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Autore: Melody Space    23/08/2014    2 recensioni
[Dal prologo]
Si rifugiò come al solito in bagno, le gambe che tremavano, la mente che non capiva quello che stava per fare, prese la lametta e iniziò a fare piccoli graffi e tagli sui polsi e sulle braccia, il sangue che sgorgava provocando un dolore fortissimo, una voglia indescrivibile di morire.
Aurora si svegliò di soprassalto, scacciando quel brutto sogno vissuto in realtà solo un mese prima. Si asciugò la fronte sudata con il lenzuolo, scuotendo la testa spaventata e controllando l’ora. Le quattro e mezza del mattino, troppo presto per alzarsi.
Così, facendo dei respiri profondi, chiuse gli occhi e tornò a dormire.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 4. Uno sguardo che sa d'amore

 
L’infermiera aveva deciso di far spostare Aurora dal pronto soccorso all’ospedale del paese. Erano stati informati anche i tutori o genitori della ragazza, che aspettavano notizie al più presto.
In camera, Aurora, appena aprì gli occhi dopo il suo sonno riposante, bevve un bicchiere d’acqua alla sua sinistra. Iniziò a pensare a tutto quello che le era successo, ma si ricordò il sorriso furbastro e l’insistenza di Daniel a farla tuffare. Ora lei era in un letto d’ospedale con il mento fasciato. Subito sbuffò leggermente, poi iniziò a dare la colpa al ragazzo. Non che ce l’avesse con lui, ma in qualche modo le dava fastidio il modo in cui si comportava. Il modo in cui lei era attratta da lui. Non sarebbe riuscita a parlargli per troppo tempo. Avrebbe aspettato ancora per perdonarlo dopo tutti i dispetti che lui le fece mentre facevano il bagno nel mare.
“Niente di importante, ora sta meglio, deve restare in ospedale un altro paio di giorni, per lasciarla riposare” disse il dottore fuori dalla stanza al telefono con la madre di Aurora.
Daniel era fuori dalla stanza, seduto che origliava la conversazione.
A un certo punto Fabio, il dottore, uscì e fissò il ragazzo.
“Sei un amico di Aurora?” gli chiese.
Daniel stava per rispondere di sì, però era confuso. Forse lei non lo considerava più un amico. O forse non lo era mai stato. Ma in ogni caso annuì, deglutendo.
“E’ l’orario delle visite, prima sono venute delle ragazze a trovarla, ora è libera, puoi andarci tu sei vuoi” disse Fabio con voce premurosa, vedendo Daniel abbastanza scandalizzato.
“Non penso lei gradisca una mia visita”
“Su ragazzo, provi ad andare. È sveglia, quindi potete fare anche quattro chiacchiere” il dottore lo incoraggiò, convincendo Daniel ad alzarsi e varcare la soglia.
La stanza dove alloggiava Aurora era composta di tre letti. Ma solo il suo era occupato. La camera tinta di bianco aveva un odore nauseante, che sapeva di medicinali.
“Ciao, Aurora” la voce del ragazzo tremava. “Stai bene?”
Lei girò la testa dall’altra parte, prese un libro a caso e iniziò a leggere fingendo che Daniel non ci fosse.
Non ho intenzione di parlarti, verme schifoso, esci da questa stanza o ti tiro questo romanzo in testa, pensava Aurora.
Lui si sedette sulla sedia in parte al letto dove lei stava comodamente rilassata.
“Non vuoi parlarmi, ho capito. Beh, se non lo vuoi fare tu, lo farò io”
Ad Aurora gli pizzicarono per un momento gli occhi, ma non lo diede a vedere. Faceva finta di non ascoltare, ma invece teneva le orecchie bene aperte. Si tranquillizzava solo a sentire la voce di quel ragazzo, che le dava però un fastidio tremendo.
“Quindi.. è colpa mia se ti sei fatta male. Ti chiedo scusa, non era mia intenzione, dimenticavo la tua sensibilità..”
Qui Daniel prese uno spavento da fargli accapponare la pelle.
“Sensibilità? Io ti sembro sensibile? Così fragile?!” il ruggito di Aurora fece destare il dottore Fabio che entrò di corsa.
“Che è successo qui? Mi svegliate tutti i pazienti! Che vi prende?”
“Non sono stato io ad urlare” il ragazzo diede tutta la colpa a lei, il che era anche giusto. Aurora si imbufalì ancora di più, ma cercò di dare un certo contegno per non far arrabbiare il dottore più di quanto già non lo fosse.
“Signorina Joey, non pensa sia ora di riposare?” Fabio si avvicinò a lei e le tastò la fronte.  Era leggermente calda, aveva un po’ di alterazione. “Le consiglio di dormire”
Aurora annuì. “Mi scusi” borbottò, stendendosi sotto le lenzuola bianche e chiudendo gli occhi.
Strano ma vero, il dottore concesse a Daniel di restare dentro la stanza senza che lei se ne accorgesse.
Il ragazzo era ancora lì seduto, triste e perso con la mente nei suoi pensieri.
Era finita, si era illuso se pensava che Aurora potesse diventare anche solo per un attimo sua. E poi ricordò il loro giretto sulla moto d’acqua, quello era stato indimenticabile. Un improvviso sorriso spuntò sul suo volto, ma poi scosse la testa e osservò lei.
Lei.
Con la sua tragica storia, addormentata in un letto di ospedale, con il mento fasciato, un po’ di febbre, la sofferenza a pesare sulle spalle, un passato orribile impossibile da dimenticare.
Era una meraviglia. I capelli corvini sparsi sul cuscino, il respiro regolare che muoveva il suo petto.
Daniel, prendendo al volo l’occasione, prese un mano di Aurora e l’accarezzò tra le sue. Passò come un soffio di vento sulle sue cicatrici e restò per una buona mezzora così, a fissarla intensamente, sperando che tutte le sue paure potessero scivolarle via.
Che quell’incubo finisse immediatamente, per poi vivere felici e contenti per sempre.
Ma questa non è una favola, imbecille, si disse da solo. E’ la realtà e la devi accettare.
 
Le pulsava in modo terribile la testa, non riusciva più a dormire, così aprì gli occhi. Il soffitto bianco la accecò. Si sentiva una mano imprigionata, così girò la testa vedendo Daniel che la teneva tra le sue.
“Che fai?” lei la ritirò immediatamente con un gesto fulminio del braccio.
“Ben svegliata, è quasi un’ora che dormi” lui decise di agire con sfacciataggine.
“Non mi interessa, voglio sapere che ci fai qui”
“Sono qui perché so che tu avresti reagito in questo modo appena mi avresti visto. Sono qui perché mi interessa di te e di come stai” le parole profonde lasciarono Aurora senza fiato.
Sta solo facendo il romantico, non cascarci di nuovo, devi reagire, si disse lei.
“Beh. Sarà come dici tu, ma io non ti voglio”
Questa frase tagliò come a metà il cuore di Daniel. Si rassegnò.
“D’accordo. Ciao”
Si alzò dalla sedia e si avviò verso la porta. Aurora lo seguiva con lo sguardo, e una parte di lei le diceva di non lasciarlo andare.
Il ragazzo si fermò solo prima di uscire. Lentamente elaborò una frase, che risuonò quasi come un lamento.
“Se vieni in cerca di me.. non farlo quando è troppo tardi. Non farlo quando verrai respinta tu”
Detto questo, Daniel uscì, senza più guardarla, senza pentirsi di aver detto quello che gli passava per la mente.
Passò davanti all’ufficio del dottore, che lo guardò intensamente prima di avviarsi verso la camera della paziente.
 
“Come sta? Aurora come sta?” chiesero le amiche preoccupate a Daniel.
Erano tutti sulla spiaggia, sotto l’ombrellone, alcuni seduti sullo sdraio altri sulla sabbia.
“Ma voi non l’avete mica vista?” domandò lui.
“Quando siamo andate a farle visita lei stava dormendo” rispose Stefania, accoccolata sul lettino tra le braccia di Alessio.
“Beh.. io quando sono entrato nella sua camera era sveglia. E mi ha respinto” aggiunse con tono triste e pacato.
“Guarda che noi la conosciamo bene, fa sempre così, cerca di capirla, si è sentita.. boh, meglio che sto zitta” Benedetta scosse la testa, cercava di far ragionare Daniel ma non riuscì a trovare le parole adatte.
“Ma perché te ne sei andato?” chiese Christian.
“Mi ha mandato via, Chris.. io le ho detto che se mai volesse tornare da me non doveva farlo troppo tardi” rispose lui.
“Cosa le hai detto? Non capisci che così la fai soffrire ancora di più?” Elisa balzò in piedi a occhi sgranati. “Vai subito a farti perdonare!”
“No. E comunque, anche se ci andrei, come? Come dovrei farmi perdonare, sentiamo! Non mi vuole, non gli interesso, non siamo mai stati amici, ora lo capisco, lei mi evitava..”
“Lei ha sofferto!” gridò ancora Elisa, gli sguardi di tutti puntati su di lei e su Daniel. “Non so quando avrai intenzione di capire, ma almeno prova a metterti nei suoi panni. Se non ci riesci, significa che non sei abbastanza maturo”
“Ok. Vado da lei. Come posso farmi perdonare? Voi la conoscete bene, meglio di me. Almeno potete consigliarmi” la sua voce stava diventando implorante.
“A lei piace la luna. Le piace guardarla. Potresti chiedere il permesso al dottore di andare a visitarla di sera, verso le nove, e gli chiedi se puoi andare sul terrazzo a guardare la luna. E tu, DanielMiCredoTuttoIo, fai un po’ il romantico” disse Benedetta.
“Non è il mio forte questa cosa”
“Con lei ti riesce bene” rispose ammiccando.
“Vado a chiedere il permesso a Fabio. Ciao e grazie” detto questo, superò gli ombrelloni correndo come un pazzo verso l’ospedale.
 
Aurora aveva la testa china su uno dei suoi libri pieni di significato, su cui amava rifletterci sopra. Ma quella sera, dopo aver cenato, non riusciva a concentrarsi. Due lacrime avevano bagnato le pagine.
Il pensiero le ricadeva su quel brutto episodio. Il suo mento fasciato non le dava tregua, le faceva spira in modo incontrollabile.
Possibile che tutto succedeva a lei? Come Daniel aveva detto, era così fragile?
Sì, lo sono eccome, e io non gli ho dato retta, l’ho mandato via, pensò, con rimorso. Ma ho fatto bene in fondo. Quello non lo devo più vedere. Io resterò single per il resto della mia vita. Io con lui sono stata male, sto continuando a soffrire, e senza rendermene conto tornerò quello che ero prima.
Non fece in tempo a dire altro che Daniel spalancò la porta col fiatone.
Si fissarono un attimo spaesati, lui aveva la gola secca e quello spettacolo di ragazza lo lasciò per un attimo in trance.
Poi si avvicinò lentamente e la guardò negli occhi. In quel momento si rese conto che non sapeva cosa dirle. Fabio gli aveva dato il permesso di portarla sulla terrazza, ma adesso non aveva idea di come invitarla.
“Aurora.. ti prego, adesso ascoltami” la voce di lui fece sbuffare silenziosamente la ragazza.
“Ti chiedo di venire con me un attimo”
“No” fu la risposta immediata della ragazza. “Ti ho detto che non ti voglio. Non ho bisogno di un ragazzo”
“Non ti chiedo di essere la mia fidanzata. Ti chiedo di seguirmi” Daniel iniziò a diventare insistente.
“Non sono abbastanza in forze per alzarmi”
“Ti aiuto io, e non dire che sai andare da sola adesso”
Aurora capì che non aveva altre scuse. Si concesse solo due ultime domande.
“Prometti che dopo mi lascerai in pace?”
“Prometto” rispose lui, serio, impassibile, anche se il suo cuore stava andando a pezzi.
“Dove vuoi portarmi?” era la seconda domanda.
“Sulla terrazza dell’ospedale” disse Daniel.
Aurora provò ad alzarsi, ma sentì subito un capogiro.
Lui gli cinse la vita con un braccio, e l’accompagnò fino al posto desiderato.
Una volta arrivati, lei nascose un sorriso. Non sapeva come potesse minacciarle di spuntare, però reagì, sempre mostrandosi indifferente e arrabbiata.
Appoggiarono entrambi le braccia sulla ringhiera. Il cielo scuro mostrava una grande luna piena, che si rifletteva negli occhi dei due ragazzi.
“Hai visto che spettacolo?” disse Daniel, per un attimo dimenticandosi che era con lei.
“Sì, è davvero una meraviglia. Quando sono a casa, di solito, e c’è un satellite della Terra del genere, la dipingo” nemmeno lei si accorse di parlare veramente con lui.
“Davvero? Sei brava a disegnare?”
“Non sono una professionista, ma mi ritengo piuttosto capace. Tu invece?”
“Io mi limito ad osservare” disse Daniel, girando la testa verso Aurora e sorridendo.
“Hai mai visto qualcosa più bello della luna? Io no, mai; secondo me è una delle cose più belle che sono state create”
“No, ti sbagli. C’è solo una cosa più bella della luna”
Aurora si girò a fissarlo e per un attimo rimase sconcertata. Non era sua intenzione rispondere in modo educato a quel ragazzo, ma era come naturale. Improvvisamente si chiese come facesse a sapere che adorava in quel modo scrutare il cielo, ma al momento c’era una domanda più importante che la assaliva.
“E chi è questa straordinaria creatura, per superare la bellezza della luna?”
“Tu, Aurora. Sei tu”




Angolo autrice
Ed eccomi, leggermente in ritardo, mancano quindici minuti a mezzanotte quindi sto per aggiornare domenica. Ah, buona settimana!
Comunque, questo capitolo mi ha fatto venire i sudori.
E' stato lungo, lungo e faticoso. Leggetelo con cura, o finirete per esplodere. A parte il fatto che è leggermente romanticoso, soprattutto dalla parte di Daniel, che mi fa una pena pazzesca. Lui sta iniziando a prendere in considerazione lei. Tutto di lei, sta iniziando ad amarla o non impazzirebbe in questo modo.
Non ho altro da dire.. grazie milioni a chi recensisce, mi fate felici :D
E grazie a chi segue silenziosamente :)
Un bacio a tutti alla prossima!
Melody Space <3
P.S. per il prossimo capitolo... mercoledì? Spero di riuscirci mercoledì... Perché devo andare a Gardaland e tutto mi assalirà, con impegni, compiti (da finire) e tutto il resto. Buona settimana!
   
 
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