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Autore: Ocelot    25/08/2014    2 recensioni
Frank Miller è un agente di polizia della città di Heaven City. Un giorno, in seguito ad una lite domestica, il vicino di casa di Frank, David, assume una strana droga che circola ultimamente per le strade. In seguito si verificano numerosi casi di cannibalismo, che non accennano a diminuire. Miller sospetta che, dietro tutto questo, ci sia ben altro. Presto si scopre che, quegli omicidi, sono solo la punta di un enorme iceberg.
Genere: Azione, Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: HUNK, Leon Scott Kennedy
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 5
 

 
HEAVEN CITY, 24 OTTOBRE 2012, ORE 20:03, TEMPORALE
«Benvenuti a Tg Heaven News 24. Continuano ad aumentare i casi di pluriomicidi da parte di squilibrati. Le vittime finora ritrovate, hanno raggiunto la cifra di 132, tra cui un agente del dipartimento di Polizia, l’agente Alan Grant, scomparso da alcune ore. Ovviamente vi terremo aggiornati. Per oggi è tutto.»
 
HEAVEN CITY, 25 OTTOBRE 2012, ORE 07:16; TEMPORALE
«Buongiorno e benvenuti nell’edizione del mattino di Tg Heaven News 24. Durante la notte c’è stata una diminuzione delle aggressioni. Le forze dell’ordine sono intervenute in modo più violento, eliminando la maggior parte delle minacce. Per oggi è tutto.»
 
HEAVEN CITY, 28 OTTOBRE 2012, ORE 13:10, SOLEGGIATO
 
«Edizione straordinaria delle 13. La polizia di Heaven City, grazie al grandioso aiuto della S.T.A.L.K.S., di cui noi di Heaven andiamo estremamente fieri, sono riusciti a contenere la minaccia che incombeva nel paese in questi giorni. “La minaccia è quasi del tutto sventata. Potete dormire sogni tranquilli.” Afferma il Commissario del Dipartimento di Polizia: Eric Parker. Purtroppo non ci è dato sapere cosa portava i killer ad avventarsi in modo così aggressivo sulle loro vittime. Per oggi è tutto. Ci vediamo nell’edizione delle 20. Buona giornata.»
 
HEAVEN CITY, 30 OTTOBRE 2012, ORE 13:10, NUVOLOSO
 
«Buon pomeriggio, sono Rebecca Grey e benvenuti all’edizione delle 10 di Tg Heaven News 24. Il Sindaco e il Commissario di polizia, tramite una lettera, ci hanno comunicato che la minaccia è stata totalmente eliminata. La città può tornare alla sua pacifica vita. Oggi pomeriggio, alle 18:05 avranno luogo i funerali delle vittime della strage presso il cimitero comunale di Heaven City. Noi di Tg Heaven siamo vicini ai parenti delle vittime. Il funerale verrà trasmesso in diretta su questo canale. Per ora è tutto.»
 
HEAVEN CITY, 30 OTTOBRE 2012, ORE 16:07, NUVOLOSO
 
Un aereo sorvola la città a bassa quota emettendo un gran rumore e facendo tremare i vetri degli edifici e delle auto.
 
HEAVEN CITY, 30 OTTOBRE 2012, ORE 18:05, NUVOLOSO, CIMITERO DI HEAVEN CITY
 
Frank raggiunge la chiesa dove si stanno svolgendo i funerali. Entra silenziosamente all’interno. Dà una veloce occhiata ai presenti e nota Terry, la fidanzata del suo vicino di casa Dave con gli occhi completamente immersi nelle lacrime. L'uomo si avvicina e le dona un fazzoletto per asciugarsi. Lei lo nota e abbassa subito il capo.
«Io non volevo. Non era mia intenzione tradirlo. È… È successo tutto così in fretta. Io lo amavo e lo amo tutt’ora. Sono così arrabbiata per avergli permesso di andarsene. Se non fosse per me ora sarebbe vivo.»
Miller non proferisce parola e si limita solamente a poggiarle una mano sulla spalla come per farle capire che lui capisce il suo dolore.
Nel frattempo le telecamere del tg si posizionano per riprendere la messa. La giornalista coordina i cameramen per ottenere una visuale più ottimale per gli spettatori da casa. Una volta sistemati, la donna inizia a parlare a bassa voce alla telecamera.
«Qui Rebecca Grey, ora siamo all’interno della chiesa ad attendere che il parroco dia inizio alla messa. Come potete ben vedere molta gente si è riunita qui dentro per prendere parte a questo funerale.» All’interno dell’edificio, qualcuno prende dalla tasca un telecomando, pigia un bottone per poi rimettere il dispositivo dov’era pochi attimi prima. Il cameraman interrompe la donna. «La telecamera non va. Si è spenta all’improvviso.» Prima che potesse rispondere, un rumore interrompe Rebecca. Anche Miller lo sente, qualcosa simile ad una lattina rotola all’interno della chiesa percorrendo la navata centrale. L’oggetto, poi, emette un’intensa nube gialla. All’interno dell’edificio esplode il panico. Frank si copre le vie respiratorie con il colletto della maglietta mentre cerca di portar fuori la compagna del suo, ormai, ex vicino di casa, che urla a squarciagola tendendo la mano verso la sua bara come per cercare di prenderlo. «Non c’è più niente da fare Terry! Dobbiamo uscire da qui se non vogliamo morire anche noi!» Grida l’uomo per farsi sentire in mezzo a quel fracasso. Una volta fuori, la donna, in preda alla disperazione, abbraccia Miller. L’uomo, mentre cerca di tranquillizzarla, con una mano prende il suo cellulare dalla tasca per chiamare rinforzi.
«Maledizione.» Mormora, notando che il dispositivo non da segni di vita.
Nel frattempo la nube di fumo fuoriesce da ogni spiraglio della chiesa, diffondendosi in aria. Una pattuglia di polizia che si trova li cerca di tirar fuori quanta più gente possibile, ma ogni tentativo è pressoché inutile, dato che tutti quelli che hanno inalato il gas, si accasciano a terra privi di vita non appena fuori dalla “casa di Dio”. All’improvviso il silenzio. Frank osserva l’entrata della chiesa. Terry, che fino a quel momento era avvinghiata al braccio di Frank, cade al suolo come un sacco. L’uomo si volta rapidamente verso di lei per aiutarla «Terry! Su alzati! Presto arriverà un’ambulanza. Non dirmi che hai inalato quel gas! Dai alzati!» La donna non risponde. Miller controlla il polso. Nulla. “E’ morta.” Pensa l’uomo tra se e se. Nel frattempo un rimbombo, simile ad un urlo, riecheggia in chiesa.
«Cosa diavolo è stato?» Chiede uno dei due agenti. «Non lo so. Sembrava una sorta di grido, ma non era umano!» Entrambi gli agenti estraggono la pistola e la puntano verso la foschia, cercando di scorgere qualcosa. I presenti, uno dopo l’altro cadono per terra senza vita. I due agenti e Miller non sanno più dove guardare. Improvvisamente quello che sembra un tentacolo di un polipo, esce dall’ingresso. La coppia di poliziotti compie un balzo indietro quasi in sincronia. Il lungo tentacolo striscia con nonchalance verso il corpo di uno delle vittime. Miller lo osserva a bocca aperta. Il lungo “braccio” si blocca e, come un fiore che sboccia, si apre in decine di altri tentacoli di minore grandezza e, con una velocità spaventosa, afferra tutti i cadaveri, compreso quello di Terry per poi trascinarli nuovamente dentro la chiesa. I due agenti non notano che alle loro spalle, un ennesima diramazione di quella cosa, si avvicina furtivamente. «ATTENZIONE! DIETRO DI VOI!» Urla Frank ai poliziotti. I due non hanno il tempo di voltarsi, che vengono afferrati e trascinati dentro, insieme al resto dei corpi. Miller corre verso loro per cercare di aiutarli, ma senza riuscirci. Dall’interno si odono i rumori di pistola e le urla dei due agenti. Pochi secondi dopo l’area si avvolge nuovamente in un silenzio tombale. L’uomo ingoia la tensione accumulata e si alza tenendo d’occhio l’entrata. Un urlo simile a quello di pochi minuti prima, rimbomba fino all’esterno. Ormai solo, Frank cerca di contattare il Dipartimento, ma il cellulare non accenna ad accendersi. «Maledetto! Fino a pochi minuti fa eri funzionante!» Prima che potesse decidere sul da farsi, ode dei passi provenienti dall’interno della chiesa che si fanno sempre più incessanti e vicini. Il gas non accenna ad estinguersi. Una sagoma alta sui 4 metri esce fuori. Miller non riesce a distinguere la sua forma a causa dell’intenso fumo che la circonda, come se fosse quella creatura ad emetterlo. L’uomo resta pietrificato davanti a quel colosso che sembra non notare la sua presenza. “Devo restare fermo. Per evitare di essere visto.” Pensa l’uomo. Anche perché l’unico movimento che riesce a fare in quel momento è di aprire e chiudere le palpebre. I nervi e i muscoli tesi quanto una corda di violino, lo fanno tremare come un martello pneumatico. Un’auto della polizia, che si trovava nei paraggi, ha udito le urla e si è precipitata sul luogo per indagare. Due agenti escono dall’auto non notando, inizialmente, l’enorme creatura che si dirige verso il fitto bosco di Heaven City che circonda la chiesetta ed il cimitero. «Ma che diavolo è quella cosa?» Urla uno dei due poliziotti. «Scappate e chiamate i rinforzi! Correte!” Controbatte d’istinto Frank. “Dannazione, mi noterà.” Il gigante si volta verso Miller, ma l’unica cosa che nota è la volante con gli agenti che gli puntano contro la pistola. Il gas continua ad avvolgere il suo corpo. I due uomini aprono il fuoco verso la creatura che, senza apparenti danni fisici subiti, risponde con lo stesso urlo che aveva emesso pochi minuti prima. «Cazzo. Devo ricaricare!» urla uno dei poliziotti. «Maledizione, anch’io.» E, come se non aspettasse altro, la creatura spara verso di loro una folata di quel misterioso gas che lo circonda. «Noooooo!!!» Urla Frank. Il mostro si volge nuovamente verso Miller “Mi ha scoperto!” sospetta l’uomo, ma, ancora una volta sembra come se non lo vedesse. Così continua la sua camminata verso il bosco distruggendo tutto ciò che intralciasse il suo cammino. Miller, dopo aver atteso che la creatura se ne fosse andata, come una tigre, corre verso la sua auto, parcheggiata nel retro della chiesa. «Ma che cazzo avete oggi?» Chiede Frank notando che l’auto, come il cellulare, non si avvia.
Dopo aver provato a far partire svariate auto, anche con modi poco ortodossi, l’uomo decide di incamminarsi verso la città con il solo aiuto delle sue gambe, ma non prima di aver preso dalle mani degli, oramai, agenti morti, le loro pistole e i caricatori presenti all’interno delle loro fondine. «Tre caricatori. Spero vadano bene.» Ne inserisce due all’interno delle armi ed uno nella tasca della sua giacca come riserva. «Devo sbrigarmi ad arrivare al Dipartimento. Da qui saranno circa 5 km.» La “passeggiata” si rivela piuttosto tranquilla. Ma qualcosa all’orizzonte turba l’uomo. Una lunga colonna di fumo nero, proveniente dalla città, s’innalza nel cielo. Con uno scatto, si avvia all’entrata di Heaven City. Lo spettacolo che si ritrova davanti è l’esatto opposto di ciò che si aspettava Miller. «Non può essere.» Mormora l’uomo con le labbra quasi serrate. La città si presenta con fiamme e gente che corre da destra a manca in preda al panico inseguita da quelle orribili creature che fino a pochi giorni prima stava terrorizzando la popolazione. A quanto pare le forze dell’ordine non avevano del tutto debellato la minaccia. “Welcome to Heavenll City” pronuncia il cartello di benvenuto della città, chiaramente modificato da alcuni vandali con delle bombolette spray in seguito al disastro che si sta verificando in quel momento. Dopo aver superato l’iniziale sbigottimento, Miller si avvia verso il Dipartimento in cerca dei suoi colleghi.
  
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