6. Dolci baci
“Mamma io non
andrò dallo
psicologo né ora né mai, oggi Heris la nuova
arrivata mi ha invitata a fare una
passeggiata con lei ed Hana e ceneremo fuori visto che andremo anche al
cinema
io non…”
“Fa niente, meglio
così in
fondo.” Sussurrò piano la donna guardando gioiosa
la figlia che era rimasta
paralizzata da tanta dolcezza, almeno aveva ottenuto ciò che
voleva con
soddisfazione.
“Verrò a
prendere solo la
borsa di danza così non porterai pesi. Oggi al supermercato
ho incontrato anche
la madre della tua amica Heris, perciò so che sei in buone
mani inoltre mi ha
invitata per un caffè visto che non lavora.”
Tsuki annuì e
salì le scale
per andare nella sala del pianoforte, si sedette e aprì lo
spartito, era
riuscita a trovare le note di “Saikai no chi to
bara” e iniziò a pigiare i
tasti tentando di memorizzare bene le note e suonarla con
più scioltezza. Era
molto musicale per questo i suoi genitori l’avevano iscritta
sin da piccola in
una scuola di danza così che potesse coltivare la passione
della musica e della
danza apprendendo sempre di più ed essere corteggiata da
altri ragazzi. Infatti
i suoi genitori erano rimasti un po’ all’antica nel
senso che ogni donna della
famiglia doveva essere femminile ed elegante, come una geisha legata
solo e
soltanto al suo danna e a nessun altro uomo. Quando suo padre
tornò la chiamò
per il pranzo, finì di suonare le ultime note e composta
scese le scale per
dirigersi nella cucina.
Mangiò con gusto
ciò che
aveva cucinato sua madre e poi era salita in camera a prepararsi per la
danza,
questa volta scelse per uscire un nuovo vestito, lo prese
dall’armadio era
tipicamente autunnale, blu con temi floreali e di velluto, aveva il
pizzo
all’orlo della gonna e delle maniche, bottoni grandi sul
petto e il fiocchetto
al collo. Dietro era cucito un bellissimo fiocco bianco,
lasciò i capelli
sciolti e prese due borse, una con gli yen per la cena di quella sera e
la
borsa per andare a danza.
Salutò sua madre ed
uscì di
casa imboccando la solita strada per raggiungere la sua scuola di
danza. Ci
impiegò un po’ rispetto a quanto faceva di solito
soprattutto perché la
metropolitana aveva ritardato e lei non era la tipa che amava i ritardi
perciò
ci rimase anche parecchio scocciata. Quando arrivò alla
porta della scuola
sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla si
voltò e vide il viso sorridente di
Heris che era appena arrivata dietro di lei.
“Potevi girarti prima
bambolina!” la prese in giro l’americana che
entrò assieme a lei, dal canto suo
Tsuki mormorò un qualcosa di incomprensibile, ma aveva
apprezzato le sue parole
a eccezione del bambolina, non era molto gonfio il vestito eppure dava
quell’aria. Secondo Tsuki, l’americana era troppo
fissata con le bamboline
allora aveva preso a chiamarla così.
Tsuki si svestì e
ripiegò
delicatamente il vestito, a Heris sembrava che ci mettesse la propria
anima
come se stesse pregando, lei capì che l’altra era
una ragazza posata e
tranquilla, e le importava poco degli altri che sapevano cosa aveva
tentato,
lei era diversa così come le aveva detto Higashi.
“Ehi Tsuki visto che
è presto
che ne dici di andare a trovare i ragazzi al piano di sopra?”
La ragazza
sospirò e accontentò l’amica mettendosi
qualcosa addosso e uscendo dagli
spogliatoi, la lezione era alle tre e mezza e le tre non erano neanche
scoccate, erano arrivate decisamente in anticipo. I ragazzi si
allenavano due
ore, esattamente il tempo che serviva per uscire tutti insieme. Gatsu
aveva
lezione di judo in quell’ora e poi avrebbe fatto qualche
addominale in palestra
assieme ai suoi compagni.
Quando arrivarono al piano
superiore videro Shinichi che faceva qualche peso mentre Higashi era su
un
tappetino a fare yoga con l’istruttore che passava tra la
gente a mostrare
correttamente la postura evitando così che i suoi allievi si
facessero male.
Ichi si accorse della presenza delle due e notò che Heris
gli stava sorridendo
mentre gli occhi della moretta al fianco erano persi per il suo
compagno
d’altronde non appena l’americana l’aveva
riscossa era arrossita di colpo segno
che Higashi non le era indifferente, soprattutto dopo quello che
avevano
passato quella mattina.
“Voi due belle
signorine che
ci fate qui?” Shin il solito cascamorto si
avvicinò alle due esibendo i suoi
muscoli che si notavano dalla maglietta esageratamente aderente, era un
tipo
altezzoso e sempre al centro dell’attenzione di qualsiasi
ragazza. Ci teneva
particolarmente a Heris.
“Siamo venute a dare
un’occhiatina a voi qui e direi che non ve la cavate
male.” Sorrise
vistosamente Heris che aveva iniziato a dare pacche sulla spalla di
Shinichi,
il ragazzo ai colpi della ragazza non reagì bene
perché detestava essere
toccato in quel modo e poi provava un certo fastidio.
“Giù le
mani yankee!” aveva
detto il ragazzo provocando l’offesa da parte di Heris che
inviperita gli aveva
mollato un ceffone.
“Ti sta bene cafone!
Andiamo
Tsuki non merita la nostra attenzione questo Casanova, anzi lasciatelo
dire non
hai niente del Don Giovanni! Sei un esibizionista!”
urlò ancora di più la
ragazza. Schietta e senza peli sulla lingua, si voltò e se
ne andò via,
Shinichi sorrise per quell’affermazione facendo ben
attenzione a guardare
il
sedere della ragazza, sentendosi gli occhi puntati addosso Heris si
voltò e lo
guardò freddamente.
“Pervertito!”
aveva detto
infine correndo verso le scale, facendo quasi cadere la povera Tsuki
che invece
se la rideva naturalmente senza mostrarlo all’amica.
Shinichi non appena vide la
figura di Higashi accanto a lui rise di gusto.
“Ti sta bene Ichi, non
puoi
certo guardarla in quel modo, hai avuto una bella dimostrazione della
potenza
di quella Heris.”
“Zitto che ho notizie
scottanti sulla tua principessina gotica!” disse Shinichi
arrossendo per la
rabbia, già certe volte Higashi gli faceva saltare i suoi
poveri nervi, già
perché quelli erano intoccabili.
“Sentiamo mostro del
corteggiamento!”
ribatté scherzosamente l’altro.
“È
arrossita mentre ti
guardava fare yoga, ah ah ah.. si sta sciogliendo.” Higashi ritornò
nella saletta poiché aveva
avuto solo qualche minuto di pausa.
Intanto Tsuki ed Heris erano
rientrate nello spogliatoio che iniziava già a riempirsi,
Tsuki ripensava
ancora alla scenata che la sua amica aveva fatto al povero ragazzo,
già stava
iniziando a considerare Heris una parte della sua vita, forse una
persona in
più per vivere, come diceva sempre Hana, più sono
le persone che ti rendono
felice più la tua vita sarà positiva.
Le bambine che c’erano
nella
saletta di danza classica uscirono tutte e Tsuki salutò
Heris per andare a
riscaldarsi, altrimenti non sarebbe riuscita ad esprimere tutta la sua
eleganza. Anche l’altra sala finalmente si liberò
e il gruppo di hip-hop potè
entrare.
Heris raggiunse la prima fila
e iniziò a seguire l’insegnante quando mise la
musica per il riscaldamento, era
necessario poter utilizzare bene le spalle seguendo il ritmo veloce
della musica
e le gambe dovevano essere coordinate, in alcuni passi sembravano delle
marionette senza fili, lo sguardo deciso di tutte quelle ragazze era
anche un
misto di concentrazione per eseguire alla perfezione le evoluzioni che
l’insegnante richiedeva.
Heris mosse la testa di lato
e il suo sguardo sembrò profondo come se fosse
già sul palcoscenico e migliaia
di persone guardavano solo lei, i riflettori erano puntati su di lei
mentre si
muoveva con forza e scioltezza nel medesimo istante, tutti erano
incantati nel
guardarla. Immaginò che anche Shinichi fosse lì a
guardarla e quando la musica
finì e tutti erano stanchi lei nella sua mente
sentì gli applausi che la
premiavano per la sua bravura.
Tsuki invece era
nell’altra
sala e il suo sguardo era malinconico mentre le sue gambe si alzavano
come
trasportate dagli stessi fili di Heris, le braccia coordinate e dolci
allo
stesso tempo, sembrava una creatura soprannaturale che danzava sola nei
boschi,
impaurita tra la nebbia scansava con lievi gesti delle mani le nubi che
le
intralciavano il cammino, i passi andanti che si alternavano ai tratti
veloci
del fraseggio musicale. Gli occhi addolciti da tanta melodia la
facevano
sembrare ancora più bella e il suo collo scoperto poteva
essere il desiderio di
qualsiasi vampiro che fosse stato in quella stanza.
Quando la lezione
finì sia
Heris che Tsuki si rivestirono aggiustandosi meglio i capelli, Tsuki
aveva
ancora lo chignon così iniziò a scioglierlo,
l’americana la guardò mentre lo
slegava e tolte le ultime forcine vide i lunghi capelli castani della
ragazza
cadere come una cascata sulle spalle. Erano liscissimi e luminosi,
Tsuki prese
la spazzola e iniziò a pettinarli come se fossero stati fili
d’oro e quando
furono entrambe pronte uscirono e videro Higashi, Shinichi e Gatsu
pronti a
seguirle, Hana come al solito non era ancora arrivata. Così
rimasero ad
aspettarla davanti alla scuola finchè Tsuki non vide una
macchina conosciuta,
era quella di sua madre passata a prendere la borsa come promesso,
Heris la
guardò senza capire però vide che la ragazza
salutò la madre consegnando la
borsa e ritornando da loro.
“Credevo te ne stessi
per
andare!” disse l’americana non appena
l’altra ritornò accanto a loro. Tsuki
scosse la testa negando l’affermazione appena esposta
dall’amica. Improvvisamente
i cinque sentirono una voce che li chiamava, si voltarono e videro i
capelli
svolazzanti di Hana mentre correva e agitava la mano per salutarli, non
appena
li raggiunse si piegò in due per prendere fiato.
“Scu.. sate il rit..
ardo…”
ansimò lei prendendo quanta più aria possibile.
Gatsu le poggiò una mano sulla
schiene e l’aiutò a tirarsi su per poter
riprendere a camminare.
“Possiamo ripartire
ritardataria?” disse Heris maliziosa e fissando
l’amica.
“Sì
andiamo!” ritornò
sprizzante di allegria da tutti i pori come se non fosse accaduto
nulla. Gatsu
sorrise e prese una mano di Hana che era arrossita e la
trascinò correndo.
“Avanti gazzella fammi
vedere
che sai fare!” rispose lui e come una sfida Hana
iniziò a correre, Heris rideva
quando sentì un braccio circondarle le spalle, si
voltò e vide il sorriso di
Shinichi, lo ricambiò e ripresero a camminare, Tsuki li
seguì altrettanto quando
notò un braccio piegato e prostrato a lei, la ragazza
guardò che quest’ultimo
apparteneva ad Higashi, con le guance arrossate la ragazza accetto
afferrandolo
con tutte e due le mani e stringendosi a lui, stranamente provava un
certo
calore. Arrivarono fino al centro iniziando a guardare di nuovo tutti i
negozi,
decisero di andare al centro commerciale a fare una passeggiata. Era
grandissimo con le scale mobili e centinaia di negozi di articoli
sportivi,
eleganti, biancheria, edilizia, informatica, musica. C’era di
tutto e di più
senza tralasciare i bar e ristoranti traboccanti di gente.
“Io sto morendo di
fame!
Andiamo a comprare qualcosa?” fece Heris con occhi dolci
rivolti a Shinichi,
era una tattica per farsi offrire qualcosa, il ragazzo alzò
un sopracciglio e
ribatté.
“Non ci penso neanche,
non
avrai niente da me!” ma più faceva così
più l’americana sfoderava i suoi
occhioni scuri tanto che Shinichi rimanendone intrappolato
accettò venendo
trascinato da quest’ultima.
“A voi cosa va
ragazzi?”
chiese gentilmente Gatsu.
“Io vorrei tanto degli
arancini è da un sacco che non ne mangio!” disse
con fare sognante Hana che per
quel pasto ne andava matta e Gatsu lo sapeva bene, ricordava che quando
erano
bambini e sua madre li faceva Hana esultava dalla gioia ed era capace
di
mangiarne a quintali.
Tsuki dal canto suo
declinò
qualsiasi offerta rimanendo in silenzio, non aveva fame, e poi era per
i gusti
di Higashi era troppo pensierosa, si sentiva un po’ in colpa
per non aver detto
nulla ad Hana di quanto successo la mattina a scuola e il ragazzo lo
notò.
“Noi torniamo tra un
attimo.”
Aveva detto lui portando via Tsuki trascinandola per una mano. Quando
furono
abbastanza lontani lei ebbe modo di protestare.
“Ma cosa ti salta in
mente?”
disse arrabbiata.
“Si può
sapere cosa prende a
te? Divertiti per una volta non pensare a quello che è
successo! Hana capirà
tutto se continui a fare così.” Disse lui mentre
lei abbassava il capo
sentendosi di nuovo in colpa. Higashi le si avvicinò e
l’abbracciò forte
stringendola contro il suo petto, Tsuki si lasciò andare
capendo che aveva
ragione e ricambiò senza troppi complimenti. Quando si
staccarono Higashi le
sorrise e le accarezzò una guancia.
“Vieni ti offro una
crepe, ti
va con la crema?” Tsuki alzò lo sguardo verso di
lui e si alzò per dargli un
bacio sulla guancia, lui ne rimase stupito ancora, era il secondo bacio
che gli
dava, forse si stava addolcendo. La vide sorridere, la bocca incurvata
in un
sorriso. Lui la prese per mano ed entrarono nel bar, sotto lo sguardo
stupito
di Gatsu che invece capì perfettamente.
“Ma Tsuki non aveva
detto che
non voleva nulla?”
“Sta cambiando Hana,
tutto
merito di Higashi.”
“Se
n’è innamorato veramente
allora.” Rispose di nuovo lei mentre venivano raggiunti da
Shinichi ed Heris
che guardavano all’indietro vedendo quei due felici.
“Che ne dite di
lasciarli
soli e vedere che succede?” disse Heris addentando una
polpetta che aveva
comprato.
“Ma sei perfida! Non
possiamo
Tsuki ne soffrirebbe!” disse Hana, capendo le intenzioni
dell’amica.
“Concordo con lei,
tutti e
due non sono ancora pronti, Tsuki per adesso prova affetto come pensate
che
reagirebbe se accadesse qualcosa sul serio? Rischieremo di rovinare
tutto.”
Quella fu l’unica cosa intelligente che pronunciò
Shinichi in tutta la sua vita
e Gatsu dandogli pacche sulla spalla si complimentò per le
belle parole. Certe
volte aveva delle uscite davvero sconvolgenti e tutti ne rimanevano
spiazzati.
“Mi raccomando di non
rubare
il posto di filosofo ad Higashi eh?” disse Hana ridendo e
prendendo
sottobraccio Heris che per la fretta si stava per strozzare con una
polpetta,
prese a tossire violentemente e Shin se ne preoccupò davvero
tanto che le si
avvicinò e picchiò contro la sua schiena.
“La
prossima volta che vuoi
morire chiedi a Tsuki un modo meno spaventoso.” Disse
scherzosamente il
ragazzo, da dietro le sue spalle si sentirono dei colpi di tosse
forzati e
quando il ragazzo si girò trovò lo sguardo
omicida di Tsuki con una crepe in
mano e altrettanto fece Higashi.
“Stavi
dicendo Shin?” Ribattè
il ragazzo avvicinandosi pericolosamente all’amico dopo aver
dato la sua crepe
in mano a Tsuki affinchè gliela mantenesse, stava per dargli
un bel colpo
quando sentì una mano sul braccio, si voltò e
vide il volto sorridente di Tsuki
che cercava di dirgli di lasciar perdere. Gli porse la crepe sotto lo
sguardo
stupito di tutti.
“No allora fatemi
capire una
cosa. Da quando miss tenebre sorride?”
disse sconvolto Shinichi che
non l’aveva mai vista così, Hana si convinse che
la sua amica americana aveva
ragione, la piccola goth loli si stava aprendo e finalmente stava
ritornando a
sorridere alla vita come aveva fatto tantissimi anni prima, stava
ritornando la
vecchia Tsuki.
“Possibile che la tua
bocca
sappia dire solo stupidaggini?” disse Heris dandogli un pugno
sul braccio e ciò
che ottenne furono imprecazioni contro di lei che prontamente gli
pestò un
piede.
“Cafone!”
ripeté come in
palestra e Hana si mise a ridere. Tsuki intanto mangiava la sua crepe a
piccoli
morsi tenendola con tutte e due le mani mentre Higashi le
poggiò un braccio
intorno alle spalle sorridendole.
“Grazie
Higashi-kun.” Affermò
la ragazza al suo fianco, lui si voltò e abbassò
il volto verso la sua fronte
baciandogliela.
“Higashi e basta.
Tsuki.”
Disse dolcemente lui mentre continuavano il giro di negozi. I litigi
tra
Shinichi ed Heris non erano certo finiti, per ogni cosa in cui non
erano
d’accordo eccoli a urlare attirando l’attenzione di
tutto il centro
commerciale, mentre il resto rideva per le figuracce che stavano
facendo i due.
Uscirono camminando per i grandi giardini e sedendosi su delle panchine
messe a
cerchio tra di loro, Hana stanca poggiò la testa sulla
spalla di Gatsu che
sorridente le baciò la fronte facendola scattare come una
molla rossa in volto,
tutti ne risero di cuore persino Tsuki sogghignò contenta
che anche la sua
migliore amica avesse qualcuno che sul serio teneva a lei, si
ritrovò a sperare
che presto anche lei se ne sarebbe accorta di provare il medesimo
sentimento
per Gatsu, nell’aria circolava l’amore, lo sentiva
come il vento, già lei che
non l’aveva mai provato lo captava più facilmente
degli altri che lo
scambiavano come semplice amicizia. Heris era vicina a Shinichi e
sentiva che
il ragazzo era interessato a lei, voleva davvero capire come era fatto,
perché
l’attraeva, il suo carattere abbastanza simile al suo,
inoltre capiva perché
aveva così tanto successo con le ragazze, i suo capelli neri
e gli occhi color
pece la incantavano e stregavano e come imprigionata da un incantesimo
sottostava ai suoi ordini, era furbo, utilizzava la sua bellezza per
farsi fare
favori da tutti. Gli unici che si opponevano a lui erano proprio i suoi
amici e
le due sue nuove compagne. Improvvisamente il suo cellulare
squillò, rispose in
inglese come sempre e sentì le sue amiche.
“Ragazze!! Siete
davvero voi
come state?”
Era davvero felice di
sentirle, per loro chiamarla doveva essere stato difficile anche
perché sentiva
nella loro voce una punta di stanchezza, poverine dovevano essere
distrutte dal
sonno. Iniziarono a parlare del più e del meno e raccontava
di come era qui la
sua vita, della nuova scuola e delle nuove amicizie, ma
tralasciò Shinichi così
che lui non sentisse quello che provava per lui. Le saluto dolcemente e
ritornò
dal gruppo.
“Chi era?”
chiese
immediatamente Shinichi con voce gelosa, mentre la stessa domanda venne
ripetuta da Hana che invece era curiosissima e i suoi occhi brillavano
dalla
curiosità.
“Vecchie amiche
americane!
Era da un secolo che non le sentivo, mi ha fatto davvero piacere
sentire le
loro voci.”
“Ti manca New
York?” chiese
Tsuki seduta composta con le gambe da un lato e le mani placidamente
appoggiate
sul grembo come se fosse davanti ad una persona importante.
“Sì un
po’ però adesso mi sto
ambientando e poi questa è la mia nuova vita e dico che mi
trovo bene.” Sorrise
anche se Tsuki aveva notato un’aria malinconica nei suoi
occhi. Però
preferirono fidarsi di lei in fondo era libera di fare le sue scelte,
tutti
stavano crescendo e acquistavano pian piano una loro
mentalità per ragionare,
chi negativa come quella di Tsuki, chi positiva come Hana e chi
lunatica come
Heris, alcune volte la vedevi sorridente e poi ritrovarsi col broncio e
poi di
nuovo allegra, come era accaduto in quel momento, non appena si erano
alzati
per proseguire il giro lei era ritornata più allegra di
prima.
Presero la metropolitana per
raggiungere la casa di Heris, Shinichi disse che si sarebbe fermato da
sua
nonna che abitava da quelle parti e visto che la cara vecchietta non
vedeva il
suo bel nipotino da tanto tempo pensava che le avrebbe fatto piacere
così
quando finalmente tutti si furono allontanati ritornò
davanti ad Heris che lo
guardava senza capire nulla.
“Che
c’è ancora?” disse
seccata lei, Shinichi non disse nulla la prese per un polso tirandola
verso di
sé e la baciò, dapprima la ragazza ne rimase
stupita, ma poi si arrese perché
era quello che voleva, ricambiò il bacio attorcigliando le
sue braccia intorno
alla vita di lui, si staccarono e si guardarono negli occhi. Un altro
bacio
richiesto da Heris fu il loro saluto.
Ciò che spinse
Shinichi a
fare ciò era la profonda attrazione che provava per Heris e
tutto il suo
carattere, pensava infatti che tutte le ragazze che avevano avuto in
confronto
a lei non era niente, voleva un’avventura, qualcuna che gli
facesse provare dei
veri sentimenti ed Heris con quel suo carattere un po’ da
vipera lo avevano
incuriosito a tal punto da fargli provare quel sentimento a tutti
conosciuto
come amore. Ne era felice e si sentiva soddisfatto.
Heris dopo quel bacio era
salita direttamente nella sua camera e si era gettata sul letto
abbracciando il
cuscino per la felicità! Non si era mai sentita
così sprizzante di allegria,
era contentissima, si trovò in piedi sul letto a saltarci
sopra e a pronunciare
frasi scomposte misti a gridolini di gioia. Si ristese sul letto
pensando a
quelle emozioni, quando l’aveva baciata aveva provato
emozioni miste di
affetto, amore e rabbia perché non se l’aspettava
da uno così antipatico e
scorbutico, però la sua amicizia per lui si era trasformata
in amore ricambiato
e questa era la cosa più importante, sentirsi bene con lui.
Domani però doveva
parlargli e chiarire tutto, non si sentiva sicura, aveva paura che lui
potesse
deluderla e che quel bacio era solo stata la voglia di farlo. La serata
passò
tranquilla e quando andò a dormire lo fece con ancora
più convinzione del
pensiero di prima.
**************
Il capitolo è un pò lunghetto questa volta semplicemente perchè^^ bhè, la storia non era stata divisa perciò ho provveduto in seguito ed eccone il risultato, è normale che i capitoli siano uno più lungo o più corto rispetto all'altro, è normale! Chiedo scusa di non aver aggiornato così presto, ma sto al computer pochissimo tempo per via della scuola e degli impegni extra-scolastici. Poi devo continuare un'altra fiction quindi andrò piano piano^^ scusatemi e spero che ciò nonostante continuate a seguirmi.
Ecco perchè ringrazio tantissimo chi mi ha aggiunto nei preferiti^^
xXBlack Rose OSheaXx,: Ti ringrazio tantissimo per la recensione^^ e per i complimenti spero che anche questo nuovo capitolo ti piaccia altrettanto, per la fantasia, bhè non so se sia proprio vero ciò che hai detto^^" sai com'è alcune persone dicono il contrario forse sembra tale perchè questa fiction è stata scritta in un periodo diciamo molto importante e bello^^ quindi rileggendola ora per me sembra una storia all'inizio triste e poi tanto felice e mi manca tantissimo quella felicità che penso di aver espresso o che sarà espressa in seguito. Grazie ancora^^
_New_Moon_ : Grazie per la recensione^^ purtroppo la tua storia la leggerò quando avrò un pochetto di tempo in più di oggi forse la prossima settimana che sarò più libera, grazie per aver letto la mia non mancherò di fare altrettanto^^ grazie ancora e spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto.
Bene purtroppo ora devo andare a studiare ^^ grazie ancora a coloro che leggono e recensiscono.