragazzo dagli occhi verde mare vari pericoli; lei stessa si accorse che stavano diventando amici.
Ma Annabeth Chase non voleva assolutamente diventare amica con Perseus Jackson, anzi, voleva stargli più alla larga possibile.
Sarebbe rimasta al suo fianco solo per combattere insieme a lui, tutto lì. Una semplice amicizia. Non erano migliori amici.
E, certamente, non le piaceva!
“I tried to read between the lines
I tried to look in your eyes
I want a simple explanation
For what I'm feeling inside
I gotta find a way out
Maybe there's a way out”
Si sbagliava. E di grosso.
Lo capì quando aveva tredici anni.
Se ne accorse quando pianse a dirotto tra le braccia di Percy sul fondo del mare delle sirene. Se ne accorse dal suo sguardo disperato quando lei stava per morire.
Annabeth sapeva che quell'impresa sarebbe stata difficile, ma non così tanto.
Le sirene le avevano ricordato quanto desiderasse una casa e Luke. Luke che era stato la sua famiglia per così tanto. Luke che era un traditore.
E Percy era lì ad abbracciarla e a cogliere le sue lacrime, un po' troppo rigidamente, pensò in seguito la ragazza ridendo.
Alla fine dell'impresa, quando lei era rimasta gravemente ferita, Percy le aveva adagiato il Vello D'Oro sul corpo e aveva pregato tutti gli dei che conosceva; le rivelò dopo tanti anni che aveva pregato anche Ares, con il quale non aveva una grandissima intesa, insomma.
Ma da lì Annabeth iniziò a considerare Percy come il suo migliore amico.
“Your voice was the soundtrack of my summer
Do you know you're unlike any other?
You'll always be my thunder, and I said
Your eyes are the brightest of all the colors
I don't wanna ever love another
You'll always be my thunder
So bring on the rain
And bring on the thunder”
A quattordici anni iniziò la vera e propria confusione.
Unirsi alle Cacciatrici di Artemide era una tentazione forte, ma il pensiero del suo migliore amico la fermava dall'accettare. Perché? Se lo chiese molte volte.
La risposta non era facile ed anche tremendamente imbarazzante, soprattutto per Annabeth Chase, che aveva sempre fatto affidamento alla logica. E quello sicuramente non era logico.
Ma quando Percy aveva fatto tutta quella strada per venirla a salvare e aveva sorretto il mondo per lei, come poteva ancora negarlo?
A lei piaceva Perseus Jackson. Ma era anche convinta che fosse una cotta passeggera.
Insomma, capitava no?
Ma allora, quell'immenso sollievo che provò quando fu chiesto a Thalia di diventare Cacciatrice? A cosa era dovuto?
Alla figlia di Atena non piacque la risposta.
“Today is a winding road
Tell me where to start and tell me something I don't know
Whoa (whoa, whoa, whoa)
Today I'm on my own
I can't move a muscle and I can't pick up the phone
I don't know (I don't know, I don't know, I don't know)”
Avvicinandosi ai quindici anni, Annabeth poteva vedere che non era l'unica ad avere un interesse in Percy Jackson.
Una ragazza tutta ricci e lentiggini sembrava monopolizzare il suo miglior amico (più tardi si sarebbe accorta di quanto stesse esagerando). Ad Annabeth non piaceva per nulla.
Ma non poteva comunque dirlo a Percy senza sembrare una psicopatica gelosa del suo miglior amico, quindi tacque. Ma litigarono lo stesso.
Nel mentre, la nuova profezia la rendeva ansiosa; “..e perderai un amore per un destino peggiore della morte” era la parte che la terrorizzava di più.  E se si riferisse a Luke? E se si riferisse a Percy?
Ma alla fine, pensò sconsolata, li aveva persi entrambi. E pensare che avrebbe potuto salvare Luke, se lo avesse saputo.
A quindici anni, Annabeth Chase era piena di rimorsi e sensi di colpa.
E non sapeva dove mettere la logica in tutto ciò.
“And now I'm itching for the tall grass
And longing for the breeze
I need to step outside
Just to see if I can breathe
I gotta find a way out
Maybe theres a way out
A sedici anni era diventata l'architetto ufficiale dell'Olimpo.
Aveva preso una pugnalata avvelenata su un braccio per salvare il suo migliore amico; quel Testa D'Alghe che aveva rifiutato l'immortalità per lei. Il suo Percy Jackson.
E anche se aveva visto Luke morire (non si sarebbe mai dimenticata di come il sangue macchiava le labbra della persona che aveva amato per così tanto tempo) aveva una nuova speranza; Percy gliel'aveva regalata, insieme a se stesso.
Mai avrebbe pensato di riuscire a vincere contro una forza così potente, ma come al solito, lui l'aveva fatta sperare. E la speranza aveva trionfato.
Così fece quella specie di torta al cioccolato blu, con l'aiuto di Tyson, e gliela porse con le mani tremanti e il cuore in attesa. Non la deluse nemmeno per un momento.
E così diventarono Annabeth Chase e il suo Percy Jackson e tutti al campo sapevano che prima o poi sarebbe dovuto succedere.
“Yeah I'm walking on a tightrope
I'm wrapped up in vines
I think we'll make it out
But you just gotta give me time
Strike me down with lightning
Let me feel you in my veins
I wanna let you know how much I feel your pain”
Due mesi dopo, era già tutto finito.
Dove diamine era finito il suo ragazzo? Perché gli dei non potevano concedere loro un po' di pace?
Quando finalmente capì che doveva cercarlo al campo romano, iniziò a diminuire la preoccupazione, ma l'ansia cresceva.
E se si fosse dimenticata anche di lei? Cosa avrebbe fatto se si fosse creato un'altra vita?
Ma si sciolse ogni nodo quando lo vide; lui con lo sguardo perennemente acceso, i capelli scompigliati e scuri. Se avesse potuto, si sarebbe sicuramente sciolta per l'amore che provava in quel momento.
E in quell'esatto momento lo capì.
Lei amava Percy Jackson. Non era mai stata una cotta passeggera o una sbandata momentanea; era amore bruciante e doloroso che scavava la sua fossa nel petto della ragazza.
Tuttavia, per tutta la sua vita i suoi sentimenti raramente erano stati ricambiati, soprattutto quando erano così forte.
Ma ebbe la conferma che anche Percy provava la stessa cosa quando l'unica cosa che la tratteneva dal cadere nelle profondità del Tartaro era la sua mano calda e forte. E quando caddero, l'unica preoccupazione di Annabeth era quella di rimanere abbracciata a Percy, per non morire da sola.
E così, insieme, caddero.

“And I said
Your voice was the soundtrack of my summer
Do you know you're unlike any other?
You'll always be my thunder
So bring on the rain
Oh baby bring on the pain
And listen to the thunder

   
 
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