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Autore: Vanilla_91    26/08/2014    8 recensioni
Seguito di "Questioni d'amicizia o d'amore?"
Tre anni sono trascorsi e molte cose sono cambiate. Il legame tra Inuyasha e Kagome ha subito un forte strappo ed è stato logorato dalla gelosia, il tradimento e le menzogne. Kagome sembra aver voltato pagina, ma Inuyasha è determinato a riaverla con sè.
Questioni irrisolte, amori sospesi, gelosie pericolose, verità celate e nuovi sentimenti separano i protagonisti..è proprio vero che il dolore cancella tutti i sentimenti?
Dal prologo:
"E' giunto il momento di far ritorno, di fare i conti col mio cuore. Tutto ciò che mi sono lasciata alle spalle alla mia partenza è il passato..questioni d'amicizia e d'amore ormai dimenticate!"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Questioni di cuore!'
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-T..tre piani? Non crede siano troppi? Cosa? Addirittura quattro? No, senta lo so che..sì, sì, lo so, ma…va bene, faccia come preferisce.- replico scocciata, riagganciando il telefono.
Sollevo gli occhi al cielo, stressata ed esasperata.
-Cosa ti ha detto?- mi domanda Sango.
-E’ incredibile, sembra che la sposa sia lui. Ha avuto il coraggio di dirmi che questo matrimonio è per lui un’ottima opportunità per farsi pubblicità e che non intende quindi contenersi.- le spiego, infastidita.
Annuisce, senza aggiungere altro.
-Non lo trovi assurdo?-
-Trovo assurdo ciò che stai facendo!- dichiara, aumentando il mio malumore.
Mi volto, tentando di ignorare le sue parole e la reazione che mi causano.
La sento sospirare.
-Kagome, sai che non mi piace vederti così, ma che amica sarei se non ti dicessi che stai sbagliando?-
Sto sbagliando? Probabilmente, ma non vedo che altra piega potrebbe prendere la mia vita.
-Dovresti essere una sposa felice, non una che litiga col pasticciere, con gli organizzatori e con il fioraio. Non è il loro lavoro che non va, ma la tua predisposizione. Ma poi perché fare tutto così in fretta? Ti rendi conto che mancano solo sette giorni al matrimonio? Perché organizzare tutto in due settimane? Te lo dico io, perché teme che tu da un momento all’altro ritrovi la ragione e ci ripensi!-
Questa volta sono io a sospirare, per nulla felice di riaprire un discorso che vorrei con tutte le mie forze chiudere per sempre.
-Sango, così non mi aiuti..- sussurro.
Torno con la mente ad una settimana prima, cercando di ricordare come sono arrivata a questo punto.
-Kagome, non importa cosa sia accaduto, non sei costretta a fare le valigie e partire così di fretta.- mormora mia madre, quasi in lacrime.
So che la mia partenza la farà soffrire, so che si sta preoccupando per me, ma non posso più restare.
Non saprei dire come mi sento in questo momento. InuYasha, lui..mi sembra incredibile ciò che ha fatto.
Sospiro, infilando, a caso, una quantità spropositata di indumenti nel bagaglio.
Non so dove andrò, ma dopo stasera, non voglio restare in questo paese un minuto di più.
La porta si spalanca, improvvisamente, e mi viene istintivo tremare quando incontro un paio di gelidi occhi chiari.
Chino il capo, colma di vergogna. Codarda più che mai, avevo sperato di evitare questo confronto che non farà che farmi altro male.
-Signora Higurashi, la prego, avrei bisogno di parlare con sua figlia,- chiede, educatamente.
Mia madre sposta lo sguardo da lui a me, in evidente difficoltà. Vorrei tanto pregarla di non andare via, ma lui vuole delle risposte e almeno quelle, dopo il mio comportamento imperdonabile, gliele devo.
-Io..- tentenna mia madre.
-Signora Higurashi, la prego. Se è per l’incolumità di sua figlia che teme, può star tranquilla, non le farei mai del male.-
Seguo,attentamente, ogni movimento di mia madre, che annuisce e si richiude silenziosamente la porta della mia camera alle spalle.
Sono qui, sola con l’uomo che ho tradito e deluso e mi piacerebbe sprofondare in un buco nero.
Sono imbarazzata per il mio comportamento, ma non pentita e questa sarà la cosa più dura da ammettere.
-Credo tu mi debba delle spiegazioni.- ringhia, con voce gelida.
-Eric..- tento di dire, ma vengo interrotta.
-Ti prego, limitati a rispondere alle mie domande. Almeno questo me lo devi.-
Annuisco.
-Questa storia andava avanti già da molto tempo?-
-No, certo che no..non ti avrei mai fatto una cosa simile.-
Mi fulmina, prima di lasciarsi cadere sul mio letto.
-Allora spiegami come sia potuto accadere, in cosa ho sbagliato, perché io non riesco a capirlo.- mi domanda, con una nota di supplica nella voce.
Mi si stringe il cuore nel vederlo così.
-Sul serio non riesco a capirlo, Kagome. Mi sembrava che andasse tutto bene tra noi. In cosa ho sbagliato?-
-In niente, Eric, in niente. Il problema non sei tu, ma io.-
Non vorrei ferirlo, ma se è la verità che vuole, non posso negargliela.
-Sapevo che venire qui non era una buona idea, ma non credevo che potesse portare a conseguenze tanto drastiche. Sei una persona splendida, Eric, l’uomo che tutte le donne vorrebbero accanto e se io non fossi..- esito qualche istante, cercando di trovare la parola adatta. – se non fossi difettata,mi sarei sicuramente innamorata di te.-
-Difettata? Che cazzate sono queste? Sei stata tre anni al mio fianco e per te non è significato nulla?- urla.
-Non è ciò che ho detto. Eric, sai benissimo quanto per me sia stata importante la tua presenza. È stata la tua vicinanza a salvarmi..se non fosse stato per te probabilmente a quest’ora non sarei nemmeno qui. Ti sarò sempre grata per questo, ma non posso scegliere chi amare.-
-Mi stai dicendo che sei ancora innamorata di quello stronzo? Non ti è ancora bastata tutta la sofferenza che ti ha inflitto? Dopo stasera credi ancora che potrete vivere felici e contenti?- mi domanda, sprezzante.
-Non è ciò che ho detto. So bene che tra me ed InuYasha non potrà esserci nessun futuro.- ammetto, con amarezza.
-E allora? Perché mi hai tradito, Kagome? Per il ricordo di una cotta adolescenziale?-
Cotta adolescenziale? Possibile che davvero non capisca?
-Eric, è illogico, ma io lo amo. Amo lui e nessun altro, incondizionatamente. Al di là di tutto il male che mi ha fatto, purtroppo continuo ad essere innamorata di lui.- strillo, non riuscendo a trattenere ulteriormente le lacrime.
Si solleva, con un movimento rapido, e afferra le mie spalle.
-E io? Io cosa sono per te, Kagome?-
Già, lui cos’è per me?
Tutto e niente. Non lo amo, ma è una parte importante della mia vita..uno dei miei pochi punti fermi.
-I..io non lo so.- sussurro, in evidente difficoltà.
La sua reazione mi sorprende. Mi stringe a sé, saldamente, tuffando la testa tra i miei capelli.
-Non mi importa,io ti perdono. È stato un errore, ma io ti perdono. Voglio sposarti, averti accanto, renderti felice.-
Spalanco gli occhi, basita. Dovrebbe odiarmi, insultarmi e invece mi sta chiedendo di restargli ancora vicino.
Tento di allontanarlo da me, ma quando sento le sue lacrime scivolare sulle spalle lasciate scoperte dall’abito, mi paralizzo totalmente.
Sta piangendo.. lui che è sempre stato forte, sicuro di sé, sta piangendo a causa mia.
Potrei sentirmi peggio di così?
Sto causando una sofferenza immensa ad un uomo che non lo merita.
Trovo la forza di allontanarlo da me ed infliggergli il colpo di grazia.
-Non è stato un errore, non mi sono pentita di ciò che ho fatto. Sono consapevole del fatto che è stato ingiusto, ma l’ho fatto con amore. Eric, quando si tratta di lui, non sono più in grado di ragionare con freddezza, è il cuore a prendere il sopravvento. Tu non meriti questo, ma molto di più. Meriti una persona che sia capace di ricambiare l’amore che dai, che sappia renderti felice, non una che si strugge per un altro.-
I suoi occhi tornano gelidi, seri, e si puntano con ostinazione nei miei. Dopo un po’ sono costretta ad abbassare lo sguardo, incapace di sostenere l’intensità del suo.
Cosa starà pensando? Probabilmente a che persona spregevole e disgustosa io sia. Penserà che l’ho ingannato, che l’ho usato e ancora non l’ho capito nemmeno io se è effettivamente stato così.
-Non mi importa.- sussurra, all’improvviso.
-Eh?-
-Ho detto che non mi importa. Ti voglio lo stesso al mio fianco.- dichiara, stringendo le mie mani tra le sue.
-Non può funzionare, Eric.- nego, allontanandolo da me.
-Questo dovresti lasciarlo giudicare a me.-
-Come puoi chiedermi una cosa del genere quando ti ho appena detto che è un altro l’uomo che amo?-
-Hai anche ammesso che non ti sono indifferente.-
-Le due cose non sono minimamente comparabili. Ma non lo capisci che finirei solamente col renderti infelice?-
-Non mi importa! Perché non capisci che non posso fare a meno di te?- asserisce, stringendo nuovamente le mie spalle.
Ma per quale ragione deve rendere le cose così difficili? Non comprende che anche per me è doloroso allontanarlo?
Tento di parlare, ma le sue parole mi lasciano di nuovo inerme.
-Quando avevi bisogno di me, io c’ero. Quella sera, Kagome, la più terribile di tutta la tua vita, mi hai chiesto di restarti accanto, di non abbandonarti e io non l’ho fatto. Ho continuato a stringerti per tutta la notte, ignorando il fatto che fosse suo il nome che hai sussurrato ininterrottamente.-
Resto in silenzio, non sapendo cosa dire.
Ricordo perfettamente quella notte, quella in cui ho tentato stupidamente il suicidio, ma perché proprio ora me lo sta rinfacciando?
-Questa volta sono io a chiedertelo, Kagome. Resta con me, al mio fianco, non abbandonarmi.- mi supplica.
Cerco di arretrare, spiazzata. Non può farmi questo, non così.
-Non pretenderò nulla da te, ti chiedo solo di starmi accanto. Sposami e giorno per giorno io troverò un modo per renderti felice..per farti innamorare di me.-
-Non accadrà mai..il mio cuore apparterrà per sempre a lui.-
-Ti darò una vita confortevole, una famiglia. C’avevi mai pensato, Kagome? Tu ami i bambini, ma stando da sola ti priveresti anche della gioia di essere mamma.-
Certo che c’ho pensato..ma che senso avrebbe non condividere queste felicità con la persona che amo?
-Potresti avere tutto questo, non dovresti rinunciare a nulla e io non ti chiederò altro in cambio. L’unica cosa che pretendo è che tu onori la promessa che mi hai fatto tanto tempo fa.. mi avevi detto che non mi avresti mai lasciato solo se avessi avuto bisogno di te. Ed ora, più che mai, io ho un disperato bisogno di te, Kagome.-
-Ti renderò infelice.-
-Non potrei mai esserlo con te al mio fianco.-
-Dormirò con te, ma i miei pensieri saranno rivolti ad un altro uomo. Verserò tra le tue braccia lacrime a causa di un altro. Il mio dolore finiranno col logorare anche te. È questo che vuoi?- domando, atona.
-Ho bisogno di te.- ripete ancora lui.
-Se è l’infelicità che cerchi, non ti dirò di no, ma sappi che da me non potrai avere altro.-
-Accetti di sposarmi allora?- mi chiede, entusiasta.
Annuisco, spinta da chissà quale diavolo tentatore.
 
-Sto cercando di aiutarti a non fare sciocchezze.-sibila, con tono aspro Sango, riportandomi alla realtà. –Cosa ti ha spinto ad accettare la sua proposta?-
-Il fatto che lui sia perso, esattamente come me. Non so spiegartelo, Sango, ma la disperazione che gli illuminava lo sguardo mi ha straziata dentro..lui per me conta molto.-
-E per questo hai pensato che sposandolo avresti potuto alleviare almeno la sua di sofferenza. Hai pensato che forse essendo lui l’unico che, almeno in parte, è riuscito a mitigare il tuo dolore in questi tre anni, potrebbe rendere la tua vita meno desolata. Hai pensato che forse un marito, dei bambini, potrebbero rendere la tua solitudine meno devastante.- mi fa notare.
-Non è solo questo. Lo so bene, Sango, che non guarirò mai, così come so che nessuno nel mio cuore o nella mia testa potrà prendere il posto di InuYasha. Però, forse, insieme potremmo alleviare il nostro dolore.-
È un motivo patetico su cui basare un matrimonio,me ne rendo conto.
-Stai facendo un grosso sbaglio e te ne renderai conto.-
Sospiro, chiudendo gli occhi.
-A questo punto, Sango, posso dirti che temo che tutta la mia vita sia stata uno sbaglio.-
Il silenzio cala per qualche minuto tra di noi.
-Ti sta cercando, vero?- mi domanda, cambiando bruscamente argomento.
Annuisco.
- È  per questo che ho chiesto ad Eric di trasferirci in hotel. Non voglio vederlo, Sango, mai più.-
-Intanto sei costretta a dividere il letto con un uomo che non ami.- mi fa notare, risentita.
-Temo che tu ti sia fatta un’idea sbagliata di Eric. Non mi ha imposto affatto la sua presenza. A breve sarò sua moglie, potrebbe pretendere da me un comportamento diverso e invece mi ha lasciato i miei spazi, occupando la camera accanto. Non merita le tue accuse.-
-Mi spiace, capisco di star esagerando. Non ce l’ho con lui, Kagome, ma con questa situazione ingiusta.-
Il telefono della mia camera squilla, interrompendo la nostra conversazione. La voce cortese di una addetta alla reception mi avvisa che un ospite mi sta attendendo nella hall.
Chi potrà essere?
Saluto Sango all’ingresso, prima di dirigermi verso l’elegante salone. Mi guardo intorno, ma le raffinate poltrone, foderate di rosso, sono tutte vuote.
Che abbiano sbagliato?
-Kagome!-
Mi volto, più che sorpresa di udire quella voce. I miei muscoli si tendono, nervosi, mentre mi perdo in due occhi d’ambra, così simili a quelli che amo.
-Signor No Taisho.- esclamo, sorpresa –Cosa ci fa lei qui?-
-Devo parlarti, Kagome.-
Il suo tono è austero, autoritario, come lo ricordo da sempre.
Cosa potrà volere questa volta? Lui e la sua famiglia non fanno più parte della mia vita.
-Se è venuto fin qui per accusarmi per l’accordo saltato o per le ingiurie che a causa mia sono state recate alla sua parentela, la informo che non ho intenzione di ascoltarla. Per questo, se non le dispiace, mi congedo. Le auguro una buona serata.-
Cerco di oltrepassarlo, ma mi blocca, afferrandomi gentilmente un polso.
-Non è questo il motivo della mia venuta. Ti ruberò pochi minuti, ma ti prego di ascoltarmi, Kagome.- mi chiede.
Acconsento. Mi indica con un cenno del capo le poltrone, sulle quali ci accomodiamo.
-Se è venuto fin qui per dirmi di uscire dalla vita di InuYasha, sappia che l’ho già fatto.- l’anticipo, visto il silenzio calato.
Ma non aveva qualcosa da dirmi?
- È proprio per parlare di mio figlio che sono qui.-
Mi irrigidisco, muovendomi a disagio sull’ampia poltrona.
Sarei dovuta andar via, lo sapevo..
-Ti devo delle scuse, Kagome.- dichiara.
Spalanco gli occhi, più che sorpresa dalle sue parole. Starà parlando proprio con me? Mi starà prendendo in giro?
-Credo di non capire.-
-Mi vergogno di me stesso, Kagome, del modo in cui ho trattato te e la tua famiglia per tutti questi anni, per l’uomo che sono diventato.-
-Perché dice questo?-
-Perché mi sono reso conto di essere la causa dell’infelicità della mia famiglia. Solo quando mia moglie mi ha accusato di essere uno sconosciuto, mi sono reso conto dell’uomo cinico, duro ed insensibile che sono diventato. Ti chiedo perdono, Kagome, per il modo inopportuno in cui ti ho trattato e per le umiliazioni e la sofferenza che ti ho causato.-
Distolgo lo sguardo, mordendo la lingua per frenarla. Non sono un tipo che porta rancore, ma la sua confessione più che rabbonirmi, mi ha suscitato una gran rabbia.
È sua, solo sua la colpa di tutto questo. Colpa della sua smania di potere, di magnificenza, se mia madre ha perso il suo lavoro e la sua migliore amica, colpa dei suoi pregiudizi se io ho dovuto dire addio all’uomo che amo. È troppa la sofferenza che i suoi gesti prepotenti hanno causato.
Sorride, sorprendendomi ancora.
-Lo capisco il risentimento che provi, te lo leggo chiaro in faccia e non potrebbe essere altrimenti. Ci terrei davvero ad ottenere il tuo perdono, Kagome, ma il motivo che mi spinge qui è più egoistico.-
Mi faccio più guardinga udendo le sue parole.
-Se sono qui è perché solo tu puoi aiutarmi. Sono molto preoccupato per InuYasha.- sussurra, con un filo di voce.
-Cosa? InuYasha? Cosa gli è successo?- chiedo, scattando in piedi.
-Sta male, molto male, Kagome. Si è chiuso nella sua camera e niente lo smuove. Sua madre, suo fratello, Miroku, hanno provato di tutto, ma non ha funzionato niente. Non mangia, non dorme..non vive. Ho paura che di questo passo finirà con l’ammalarsi sul serio.-
Chi meglio di me può capirlo? Mi sento esattamente come lui..
-Mi spiace, ma non capisco cosa c’entro io con tutto questo.-
-Solo tu puoi aiutarlo. Va da lui, Kagome..restituiscigli la vita.- mi prega.
Andare da lui?
Continuo a fissarlo, ma la mia mente è già lontana.
Cosa devo fare?
Mentre me lo chiedo, conosco già la risposta.



NOTE DELL'AUTRICE:
Ok, prima di scappare in Lapponia, vi rompo le palline con il mio solito cianciare xD So che il capitolo è un pò moscio, ma mi serviva come intermezzo. Ormani al finale ne mancano solo due più l'epilogo e vi assicuro che ci sarà un bel pò di movimento.
Kagome con rassegnazione ha accettato di sposare Eric, ma poi ecco che spunta il padre di InuYasha..e cosa accadrà ora? Cambierà idea Kagome o non procurerà una nuova sofferenza ad Eric abbandonandolo a due passi dal matrimonio? A proposito di Eric, è stato un pò cattivello a ricordare a Kagome la promessa che gli aveva fatto, sfuttandola contro di lei in un momento simile :D
Comunque, se vi fa piacere, sarei lieta di conoscere il vostro parere :) Ringrazio come sempre chi continua a seguire la storia, siete numerosi e io non posso che essere strafelice *_*
Grazie ancora e a presto :D
Bacii
P.s. Come semrpre, vi lascio il link del gruppo: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/
   
 
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