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Autore: Sophie_Carlisle    27/08/2014    1 recensioni
AVVISO: STORIA IN CORSO DI REVISIONE!
Capitoli revisionati pubblicati: Capitolo 1; Capitolo 2; Capitolo 3; Capitolo 4; Capitolo 5; Capitolo 6; Capitolo 7; Capitolo 8;Capitolo 9; Capitolo 10.
Sappiamo molto poco della storia tra Draco Malfoy e Astoria Greengrass, anche perché quest'ultima viene menzionata solo nell'ultimo libro e la si vede alla fine dell'ultimo film.Per questo motivo mi sono immaginata la loro storia piena di intrighi, difficoltà e colpi di scena che alla fine farà incontrare questi due giovani sentimentalmente.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, li ho solo presi in prestito per scrivere questa storia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Serpeverde | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Purosangue per poco'
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REVERTE
 
 
 
Tracey e Astoria erano comodamente sdraiate all'ombra di un albero, cercando di rilassarsi in quel tranquillo pomeriggio di domenica. Era finalmente finito il periodo della punizione che Piton aveva assegnato ad Astoria, così la ragazza poteva finalmente godersi la compagnia dell'amica e la tranquillità del cortile.
Si respirava un'aria diversa ad Hogwarts, dato che la prima prova del torneo sarebbe cominciata a giorni, e i quattro campioni erano molto tesi. Astoria stava per svenire quando l'amica le aveva detto che Harry Potter era uno dei campioni insieme a Fleur Delacour, Viktor Krum e Cedric Diggory; subito aveva pensato fosse uno scherzo, ma l'espressione di Tracey era serissima. Le aveva raccontato del bacio subito dopo, e l'amica Serpeverde era esplosa in domande e insinuazioni, come dire... impertinenti.
Astoria le aveva raccontato tutto per filo e per segno e ogni volta che ci ripensava il volto di Theodore Nott si faceva strada nella sua mente vivido. Ricordava il suo sguardo pensieroso, il suo sapore, le sue parole piene di dolcezza e quelle labbra a dir poco perfette. Sua sorella Daphne non glielo avrebbe mai perdonato, ma per fortuna aveva casualmente dimenticato di parlarne con lei. Chissà quanto si sarebbe arrabbiata se lo avesse scoperto.
Tracey sbadigliò e si appoggiò al tronco dell'albero guardando in lontananza la nave di Durmastrang, ormeggiata al largo del Lago Nero, mentre Astoria era immersa nella lettura del suo libro di Astronomia, la sua materia preferita, sdraiata sull'erba a pancia in giù con le gambe incrociate.
-Tu e Nott eh?- disse Tracey sorniona, senza guardare l'amica:  -Me lo sarei dovuta aspettare. Morgana, ma hai visto come è bello?- chiese poi con gli occhi sognanti.
Astoria alzò lo sguardo dal libro e sogghignò: -Credo che se ne siano accorti tutti, Cey. Ma comunque non stiamo insieme- disse poi tornando al libro.
Tracey si mise a carponi e gattonò fino all'amica con l'espressione di chi la sa lunga su certi argomenti. -Oh ma certo che no. Fatto sta che vi siete baciati- aggiunse ammiccando: -Qualcosa vorrà pur dire, Greengrass.-
Astoria chiuse di botto il libro e si voltò verso l'altra con un sopracciglio alzato: -Da quando in qua mi chiami Greengrass, Davis?- chiese facendola ridere:-E poi mi avrà baciata perché gli facevo pena- concluse con le guance leggermente imporporate.
Tracey si sedette davanti a lei a gambe incrociate: -Avanti Ria, si vede lontano chilometri che tu gli piaci. Ti mangia letteralmente con gli occhi e non meraviglierei se ti chiedesse di accompagnarlo al Ballo del Ceppo-
Astoria storse il naso e si strinse nelle spalle:  -No Tracey, io non ci vado: non mi piace ballare.-
-Ma è una super occasione!- esclamò eccitata l'amica: -Pensaci bene: potremmo essere invitate! E ci vestiremo bene! E ti acconcerò i capelli! E tu mi acconcerai i capelli!-
-Cey, sai che noi del secondo anno non possiamo andarci- le ricordò la giovane Greengrass, scuotendo la testa.
La bionda sbuffò sconsolata. -Ma io voglio andarci! Sembra così divertente! E poi, amica mia, è l'occasione giusta per conoscere persone nuove-
-Come mai ho il sentore che questa tua allegria dipenda dal fatto che Fred non abbia ancora una dama?-
-Mi sembra ovvio: è proprio per questo- confermò sorridente.
Astoria sogghignò. Per quanto sembrasse impossibile, Tracey Davis aveva una cotta enorme per Fred Weasley da un annetto buono e quella era l'occasione giusta per lei di farsi avanti. Sfortuna vuole che il rosso non avesse ancora fatto alcun passo nei suoi confronti, ma a Tracey non importava. Era una bella sfida e a lei piaceva questo gioco.
La mora rise e si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Poi una mano si posò sulla sua spalla; si voltò e aggrottò le sopracciglia: -Zabini!-
-Astoria, Tracey,- salutò il ragazzo, strizzando loro l'occhio.
-Che ci fai qua? - domandò Tracey, squadrandolo dalla testa ai piedi.
-Volevo sincerarmi che la sorellina di Daphne fosse accompagnata al Grande Ballo-
Tracey batté le mani entusiasta, ma lo sbuffo dell'amica affievolì il suo entusiasmo. -Non so se lo sai, Blaise, ma noi del secondo anno non possiamo andarci-
Tracey le diede un colpetto sul braccio col gomito. -A meno che qualcuno di più grande non ci inviti.-
-Oh ehm… vero,- confermò titubante Astoria, guardandola di traverso.
-Potremo ovviare questo problema, suppongo: quindi, piccola Astoria, mi faresti l'onore di venire al Ballo del Ceppo con me?-
-Blaise, ti ringrazio, ma purtroppo non verrò al ballo,- affermò risoluta la mora.
Il giovane inarcò un sopracciglio. -E vuoi startene tutta sola in Sala Comune?-
-Non amo ballare,- insistette.
Blaise ci pensò su un attimo, poi rivolse a Tracey un sorriso smagliante, che la fece arrossire all'istante: -E tu, piccola Davis? Verresti al ballo con me?-
Gli occhi della bionda si illuminarono in un secondo: -Sì!-
Fu il turno di Astoria battere le mani, soddisfatta.
-Perfetto allora! Abbiamo un accordo!- esclamò, prima di prendere la mano della piccola Davis e baciarle il dorso. -Vi auguro un buon pomeriggio, gentili fanciulle.-
Le due amiche osservarono Blaise allontanarsi soddisfatto; poi Astoria strinse una spalla alla bionda: -Sai che Fred potrebbe rimanerci male?-
-Oh no Ria, non dire sciocchezze- commentò sorniona l'altra.
La mora inarcò un sopracciglio: -Tu lo sai vero che gli piaci? -
L'amica sbuffò: -E lui piace a me: ma senza un po' di gelosia non sarebbe divertente!-
Astoria stava per ribattere, quando udirono delle grida e delle risate provenire dal cortile della scuola.
Astoria alzò la testa e vide un gran numero di studenti radunati intorno al professor Moody, il nuovo e fantastico insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, con un'espressione gioiosa dipinta in faccia.
-Ria,- Tracey la guardò con la sua espressione da cucciolo, sbattendo le palpebre velocemente, -ti prego.-
Astoria guardò l'amica attentamente e poi le sorrise: -Andiamo- Era sorprendente la fissazione di Tracey per i pettegolezzi. Velocemente, si aggregarono alla folla.
Entrambe le ragazze rimasero scioccate davanti a quella scena comica. Il professor Moody aveva la bacchetta in mano puntata contro un dolcissimo furetto bianco e lo stava facendo roteare in aria per poi lasciarlo cadere; il piccoletto, dalla paura, era scappato nei pantaloni di Goyle e quello scimmione non smetteva di dimenarsi e saltellare qua e là.
Harry Potter era davanti al professore e non riusciva a trattenere le risate, così come tutto il resto dei compagni, comprese le due Serpeverde appena arrivate.
Solo quando arrivò la McGranitt tutta l'ilarità svanì e l'animale si trasfigurò in un essere umano... un ragazzo. Oh, cavolo, ma quello era...
Astoria per poco non cadde a terra dalle risate: aveva il volto rosso e le lacrime agli occhi e si reggeva a Tracey, anche lei in preda alle risate. Quel delizioso furetto bianco si era trasformato in Draco Malfoy, sotto lo sguardo della vicepreside e quello di tutti i ragazzi.
Resosi conto della situazione si alzò di scatto da terra, inveisce contro il professore: -Mio padre lo verrà a sapere- prima di correre via seguito a ruota dai due scagnozzi e la risposta furente del professore.
La folla di ragazzi si dissolse e Astoria si avvicinò ad Harry che se ne stava andando con l'aria un po' triste.
-Potter!-
Harry si girò e vide il volto sorridente di Astoria venirgli incontro: -Astoria, vero?- chiese titubante, la ragazza sorrise e Harry si passò una mano tra i capelli imbarazzato. -Ehm, volevi dirmi qualcosa?-
-Volevo... Volevo augurarti buona fortuna per la prima prova, Harry. Se posso chiamarti Harry, ovvio-
Il grifone annuì e sorrise di rimando ancora imbarazzato: -Forse sei l'unica Serpeverde a non avere una spilla 'Potter fa schifo'.-
Astoria lo guardò perplessa, poi si mise davanti a lui sempre sorridente. -Beh, non amo le competizioni, questo è vero, ma io faccio il tifo per te- disse scioccando il moro che strabuzzò gli occhi: -Insomma... Tu non mi odi come gli altri? -
-Perché dovrei? Mi sei molto simpatica e sei amica di Hermione, quindi non vedo dove sia il problema- disse Astoria prima di essere raggiunta da una sorridente Tracey che si mise a braccetto dell'amica. -Vedi, io e Tracey la pensiamo in maniera diversa su di te- cominciò la bruna.
-Già... E poi se devo essere sincera sei molto carino, Potter- aggiunse Tracey.
Harry le guardò sorpreso e poi sorrise ad entrambe: -A quanto pare non vi incute timore Malfoy, altrimenti non direste così-
Astoria si rabbuiò all'istante: -Io non voglio avere a che fare con lui. Lo detesto. Purtroppo, siamo nella stessa casa e continuerò a tenergli testa- concluse sorridendo misteriosa.
-Allora buona fortuna. Ci vediamo al torneo ragazze- e detto questo Harry si congedò dalle due amiche lasciandole sole e sorridenti come non mai.
-Ehi, Astoria!-
Così come era arrivato, il sorriso di Astoria scomparve in un batti baleno; roteò gli occhi e Tracey ridacchiò. Non Marcus Flitt.
-Flitt- salutò la bruna inarcando impercettibilmente un angolo delle labbra verso il basso.
Il Capitano dei Serpeverde si impettì e la ragazza cominciò a maledire sé stessa per non aver ancora sviluppato il potere di poter disintegrare qualcuno con gli sguardi.
-Verresti al ballo con me? chiese, cercando di apparire disinvolto.
Astoria sospirò, e Tracey le diede un colpetto a cui l’amica rispose con uno sbuffo: -Sembrate tutti d’accordo oggi- esclamò, stupita.
Flitt si guardò intorno confuso, poi tornò verso la ragazza e si grattò la testa: -Lo prendo come un rifiuto? –
-Purtroppo, sì,- confermò l’altra, con un filo di agitazione: -Questo fantomatico Ballo è un incubo-
-Non importa, ma se hai voglia di fare un giro sul campo da Quidditch, sarò lieto di accompagnarti- affermò con convinzione.
Astoria cercò di mantenere la calma: -Lo terrò a mente, grazie-
Flitt fece un passo indietro borbottando: - Sarebbe stato divertente rubare la ragazza a Malfoy.-
-Guarda che Malfoy non è il mio ragazzo!- rispose stizzita la piccola Greengrass.
-Non è quello che si dice in giro- affermò l’altro, svanendo dalla vista delle due ragazze.
Tracey lanciò un’occhiata confusa all’amica, ma questa era troppo occupata a maledire mentalmente Draco Malfoy e la sua lingua lunga.
Nel frattempo, Pansy Parkinson le stava osservando da una colonna, e Astoria non se ne era minimamente accorta: aveva cominciato a chiacchierare animatamente con l’amica, sorridendo impertinente, cosa che faceva storcere il naso alla mora serpe.
 
 
***
 
 
-Hey, Draco, su col morale,- disse Blaise.
-Se non ti conoscessi bene, direi che mi stai confortando- rispose acido Malfoy.
Blaise ghignò e si sdraiò sul divano in pelle nera della Sala Comune. -Devi ammettere che è stato bravo- incoraggiò Zabini.
Draco lo guardò storto, alzandosi e cominciando a vagare per il salotto. -Ma lo hai visto?! Potter ha superato quel dannato drago senza battere ciglio- disse la bionda serpe con disprezzo: -Chi si crede di essere, quello Sfregiato?-
Blaise roteò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente: -Dai, smettila e pensa al Ballo del Ceppo, e trova una dama- disse Blaise, mettendo le braccia dietro la testa: -Ci sono un sacco di ragazzine che farebbero di tutto pur di sbaciucchiarsi con te-
Malfoy gli lanciò un'occhiata infuocata e l'amico rise di gusto: -Zabini, ti avverto...-
-Scusa, scusa... Non voglio far arrabbiare il Re delle Serpi - disse Blaise, alzando le mani in segno di resa.
Draco si fermò ad osservare il fuoco che scoppiettava nel camino e si passò una mano tra i capelli, in modo insolitamente disordinato. Aveva la camicia sbottonata per il caldo e la cravatta lasciata a penzoloni sul collo perfetto e pallido. Nelle fiamme rosse del fuoco, i suoi occhi ghiaccio sembravano riflettersi.
-Che cascamorto - riprese, facendo sobbalzare Blaise mezzo addormentato: -Ha tutti gli occhi puntati su di lui... Come se fosse Merlino...-
-Qual è il problema? - chiese Blaise.
-Hai visto come le ragazze lo guardavano incantate durante la prova? - sibilò, interrompendo il moro: -Soprattutto la Greengrass-
Blaise si mise subito seduto con le braccia incrociate e un sorriso sornione: -Come, scusa? - chiese divertito.
Draco, resosi conto delle parole che aveva pronunciato, arrossì e abbassò lo sguardo: -Niente- disse cercando di mantenere il suo solito tono da superiore.
-E così avevamo ragione io, Theo, Vince e Greg! - disse Zabini fissando il biondo, che era ancora più rosso in volto: -Tu sei cotto della Greengrass,- concluse sornione.
Malfoy si avvicinò pericolosamente all'amico con la bacchetta in mano: -Zabini, ti avverto... Se dici ancora una volta una cosa simile, ti ritroverai al San Mungo prima che Tiger finisca una fetta di torta:- minacciò il biondo.
Blaise sogghignò e abbassò la bacchetta dell'amico con una mano: -Tranquillo, Draco. Dico solo la verità- disse Blaise, cercando di calmarlo: -La gelosia non ti si addice, amico.-
Draco ripose la bacchetta nella tasca dei pantaloni e si sedette accanto all'amico, arrossato e con la testa bassa.:-Non... Non sono geloso-
-Ma dai, Draco. Non far finta. Sai benissimo che lei ti piace da morire- disse Blaise, poggiando una mano sulla spalla di Malfoy: -Le sei stato addosso tutto l'estate...-
Draco si alzò di scatto, quando Pansy Parkinson attraversò il muro della Sala Comune, facendo sobbalzare i due ragazzi.
-Pansy, che piacere...- disse Draco.
-Taci, Blaise. Draco, non immaginerai mai cosa abbia visto- disse Pansy, zittendo il moro con un gesto della mano.
-Non mi sembra il momento- cominciò Blaise.
-Non hai di meglio da fare, Blaise?- disse Pansy con un sorrisetto, facendo digrignare i denti a Zabini. -Comunque... Non immagini con chi ho visto San Potter oggi.-
Draco si voltò e fissò la ragazza con uno sguardo curioso, poi si diresse nuovamente verso il divano nero e vi si sedette, seguito a ruota dalla Parkinson che gli pose un braccio dietro il collo.
-Chi sarebbe così disperato da accettare di passare del tempo con lo Sfregiato?- domandò Draco ghignando.
Pansy sorrise maliziosa e gli scoccò un bacio sulla guancia; Draco vide Blaise mimare una scena di disgusto, così gli lanciò un'occhiataccia, cosa che fece solo sorridere l'amico.
-Greengrass junior e Sanguemarcio Davis- disse sprezzante Pansy.
Malfoy strabuzzò gli occhi e impallidì, mentre Blaise si raddrizzò nella poltrona in posizione d'ascolto.
-Non hai idea di come quelle due ci stessero provando spudoratamente con lui, - aggiunse ridacchiando acida.
Draco non riusciva a muoversi. Aveva cominciato a sentire decisamente troppo caldo e percepì le guance farsi rosse velocemente.
Qualcosa dentro di lui scattò e il suo cuore accelerò; qualcosa si stava impossessando di lui, qualcosa di spaventoso. Verde. Verde come la creatura che lentamente stava cominciando a farsi strada nei suoi sentimenti.
-E dimmi Pansy, che facevano?- chiese Blaise.
Pansy sogghignò e si strinse ancora di più a Draco: -Ridacchiavano e Astoria gli ha detto che tifa per lui, mentre la Davis ha detto addirittura che lo trova carino- disse con una smorfia maligna la mora Serpeverde.
-Il fascino del Campione Tremaghi,- commentò Blaise ridacchiando.
-Draco, tu che ne pensi? - chiese Pansy con occhi sognanti.
Il biondo non sapeva cosa rispondere e prima di rendersene conto, le parole uscirono dalla sua bocca: -Pansy, vuoi venire al ballo con me? -
La mascella di Blaise toccò terra e Pansy unì le sue labbra con quelle del biondo; si staccò e, con un sorriso malizioso, rispose: -Non vedevo l'ora che tu me lo chiedessi -
 
***
 
-Stew, tu vai al ballo?- chiese Eleanor di Corvonero al compagno di Casa, mentre riponeva i libri nella tracolla. Astoria sbuffò: cosa avevano tutti? Bastava una festa per rendere tutti scemi?
Il giovane scoppiò in una fragorosa risata: -Figurati! Me ne torno a casa, mia madre fa dei biscotti allo zenzero da leccarsi i baffi!- si sistemò meglio gli occhiali. -Nessuna ragazza di Beauxbaton potrebbe mai invitarmi: sono troppo fico per loro-
-O magari sei solo troppo egocentrico - lo prese in giro Peregrine, alzandosi dalla propria postazione da lavoro.
-Meglio egocentrico che snob- constatò Stewart, alzandosi a sua volta: -Mi spieghi come accidenti hai fatto ad accettare l’invito di Blaise Zabini?- domandò poi rivolto a Tracey, che si lasciò andare in un gridolino di gioia.
-Almeno io ci vado, Stew- rispose allegra la bionda, facendo ridere le amiche.
Il ragazzo scosse la testa, sconsolato: -Touché-
A quel punto i cinque amici uscirono dall’aula, diretti alle proprie sale Comuni, quando l’attenzione di Astoria venne catturata dalla figura di Theodore Nott, appoggiato al muro di pietra, che le sorrideva. Tracey se ne accorse e con una spinta poco delicata indirizzò l’amica verso il giovane Serpeverde, beccandosi un’occhiataccia.
-Astoria-
-Theodore-
Senza mezzi termini il ragazzo si fece avanti: -Tu ci vai al Ballo?-
-Merlino, ho ricevuto più inviti per questo stupido Ballo che per le feste di compleanno delle amiche di Daphne- sospirò esasperata l’altra.
Nott rise e scosse la testa: -Deduco tu non ci andrai-
Imbarazzata, Astoria prese ad armeggiare con la propria tracolla: -Deduci bene, per cui scusa ma non avrai l’onore di accompagnarmi-
-Oh no, non era questo che volevo chiederti- rispose ridendo Theodore: -Un ballo.-
Astoria arrossì furiosamente: -Cosa?-
-Concedimi almeno un ballo.-
La ragazza strabuzzò gli occhi, mise su la sua solita espressione risoluta e alzò il mento: -Potrei pensarci- disse storcendo il naso, -ma non ci contare troppo.-
-Mi basta questo- affermò Nott, per poi congedarsi, lasciando la ragazzina impietrita in mezzo al corridoio. Non ebbe il tempo di voltarsi che la mano di Fred Weasley si posò sulla sua spalla.
-Astoria!-
La ragazza roteò gli occhi. Era mai possibile?
-Fred!-
Il rosso si grattò la testa imbarazzato :-Senti, ma tu con chi ci vai al ballo?-
La ragazza lo guardò con tenerezza: -Freddie, non vorrei darti una brutta notizia ma non verrò al ballo.-
-Sai che Tracey ha accettato di andare con quel mollisco di Zabini?- disse a bruciapelo, stizzito.
L’altra annuì e gli strinse il braccio: -Oh Freddie, riuscirai a conquistarla un giorno o l’altro.-
-Spero che sia così, quella ragazza è meravigliosa.-
-Ci riuscirai, ne sono sicura!- esclamò Astoria sorridente.
-Se cambi idea dimmelo, sembra che tutti abbiano una dama tranne me, ma capisco le signorine,- disse, offrendo il braccio all’amica, che lo afferrò, -sono intimidite dalla mia popolarità,- scherzò il giovane.
-Beh, non sanno cosa si perdono,- commentò Astoria ridendo.
Certo che è strana la vita: due amici si piacciono, ma vanno al ballo con altre persone. Prima o poi, e Astoria ne era certa, quei due avrebbero fatto pace con i propri sentimenti.
 
 
***
 
 
Vigilia di Natale. Ogni angolo splendeva di festa, le melodie allegre risvegliavano ricordi in Astoria. Non ne conservava molti, solo i piùfelici: la gita al lago con i suoi genitori e Daphne; l'immancabile concerto natalizio a Villa Greengrass, dove lei e Daphne si dilettavano con i loro strumenti; il giorno in cui la bruna aveva ricevuto la lettera di accettazione ad Hogwarts; l'incontro con Tracey e quel bacio.
Ma in quel Natale mancava qualcosa. La sua adorata Elfa Domestica, Tricky, non sarebbe stata lì a portarle la cioccolata calda; Tracey sarebbe stata al Ballo del Ceppo con Zabini e sua sorella era stata invitata da un affascinante studente di Durmstrang. I genitori e i coniugi Malfoy erano partiti per un viaggio in Francia, lasciando Astoria sola nel giorno che per lei era il più importante dell'anno.
Le stelle brillavano quella sera e dalla Torre di Astronomia il panorama era straordinario: la Foresta Proibita immobile, la Piovra Gigante che nuotava placida accanto alla nave di Durmstrang nel Lago Nero. Non un soffio di vento a disturbare la quiete.
La ragazza era seduta sulla balaustra, le braccia avvolte attorno alle ginocchia, la testa appoggiata al muro. Il ballo era iniziato tre ore prima e sembrava che tutti si stessero divertendo. Prima di lasciare la Sala Comune, dopo una cena a base di Cioccorane, Calderotti e Succo di Zucca, si era liberata dell’uniforme scolastica indossando un paio di jeans e una felpa molto larga gentilmente prestata da Tracey.
L'orologio al polso segnava le 23:30. Era lì da tre ore e mezzo, ma non aveva intenzione di andarsene. Qualcosa le stringeva il cuore senza che riuscisse a comprenderne la ragione. Senza Tracey si sentiva sola; sua sorella non le rivolgeva la parola da tempo. Non aveva nessuno con cui condividere le sue inquietudini. Perché era così complicato? Perché si sentiva così male? Il suo cuore batteva forte, in cerca di risposte.
Il cigolio della porta la fece tornare alla realtà.
-Sapevo che ti avrei trovata qui- disse una voce dolce, la più dolce che avesse mai sentito.
Astoria sorrise, ma non si voltò per guardare il ragazzo che aveva parlato: -Beh, mi hai trovata- disse la ragazza.
Theodore si avvicinò, appoggiandosi alla balaustra, gli occhi incollati sul volto di Astoria: -Perché sei quassù? Pensavo che ti avessero invitata al ballo- chiese, buttando la testa all'indietro.
Astoria si voltò, alzando le spalle: -Te l'ho già detto, non mi piace ballare. Tu invece, non dovresti essere giù? Peregrine ti starà sicuramente cercando-
-Non credo. Mi sembrava troppo occupata a ballare con la sua amica Eleanor Whiles e un paio di studenti di Durmstrang- affermò sicuro il Serpeverde, voltandosi per guardare il panorama.
Astoria conosceva abbastanza Peregrine e Eleanor da sapere che non si sarebbero fatte molti scrupoli a piantare in asso i propri accompagnatori; a quanto pare Theodore lo aveva sperimentato in prima persona.
-Mi spiace- mormorò la ragazza: -Sono delle approfittatrici-.
Theodore scosse la testa e si avvicinò ad Astoria: -Sono felice che Peregrine non si preoccupi per me. Non ti scusare- disse il ragazzo dagli occhi profondi e lucenti.
La ragazza girò la testa, perdersi negli occhi incredibilmente ammalianti del ragazzo. Rimasero in silenzio: sarebbero potuti rimanere a guardarsi negli occhi per tutta la notte. Solo loro due e il silenzio.
"Però mi devi un ballo", sussurrò Theodore all'orecchio della giovane, che rabbrividì.
Theodore prese la mano sinistra di Astoria con la sua destra, mentre l’altra mano la posò delicatamente sul suo fianco. Astoria, si lasciò guidare, seguendo i movimenti di Nott con un sorriso che si dipingeva sempre più vivo sul suo viso.
I loro passi erano leggeri. Ogni movimento, ogni passo, sembrava sincronizzato. Astoria sentiva la presa sicura di Theodore e la complicità tra i loro sguardi.
Si guardarono negli occhi.
Theodore la fece ruotare leggermente, sorreggendola, mentre Astoria si lasciava trasportare dalla dolcezza e dalla delicatezza di quei gesti; poi la spinse dolcemente, facendola girare su sé stessa. La risata di Astoria si mescolava alla leggerezza del momento, mentre Theodore la osservava con un sorriso sincero.
Si fermarono quando i rintocchi dell'orologio risuonarono nell’aria. Theodore strinse a sé Astoria.
-È Natale-, sussurrò lei.
Erano così vicini che i loro respiri si mescolavano. Astoria socchiuse gli occhi e si avvicinò a Theodore, appoggiando la fronte sulla sua.
Il cielo, ormai coperto di nuvole, fece cadere un fiocco di neve sulla mano di Astoria. Theodore intrecciò le loro dita, abbassando leggermente la testa, e le sussurrò a fior di labbra: -Buon Natale, Astoria-.
Le loro labbra si unirono, ma questa volta la giovane Greengrass rispose senza esitazione. Era una sensazione incredibile, eppure, Astoria avvertì uno strano senso di vuoto. Per la prima volta, qualcuno le dimostrava quanto tenesse a lei, ma lei stessa non riusciva a sentire quella leggerezza che avrebbe dovuto provare. Un senso di vuoto cominciava a farsi strada in lei. Nonostante tutto Astoria decise di soffocare i suoi pensieri e si abbandonò al momento.
D’un tratto, la porta si aprì di botto e sulla soglia apparve Draco Malfoy, il fiatone e le guance rosse. I suoi occhi erano inchiodati sui due ragazzi. Di colpo questi si staccarono.
Theodore, si posizionò di fronte ad Astoria, come a proteggerla.
-Sei proprio un amico, eh? Vai al diavolo, Theodore Nott! - sibilò Draco, il suo tono carico di disprezzo mentre la sua voce echeggiava nella torre. In un attimo, il pugno di Draco colpì il volto del bruno Serpeverde, facendolo crollare a terra.
Astoria rimase impietrita. Il suo sguardo oscilò tra Theodore e Draco, incapace di fare alcunché. Si riscosse e si avvicinò in fretta a Nott, cercando di sollevarlo, avvolgendolo con un braccio attorno alla vita e passando l'altro intorno alle sue spalle.
-Levati di torno- sibilò Astoria rivolgendosi a Draco .
Malfoy afferrò bruscamente il braccio di Astoria, la quale lo respinse, tenendo saldo Theodore e facendo attenzione a non farlo cadere.
-Ho detto: LEVATI DI TORNO. ORA !- urlò Astoria. Nella penombra Draco scorse una lacrima rigarle il volto; la guardò, indurendo la mascella.
-Va' a rovinare la vita di qualcun altro- ringhiò tra i denti la ragazza: -Io ti odio, Draco Malfoy,- mormorò lei, voltandosi verso di lui, il cuore lacerato dall'ingiustizia e dal dolore: -Con tutto il cuore-.
Uscì dalla stanza con Theodore stretto a sé, sbattendo la porta sotto lo sguardo ferito, più che arrabbiato, di Malfoy, ormai posseduto dal mostro dagli occhi verdi.
   
 
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