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Autore: effe_95    19/08/2014    3 recensioni
[ STORIA IN FARE DI REVISIONE ]
Claudia Rossi è una ragazza di sedici anni, frequenta il terzo anno del liceo Classico insieme a Francesco, il suo migliore amico dall'infanzia, ha una madre non troppo presente, un fratello cresciuto troppo in fretta e un padre che sembra sparito.
Yulian Ivanov ha diciotto anni, un carattere ribelle e spensierato, un passato che non vuole essere ricordato, e un'altra nazione nel cuore, la Russia.
Le vite di questi due ragazzi si incontreranno quasi per caso, per raccontare una storia passata di due persone che hanno solo bisogno di essere salvati.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Salvami, ti salverò.

81.I suoi occhi come i miei.


Quando Yulian tornò a casa quella stessa sera, si sentì completamente svuotato.
Aveva la testa che gli girava terribilmente, il cuore stretto in una morsa e tanta voglia di stendersi sul letto per non alzarsi mai più, tuttavia vide il figlio scappare come un fulmine dalla sua cameretta e fiondarsi nelle sue braccia come un razzo.
Yulian lo prese quasi per miracolo, barcollò un po’, ma alla fine riuscì a trovare stabilità.
Alješa indossava già il suo pigiama blu notte, le gambe paffutelle spuntavano fuori dai pantaloncini, mentre i sottili capelli biondi erano scombinati come se si fosse appena alzato dal letto.  << Ehi campione, che fai? >>
Aleksej avvolse le piccole braccia intorno al collo del padre e nascose la faccia nella sua spalla, sentendosi finalmente al sicuro accanto a quella persona che l’aveva messo al mondo.
<< Alješa! Dove vai? >> Yulian alzò distrattamente lo sguardo e vide Claudia uscire di corsa dalla stanza del bambino, anche lei indossava il pigiama, una camicia da notte un po’ troppo corta per i gusti di Yulian, aveva i capelli legati in una treccia morbida, nella mano sinistra reggeva un pupazzo, nella destra il biberon del latte ancora mezzo pieno.
Sembrava preoccupata, ma quando lo vide il viso le si illuminò.
<< Bentornato a casa >> Yulian strinse più forte il figlio tra le braccia e le si avvicinò attratto come una calamita, tutta la stanchezza svanì in un colpo solo non appena appoggiò le labbra sulla fronte di Claudia e la strinse in un abbraccio leggero.
<< È andato tutto bene, sta tranquilla >> Claudia lo guardò negli occhi ansiosa, ma vide solo verità, vide serenità e non dubitò più, ebbe l’impulso di correre da Nicola e riempirlo di baci, ma per quel giorno l’aveva scocciato abbastanza.
<< Senti Yul, perché domani non andiamo al mare? Io e Alješa stavamo parlando proprio di questo prima che scappasse via come un piccolo grillo >> Commentò Claudia facendo l’occhiolino al bambino, Aleksej le fece un bel sorriso e sollevò la testa per guardare meglio il padre.
<< Si, andiamoci, Alješa non è mai stato al mare. >> Rispose Yulian accarezzando affettuosamente i capelli biondi del figlio. << Adesso andiamo a dormire però, si è fatto tardi, va bene? >> Aleksej annuì allungando le braccia verso Claudia, che lo prese in braccio con familiarità, ormai il bambino si era completamente abituato a stare con lei.
<< Clo, rimani un po’ nel lettino con me? >> Domandò il piccolo giocando con i capelli rosso fuoco della ragazza, Claudia lo baciò sulla guancia e sorrise.
<< Tutto il tempo che vuoi >> Replicò scherzando un po’ con lui, Yulian guardò quella scena divertito, e non provò rimorso, non provò dolore, sentiva come se Svetlana fosse d’accordo. Se Alješa stava bene a lei non sarebbe importato più nulla.
A lei sarebbe bastato vegliarlo sempre dal cielo.
<< Ehi, così divento geloso! >> Scherzò Yulian lasciando un bacio ad entrambi << Vado a farmi una doccia, ci vediamo più tardi >> Claudia lo guardò dirigersi con passo lento verso il bagno, sospirò pesantemente e poi accompagnò Alješa nella sua cameretta.
Si infilarono entrambi nel lettino, e dopo due favole e tante risate, il bambino si addormentò tra le sue braccia con il pupazzo stretto al petto, Claudia giocava distrattamente con i suoi capelli e la mente vagava altrove. Non avrebbe mai saputo cosa si fossero detti Nicola e Yulian, e probabilmente non avrebbe voluto saperlo ugualmente, qualsiasi cosa fosse stata, andava bene. Guardò distrattamente l’orologio appeso alla parete, segnava le dieci e trentacinque, facendo attenzione spostò lentamente il braccio di Aleksej e si alzò in punta di piedi per non svegliarlo.
Quando si richiuse la porta alle spalle, due braccia forti e pallide la strinsero in un abbraccio strangolatore, Claudia sentiva la pelle di Yulian premere sul suo ventre e tremava, tremava per ciò che stava pensando in quel momento, per il pensiero che le aveva attraversato la mente.  Lui le baciò dolcemente il collo e poi appoggiò la testa sulla sua spalla, un po’ stanco, Claudia gli accarezzò affettuosamente il viso e la sua mano incontrò la barba ruvida che stava lentamente crescendo.
<< Oggi pomeriggio sono andata a trovare tua sorella nella nuova casa >>
Commentò continuando ad accarezzargli i capelli, Yulian le prese una mano e la trascinò sul divano, Claudia non ci pensò due volte ad accoccolarsi sul suo petto, ma quando si strinse a lui sentì tutta la schiena bagnata, saltò dalle sue braccia e si girò a guardarlo.
<< Che c’è’!?>> Chiese lui perplesso, Claudia notò che Yulian indossava ancora l’accappatoio e che il suo petto era tutto bagnato, come le gambe e i piedi.
<< Ma sei tutto bagnato Yulian! Togli immediatamente quei piedi dal divano! >>
Sbottò lei colpendolo con un buffetto sulla spalla, Yulian le scoppiò letteralmente a ridere in faccia, l’afferrò per la vita e la strinse nuovamente al petto, Claudia provò a lottare, ma non lo fece sul serio, e nonostante la schiena bagnata lo lasciò fare, e non gliene importò nulla se poi si bagnò anche le gambe a furia di intrecciarle con quelle del fidanzato.
<< Beh, e com’era la casa di Iliana e Francesco? >> Domandò dopo un po’ Yulian, continuando a stringerla per la vita e con le mani premute sul ventre di lei. Claudia stava disegnando distrattamente dei ghirigori sulle mani bianche del russo, seguendo il profilo delle vene verdastre, con il pensiero perso altrove, perciò Yulian dovette ripetere la domanda due volte prima che lei rispondesse.
<< È una casa enorme! Hanno già finito i lavori, così ho dato una mano a pulire. Dovevi vedere Checco con la scopa in mano, sembrava un deficiente! Tra poche settimana l’avranno pronta. >> Raccontò Claudia ridendo, Yulian sorrise al pensiero di Francesco intento a fare le pulizie, quel benedetto ragazzo era bravo a fare equazioni, logaritmi e derivate, non certo le pulizie. << Domani pomeriggio arrivano anche i miei. Per il matrimonio, mia madre è diventata pazza! Tutta elettrizzata, immagina quando gli dico che mi sposo anche io >> Commentò Yulian ridacchiando, Claudia gli strinse più forte le braccia e ricordò l’ultima volta che aveva incontrato Katerina e Aleksandr a San Pietroburgo, alle parole che aveva detto, a come era corsa via in lacrime.
Yulian sembrò interpretare i suoi pensieri.
<< Saranno contenti di saperlo, Il’ja ha nove anni ormai, dovresti conoscerlo >>
<< Non vedo l’ora, sai? Ti assomiglia? >> Yulian non rispose subito, rimase in silenzio come per ricordare il viso di suo fratello.
<< In realtà assomiglia molto di più a Danil >> Commentò in fine, con un filo di voce, era da tanto tempo che non andava più a trovare il fratello sulla tomba, c’era stato l’ultima volta prima di partire, e non aveva portato i fiori come sempre. Claudia si girò e gli lasciò un bacio a timbro sulle labbra mentre lui la guardava negli occhi.
<< Tutto bene con tuo padre? >> Yulian sorrise ed annuì, non vedeva Aleksandr da tempo, ma lo sentiva al telefono molto spesso, no, Yulian sapeva che le ferite non sarebbero passate mai del tutto, che i ricordi erano lì in agguato, pronti a colpire, che un bambino di sette anni non avrebbe mai potuto dimenticare, tuttavia nutriva la speranza e la consapevolezza che le cose potessero migliorare, che c’era sempre la possibilità di cambiare. << Sei bella con questa treccia >>
<< Anche tu sei bello con questi capelli bagnati >> Disse lei accarezzandoglieli, Yulian la baciò di nuovo, con più insistenza, con più ardore, poi la strinse di nuovo.
<< Oggi mi ha chiamato Nathan, Yul >> Yulian chiuse gli occhi e trattenne il respiro.
<< E tu? >> Claudia sospirò stringendogli più forte le braccia, premendo ancora di più le mani di Yulian sul suo ventre. << È da giorni che non mi vede, è normale che sia preoccupato. Gli ho detto che avevo mille impegni a causa di Iliana e Francesco, che ci saremmo visti presto. >> Yulian strinse forte i pugni delle mani e Claudia se ne accorse, posò le sue mani su quei pugni e accarezzò le nocche biancastre, avrebbe fatto di tutto pur di vedere quelle mani sciogliersi, ma non poteva ancora.
<< Basta Clo, domani vado a dirglielo io! >> Claudia scosse furiosamente la testa e si girò a guardarlo. << Ascoltami Yul, non è il momento! >>
<< E quando allora ?! Glielo dirai il giorno del nostro matrimonio?! >>
Yulian aveva alzato la voce senza nemmeno accorgersene, si era ritrovato ad afferrare saldamente i polsi di Claudia e a premere, se ne accorse solo quando vide una smorfia di dolore sulle labbra della fidanzata, la lasciò andare immediatamente e i segni delle sue dita rimasero stampati sulle fragili braccia della ragazza.
<< Scusami >> Si affrettò a commentare, Claudia però non si scompose, massaggiandosi velocemente i polsi, prese nuovamente le mani di Yulian tra le sue e si fece abbracciare di nuovo, nonostante stesse tremando, nonostante fosse spaventata.
<< Sta tranquillo Yul. Glielo diremo il giorno del matrimonio di Iliana e Francesco, voglio che stia bene ancora per un po’, voglio che sia felice ancora qualche giorno. Non puoi negarglielo, non puoi >>
Gli occhi di Yulian si rattristarono, e lui smise di guardarla, tuttavia non le lasciò mai le mani come avrebbe fatto un tempo.
<< Va bene, farò come vuoi tu >> Claudia gli afferrò il viso tra le mani.
<< Insieme? >> Lui sospirò.
<< вместе >> Vmeste …
Rimasero in silenzio per quello che ad entrambi sembrò un tempo infinito, ognuno perso in pensieri diversi, Claudia ripensò a come fosse andata via dal parco senza una meta, digiuna e senza aver mangiato avesse raggiunto la casa di Iliana e Francesco.
Ripensò a quello che si erano dette lei e Iliana, a tutti i suoi dubbi di quel mese, a come si sentisse fisicamente, dei giramenti di testa, dell’inappetenza.
E insieme avevano scoperto la verità.
Dirlo a Yulian in quel momento in cui si sentiva così fragile e vulnerabile gli avrebbe fatto bene, gli avrebbe dato sicurezza, e la certezza che adesso erano legati per sempre.
<< Ascolta Yulian, devo dirti una cosa, sai? >> Lui non rispose nulla, ma Claudia prese il suo silenzio come un invito a continuare a parlare, sentiva la gola secca, e la sensazione di doverlo dire ad alta voce gliela faceva sembrare più vera.
<< Yul, mi sa proprio che sono incinta >>
Claudia trattenne il fiato, ma Yulian non disse nulla, non si mosse, così dopo dieci secondi di soffocamento, Claudia trovò il coraggio di girarsi per guardarlo negli occhi.
<< Yul?! >>
Il ragazzo stava dormendo, dormiva profondamente ancora stretto a lei, Claudia sbuffò facendo cadere la testa sulla spalla del fidanzato, poi però sorrise, e si ritrovò ad accarezzargli la faccia, a pensare che fosse davvero bellissimo quando dormiva.
Che inconsapevolmente, tenendola stretta in quel modo, stava già accarezzando suo figlio ancora prima che nascesse. E stando così, si addormentò anche lei.
 
 
<< Claudia? Claudia svegliati! Svegliati! Perché non si sveglia? >>
Quando Claudia aprì gli occhi la mattina dopo, due cose occuparono il suo campo visivo, la luce accecante del sole e due occhi azzurri come il mare, gli occhi del piccolo Alješa.
Il bambino le aveva premuto le manine sulle guance per svegliarla, e adesso la fissava tutto concentrato, forse un po’ contrariato.
<< Alješa lascia stare Claudia >> Claudia percepì la voce di Yulian non troppo lontana, ma dove si trovava lei non poteva vederlo, sollevò lentamente la testa e una ciocca ribelle e scombinata di capelli le finì in bocca, si sollevò a sedere sul divano e sentì tutta la schiena umida, sul momento non ricordò perché avesse la camicia da notte bagnata, ma con la lucidità i ricordi tornarono, e anche quelle parole mai ascoltate.
<< Troppo tardi, è sveglia >> Gridò il piccolo Alješa saltando sulle gambe di Claudia, Yulian emerse da una marea di libri e i suoi occhi incrociarono quelli della fidanzata.
<< Oh, quella piccola peste ti ha svegliata! Dormivi così bene >> Claudia si stiracchiò e gli sorrise dolcemente, mentre prendeva Aleksej in braccio.
<< Che ore sono? >> Yulian si portò una mano sulla fronte guardando distrattamente il libro che reggeva tra le mani, poi si concentrò su Claudia.
<< Le otto e mezza. >> Claudia corrugò le sopracciglia e si girò a guardare Aleksej che giocava con i laccetti della sua camicia da notte, il bambino ricambiò distrattamente il suo sguardo e si mise a ridere. << E tu come mai sei già sveglio? >>
<< Perché oggi andiamo al mare! >> Strillò il bimbo poggiando le manine sulle guance di Claudia, sembrava al settimo cielo, aveva un sorriso così ampio che gli si vedevano le fossette sul viso, e poi stava cominciando a parlare bene l’italiano, oltre al russo.
<< Si, andiamo tutti al mare! Vero papà? >> Strillò a sua volta Claudia stringendo il piccolo che rideva in un abbraccio strangolatore. Yulian lasciò definitivamente perdere quelle scartoffie e guardo la fidanzata e il figlio con un sorriso provocatore stampato sul viso, il suo solito sorriso, quello che Claudia amava immensamente e che vedeva sempre più raramente.
<< Vero. Ascolta Clo, stavo pensando che magari dopo il matrimonio di Iliana e Francesco potremmo cominciare ad organizzare il nostro. Sto facendo tutti i conti, ma sono un disastro con i numeri! >> Protestò Yulian accartocciando il foglio sul quale stava scrivendo precedentemente, Claudia lo guardò con un sorriso pieno d’amore e tenerezza stampato sul viso. << I nostri stipendi non bastano per farci una famiglia? >>
<< Oh, si che bastano, bastano eccome, sono io che non riesco a prevedere il futuro! >>
Yulian era così imbronciato che Claudia scoppiò a ridere divertita, e mentre l’amore della sua vita nascondeva la testa sotto il braccio, lei si alzò in piedi tenendo sempre Alješa tra le braccia, lo raggiunse e gli lasciò un bacio tra i capelli che profumavano d’iris.
<< Ma non serve, chiederemo una mano a Checco e Nicola, sono loro i geni matematici, io e te siamo solo un professore e un architetto >>
Yulian sollevò la testa dal nascondiglio fulminandola con lo sguardo e con il broncio più infantile del mondo, Claudia rise, e di fronte a quella gioia la sua finta rabbia svanì, sorrise anche lui, le prese le mani e le baciò tutte le dita facendola ridere ancora di più.
<< Adesso io e Alješa andiamo a fare colazione e ci prepariamo per il mare. >>
Commentò Claudia alzandosi in piedi, Yulian annuì e chiuse tutti i libri dei conti lasciando perdere. << Va bene, io vado a mettermi il costume e a preparare la borsa del mare, va bene моя любовь ? >> Moya lyubov’ … Amore mio …
<< Ricordati di prendere la crema con protezione totale, e i costumi di ricambio per il bambino, al pranzo ci penso io >> Yulian si portò la mano sulla fronte imitando il segno militare, e accompagnato dalle risate divertite di Aleksej e Claudia se ne andò nella camera da letto. Claudia e Alješa fecero velocemente colazione e prepararono insieme il pranzo da portare sulle spiaggia, il bambino si sporcò tutto il pigiama pulito di sugo di pomodoro.
Preparare Aleksej non fu difficile come al solito e in un’oretta circa raggiunsero il mare.
La spiaggia non era troppo affollata nonostante fosse il tredici Agosto, ma piantare l’ombrellone per Yulian fu una vera impresa, ci vollero l’aiuto di Claudia, un po’ di buona volontà e tante imprecazioni.
Una volta piantato l’ombrellone e sistemate le tovaglie da mare nel migliore dei modi, Aleksej si piantò in piedi sotto l’ombrellone e non si mosse più, diventò come di pietra, Yulian e Claudia lo guardavano accigliati.
<< Cosa c’è Alješa? Perché fai così? >> Commentò Yulian sedendosi accanto a lui, afferrò il figlio tra le braccia, ma il bambino strillò impaurito, il ragazzo guardò Claudia con apprensione, stava cominciando a preoccuparsi.
<< Alješa, c’è qualcosa che ti spaventa? O senti male da qualche parte? >> Domandò Claudia accostandosi anche lei al bambino, Aleksej fissava come ipnotizzato la sabbia, piantato lì sulla tovaglia, Yulian seguì il suo sguardo.
<< Che cos’è quella? >> Chiese il bambino indicando la sabbia, Claudia e Yulian scoppiarono simultaneamente a ridere e tutta la loro apprensione svanì in un istante.
<< Ma è la sabbia Alješa! Non ti fa niente, guarda papà! >> Aleksej osservò con fare critico il padre afferrare quella sostanza sottile e fastidiosa tra le mani senza farsi niente, e dopo un po’ di titubanza valutò che fosse innocua.
Una volta testata la sabbia, per Yulian e Claudia fu una vera impresa fallo entrare nell’acqua, dopo averlo riempito per bene di crema su tutto il corpo, lo portarono a riva, e prima che Aleksej si convincesse ad entrare in acqua, Claudia fu costretta a vincere il freddo e gettarsi in mare per far vedere al bambino che non c’era niente da temere se loro erano con lui.
Alla fine Alješa si convinse del tutto, e passò il resto della mattinata a fare castelli di sabbia e a tuffarsi in mare, Yulian era distrutto, lo seguiva ovunque.
Solo dopo pranzo Aleksej si addormentò sotto l’ombrellone e Yulian cadde distrutto su una tovaglia accanto a Claudia, la ragazza lo guardò con il sorriso sulle labbra.
<< O cielo, sto invecchiando >> Commentò Yulian massaggiandosi la schiena, Claudia ne approfittò per passargli ancora della crema sulle spalle già arrossate, ricordava perfettamente cos’era successo l’ultima volta che erano andati a mare insieme. Yulian si era scottato tutta la schiena, era diventato rossissimo e piangeva dal dolore.
<< Ma che invecchiando! Hai solo ventisette anni tu! >> Lo rimbeccò lei spalmandogli la crema, Yulian la lasciò fare godendosi quella sorta di massaggio, poi si assicurò che il figlio fosse perfettamente all’ombra e gli accarezzò i capelli.
<< Beh, ma è come se fossi vecchio dentro, bambino non lo sono mai stato Claudia, e poi Alješa è nato quando avevo ventiquattro anni, ho dovuto crescere >>
Claudia osservò con interesse il sole riflettersi nei capelli di Yulian producendo ciocche dorate, gli aveva perfino arrossato il naso, era così pallido che bastava poco perché si scottasse, Claudia passò distrattamente la crema che gli era rimasta attaccata tra le dita sul naso nel fidanzato. << E ti è dispiaciuto? Avere Alješa così presto? >>
Yulian le prese entrambe le mani e le baciò nonostante fossero ancora unte di crema.
<< All’inizio si, non potevo accettare di avere un figlio proprio con Svetlana. Quando è nato però, ho sentito subito che era parte di me, che era mio, e il fatto che fosse anche figlio suo, per me ha acquistato importanza, perché lei aveva imparato ad amarlo prima di me. >>
Quando parlava di Svetlana, Yulian non guardava mai Claudia negli occhi, eppure lei non gliel’avrebbe fatta mai pesare questa cosa, l’avrebbe lasciato parlare sempre, e se da sedicenne sarebbe stata gelosa, dopo tutti quegli anni, dopo tutto quel tempo, l’avrebbe lasciato sfogare, avrebbe fatto in modo che accanto a lei Yulian non si sentisse mai fuori posto. << E da chi lo volevi un figlio, se non da lei? >> Domandò con un sorriso divertito sul viso, Yulian le lanciò un’occhiataccia, ma si appoggiò con la testa sulle gambe di lei all’ombra, così da poterla guardare meglio.
<< Da te, un figlio lo volevo da te! E lo voglio ancora! >> Replicò acido, incrociando le braccia al petto, il cuore di Claudia fece le capriole.
<< Beh, non dovrai aspettare molto! >> Sbottò lei spostando lo sguardo altrove, dirlo la sera prima, al caldo tra le sue braccia, le era sembrato molto più naturale.
Yulian si mise a sedere e la guardò corrucciato, sembrava non aver capito le sue parole.
<< Che significa? Vuoi avere un figlio subito dopo sposati? Per me è lo stesso! >>
Claudia si portò una mano sulla fronte, osservò Yulian guardarla infastidito e trovò l’unico modo possibile per farglielo capire senza usare le parole, senza provare imbarazzo.
Prese le mani di Yulian e le premette sul suo ventre ancora perfettamente piatto.
<< Ma tuo figlio è già qui Yulian! È qui >>
Yulian non parlò più, continuò a tenere le mani premute sul ventre di Claudia inconsapevolmente e a guardarla negli occhi, ma sembrava come impietrito, lei lo guardava con apprensione. << Yulian!? >> Esclamò dandogli un buffetto sulla guancia, lui sobbalzò e scoppiò a ridere improvvisamente, prendendole il viso tra le mani.
<< Ma sei incinta!? E ti sei messa a correre sulla spiaggia, a prendere in braccio Alješa, e a sbatterti come una matta?! >>
Claudia spalancò la bocca e lo colpì sul braccio.
<< Dio Yulian, tu mi farai impazzire! >> Esclamò incrociando le braccia al petto, ma Yulian non la stette nemmeno a sentire, fece un gesto così improvviso che Claudia si sciolse, le spostò velocemente le braccia appena incrociate e appoggiò la faccia sul ventre ancora piatto di Claudia.
<< Ma è davvero qui dentro? Nostro figlio è qui? >> A Claudia salirono le lacrime agli occhi, nel vederlo lì, appoggiato sul suo ventre, ad ascoltare quel figlio che ancora non si vedeva, ma che già stava riempiendo le loro vite di amore.
<< Si >> Mormorò accarezzando i suoi capelli, Yulian sorrise.
<< Ma ti ricordi quando fantasticavamo da ragazzi su di lui? Quando già pensavamo a lui?  E adesso … Dio, nostro figlio! >> Claudia si portò le mani sul viso e scoppiò a piangere dalla felicità, adesso che l’aveva detto a Yulian,  sembrava vero anche a lei, e lo sentiva per la prima volta, crescere lì nella sua pancia, e già lo amava alla follia.
<< Quando sei rimasta incinta Clo? >>
<< Sicuramente quando siamo stati insieme la prima volta dopo che ci siamo incontrati >>
Yulian scosse la testa, lui e Claudia erano stati insieme così tante volte che sarebbe potuto capitare molto tempo prima, eppure era successo nel momento giusto, proprio quando non potevano fare altro che stare insieme.
<< Alješa sarà contento di avere un fratellino? >>
<< Sicuramente si >> Replicò Claudia sorridendo, e Yulian si gettò letteralmente sulle sue labbra.



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Effe_95

Buongiorno :)
Ho deciso di postare così in fretta questo capitolo, per riparare al lungo ritardi delle ultime due settimane.
Questo capitolo è un delirio lo so, ma spero che la sorpresa vi sia piaciura ugualmente.
So di avervela gettata in faccia così all'improvviso, anche se nei capitoli precedenti avevo lasciato delle tracce qua e la che forse non erano abbastanza chiare, in conclusione, ho sbagliato?
Questo capitolo lo dedico a tutti voi.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie mille.
Alla prossima.

 
  
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