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Autore: samubura    28/08/2014    4 recensioni
Questa storia appartiene alla serie "Peeta's Hunger Games" la riscrittura della storia che credo tutti conoscete sotto gli occhi di quello che è un po' il secondo protagonista di questa saga.
Vi consiglio di andare a leggere il primo episodio perché potrebbero esserci riferimenti ad esso, ma soprattutto perché credo che se la mia idea vi piace potrete apprezzarla meglio.
Come penso si intuisca la storia racconta i 75esimi Hunger Games visti dal ragazzo del pane quindi se non avete letto ancora "La ragazza di fuoco" correte a farlo!
p.s. con le introduzioni faccio schifo, se preferite potete seguirmi anche sulla mia pagina www.facebook.com/samubura
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Vincitori Edizioni Passate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Peeta's Hunger Games'
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Parte terza - Il nemico
-Signore e signori, che i Settantacinquesimi Hunger Games abbiano inizio! – dice Claudius Templesmith con la voce tonante che sembra arrivare direttamente dal cielo.
Adesso partirà il conto alla rovescia, un minuto per capire quello che sta succedendo.
Inizio a guardarmi attorno alla ricerca di Katniss, ma non la vedo, probabilmente è proprio dal lato opposto al mio. Ci incontreremo alla Cornucopia allora.
Il Corno d’oro è non troppo distante da me, su un’isola. Non so se riuscirò mai a raggiungerlo, magari la cintura galleggiante può aiutarmi.
Guardo meglio e riesco a scorgere delle strisce di terra che partono dal centro e arrivano vicine alle nostre piattaforme per poi continuare oltre. Più vicine della Cornucopia, almeno, credo di potercela fare ad arrivare fin lì. Dietro di me fortunatamente scopro che non c’è solo mare in questa arena, ma una spiaggia al limite di una fitta giungla. Mi sento già meglio, se riesco a raggiungerla forse posso stare tranquillo.
Suona il gong e guardo l’acqua sotto di me. Il flusso continuo delle onde che si infrangono sulla mia pedana. Guardo l’acqua che si muove e non si ferma mai. E non ce la faccio.
Attorno a me anche gli altri tributi stanno impalati sulla loro pedana. Poco male, almeno non sono minacciato da nessuno in questo momento.
Devo riuscire a muovermi, ma sento le gambe come fossero di piombo e mi trascinerebbero a fondo in qualche secondo.
Mi rendo conto di essere in preda al panico. Passerò i miei Hunger Games su questa piattaforma.
Ma devo andare da Katniss, devo raggiungerla, lei magari è già arrivata alla Cornucopia e sta combattendo.
Fisso il centro dell’Arena sperando di vederla, ma vedo solo Cashmere, Enobaria, Gloss e Brutus che si avvicinano in gruppo.
Poi vedo i dardi argentei che li ricacciano tra le onde. È sicuramente lei, e torno a sperare.
Passa ancora un po’ di tempo e continuo a pensare di andarle incontro, ma ogni volta che abbasso lo sguardo sul mare blu scuro sotto i miei piedi sento che non posso farcela.
La vedo finalmente correre verso di me, armata, con Finnick.
Finnick? Sul serio?
Sono entrambi armati e si dirigono verso di me.
Quando arrivano al punto più vicino a me della striscia di terra si fermano per discutere, Katniss è pronta a buttarsi per venirmi a prendere, ma Finnick la ferma e si tuffa.
Devo fidarmi? Se Katniss che è mille volte più diffidente di me si è alleata con lui senza pensarci troppo allora forse devo fare lo stesso.
Quando emerge e mi tende il braccio per accompagnarmi mi accorgo subito di un dettaglio. Al polso porta il braccialetto di Haymitch, quello che è stato fatto apposta da Effie per ricordarci che siamo una squadra. E non ho più dubbi.
Afferro la sua mano e mi lascio trascinare giù dalla piattaforma, l’acqua mi accoglie nel suo abbraccio salato e sento che la cintura galleggiante sostiene il mio peso in modo che io non finisca a fondo. Finnick nuota senza lasciarmi fino a che non arriviamo sulla piattaforma, toccare terra mi fa sentire già meglio, mi isso senza troppi problemi e Katniss accorre ad aiutarmi.
-Ciao – la saluto con un bacio – Abbiamo degli alleati.
-Sì. Proprio come voleva Haymitch – conferma lei.
-A proposito: abbiamo fatto degli accordi con qualcun altro? – chiedo per informarmi della situazione.
-Solo con Mags, credo – risponde facendo un cenno verso l’acqua alle sue spalle dove Mags sta nuotando per raggiungerci.
-Be’ non posso lasciare indietro Mags. È una delle poche persone cui piaccio davvero – risponde Finnick.
-Non ho problemi con Mags – ribatte Katniss – Soprattutto adesso che vedo l’arena. I suoi ami da pesca probabilmente sono la migliore possibilità che abbiamo per procurarci del cibo.
-Katniss la voleva dal primo giorno – mi intrometto io sorridendo.
-Katniss è decisamente saggia – risponde Finnick, poi aiuta l’anziana a salire sulla striscia di terra.
Lei indica la cintura e biascica qualcosa di incomprensibile.
-Sì ha ragione lei – concorda Finnick – Qualcuno l’ha già capito – dice indicando Beetee parecchio lontano da noi che sta in acqua muovendo le braccia in modo confuso, ma senza affondare.
-Cosa? –chiede Katniss, che come me non ha capito bene quello che stanno dicendo.
-Le cinture. Sono dei salvagente – spiega Finnick – Cioè devi nuotare lo stesso, però ti impedisce di annegare.
Katniss mi passa un arco, le frecce e un coltello. Mags le chiede qualcosa e non sta ferma finché Katniss non le cede un punteruolo. Poi Finnick se la carica in spalla e corriamo verso la spiaggia.
Corriamo dentro la vegetazione dove possiamo nasconderci senza problemi e mettere più strada possibile tra noi e gli altri tributi.
È un ambiente particolare e suggestivo. Le piante sono grandi, con foglie di un verde intensissimo. La terra è scura e umida sotto i nostri piedi, piena di radici nodose. Ogni tanto si vedono fiori coloratissimi spuntare da qualche cespuglio basso.
Fa caldo, anche se siamo all’ombra. L’aria è umida, pesante e appiccicosa.
Io sto in testa alla fila, aprendomi un varco con il lungo coltello che Katniss mi ha dato. Dietro di me ci sono Finnick, con Mags sulle spalle e in fondo Katniss.
Già da qualche metro dopo la spiaggia il terreno è in forte pendenza, continuiamo ad avanzare per più di un chilometro, quando Finnick chiede una pausa e ce la concediamo tutti volentieri.
Katniss decide di arrampicarsi su un albero per osservare la situazione alla Cornucopia. Nel frattempo Finnick si passa il tridente da una mano all’altra e oserei dire che ha un’aria minacciosa se non avesse il braccialetto di Haymitch al polso che funge da garanzia del suo accordo.
Quando riscende Katniss ha una faccia che non mi piace, la osservo cercando di capire cosa le passa per la testa.
-Cosa succede laggiù, Katniss? Si sono dati la mano? Hanno fatto voto di nonviolenza? Hanno gettato le armi in mare per sfidare Capitol City? – chiede Finnick sarcastico.
-No – risponde Katniss tetra.
-No. Perché il passato è passato. E nessuno in quest’arena è stato un vincitore per caso – mi guarda pensieroso – A parte forse Peeta.
Segue un lungo momento di silenzio teso. I due si squadrano troppo attentamente, quindi mi metto in mezzo e chiedo –Quanti morti ci sono stati?
-È difficile dirlo. Almeno sei, credo. E gli altri stanno ancora combattendo – risponde Katniss.
Immagazzino le informazioni e dico – Muoviamoci. Abbiamo bisogno di acqua.
Ed è vero, con il clima che c’è in questo posto non si smette mai di sudare. E non abbiamo ancora trovato fonti d’acqua.
-Sarà meglio che la troviamo in fretta. Dobbiamo trovarci un nascondiglio per quando gli altri verranno a darci la caccia questa notte.
Sembra che la situazione sia più rilassata adesso e ci rimettiamo in marcia. A Katniss non va sicuramente a genio il fatto che Haymitch ci abbia trovato un alleato, ma per ora Finnick è sicuramente l’aiuto più valido che potessimo avere in questa arena.
Continuo ad aprire la strada faticando un po’ a tagliare le piante rampicanti davanti a noi.
Sembra che ci avviciniamo alla cima della collina.
-Forse avremo più fortuna sull’altro lato. Magari troveremo una sorgente o qualcosa del genere – dico.
Davanti a me c’è una fitta rete di viticci, allungo il coltello per tagliarli, ma l’impatto non è quello che dovrebbe, il coltello si ferma prima di arrivare al mio obiettivo, come ci fosse un muro invisibile.
Una forte scarica elettrica mi irrigidisce i muscoli, vedo un lampo e poi più niente.

So che questo è un capitolo decisamente breve, ma... che posso farci se Peeta ha la noiosa abitudine di stare fuori dall'azione?
Al bagno di sangue se ne resta impalato sul suo dischetto ad aspettare la manna dal cielo, poi BOOM si folgora da bravo furbastro.
Non disperate siamo appena entrati nella terza parte e col prossimo capitolo già si recupera un po'... il meglio deve ancora venire!
Ci sentiamo presto, intanto voi recensite!

-samubura
-

 
   
 
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