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Autore: samubura    01/09/2014    4 recensioni
Questa storia appartiene alla serie "Peeta's Hunger Games" la riscrittura della storia che credo tutti conoscete sotto gli occhi di quello che è un po' il secondo protagonista di questa saga.
Vi consiglio di andare a leggere il primo episodio perché potrebbero esserci riferimenti ad esso, ma soprattutto perché credo che se la mia idea vi piace potrete apprezzarla meglio.
Come penso si intuisca la storia racconta i 75esimi Hunger Games visti dal ragazzo del pane quindi se non avete letto ancora "La ragazza di fuoco" correte a farlo!
p.s. con le introduzioni faccio schifo, se preferite potete seguirmi anche sulla mia pagina www.facebook.com/samubura
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Vincitori Edizioni Passate
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Peeta's Hunger Games'
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-Peeta? – sento chiamarmi dalla voce flebile di Katniss.
Mi scosta i capelli umidi dalla fronte con un gesto delicato. Devo essere svenuto o qualcosa del genere.
Mi azzardo ad aprire gli occhi appena appena e inizio a vedere il mondo attorno a me che si mette a fuoco lentamente. La faccia di Katniss che è un misto di gioia e disperazione.
-Sta’ attenta. C’è un campo di forza – la avviso.
Inizia a ridere e a piangere contemporaneamente. Mi sento debole, ma accenno un sorriso anche io. Muovere anche solo i muscoli facciali mi costa fatica.
-Deve essere decisamente più forte di quello sul tetto del Centro di Addestramento. Però sto bene. Soltanto un po’ scosso.
-Eri morto! – grida – Il tuo cuore si è fermato!
Si porta le mani alla bocca e inizia a fare strani versi come se stesse soffocando i propri singhiozzi.
Lì per lì non riesco a rendermi conto del fatto di essere morto. Soprattutto.. perché sono vivo?
-Be’, adesso direi che funziona di nuovo – commento – Va tutto bene, Katniss.
Annuisce, ma continua a piangere –Katniss?  - insisto preoccupato.
-È tutto a posto. Sono gli ormoni – spiega Finnick – Per il bambino.
Mi chiedo se se la sia bevuta davvero o se sia solo una piccola recita per Capitol City. Sicuramente questo intenerirà gli sponsor.
-No, non è… - inizia a dire lei, ma si interrompe perché non riesce a parlare a furia di singhiozzi. Finnick la guarda per un po’ con aria confusa, poi torna a me.
-Come stai? – mi chiede – Pensi di poter camminare?
-No, deve riposare – si intromette Katniss, che si è ripresa. Mags le porge un pezzo di muschio per asciugarsi il naso.
Allunga una mano verso il mio medaglione –È il tuo portafortuna? – mi chiede curiosa.
-Sì. Ti dispiace se ho usato la ghiandaia? Volevo avere qualcosa di uguale a te.
-No certo che non mi dispiace – dice sorridendo, ma sembra una forzatura.
-Allora vuoi che ci accampiamo qui? – chiede Finnick, non molto interessato al nostro discorso sui portafortuna.
-Non possiamo farlo – rispondo io – Restare qui, dico. Senz’acqua. Senza protezione. Sto abbastanza bene, davvero. Basta che andiamo piano.
-Meglio piano che niente – commenta aiutandomi ad alzarmi. Sento che piano piano sto riprendendo le forze anche se i muscoli continuano a essere rigidi e fa molta fatica muoverli.
-Sto davanti io – annuncia Katniss con un tono che non indica una proposta, ma una solida affermazione.
Io sto per dire qualcosa, sono preoccupato che possa accadere di nuovo un episodio come il mio, ma Finnick mi ferma. E dice –No, lasciala fare.
Poi guarda Katniss con l’espressione di chi cerca di ricordare un particolare importante.
-Tu sapevi che c’era un campo di forza, vero? L’hai capito all’ultimo secondo e stavi per urlare qualcosa per avvisarci –Katniss annuisce – Come facevi a saperlo?
-Non lo so – dice dopo averci pensato un po’ su – È come se li potessi sentire. Ascoltate.
Tutti ci immobilizziamo e tendiamo le orecchie ma non sento altro che i rumori della giungla.
-Io non sento niente – dico.
-Sì – insiste lei – È come quando attivano la corrente sulla recinzione attorno al Distretto 12, solo molto più leggero.
Ci sforziamo nuovamente di ascoltare, ma continuo a non sentire nulla.
-Eccolo! – esclama tutta contenta lei – Non lo sentite? Viene proprio dal punto in cui Peeta è stato colpito.
-Non lo sento neanch’io – confessa Finnick – Ma se tu lo senti, stai davanti – dice.
-È strano – continua Katniss – Lo sento solo con l’orecchio sinistro – dice ruotando la testa come per fare delle prove.
-Quello che ti hanno ricostruito i dottori? – chiedo ricordandomi dell’operazione che Katniss aveva subito dopo aver perso l’udito facendo esplodere le mine alla Cornucopia.
-Già – conferma – Forse hanno fatto un lavoro migliore di quanto non credessero. Sai, certe volte sento degli strani suoni da quel lato. Di cose che non pensi neanche che possano emettere un suono. Tipo le ali degli insetti. O la neve che tocca terra – spiega.
-Vai – la incita Mags, finalmente capisco io cosa dice. Mi sto abituando al suo buffo bofonchiare.
Andiamo lentamente, Mags dice che preferisce camminare per non affaticare Finnick che prepara in un attimo un bastone per lei e anche uno per me. Mi aiuta moltissimo poter appoggiare il peso su qualcosa di più solido delle mie gambe ora come ora.
Katniss procede tenendo il campo di forza sulla sinistra, ogni tanto ci lancia contro delle noci che sfrigolano e rimbalzano indietro carbonizzate. Anche io devo aver fatto un bel volo perché mi sento tutto dolorante sulla schiena e quando mi sono svegliato ero parecchio lontano dal punto in cui mi ricordo di aver colpito il campo di forza.
-Mags! Sputala! Potrebbe essere velenosa! – grida Katniss alla vecchia che si è riempita la bocca di noci. Quando vede che Mags la ignora si volta verso Finnick cercando sostegno, ma lui ride di gusto.
-Direi che se sono velenose lo scopriremo presto.
Continuiamo a camminare ma il campo di forza sembra continuare all’infinito e sembra che stiamo girando in tondo, ma non dico niente perché faccio già troppa attenzione a camminare per poter concentrarmi sul resto.
-Facciamo una pausa – dice Katniss ad un certo punto – Devo dare un’altra occhiata dall’alto.
Così mentre noi ci riposiamo seduti per terra lei si inerpica su per un albero molto più alto di quelli che ci sono attorno.
Mentre siamo sotto non parliamo, riprendiamo tutti fiato. Muoversi in questo posto è estremamente faticoso.
Ad un certo punto c’è un bagliore nel cielo rosa che ci sovrasta e qualche istante dopo Katniss è di ritorno –Il campo di forza ci ha intrappolati in un cerchio. Una cupola. Non so quanto sia alta. Al centro c’è la Cornucopia, il mare e poi la giungla tutta attorno. Precisa, perfettamente simmetrica. E non molto grande – spiega.
-Hai visto dell’acqua? – chiede Finnick esprimendo la preoccupazione di tutti.
-Solo l’acqua salata dove siamo usciti noi – risponde lei facendo morire ogni speranza.
-Ci deve pur essere una fonte d’acqua dolce – dico io – Sennò moriremo tutti nel giro di qualche giorno.
-Be’, la vegetazione è molto fitta. Magari ci sono degli stagno o delle sorgenti da qualche parte – ribatte lei, ma fin’ora non ne abbiamo incontrati e abbiamo percorso una grossa fetta di giungla. Se anche ci fossero, sono difficili da trovare.
-In ogni caso non ha senso cercare di scoprire cosa c’è al di là della collina, perché la risposta è niente.
-Ci deve essere dell’acqua potabile tra il campo di forza e la ruota – insisto io. Perché ci deve essere, o moriremo molto presto. Ho un bisogno disperato di bere.
Ci muoviamo verso la spiaggia per qualche centinaio di metri, così da sperare di trovare acqua circa a metà della giungla e non sul bordo esterno. Riprendiamo a camminare in circolo, sarà circa mezzogiorno e il  sole batte ancora più forte. Dalla terra sale una nebbia di vapore che diminuisce la visibilità.
Katniss resta in testa e ogni tanto lancia una noce per sicurezza, ma siamo molto lontani dal campo di forza. Quando è pomeriggio inoltrato sento che le forze mi stanno abbandonando e viste anche le condizioni di Mags decidiamo di accamparci.
Ci muoviamo di nuovo in direzione del bordo, Finnick preferisce accamparsi là e ha ragione, abbiamo le spalle coperte e possiamo usare lo schermo elettrico come arma contro i nostri nemici, così come fece Haymitch.
Tutti ci diamo da fare per creare un piccolo accampamento, Mags e Finnick iniziano a intrecciare delle stuoie d’erba e io raccolgo le noci che ha mangiato Mags stamattina e le cuocio lanciandole contro il campo di forza, le sguscio e le ammucchio su una foglia. Non sarà una cena fantastica, ma per l’arena è già qualcosa.
Katniss gironzola agitata facendo la guardia al nostro gruppo, sembra distratta da altri pensieri.
-Finnick, perché non monti un po’ tu di guardia mentre io faccio un giro per cercare dell’acqua? – chiede esasperata ad un certo punto.
Protesto inutilmente, ma in effetti tutti abbiamo paura di disidratarci e magari la soluzione ai nostri problemi si trova a pochi metri.
-Non preoccuparti, non mi allontanerò – mi promette con un sorriso.
-Vengo con te – mi offro.
-No, proverò anche a cacciare un po’, se ci riesco – e capisco che la mia presenza non è benvenuta. Non sono abituato a muovermi nella vegetazione come fa lei. Spaventerei possibili prede –Non starò via molto – aggiunge prima di allontanarsi.
La guardo scomparire nella giungla e poi torno al lavoro.
Qualche secondo dopo il cannone suona.
In una frazione di secondo sono in piedi, cerco di non urlare il suo nome soffocando la disperazione in un solo sguardo a Finnick che è scattato come una molla e tiene il tridente in posizione di attacco.
La preoccupazione dura poco, il cannone suona ancora  e ancora. È il segno che è finito il bagno di sangue, Katniss non c’entra. E poi avremmo sentito le sue urla in caso, non è andata molto lontana. Mi tranquillizzo e conto.
Otto colpi. Otto tributi morti. Non sono molti, meno della scorsa edizione, ma se ripenso alla scena di ieri sul palco questo non è proprio quello che mi aspettavo. Non so cosa mi aspettassi, ma…
È come ha detto Finnick prima, non si è vincitori per caso. Assassini una volta assassini sempre. Sono in un’arena con sedici persone che hanno un istinto di sopravvivenza decisamente superiore al mio.
Torniamo all’opera e in poco tempo iniziamo a creare un vero e proprio accampamento, io e Finnick costruiamo una capanna con le stuoie mentre Mags intreccia ciotole per mettere le noci raccolte e arrostite.
Quando Katniss ritorna ho un tuffo al cuore. Tenermi occupato mi aveva quasi fatto dimenticare di lei.
La guardiamo tutti sperando che ci porti buone notizie.
-No. Niente acqua. Però da qualche parte c’è. Lui sapeva dov’era – dice sventolando un animale scuoiato –Aveva bevuto da poco quando l’ho abbattuto, ma non sono riuscita a trovare la fonte. Giuro che ho perlustrato ogni centimetro quadrato nel raggio di trenta metri.
Se gli animali sopravvivono, possiamo riuscirci anche noi, e la piccola gita di Katniss non è stata del tutto infruttuosa.
-Possiamo mangiarlo? – chiedo speranzoso.
-Non ne sono sicura. Ma la sua carne non sembra diversa da quello di uno scoiattolo. Dovremmo cuocerlo…
L’idea di accendere un fuoco non piace a nessuno. Mi guardo attorno e vedo solo facce storte e preoccupate, il fumo segnalerebbe la nostra posizione e in questa arena così piccola sbandierare a tutti dove siamo è l’ultima cosa che vogliamo.
Fortunatamente ho un lampo di genio, forse la fame aiuta a farmi pensare più velocemente. Taglio un cubetto di carne e lo infilzo in un bastoncino appuntito, poi lo lancio contro il campo di forza. Quando il bastoncino rimbalza indietro la carne è bruciacchiata fuori, ma cotta dentro. Sorrido trionfante mentre tutti applaudono prima di rendersi conto che non è il caso di fare rumore.
Entriamo nella capanna mentre il sole scende all’orizzonte, finalmente pronti per la cena. Mangiamo in silenzio, le noci sono pastose e dolci e la carne del roditore ha un sapore forte di selvaggina. Tutto squisito, specialmente per una prima cena. Purtroppo però non abbiamo niente da bere e la minaccia della sete grava ancora su di noi.
Scende la notte ma il caldo non ci dà tregua. Tutti sappiamo cosa significa questo momento. Nel cielo si illumina lo stemma di Panem e l’inno ci richiama all’attenzione.
Il primo tributo ad apparire è l’uomo del Distretto 5, è un chiaro segno che tutti i tributi favoriti sono vivi, ma anche Wiress e Beetee che probabilmente se la cavano meglio di quanto credessero gli altri.
Seguono il morfaminomane del Distretto 6, Cecelia e Woof dell’8, i tributi del Distretto 9, la donna del 10 e Seeder del Distretto 11.
Quando la musica scompare restiamo in silenzio a guardare le stelle.
Non posso dire di conoscere quella gente, ma è sicuramente ben diverso dalla scorsa edizione in cui tutti erano solamente degli ostacoli.
Un paracadute argenteo piove dolcemente dal cielo, ridestandoci. Ci precipitiamo fuori.
-Di chi pensate che sia? – chiede Katniss.
-Non c’è modo di saperlo – risponde Finnick – Perché non lo lasciamo a Peeta, visto che oggi è quasi morto?
Non avevo mai ricevuti doni nell’arena, mi avvicino al pacchetto che apro rapidamente. Dentro c’è un piccolo oggetto metallico che sembra un tubicino.
-Cos’è? – chiede Katniss incuriosita.
Alzo le spalle perché non ne ho la minima idea.
Ci passiamo il dono di mano in mano, ma nessuno riesce a capire di cosa si tratti. Forse è il pezzo di qualcosa che deve ancora arrivare. Ma sarebbe molto strano.
-Lo si può usare per pescare, Mags? – chiede Katniss che sta disperatamente cercando un utilizzo al piccolo aggeggio. Persino lei che può trasformare qualunque cosa in un amo scuote la testa sconsolata.
Katniss rimane a fissare l’oggetto da ogni angolazione per un po’. Rigirandoselo tra le mani alla luce della luna. Ad un certo punto esclama esasperata –Ci rinuncio. Forse, se troviamo Beetee o Wiress, loro riescono a caprici qualcosa.
Che il dono dei mentori non sia altro che un incentivo a raggiungere altri possibili alleati? Strano, ma possibile.
Torniamo nella nostra capanna e cerco di far rilassare Katniss che è arrabbiata e frustrata massaggiandole le spalle con dolcezza.
-Una spillatrice! – esclama dopo parecchi minuti di silenzio.
-Cosa? – chiede Finnick preoccupato. Aspettandosi un pericolo o qualcosa del genere. Ma Katniss si fionda sul dono degli sponsor e controlla se la sua intuizione esatta.
-È una spillatrice. Una specie di rubinetto. La infili dentro un albero ed esce la linfa. Be’ ci vuole l’albero giusto.
-Linfa? – chiede Finnick.
-Per fare gli sciroppi – spiego io – Ma ci deve essere qualcos’altro dentro questi alberi.
Tutti scattiamo in piedi, solo una cosa merita di essere estratta da questi alberi con il tronco gommoso Forse questo è l’unico modo per procurarci ciò che desideriamo così disperatamente. Acqua.
Finnick afferra un sasso pronto a martellare nel tronco la spillatrice, ma Katniss lo blocca.
-Aspetta. Potresti danneggiarla. Dobbiamo prima scavare un buco.
Mags ci porge il punteruolo e iniziamo a scavare un buco grande abbastanza per farci entrare una estremità della spillatrice. Lo allarghiamo coi coltelli finché c’è bisogno.
Katniss inserisce la spillatrice nel tronco e la gira un po’ in modo da mandarla bene a fondo. Una goccia d’acqua scende sulle mani di Mags pronta a raccoglierla. Aggiustando ancora un po’ la posizione dello strumento riusciamo ad ottenere un piccolo rivolo, beviamo a turno ed è una gioia incredibile.
Dopo essersi dissetata Mags prende uno dei cestini intrecciati e lo usiamo per bene. Sono talmente fatti bene che trattengono l’acqua.
Finalmente dissetati ci prepariamo per dormire. Inizio a rendermi conto di quanto sono stanco e affaticato dalla giornata. Dopotutto, sono morto.
Quando appoggio la faccia sulla stuoia crollo addormentato senza preoccuparmi di niente.
È l’urlo di Katniss che mi sveglia.


In questa arena non ci si ferma mai!
Mi sono portato molto avanti in questo ultimo periodo e spero di riuscire a continuare prima dell'inizio della scuola che ormai è tremendamente vicino.
Buon primo settembre a tutti voi!
Nella mia città sembra esserci un po' di confusione visto che sembra novembre però vabè... la pioggia è il regno degli scrittori ahaha
Con l'inizio di questo tremendo mese iniziano anche molti dei miei impegni quindi non so come questo possa infulire sulla storia.
In ogni caso fatevi sentire, date i vostri pareri sui capitoli e state pronti perché ci avviciniamo sempre più ad un finale col botto :D
A presto


-samubura-

 
   
 
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