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Autore: Sheelen_    20/09/2008    3 recensioni
Premessa: Questa Fiction è nata durante una nottata insomnie a fantasticare sull'esito della saga della Meyer. Pensando e fantasticando ho ideato un mio finale e l'entrata in scena di un nuovo personaggio Violet. Lei sarà la protagonista delle mie vicende. Una nuova Licantropa nel territorio di La Push che avrò molto a che fare con Sam, Jacob e il resto del Clan. Ovviamente lo svolgimento del brano va al di là di ciò che scriverà la Meyer in Breaking Down, è tutto frutto della mia fantasia il seguito.Premetto che questa è la mia prima Fan Fiction: Siate clementi.
Genere: Triste, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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{NINTH Chapter} » FIGHT or not?


"Quando ci rimproveriamo sentiamo che nessun'altro ha il diritto di farlo, se non noi stessi."
Dorian Gray.

Quella frase nella mia mente veniva ripetuta a intervalli regolari.Frugando tra i casetti della casa di Sam trovaì un piccolo quadernetto o libro che fosse con su scritto "Favour". Ovviamente incuriosità dal quel bizzarro nominativo l'aprì scorgendo nelle varie pagine alcune poesie o frasi di autori conosciuti e non. Era un semplice quadernetto dove erano state raccolte, appunto, le citazioni preferite della mia defunta madre. Avere fra le mani qualcosa che fino a poco tempo fa aveva toccato con le sue mi fece ritrovar il sorriso che avevo perso nei giorni seguenti passati chiusa in casa.


Eravamo ormai giunti al fatidico giorno in cui si sarebbe deciso cosa avrei dovuto fare: Restare a casa in silenzio incurante di cosa stesse succedendo alla mia famiglia oppure combattere insieme a loro per proteggerci a vicenda e fare bene la mia parte. Era tutto nelle mani del consiglio, speravo davvero in una loro rivalutazione positiva anche se reputavo il tutto assurdo. Era questo il mio dovere, difendere la mia gente e gli altri umani.

"Andrà tutto bene" Le forte braccia di Paul che mi chiusero in un abbraccio stile orso riuscì a confortarmi e a tenermi di buon umore. Avevamo già raggiunto la spiaggia, più o meno eravamo tutti quanti. Mancavano soltanto Jacob, Sam e Billy. Sue e Emily non avrebbero partecipato quella sera.
"Comunque non c'è storia, tu non combatterai." Rispose in tono ostile Quil affiancato da Embry. Scossì la testa spalancando le palpebre. Forse avevo solamente sentito male.
Invece no. Entrambi avevano assunto una postura rigida e il loro volto era troppo severo, nessun lineamento tracciava inganno.
"Cos'è questa storia?" Incalzò allora Leah poco distante da me.
"Hai sentito bene, noi due non siamo a favore della partecipazione di Violet. E ancora inesperta e non credo sia in grado di..."
"Che diamine significa?" Aggiunsi io con tutta la rabbia che pian piano si faceva spazio fra le vene facendo pulsare il sangue in maniera esageratamente veloce.
"Si, hai capito bene. Non hai ancora affrontato e nemmeno visto un freddo, non sapresti come comportarti e sarebbe..."
"Rischioso." Concluse Embry dopo il breve discorsetto di Quil.
Jared e Paul rimasero a guardare estereffati insieme a Seth.
Leah sembrava di tutt'altro avviso.
"Beh che vuol dire? Nessuno di noi ha fatto un corso specializzato per affrontare quei succhiasangue, perchè per Violet dovrebbe essere diverso?" Replicò nel suo solito tono acido. Non aggiunsi nulla perchè lei aveva già parlato per me prendendo anche le mie difese. Gliene fui grata perchè non sarei riuscita ad regere un'altra questione del genere.
"Hai frainteso quello che volevano dire.." Intervenne infine Jared per calmare le acque. Prima che Leah potesse ribattere la fece ammutolire con un gesto della mano.
"Loro sono soltanto preoccupati per lei, come tutti noi. Lei non è nata e cresciuta insieme a noi, non ha avuto tutto il tempo per allenarsi e migliorarsi come noi, è diverso per lei."
Indignata gli rivolsi uno sguardo languido.
"Anche tu ..Jared?... ma come potete..." Non ebbi le forze di aggiungere nient'altro. Leah invece non riusciva a contenersi.
"Ah si? No. Io trovo che siano soltanto banalissime scuse tutte queste perchè non volete correre alcun rischio come è successo con me, non è vero? Avete paura che presa dalla voglia di far tanto la saputella si gettì incontro al pericolo incautamente come ho fatto io nella battaglia scorsa, non è vero? Vi sbagliata, tutti quanti. Violet non è come me, la questione è ben diversa." Socchiuse leggermente gli occhi prima di far qualche passo in avanti. Io continuaì a guardarla ma stavolta le rivolsi uno sguardo confuso; non sapevo a cosa si riferisse ma sembrava aver colto il punto perchè tutti chinarono la testa e non ebbero il coraggio di guardarmi in faccia, ne a me ne a Leah.
"Violet tu sai dello scontro che c'è stato tempo fa con quei Freddi particolari?" Mi chiese Leah girandomi intorno. Mi limitaì ad annuire, sapevo dell'alleanza che avevano fatto con quei vampiri di nome Cullen per abbattere gli altri Freddi più pericolosi che si trovavano nel loro stato brado.
"Bene. Beh è successo che proprio quando tutto andava per il verso giusto, io mi sono presa la libertà di fare l'eroina. Decisi di attaccare uno di quei così schifosi da sola. Impresa sciocca e banale per le mie capacità, ma fu una decisione troppo avventata. Morale della favola: Sarei morta se non fosse stato per Jacob che si è preso qualche colpo al posto mio.."
"Qualche?" Disse sbuffando Quil. " E' dovuto stare a riposo per quasi un mese, direi che si è beccato più di qualche colpo." Leah lo liquidò con lo sguardo mentre io cominciavo a capire la questione. Quindi tutto il loro timore era quello di dover controllarmi tutto il tempo affinchè non facessi azioni avventate e non corressi altri pericoli, perchè era così che mi vedevano: una bambina alle prime acqua.
"Grazie, grazie veramente della fiducia e stima che avete nei miei confronti. Andate al diavolo tutti quanti!" Gli diedi le spalle e iniziaì a camminare verso la scogliera. Qualsiasi posto sarebbe stato utile per pensare, piuttosto che rimanere a stare con quel gruppo di idioti.
"Violet...aspetta..." Urlo Seth ma che sentì fu bloccato dal forte tono di Leah che iniziò ad imprecare contro di loro.
"Siete degli idioti. Tutti quanti." Sentì i passi di Leah avvicinarsi ai miei. In quel momento era l'unica persona a cui volevo veramente bene, l'unica che capiva ciò che ero.


La riunione iniziò con qualche ora di ritardo perchè Billy aveva avuto un piccolo contrattempo. Non me ne importava nulla perchè era tempo perso, sapevo già che cosa sarebbe venuto fuori da tutta quanta la faccenda. Ormai dovevo rassegnarmi all'idea di starmene a casa con Emily, a pulire qualche piatto per ingannare l'attesa e l'ansia che qualcosa andasse storto. Non dare una mano ma limitarmi a sperare che andasse tutto bene non faceva per me.
In quel momento sarei voluta sparire, farne di me soltanto un lontano ricordo.
Mi sentivo inutile e poco importante.
Leah aveva insistito per rimanere con me ma la convinsi che avevo bisogno di restare da sola per pensare un pò. Dopo qualche urla di troppo decise di andarsene per vedere cosa ne usciva fuori dalla riunione.
Rimasi sullo scoglio più alto, dove qualche settimane fa mi ero accostata per osservare i ragazzi giocare nell'acqua. La serata proseguiva tranquilla come tutte le altre, soltanto la mia mente sembrava star per cominciare una tempesta.

Dopo che l'ultimo raggio di sole si affievolì dopo l'orizzonte, vidi Seth corrermi incontro. "Violet vieni. Dobbiamo dirti cosa abbiamo deciso" La sua espressione non tralasciava nessun augurio. Stringendomi nelle spalle lo seguì raggiungendo il gruppo di persone che fino a qualche minuto fa avevo reputato 'famiglia'.

"Quando ci rimproveriamo sentiamo che nessun'altro ha il diritto di farlo, se non noi stessi."

Si, mi stavo rimproverando di non aver fatto trasparire ciò che ero.
Una persona disposta a mettere da parte tutta se stessa per aiutarte gli altri, una ragazza sempre disposta ad ascoltare e consigliare. Impulsiva si, ma mai impertinente o superficiale. No. Non lo ero. E Se c'era una cosa che odiavo era quella di essere considerata immatura, perchè ero tutto tranne questo.

Lì raggiunsì trascinandomi sulle gambe di malavoglia. Leah fece spazio accanto a sè per farmi accomodare. Mi sedetti non concedendo nessun sguardo perchè non lo meritavano. Sam cominciò a parlare.
"Preferisco arrivare alla conclusione senza giri di parole. Abbiamo deciso tutti insieme che tu, Violet, hai le competenze per aiutarci in questa ultima, speriamo, battaglia... a patto che.. tu mi prometti di stare attenta e di fare ciò che ti dico. Ok?" Mise parole una dietro l'altra senza senso per me perchè non volevo starlo ad ascoltare. Eppure qualcosa suonava strano in quel discorso. Le mie cellule nervose ci stesero più di qualche minuto prima di rielaborare il discorso che aveva fatto Sam. Avevo sentito bene? Aveva detto che potevo partecipare? O stavo soltanto vivendo un momento di confusione totale che mi spingeva a sentire una cosa per un'altra?.
"Scusaci per poco fa, non meritavi quelle considerazioni. Scusaci." Aggiunse Jared a nome di tutti quanti. Rimasi silenziosa per altri istanti, ero dubbiosa. Forse mi stavano prendendo in giro. Soltanto quando Leah mi diede uno stratone per assicurarsi che fossi ancora lì con loro, reagì.
"Sul-Sul serio??" Chiesi titubante.
"Si, cara" Aggiunse Billy in tono pacato. "Ricordati che avrai una grossa responsabilità, tutti quanti avrete grosse responsabilità verso i vostri fratelli." Disse osservandoci tutti quanti uno per uno. Nessun aggiunse nulla ma da ogni espressione che colsi lo fecero per non tradire la tensione che provavano in quel momento.
"Adesso potete andare.." Disse Billy congedandoci. Mi sentivo davvero felice e avevo già dimenticato tutto quello che era successo. Anzi cosa era successo?.
"Tutti quanti tranne voi due Sam.. e Violet." Si voltarono tutti verso Sam e poi verso me. Erano incuriositi quanto noi due. Perfino Sam sembrava non essere a conoscenza del motivo di quella prolungata permanenza.
Come detto Jake fece allontanare tutti quanti lasciandosi da soli con Billy.
Morsi il labbro destro come facevo ogni volta che ero nervosa, osservando il viso fin troppo sereno di Billy. Cos'altro voleva da noi due?
Mi voltaì ad osservare i lineamenti rigidi di Sam, come me anche lui fremeva dalla voglia di sapere cosa avesse da dirci Billy.
"Riguarda i vostri genitori" Aggiunse una volta che i ragazzi furono ormai lontani.
   
 
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