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Autore: Mikoru    18/09/2008    6 recensioni
Conoscete l'Accademia di Lyraza? La più rinomata del continente, senza alcun dubbio. Iscrivendovi, otterrete l'insegnamento dei migliori maestri d'arme, e la sicurezza di un glorioso futuro come soldato. Entrate, date pure una sbirciata; osservate il combattimento tra la giovane cadetta Bryhn, tanto focosa quanto pericolosa, e il suo avversario Gart, borioso ma imbattibile studente. E se qualche spada volerà dalla vostra parte, non abbiatene a male.
Genere: Romantico, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo lungo tempo, rieccomi qui. Prima di cospargermi il capo di cenere, vorrei addurre a mia difesa il fatto che, stavolta, la mia pigrizia ha avuto un parte a dir poco marginale: è che mi sono ritrovata senza internet, e poi direttamente senza pc per diverso tempo. Poi sono stata via. Poi ho avuto di nuovo il pc incasinato. Infine sono stata male. Non che adesso stia bene, umoralmente parlando, perché, come al solito, se devono succedere cose spiacevoli, queste succedono tutte insieme. -____- Ma non voglio tediarvi oltre, vi lascio al capitolo. ^^ Vi rubo ancora giusto il tempo di dare il benvenuto alle nuove lettrici: Kicici, momob, X_BlackLady e myki. Per tutto il resto vi rimando a fondo pagina! XD



Wherever you go, whatever you do
I will be right here, waiting for you
Whatever it takes, or how my heart breaks
I will be right here waiting for you

(Bryan Adams - I Will Be Right Here Waiting For You)





Passarono i giorni, passò il malanno di Bryhn. Lei tornò il ciclone di sempre, un ciclone assai temuto come compagna di addestramento, tanto che molto spesso Gart era il suo unico avversario volontario. La cosa era comprensibile, dato che a lottare con Bryhn erano due i fattori di rischio da valutare. Da un lato, la sua pericolosità; dall'altro, la pericolosità del suo innamorato, pronto a spezzare il collo a chiunque le avesse procurato un graffio.
Giunse infine il Mese delle Bionde Messi, e per Gart fu un momento di grande, cocente delusione.
«Ma Bryhn» piagnucolò il poveretto, girando attorno a una guerriera intenta ad organizzare il proprio carico su Biancapezza, il primo cavallo della sua vita. «Perché io no?»
«Lasciala respirare, Gart.» Una risata alle sue spalle annunciò l'arrivo di Lerath, bello e sprezzante come sempre. Ultimamente aveva lasciato che i capelli gli crescessero, e ora una massa bionda perennemente spettinata gli arrivava sino alle spalle, logicamente facendo stragi di cuori. «E falla partire.»
«Può partire» ribatté lui, sempre mantenendo un'espressione implorante. «Basta che mi porti con lei!»
«Ti ha detto di no, mi pare.» Lerath sogghignò: voleva bene a Gart, ma vederlo ridotto così era una cosa che lo divertiva e basta. Da quando l'amico si era fidanzato con Bryhn, lui aveva continuato a chiedersi quando sarebbe rinsavito, mollandola con una risata e riprendendo in sua compagnia le loro barbare scorribande. «Consolati, amico: approfittando della sua assenza, faremo il giro di tutte le osterie...»
«Non voglio fare il giro delle osterie» ribatté Gart, con il tono di un bambino impuntatosi su di una sciocchezza. «Voglio andare con Bryhn!»
La ragazza emise un sospiro di vaga stanchezza, fissando l'ultima cinghia delle bisacce. Quindi si voltò, scoccando un'occhiataccia a Lerath. Non che le stesse antipatico, ma quel modo di fare la irritava, come se la considerasse un impiccio alla sua amicizia con Gart. Non era la prima volta che aveva quell'impressione. «Gart» cominciò poi, con il tono di chi ha già ripetuto più e più volte la stessa cosa, «ne abbiamo già parlato, no? Io...» Si bloccò e fulminò nuovamente Lerath. «È troppo chiederti di non star qui ad origliare?» s'inalberò.
Per tutta risposta l'altro le sorrise con fare indisponente.
Lanciandogli un'ennesima occhiata furiosa, Bryhn afferrò Gart per una mano e lo portò un po' più lontano. Ferma davanti a lui, lo guardò negli occhi, sempre tenendogli la mano. «Lo so che vorresti venire anche tu... e che in precedenza avevamo stabilito così, ma...» Scosse la testa, cercando le parole adatte. Che non trovò. «Non me la sento ancora di farti incontrare la mia famiglia.» Lo guardò con tristezza. «Non mi rendere tutto più difficile, per favore...»
«Io non rendo tutto più difficile» ribatté lui. «Ti amo e voglio conoscere la tua famiglia. Direi sia una cosa semplice, no? Anche io ti presenterei la mia.» S'interruppe un attimo, pentito di quell'affermazione. «Se l'avessi» precisò, un po' più mogio.
«Gart...» Il volto della ragazza si fece ancor più triste. Sapeva che Gart non aveva famiglia, lui gliel'aveva rivelato, e lei non gli aveva mai chiesto nulla, vedendo quanto dolore fosse passato nei suoi occhi durante quell'ammissione. Alzò una mano ad accarezzargli il volto e solo allora si rese conto di qualcosa che aveva affermato prima. Si bloccò, immobile. «C-cosa?» balbettò. «Che cosa hai detto?»
No, non si era sbagliata. Aveva detto proprio: "Ti amo." E non l'aveva mai fatto fino ad allora. Vero, le aveva regalato l'anello, ma una dichiarazione in piena regola del sentimento che li legava ancora non c'era stata. Questo la spiazzò e lei rimase lì, imbambolata, con una mano a mezz'aria e un'espressione sorpresa in volto, la bocca semi aperta in una muta esclamazione.
«Ho detto che ti amo» ribatté lui, facendo sì che la mano di lei gli raggiungesse il volto, in una carezza. «So di correre, ma non ho mai provato nulla del genere, per nessuna. Bryhn, come te lo devo dire che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata? Perché continui ad aver paura di legarti a me?» aggiunse, affranto.
Lui aveva sempre cercato dei legami, quasi patologicamente: ecco perché era stato un seduttore, un ragazzaccio, il più apprezzato allievo dell'Accademia. Ma nulla di tutto ciò aveva mai saziato il suo appetito. Ed ora che aveva trovato un modo per sentirsi interamente umano, per scoprire la magnifica semplicità degli affetti, Bryhn, come un timoroso coniglietto, glielo negava, ritraendosi senza alcuna pietà.
«Io...» Bryhn si morse il labbro, sentendosi un verme. La sua mano proseguì, insinuandosi fra i lunghi capelli di lui e lungo la sua nuca, per poi fermarsi sulla spalla. La ragazza gli si appoggiò contro, avvertendo l’irrefrenabile impulso di piangere. Per quale motivo non riusciva a fare chiarezza nei propri sentimenti? Come mai non era in grado di raggiungere una certezza così assoluta, come Gart, nel definire ciò che provava? Ne aveva parlato con Tiara, si era confidata e sfogata più volte con l’amica, e questa, con pazienza infinita, aveva accolto quegli sfoghi, cercando di aiutarla, ma alla fine la questione era sempre rimasta in sospeso, ben lungi dal risolversi.
«Ho paura, è vero...» ammise la ragazza, con voce tremante. «Io ti voglio bene, Gart... tengo tantissimo a te... ma sono incerta! Ti prego, cerca di capirmi... è successo tutto talmente in fretta! Per te è più facile, non sono la prima donna della tua vita. Ma per me...» S’interruppe, non sapendo in quale altro modo spiegargli la confusione che aveva dentro e che la disorientava così tanto. «Ti prego... comprendimi...» supplicò soltanto, di nuovo.
Intanto, a distanza sufficiente da non udire le loro parole, ma tale da permettergli di vedere le loro facce, Lerath stava soffocando delle grasse risate alle loro spalle.
Gart cercò le sue labbra, ove premette un lungo, appassionato bacio. «Non ti capisco» ammise con sincerità, «ma avrò pazienza.» Alzò un attimo il capo, con un sorriso malefico. «E tu, idiota, piantala di ridere» ghignò divertito, rivolto a Lerath.
«Mi chiedi troppo» sghignazzò di rimando il biondo. «Dài, lasciala andare... ci penso io, a te, in queste due settimane» promise, con un tono che avrebbe fatto preoccupare molti. «Baldoria!» esclamò, passandosi distratto una mano tra i capelli.
Bryhn ignorò l’altro ragazzo e fece un lieve sorriso. «Grazie...» sussurrò. Gli prese il viso fra le mani e lo baciò, altrettanto a lungo e intensamente. «Tornerò presto, promesso.» Il sorriso si ampliò e la ragazza tornò la solita: allegra e vivace. «Tu vedi di fare il bravo, chiaro? Non lasciarti traviare da quel degenerato!» rise, facendo una linguaccia a Lerath.
«Chi, io?» Gart esibì un faccino innocente. «Ci ubriacheremo e correremo nudi dietro a belle fanciulle. Non c'è nulla di male, no?»
«Assolutamente nulla di male» confermò Lerath, esibendo lo stesso sorriso dell'amico. «Su, Bryhn: non dovevi partire?» incalzò, più divertito che mai.
«Razza di scemi!» ridacchiò lei, dando uno schiaffo al braccio di Gart. Poi, beneficiando entrambi di una pernacchia ben poco femminile, si voltò per salire su Biancapezza.
«Ehiiiii!» La voce di Tiara la fece fermare e girare nuovamente. «Dico: te ne vai senza salutarmi?»
La ragazza stava correndo nella sua direzione, i capelli rossicci che brillavano al sole. Poco distante da lei avanzava Lavian, che si fermò a debita distanza, riservando a Bryhn un semplice gesto della mano come saluto. Inevitabilmente, la presenza di Gart fungeva da deterrente: dopo il diverbio in seguito al quale Lavian ci aveva rimesso l’integrità del naso, fra i due ragazzi non correva più buon sangue. E questo anche a causa della gelosia reciproca. Bryhn aveva avuto un bel daffare a scusarsi per il comportamento di Gart, ma Lavian non voleva più avere niente a che fare con lui, se possibile. I suoi rapporti con lei, in compenso, sembravano essere tornati alla normalità.
«Tiara, ciao!» esclamò Bryhn. Abbracciò l’amica, dandole una pacca sulla schiena, poi si staccarono. «Scusa, non ti trovavo da nessuna parte.»
«Sì, sì. Dillo che volevi squagliartela senza salutarmi. Cattiva, trattare così la tua migliore amica!» Finse qualche lacrima, coprendosi il volto con entrambe le mani.
Bryhn la guardò con un sopracciglio inarcato e un mezzo sorriso sulle labbra, pronto a diventare una risata.
Tiara rialzò lo sguardo e fece una piccola smorfia. «Con te non funziona, eh?»
Scoppiarono entrambe a ridere. Poi Bryhn le disse: «Tienimelo d’occhio tu, d’accordo?»
«Certo! Sarò la sua ombra ovunque!» replicò Tiara, esibendosi in un saluto militare.
«Ora non esagerare!» Bryhn sorrise e si accostò di nuovo a Gart. «A presto» mormorò, allungandosi per un ultimo, rapido bacio. Poi scattò e montò in sella. «Ci vediamo! Ciao a tutti!» salutò, agitando la mano.
La osservarono uscire dal cancello, al trotto. Vi fu un attimo di silenzio; quindi, quasi ammosciandosi su se stesso, Gart borbottò qualcosa che parve comprendere solo Lerath.
«Su, non fare l'idiota» lo consolò a modo suo il compagno d'arme. «Aveva ragione lei. E per dirlo io...»
«Lerath, amico...» Gart gli poggiò entrambe le mani sulle spalle, il capo chino. «Ho da chiederti un favore.»
«Se riguarda un corpetto in pelle e del trucco da donna, la risposta è no» mise immediatamente le mani avanti il poveretto.
«Nulla di tutto ciò.» Gart rialzò il volto, gli occhi che brillavano di una luce a dir poco inquietante. «Ti andrebbero due scambi a colpi d'ascia? Sono un po' nervoso...»
Un po' troppo nervoso, ponderò Lerath, che tutto avrebbe voluto fare, tranne affrontare un Gart così indisposto e per di più armato. Ma per gli amici si fa questo ed altro, e così, annuendo con coraggio, lo seguì nell'armeria.
Tiara rise, divertita, ma poi decise di seguirli, in parte preoccupata per quello che, occasionalmente, era suo compagno di letto. Si voltò un attimo a guardare Lavian con uno sguardo interrogativo.
«Non ci pensare nemmeno, io non vengo!» rispose bruscamente lui alla muta domanda.
Lei sospirò, snervata. «Santo cielo, sei diventato un musone insopportabile!» commentò senza mezzi termini, scuotendo la testa.
«Ma vai a...!»
«A buttarmi in un fosso, sì!» completò lei con uno sbuffo. «Tu e Bryhn siete proprio dei maleducati» considerò, con tono di rassegnazione. «Ragazzo mio, trovati una donna e levati Bryhn dalla testa. Fidati di me!» consigliò, non richiesta, per poi allontanarsi.
Lavian si adombrò in viso, ma non ribatté. Girò sui tacchi e prese a camminare nella direzione opposta a quella che portava in armeria.

Combatterono per tutto il pomeriggio, sino a sera inoltrata. Dopo sole tre ore, Lerath era ridotto ad uno straccio, ansimante e dolorante. Ma, per puro orgoglio, non aprì bocca per lamentarsi una sola volta: va bene farsi battere da Gart ogni due scambi su tre, ma nessuno avrebbe mai saputo che l'amico aveva una resistenza doppia rispetto a lui.
Fu un supplizio, che infine terminò con un rilassante e meritatissimo bagno, nel quale il biondo, pieno di dolori com'era, desiderò quasi di morire.
«Oh, finalmente sono più tranquillo» cinguettò allegramente Gart, sciacquandosi il volto.
«Sono felice per te» agonizzò Lerath, sparendo sotto il livello dell'acqua.
«‘sera!» La voce trillante di Tiara riecheggiò nell’ambiente, mentre lei faceva capolino dalla porta. «Allora, Gart, l’hai distrutto-massacrato-annientato, quel poveretto?» celiò. Aveva assistito a tutto il duello, perciò sapeva benissimo in che condizioni era ridotto Lerath. Ma prenderli in giro... ah, era troppo, troppo divertente!
Gart osservò le bollicine provenienti laddove era affondato Lerath. «Respira ancora» osservò, quasi deluso. Il ragazzo riemerse, strofinandosi il viso con fare pigro. «E riesce ancora a muoversi» notò Gart, sempre più abbacchiato.
«Accidenti a te» ringhiò Lerath. «Con chi accidenti parli?» Si girò verso la porta, trovandovi la figura di Tiara. «Ehilà» salutò, decisamente più in forma. «Chi ha voglia di massaggiare le stanche ossa di uno stanco guerriero? Magari stando nuda nella vasca con lui?» aggiunse speranzoso.
«Se proprio non si offre nessun’altra, mi sacrificherò io» flautò lei. Diede un’occhiata maliziosa al biondo, poi sogguardò Gart altrettanto maliziosamente. «Ehi, Lerath, Gart è compreso nel trattamento?» s’informò, con una risatina che le gorgogliava in gola.
«Vi piacerebbe, eh?» rispose Gart, il quale, recepito il messaggio, si alzò ed uscì dall'acqua della grande vasca. «A me non troppo.» Lerath rise, grato all'amico per quella prontezza di spirito nel lasciarli soli.
«L'altra notte non dicevi così» replicò lui, portandosi un dito alla bocca, nell'imitazione di una povera fanciulla sedotta ed abbandonata.
«Ah, a letto Bryhn somiglia a me?» volle sapere l'altro, prima di evitare, ridendo, uno straccio che Gart aveva trovato e tiratogli scherzosamente.
«Accomodati pure.» Gart invitò cortesemente la fanciulla, con gesto teatrale. «Il tempo di vestirmi e di recuperare la bambolina con cui fare maledizioni su Bryhn, e me ne vado.»
«Oh, buon lavoro!» augurò lei, con un gran sorriso. Attese che Gart fosse uscito e si voltò verso Lerath. «Bene, bene... in acqua ancora mi mancava» commentò, avvicinandosi, sempre sorridendo seducente. E intanto scioglieva i lacci dei leggeri abiti.
«Ti mancava? Potevi dirmelo prima...» rispose lui, gli occhi che, avidamente, divorarono quel bellissimo fisico di donna, ormai in parte lasciato scoperto dai vestiti già scivolati a terra.

Gart, uscendo, alzò gli occhi al cielo stellato: era bellissimo, come sempre, oscuro e pieno di affascinante mistero. La luna piena illuminava generosamente gli spazi dell'Accademia, donandole un'aura quasi magica. Sarebbe stato bello condividere quel momento con Bryhn. Con un sospiro che non seppe trattenere, lui si avviò verso le mura, cercando un angolo abbastanza alto ed abbastanza isolato.
Sapeva per quale ragione lei aveva timore di accettarlo completamente: Bryhn aveva certamente annusato qualcosa di strano in lui. Ancora, forse, non sapeva definire cosa fosse, ma un giorno o l'altro, purtroppo, avrebbe certamente compreso la sua natura mista. Ed allora, disgustata dall'idea di stare tra le braccia di un orrido mezzo demone, l'avrebbe abbandonato.
Per sempre.



*Mese delle Bionde Messi = Giugno



^*^*^*^*^*^*^*^*^

E rieccomi qua!
Dunque, in primis, vi dico che stiamo tenendo conto di critiche e consigli; ci siamo rese conto pure Maura e io che ci sono delle lacune o punti frettolosi, purtroppo la storia è praticamente tutta scritta (e come sapete, è nata più come uno studio "al passato" di personaggi già usati), ed è difficoltoso cambiare adesso. Tuttavia speriamo di poterci dedicare ad un minimo di revisione, più avanti.
Ringraziamo tutte voi per le recensioni, per l'appoggio e, soprattutto, per la pazienza che dimostrate! XD E se insultate la sottoscritta Mikoru perché aggiorna ogni morte di papa, sappiate che avete la mia piena comprensione! XD
Janeisa: Accidenti, mi fai arrossire! °////° Grazie dei complimenti! ^^ E Maura ringrazia per i complimenti a Gart!
Nausicaa212: Passato lo svarione? XD Ebbene sì, era un anello. ^^ E devo ammettere che hai inquadrato Bryhn, ma... non ti dico nulla! XD
Shadril: Eheh, vale la risposta a Nausicaa, io non anticipo alcunché! XD Leggete e vedrete!
Kicici: Grazie mille! ^^
momob: Grazie anche a te! ^^ E come avrai potuto notare, il concetto di "presto", qui, è un po'... come dire?, vago! XD Devo ammettere che non abbiamo proprio pensato a metterlo nei romantici... ma avendola pensata come una cosa fantasy. Vabbè, pazienza.^^ L'importante è che tu l'abbia scovata e che ti piaccia.
X_BlackLady: Un ringraziamento anche a te!^^ Davvero il cambiamento di Bryhn è stato troppo improvviso? Confesso che non mi sembrava, ma il mio punto di vista è senz'altro differente. In quanto "scrittrice" ho senz'altro una ricezione diversa rispetto a una "lettrice". Ti ringrazio per l'appunto; le critiche servono proprio a questo, dopo tutto: a permettere di migliorare chi le riceve.^^
Myki: In primo luogo, complimenti per aver avuto la voglia di recensire tutti i capitoli! XD E tranquilla, non ci ha certo dato fastidio, anzi.^^ Poi, naturalmente, ti ringrazio per il tuo apprezzamento. E ora passo a risolvere qualche tuo dubbio. La frase che ti ha creato perplessità ("Ancora una volta, il Quesito tornò a galla: se sapesse cosa sei, che farebbe?") è posta come se a parlare fosse la coscienza di Gart, per così dire.
Per i nomi dei mesi, ho semplicemente cercato di ricreare un calendario "naturale", con una terminologia che rimandasse ad una caratteristica di ciascun mese. Di sicuro non sono la prima ad usare un sistema del genere, in giro si trova senz'altro qualcosa di simile. ^^
E ora passo alla spiegazione dei nomi dei personaggi.
Bryhn (pron. Brìhn, con lievissima aspirazione della H): Cercavo un nome che suonasse abbastanza incisivo, adatto a una guerriera, e avevo in testa Brin, personaggio della saga di Shannara. Pensa che ti ripensa, mi è venuto in mente il nome di una Valchiria, Brynhildr (più nota come Brunilde). Una lieve modifica, et voilà, la mia guerriera ha avuto il suo nome: Bryhnhild. Però lei detesta il suo nome per intero e si fa chiamare sempre e solo Bryhn. Il cognome, invece, se non erro lo presi da un libro della saga fantasy di Elminster, era un nome elfico.
Gart: Ehm... non ce lo ricordiamo! XD Credo sia dovuto a qualche rimembranza di qualche nome letto altrove! XD Se fosse un mio pg, direi da Shannara, però Maura non ama quella saga, perciò... boh? XD
Sigil (pron. Sìjil): È il nome della runa legata al sole, Splendore del Sole. Si è trattato di un "colpo di fulmine", l'ho letto per caso e ho pensato subito: "La bambina si chiamerà così!"
Rhiluee (pron. Rìlue, con la "e" a metà tra il suono "e" e "i"): Per la sorella di Bryhn volevo un nome che suonasse gentile, musicale, contrapposto a quello della guerriera. A furia di provare assonanze vocal-consonantiche, è nato questo nome.
Tiara (pron. Tìàra): Nome trovato altrove, mi piaceva e gliel'ho dato, semplicemente.^^ Ha anche un secondo nome, Idunn, che è la dea dell'eterna giovinezza nella mitologia nordica.
Lerath (pron. Lèrat): Da me trovato con un semplice generatore di nomi, fu istantaneamente approvato da Maura perché le ricordava il nome del suo amatissimo Lestat. XD
Anche Aldred (àldred) e Lavian (Làvian) sono derivati da generatori di nomi.^^

Bene, spero di aver detto tutto. Se ho dimenticato qualcosa... cercherò di rimediare la prossima volta. Voi siate clementi e perdonatemi! XD
Alla prossima!
  
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