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Autore: heliodor    29/08/2014    1 recensioni
Due Regni
Due Re
Due Eredi
Un Solo Destino
Ewan è un giovane principe destinato a diventare, un giorno, sovrano di Avalon. Lyra è solo una pastorella, sognatrice e ribelle. Insieme dovranno affrontare il viaggio più difficile della loro vita per impedire che una sanguinosa guerra distrugga per sempre i loro sogni.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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― Ammiro la loro audacia ― dice Vortiger osservando dalla torre i soldati che si radunano formando un quadrato compatto. Le catapulte vuote hanno smesso di lanciare proiettili. ― Dico sul serio ― aggiunge rivolto a Ewan.
Gli occhi del ragazzo non smettono di vagare per il campo di battaglia. Qui e lì si vedono cavalieri arrancare nella polvere o sostenersi a vicenda mentre cercano scampo alla pioggia di massi.
― Pensavo bastasse questo a scoraggiarli, ma si vede che li ho sottovalutati. ― Vortiger pizzica un'altra corda. ― Vuol dire che dovremo usare la polvere di fuoco per spazzarli via per sempre. ― Sorride mostrando i denti. ― Ti piacciono i fuochi d'artificio, principe?
***
Il braccio della catapulta torna in posizione di lancio. Da un condotto poco sopra il cucchiaio posto all'estremità libera, rotola una sfera di metallo. Una scintilla brilla all'improvviso e la superficie della sfera, ricoperta da minuscoli fori, prende fuoco.
Non appena è nel cucchiaio, il meccanismo che mantiene in tensione la corda viene sganciato e il braccio lancia il proiettile verso l'alto.
Decine di proiettili infuocati rischiarano il cielo del primo mattino.
***
Il fischio preannuncia l'arrivo del proiettile. Valek spinge Jolane verso il terreno, costringendola a mordere la polvere.
Qualcosa di caldo passa sopra le loro teste e si conficca nel terreno a una trentina di passi di distanza.
Valek solleva la testa.
Poco più in là qualcosa arde nel foro prodotto dal proiettile. ― E ora che succede?
Il lampo successivo e la vampata che ne segue lo costringono a chiudere gli occhi e abbassare la testa. Jolane grida qualcosa di incomprensibile.
Attorno ai due si scatena un inferno di fiamme. Lingue di fuoco attraversano la pianura scaturendo dai proiettili che si sono conficcati nel terreno. Ovunque i cavalieri lottano contro le fiamme, disperdendosi in tutte le direzioni.
Philip vede un proiettile cadere a poca distanza da Leonida e poi esplodere, investendo il re di Lyonesse con un'ondata di fuoco.
Leonida viene sbalzato a decine di passi d distanza e ricade sulla schiena, per poi rotolare. La spada che regge con la mano gli viene strappata via e spezzata in due.
Philip corre verso Leonida e lo aiuta a rialzarsi.
― È finita ― dice il re di Lyonesse, il viso annerito e pieno di tagli.
Philip si guarda attorno. I cavalieri ancora in piedi sono una ventina. Gli altri sono scappati o si trascinano a malapena sulle ginocchia. Valek e Jolane si sostengono a vicenda mentre vagano senza meta per il campo di battaglia disseminato di piccoli incendi e pozze dove il fuoco arde ancora.
Philip brandisce la spada e la solleva in aria.
― No. ― Leonida gli afferra il braccio. ― È troppo forte. Dobbiamo accettare la sconfitta.
Philip lo afferra per il bavero e lo costringe a raddrizzarsi. ― Niente è troppo forte per noi due.
I due sovrani avanzano fianco a fianco verso il castello.
***
― Perché non si arrendono? ― domanda Vortiger con tono lamentoso. ― A quest'ora dovrebbero già averne abbastanza. Possibile che non si rendano conto di non avere alcuna possibilità?
― Forse sei tu quello che non si rende conto che è finita.
Vortiger si volta di scatto, gli occhi che quasi gli schizzano fuori dalle orbite.
Andrev è in piedi vicino alla botola che collega la sommità della torre col piano sottostante, la sciabola sguainata. Al suo fianco Berthé lancia un belato di sfida.
― Ancora tu? Sei noioso. ― Vortiger pizzica una delle corde con l'indice e il pollice. ― Ma visto che sei arrivato fin qui, divertiti con i miei giocattoli.
Il pavimento davanti a Andrev si spacca e crolla verso l'interno trascinandosi dietro massi grandi quanto un uomo.
Il capitano di Avalon fa un balzo all'indietro per evitare di essere risucchiato. ― Questo è sleale.
Il pavimento alle sue spalle si apre e da una lunga fenditura emerge una grata formata da punte d'acciaio acuminate.
Andrev volta la testa di scatto e sgrana gli occhi. Davanti a lui il pavimento continua a sparire diminuendo lo spazio che lo separa dalla grata. ― Questo è molto sleale.
Dalla voragine che si allarga sempre più emergono lingue di fuoco che costringono Andrev a balzare all'indietro, la schiena ormai quasi a contatto con le punte della grata. ― Questo è ridicolmente sleale.
― E ora il gran finale. ― Vortiger muove un'altra corda.
I proiettili incendiari caricano le catapulte, i dardi fanno scattare i meccanismi di lancio delle balestre.
Una punta sfiora la schiena di Andrev, che si accovaccia. Tra lui e la voragine di fuoco c'è solo una sottile striscia di pavimento che non è stata ancora ingoiata dal baratro.
Berthé si stringe alla sua gamba lanciando un belato di disperazione.
Andrev l'afferra e la solleva sopra la testa. ― Tu sai cosa fare ― Dice prima di scaraventarla oltre il baratro.
La capretta lancia un belato di sorpresa e indignazione mentre supera il baratro, le fiamme che le lambiscono le gambe e l'addome. Infine atterra dall'altra parte.
Vortiger afferra un'altra cordicella. Nello stesso momento, Berthé lo carica manandolo gambe all'aria. La capretta spalanca la bocca e morde le cordicelle, spezzandole.
Vortiger, sconvolto, si getta sulle corde che scivolano nelle aperture, sparendo. ― No ― esclama disperato. ― Che cosa hai fatto? Che cosa hai fatto?
Berthé emette un belato e scappa via.
***
Angus osserva disperato le campanelle che trillano tutte insieme. ― Quale? ― si chiede guardando le leve. Poi, una alla volta, le tira tutte.
Gli ingranaggi si mettono in movimento con uno stridio e lo sferragliare del metallo. Dense volute di fumo e vapore si levano dalle macchine in tensione. Una corda si spezza, una leva cede e viene sparata via sfiorando Angus.
― Ma che succede? ― si chiede scendendo dalla pedana, gli occhi che fissano le pareti tremare e sgretolarsi. Pietre grandi tre volte un uomo si staccano dalle mura e dal soffitto. Quelle che raggiungono il pavimento si disintegrano in mille pezzi.
Angus si volta e corre fuori dalla sala mentre un incendio divampa vicino alle casse di polvere di fuoco.
***
Stretto con le spalle vicino alle punte di metallo, Andrev vede le fiamme all'interno della voragine diminuire ed estinguersi.
Con un balzo raggiunge il lato opposto.
Vortiger si alza di scatto e si precipita verso la botola sul lato opposto. Andrev fa per inseguirlo, poi si volta e corre da Ewan
Con un colpo di sciabola libera il ragazzo, che si affloscia a terra.
― Come stai?
Ewan si rialza. ― Bene.
― Dobbiamo andarcene subito. Questo posto sta per cadere a pezzi.
Metà della torre crolla, le mura esterne si sgretolano sotto l'azione di qualche forza misteriosa. Le pedane che sostengono le catapulte precipitano nel vuoto sottostante portandosi dietro le macchine da guerra che sostengono.
Andrev si precipita alla botola, tenta di aprirla ma senza riuscirci. ― È bloccata dall'altra parte. Siamo in trappola.
Ewan raccoglie la corda che lo teneva legato. ― Caliamoci giù con questa.
Andrev lega un capo della corda a uno dei merli della torre e la getta dall'altra parte. ― Dopo di te ― dice a Ewan.
***
La grata che chiude l'entrata al castello si abbatte sul ponte levatoio, spaccandolo in due. Una pioggia di calcinacci investe tutti quelli che si trovano nelle vicinanze, compresi Philip e Leonida che non indietreggiano di fronte alla devastazione.
Lingue di fuoco si sollevano dalle mura del castello e dal mastio, le fiamme consumano gli stendardi che fanno bella mostra di sé davanti all'ingresso.
Il ponte levatoio si incrina, ma resiste all'enorme peso della grata di ferro. Leonida vi passa sopra e raggiunge il cancello con pochi passi. Dietro di lui Philip.
Soldati e servi corrono verso di loro. Tra di essi c'è Angus. Leonida lo afferra per il bavero e lo scaraventa a terra.
― Dov'è il tuo padrone? ― gli ringhia contro Leonida.
Angus cerca di liberarsi ma il sovrano lo costringe a restare a terra.
― Dov'è? Parla.
― Non lo so ― piagnucola Angus.
Leonida lo lascia.
Philip indica il mastio.
Una figura si aggira vicino all'ingresso.
Leonida, i pugni serrati, grida: ― Vortiger!
Il maggiordomo del re si volta, l'espressione sgomenta.
Leonida e Philip si precipitano verso di lui.
Vortiger si infila nell'ingresso e chiude il portone un attimo prima che i due re lo raggiungano.
Leonida si scaglia con tutto il peso contro la porta di metallo, ma riesce solo a smuoverla di qualche millimetro. ― Apri. Te lo ordino ― grida battendo i pugni sulle borchie di ferro cromato.
Dall'altra parte, Vortiger si appoggia al muro terrorizzato. La voce di Leonida è appena udibile attraverso il metallo, ma ogni colpo sferrato dal re lo fa sobbalzare.
***
Philip appoggia una mano sul braccio di Leonida. ― È inutile. C'è un'altra entrata?
Leonida scuote la testa. ― Vortiger le fece sigillare molti anni fa, per sicurezza. ― Batte il pugno contro il portone. ― Maledetto.
― Andiamo. ― Philip lo trascina via.
― Dove?
― A cercare una chiave.
***
Ewan si lascia cadere nel cortile. Andrev atterra dietro di lui, Berthé legata in vita da una corda. Appena a terra libera la capretta che si mette a zampettare attorno alle sue gambe.
― Cosa c'è ora?
― L'hai quasi buttata tra le fiamme ― dice Ewan guardandosi attorno. ― È normale che sia arrabbiata.
Andrev fa spallucce. ― Pensiamo a come andarcene.
Il fumo di cento piccoli incendi ha invaso il cortile nascondendo i dettagli. Si scorgono figure umane correre in tutte le direzioni, accompagnate da urla di terrore.
― No ― dice Ewan puntando i piedi. ― Devo liberare Lyra.
― Giusto ― dice Andrev prendendolo per il braccio. ― L'entrata è da questa parte. Ci sono passato la prima volta.
***
La trave si abbatte sul portone scuotendolo. Otto soldati per lato reggono l'ariete. In testa ci sono Leonida e Philip, subito dietro Valek.
A qualche passo di distanza Jolane e Gwenola osservano tenendosi per mano.
― È inutile ― dice Leonida. ― È fatto per resistere a cariche ben peggiori.
― Ce la faremo ― risponde Philip stringendo i denti. ― Buttiamo giù il portone ― grida ai soldati.
***
Vortiger attraversa la navata della sala del trono. Le finestre chiuse hanno intrappolato il fumo, che ora lo costringe a tossire piegato in due.
Trascinandosi su piedi malfermi raggiunge la scalinata e si accomoda sul primo gradino. Poi guarda in alto, dove il trono sormontato dal Leone giace tra spire di fumo.
***
Le pareti di pietra sembrano chiudersi su Andrev e Ewan lanciati di corsa. Il pavimento cede all'improvviso, una voragine si apre sotto i piedi dei due ragazzi.
Ewan salta e atterra dall'altra parte insieme a Berthé, Andrev deve indietreggiare per evitare di precipitare di sotto.
Ewan si volta. ― Andrev.
Berthé lancia un belato.
― Prosegui. Cerco un'altra strada ― grida l'altro voltandosi.
Ewan prosegue fino a un incrocio, si ferma e guarda nelle tre direzioni. ― Da che parte?
Berthé si lancia di corsa lungo il corridoio alla loro destra. Ewan la segue dopo un attimo di indecisione.
***
Il fumo ha invaso la prigione. Lyra, piegata in due e aggrappata alle sbarre, tossisce.
Ewan sopraggiunge in quel momento. ― Lyra ― esclama vedendo la ragazza annaspare. ― Come ti senti?
― Ewan? Perché sei tornato?
Il ragazzo si aggrappa alle sbarre, cerca di muoverle ma queste si spostano appena dalla loro sede. ― Non ti lascio qui.
― Ti prego, vattene.
― No ― esclama Ewan. ― Troverò il modo di farti uscire. ― Picchia con le mani contro le sbarre.
Lyra gli prende il braccio. ― Vattene ― dice con le lacrime agli occhi.
Ewan scuote la testa, le mani aggrappate alle sbarre. Vicino ai suoi piedi, Berthé lancia un belato triste.
***
Il portone cede di schianto sotto i colpi dell'ariete. Le porte di ferro battuto cadono verso l'interno del castello, schiantandosi con un rumore sordo e sollevando una densa nuvola di polvere e calcinacci.
Leonida si precipita all'interno seguito da Philip. I due entrano di corsa nella sala del trono e attraversano la navata.
La scalinata che porta al trono è circondata dalle fiamme. Leonida le affronta ma è costretto a indietreggiare quando le lingue di fuoco aggrediscono i suoi vestiti.
Vortiger, in piedi accanto al trono, fissa un punto con espressione assorta.
― Vortiger ― esclama Leonida. ― Dimmi dov'è.
L'altro scuote la testa. ― Alla fine è mio ― dice sedendosi sul trono. ― Ho sperato a lungo che una guerra vi eliminasse entrambi.
― Perché l'hai fatto? ― chiede Philip.
― La mia famiglia vi ha sempre serviti con devozione ― grida Vortiger. ― Ma voi ci avete sempre trattati come dei servi. Dei maggiordomi. ― Il corpo è scosso da una risata. ― Volevo entrambi i regni per me ― grida Vortiger. ― Lyonesse era troppo povero e piccolo per competere con Avalon, così dovevo trovare un altro modo.  Pensavo a una guerra, ma voi eravate troppo legati, anche se in fondo eravate rivali. Era solo questione di tempo prima che un incidente vi dividesse. Così ho dovuto aiutare il destino e nel farlo ho anche eliminato l'unico erede di Lyonesse. A quel punto, non mi restava che spingere Avalon a farci la guerra e unire le due corone. Avrei convinto Philip della mia buonafede e di essere stato sempre dalla sua parte. Col tempo avrei preso il controllo di Avalon.
― Hai fatto male i tuoi conti ― dice Philip.
― Non ha importanza. ― Vortiger batte il pugno sul bracciolo. Le fiamme si alzano fino a lambire il soffitto, che inizia a scricchiolare. ― Ormai è tutto finito.
Jolane e Valek raggiungono i due re.
― Li avete trovati? ― chiede la donna.
― È impazzito ― dice Philip indicando Vortiger. ― Non ci dirà niente.
Leonida avanza fino a lambire le fiamme. ― Vortiger. Dimmi dov'è Lyra. Mia figlia.
Vortiger smette di ridere e torna serio. ― La piccola pecoraia è... tua figlia?
Attraverso le fiamme il viso di Leonida sembra quello di un demone. ― Dimmelo!
Vortiger allarga le braccia. ― Questo è il giorno più bello della mia vita ― grida reclinando la testa all'indietro. ― La mia vittoria è completa.
Il soffitto cede di schianto. Assi di legno, pietre e calcinacci precipitano sulla scalinata, sotterrandola. Il soffitto si riempie di crepe dalle quale iniziano a precipitare altri detriti.
Valek afferra Jolane. ― Andiamo.
Philip prende Leonida per la spalla e lo trascina via.
― Lyra ― riesce a dire il re di Lyonesse mentre tutto intorno a loro inizia a sgretolarsi e frantumarsi.
***
Un rombo assordante esplode sopra le loro teste, le sbarre e tutte le celle sono scosse da una forza gigantesca. Le pareti tremano, grandi pietre si staccano dal soffitto e precipitano spaccandosi in mille pezzi.
Lyra si aggrappa alle sbarre. ― Ewan ― esclama nel momento in cui l'intelaiatura della gabbia cede e si frantuma in mille pazzi.
La grata che tiene chiusa la cella precipita in avanti. Ewan tenta di spostarsi di lato, ma viene trascinato all'indietro dal peso della struttura in metallo, che lo schiaccia contro il pavimento.
Lyra gli cade addosso, i visi separati dalle sbarre. ― Stai bene?
Ewan stringe i denti. ― La nostra situazione non è affatto migliorata, ma almeno ora tu sei libera. ― Alcune pietre impediscono alle sbarre di schiacciarlo. ― Non posso muovere le gambe.
Lyra afferra la grata e cerca di sollevarla. Dopo un paio di tentativi si piega in due, esausta. ― Non ce la faccio. È troppo pesante.
― Vai via ― dice Ewan con un filo di voce. La grata ora gli sta schiacciando il torace. ― Stavolta è davvero finita.
Lyra si guarda attorno, lo sguardo che vaga tra i detriti disseminati in giro. ― Non lasciarlo solo ― dice a Berthé prima di correre via.
Ewan la vede sparire avvolta nel fumo. Tossisce a fatica, gira la testa di lato e chiude gli occhi. Quando li riapre, Lyra ricompare.
Tra le braccia ha una trave di legno spessa il doppio di lei che trascina a fatica sul pavimento.
― Che... ― Ewan tossisce.
Lyra infila la trave nello spazio formato dall'intelaiatura della grata e il pavimento e inizia a spingere verso l'alto. ― L'ho visto fare una volta ― dice a denti stretti, il viso contratto per lo sforzo. ― Un carro si era bloccato in un crepaccio e nessuno era un grado di sollevarlo. Così mio padre prese una trave spessa e lunga e lo sollevò senza alcuno sforzo, come se avesse la forza di dieci uomini.
Ewan sorride. ― Ma tu sei una ragazza.
Lyra sposta di qualche centimetro la trave e ricomincia a spingere. ― Quando gli chiesi come aveva fatto, mi disse che il segreto stava nel trovare il giusto punto d'appoggio.
La grata si solleva.
― Ora ― esclama la ragazza. ― Non so quanto potrò resistere.
Ewan si trascina fuori a forza di braccia.
Lyra abbandona la trave e la grata torna ad abbassarsi con un tonfo metallico. Quindi offre il braccio a Ewan che si rialza.
― Come ci sei riuscita? ― chiede lui guardando la grata con stupore.
Lyra sorride. ― Mai sottovalutare una pecoraia.
Ewan la stringe a sé. ― Ti amo.
Lyra lo fissa con gli occhi sgranati. ― Davvero? Non... non è una delle tue solite bugie? Perché se  è così io...
Lui sta per dire qualcosa, ma un rombo assordante li fa sobbalzare. ― Ne riparliamo dopo. ― Prende Lyra per il braccio e la trascina via.
***
Un pezzo di soffitto si stacca sfiorandoli. Ewan si appiattisce contro il muro dopo aver tirato a sé Lyra. I due rimangono a fissarsi per qualche istante, poi riprendono a correre per il corridoio di pietra.
Il fumo li costringe a tossire in continuazione.
― Dove stiamo andando? ― domanda Lyra arrancando con le mani tese in avanti.
― Non lo so. Mi sono perso ― risponde Ewan.
Una mano gli artiglia la spalla costringendolo a voltarsi. Andrev lo fissa attraverso la coltre di fumo.
― Trovati ― esclama trascinandoli via.
― Andrev. Dove eri finito? ― domanda Ewan felice.
― Ho fatto il giro lungo. Andiamo, tra poco crollerà tutto.
Il soffitto cede di schianto, riversando nel corridoio tonnellate di pietre e detriti. Andrev indietreggia seguito dai due ragazzi.
― Dannazione. Era l'unica via d'uscita. ― Andrev si volta. ― Torniamo indietro.
***
Il fuoco raggiunge le casse posizionate lungo i lati della sala. Gli ingranaggi, ormai immobili, sono gli unici testimoni all'incendio che divampa e divora in pochi secondi tutto ciò che si trova nelle vicinanze.
Uno dei campanelli emette un ultimo trillo prima che l'esplosione lo investa in pieno.
***
La scossa è così forte da sbalzarli a terra.
Ewan aiuta Lyra a rialzarsi mentre Andrev prende Berthé sotto braccio. Superato un arco di pietra, il corridoio si allarga e il fumo si dirada.
Sopra le loro teste il soffitto si sgretola facendo precipitare pietre e calcinacci insieme alle travi che le sostengono.
Andrev evita di un soffio di essere investito da un masso.
Attraverso il fumo, Lyra scorge l'enorme sagoma di qualcosa che si erge al centro della sala. ― Lì ― dice trascinando per mano Ewan. ― Da quella parte.
Il soffitto cede e crolla di schianto portandosi dietro tonnellate di pietre e calcinacci.
Andrev grida qualcosa che viene coperto dal terribile frastuono mentre si accovaccia cercando di proteggere col suo corpo i due ragazzi. Berthé, ancora stretta tra le sue braccia, lancia un belato disperato.
Ewan abbraccia Lyra un attimo prima che su di loro cali il buio.
  
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