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Autore: Heric    30/08/2014    3 recensioni
Si è irraggiungibili per paura che un nostro segreto venga alla luce o che il nostro io possa non essere gradito.
Perché il mondo ha paura di ciò che è differente.
Sempre ne ha avuto paura.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo Capitolo


Le lezioni erano finalmente terminate, ma, ciò nonostante al sottoscritto toccava rimanere a pulire l'aula, poiché era il mio turno.

Signor Ameri come mai tutto solo a fare le pulizie?”

Mi presi un accidenti a sentire la voce dell'insegnante di educazione fisica, d'altro canto non mi aspettavo che qualcuno venisse a dare un'occhiata.
La verità era che speravo di non essere disturbato, così da poter riflettere in santa pace, ma ovviamente mai si può avere quel che si desidera.
Purtroppo.

Sì, non ho un compagno di pulizie come gli altri, ma non è un problema.”

Il professore mi squadrava da testa a piedi, finché con passo deciso venne verso di me: dovevo ammetterlo, quell'uomo mi terrorizzava parecchio, dopotutto chissà cosa gli passava per quella sua testa.
Avrei pagato oro per sapere cosa la gente pensava mentre mi guardava.

Ne è sicuro che non ci siano problemi?”

Mi sussurrò ad un orecchio e rimasi pietrificato: troppa vicinanza e la voce era calata di troppi toni divenendo quasi seducente.

S-sicurissimo.”

Non mi voltavo, continuavo a dargli le spalle.
La paura era sempre più padrona del mio corpo e della mia mente.

Va bene, allora a domani.”
A domani, professore.”

Prima di andarsene mi diede una pacca alla schiena sufficientemente forte da farmi perdere l'equilibrio e cadere.
Maledetto lui e maledetta sia anche la paura.

Dopo una ventina di minuti …

Finire le pulizie era stato più difficile del solito, ma non perché avevano sporcato di più, per il semplice fatto che mi sentivo più stanco del normale.
Non potevo essere invecchiato di colpo.
Era al dir poco impossibile.

Sarà meglio andare.”

Mi caricai sulla spalla “sana” lo zaino e uscii dall'aula, percorsi i corridoi, finché non giunsi davanti al portone.
Quel portone era immenso e di una maestosità tutta sua, molti studenti dicevano che il seguente trasportava in un altro mondo, ma, a parer mio era solamente una voce di corridoio.
Tutto per far prendere di paura i primini.
Qualcosa però non quadrava stavolta.
Avevo una strana sensazione e la spalla destra mi sembrava andare a fuoco, così tutto dolorante lasciai cadere a terra lo zaino e mi tolsi la felpa per guardare se avevo una qualche ustione: prima che riuscissi a guardare accadde l'impensabile.
Il portone si spalancò con forza e una luce, che a quell'ora non doveva esserci, mi accecò come niente.

Che cosa sta … ?!”

Una mano avvertii posarsi sulla spalla: aveva un tocco gentile e dolce, quasi famigliare a dirla tutta.

Svegliati pian piano e rivelati mio caro.”
Cosa … ?!”

La luce divenne ancora più intensa, poi un leggero profumo di rose mi investì e infine svenni.
Mi risvegliai ad un tratto in una stanza d'ospedale con una flebo attaccata al braccio, poi mi accorsi che un infermiera stava sistemando dei fiori nella mia stanza: erano rose bianche, stupende e dovevano essere state colte da poco tempo.

Oh si è svegliato … avviso immediatamente il medico.”

Annuii semplicemente e cercavo di mettermi a sedere, purtroppo, con scarso successo: ero senza forze.

É un piacere saperla sveglio dopo tutte queste ore signor Ameri …”
Che... cosa mi è successo? Come ci sono arrivato qua?”

Il medico sorrise e mi raccontò tutto: a quanto diceva, l'insegnante di educazione fisica mi aveva ritrovato svenuto davanti al portone e senza pensarci due volte mi aveva portato qua, per poi scoprire che non avevo nulla.

Probabilmente sei stanco giovanotto.”

Non seppi che rispondere, d'altro canto non mi sentivo per niente stanco quando successe il tutto, anzi, ora mi sentivo a pezzi.

Ora vedo di avvisare immediatamente la famiglia, lei si riposi.”

Come disse il medico mi misi a riposare, ma prima di farlo notai una figura famigliare che guardava verso la mia direzione.
Cercai di aguzzare la vista, però fu tutto vano, perché la persona che un attimo prima mi fissava era ormai scomparsa.


- Credo proprio che mi serva riposare … Sto impazzendo alquanto. -

Chiusi gli occhi e mi addormentai beato.


Angolo dell'autore:
Salve a tutti coloro che leggono, o hanno lettono o mi seguono.
Oggi sono finalmente arrivato per aggiornare e credetemi quando vi dico che questo capitolo, sembra quasi essersi scritto da solo, ma probabilmente dipende dalle mi attuali situazioni.
Parlando di questo capitolo, spero di avervi un minimo incuriositi/e e spero che in molti recensiate, così da farmi migliorare sempre più.
A presto :)
Heric

 

 

 
   
 
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