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Autore: Dastrea    23/09/2008    1 recensioni
In una tranquilla Tokyo tre ragazze diverse, una americana, un'amica della natura ed una piccola gothic lolita, sebbene le divergenze tra la prima e l'ultima riusciranno a diventare amiche e a passare un indimenticabile anno scolastico tra amori e piccoli problemi. //Spero di avervi incuriosito, il resto è tutto da scoprire//
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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6. Dolci baci

Tsuki ritornata a casa aveva salutato sua madre che era seduta in cucina a leggere un fascicolo per il suo asilo, era salita in camera a lasciare lo zaino ed era scesa di nuovo mettendosi davanti a sua madre che alzò gli occhi.
“Mamma io non andrò dallo psicologo né ora né mai, oggi Heris la nuova arrivata mi ha invitata a fare una passeggiata con lei ed Hana e ceneremo fuori visto che andremo anche al cinema io non…”
“Fa niente, meglio così in fondo.” Sussurrò piano la donna guardando gioiosa la figlia che era rimasta paralizzata da tanta dolcezza, almeno aveva ottenuto ciò che voleva con soddisfazione.
“Verrò a prendere solo la borsa di danza così non porterai pesi. Oggi al supermercato ho incontrato anche la madre della tua amica Heris, perciò so che sei in buone mani inoltre mi ha invitata per un caffè visto che non lavora.”
Tsuki annuì e salì le scale per andare nella sala del pianoforte, si sedette e aprì lo spartito, era riuscita a trovare le note di “Saikai no chi to bara” e iniziò a pigiare i tasti tentando di memorizzare bene le note e suonarla con più scioltezza. Era molto musicale per questo i suoi genitori l’avevano iscritta sin da piccola in una scuola di danza così che potesse coltivare la passione della musica e della danza apprendendo sempre di più ed essere corteggiata da altri ragazzi. Infatti i suoi genitori erano rimasti un po’ all’antica nel senso che ogni donna della famiglia doveva essere femminile ed elegante, come una geisha legata solo e soltanto al suo danna e a nessun altro uomo. Quando suo padre tornò la chiamò per il pranzo, finì di suonare le ultime note e composta scese le scale per dirigersi nella cucina.
Mangiò con gusto ciò che aveva cucinato sua madre e poi era salita in camera a prepararsi per la danza, questa volta scelse per uscire un nuovo vestito, lo prese dall’armadio era tipicamente autunnale, blu con temi floreali e di velluto, aveva il pizzo all’orlo della gonna e delle maniche, bottoni grandi sul petto e il fiocchetto al collo. Dietro era cucito un bellissimo fiocco bianco, lasciò i capelli sciolti e prese due borse, una con gli yen per la cena di quella sera e la borsa per andare a danza.
Salutò sua madre ed uscì di casa imboccando la solita strada per raggiungere la sua scuola di danza. Ci impiegò un po’ rispetto a quanto faceva di solito soprattutto perché la metropolitana aveva ritardato e lei non era la tipa che amava i ritardi perciò ci rimase anche parecchio scocciata. Quando arrivò alla porta della scuola sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla si voltò e vide il viso sorridente di Heris che era appena arrivata dietro di lei.
“Potevi girarti prima bambolina!” la prese in giro l’americana che entrò assieme a lei, dal canto suo Tsuki mormorò un qualcosa di incomprensibile, ma aveva apprezzato le sue parole a eccezione del bambolina, non era molto gonfio il vestito eppure dava quell’aria. Secondo Tsuki, l’americana era troppo fissata con le bamboline allora aveva preso a chiamarla così.
Tsuki si svestì e ripiegò delicatamente il vestito, a Heris sembrava che ci mettesse la propria anima come se stesse pregando, lei capì che l’altra era una ragazza posata e tranquilla, e le importava poco degli altri che sapevano cosa aveva tentato, lei era diversa così come le aveva detto Higashi.
“Ehi Tsuki visto che è presto che ne dici di andare a trovare i ragazzi al piano di sopra?” La ragazza sospirò e accontentò l’amica mettendosi qualcosa addosso e uscendo dagli spogliatoi, la lezione era alle tre e mezza e le tre non erano neanche scoccate, erano arrivate decisamente in anticipo. I ragazzi si allenavano due ore, esattamente il tempo che serviva per uscire tutti insieme. Gatsu aveva lezione di judo in quell’ora e poi avrebbe fatto qualche addominale in palestra assieme ai suoi compagni.
Quando arrivarono al piano superiore videro Shinichi che faceva qualche peso mentre Higashi era su un tappetino a fare yoga con l’istruttore che passava tra la gente a mostrare correttamente la postura evitando così che i suoi allievi si facessero male. Ichi si accorse della presenza delle due e notò che Heris gli stava sorridendo mentre gli occhi della moretta al fianco erano persi per il suo compagno d’altronde non appena l’americana l’aveva riscossa era arrossita di colpo segno che Higashi non le era indifferente, soprattutto dopo quello che avevano passato quella mattina.
“Voi due belle signorine che ci fate qui?” Shin il solito cascamorto si avvicinò alle due esibendo i suoi muscoli che si notavano dalla maglietta esageratamente aderente, era un tipo altezzoso e sempre al centro dell’attenzione di qualsiasi ragazza. Ci teneva particolarmente a Heris.
“Siamo venute a dare un’occhiatina a voi qui e direi che non ve la cavate male.” Sorrise vistosamente Heris che aveva iniziato a dare pacche sulla spalla di Shinichi, il ragazzo ai colpi della ragazza non reagì bene perché detestava essere toccato in quel modo e poi provava un certo fastidio.
“Giù le mani yankee!” aveva detto il ragazzo provocando l’offesa da parte di Heris che inviperita gli aveva mollato un ceffone.
“Ti sta bene cafone! Andiamo Tsuki non merita la nostra attenzione questo Casanova, anzi lasciatelo dire non hai niente del Don Giovanni! Sei un esibizionista!” urlò ancora di più la ragazza. Schietta e senza peli sulla lingua, si voltò e se ne andò via, Shinichi sorrise per quell’affermazione facendo ben attenzione a guardare il sedere della ragazza, sentendosi gli occhi puntati addosso Heris si voltò e lo guardò freddamente.
“Pervertito!” aveva detto infine correndo verso le scale, facendo quasi cadere la povera Tsuki che invece se la rideva naturalmente senza mostrarlo all’amica.
Shinichi non appena vide la figura di Higashi accanto a lui rise di gusto.
“Ti sta bene Ichi, non puoi certo guardarla in quel modo, hai avuto una bella dimostrazione della potenza di quella Heris.”
“Zitto che ho notizie scottanti sulla tua principessina gotica!” disse Shinichi arrossendo per la rabbia, già certe volte Higashi gli faceva saltare i suoi poveri nervi, già perché quelli erano intoccabili.
“Sentiamo mostro del corteggiamento!” ribatté scherzosamente l’altro.
“È arrossita mentre ti guardava fare yoga, ah ah ah.. si sta sciogliendo.”  Higashi ritornò nella saletta poiché aveva avuto solo qualche minuto di pausa.
Intanto Tsuki ed Heris erano rientrate nello spogliatoio che iniziava già a riempirsi, Tsuki ripensava ancora alla scenata che la sua amica aveva fatto al povero ragazzo, già stava iniziando a considerare Heris una parte della sua vita, forse una persona in più per vivere, come diceva sempre Hana, più sono le persone che ti rendono felice più la tua vita sarà positiva.
Le bambine che c’erano nella saletta di danza classica uscirono tutte e Tsuki salutò Heris per andare a riscaldarsi, altrimenti non sarebbe riuscita ad esprimere tutta la sua eleganza. Anche l’altra sala finalmente si liberò e il gruppo di hip-hop potè entrare.
Heris raggiunse la prima fila e iniziò a seguire l’insegnante quando mise la musica per il riscaldamento, era necessario poter utilizzare bene le spalle seguendo il ritmo veloce della musica e le gambe dovevano essere coordinate, in alcuni passi sembravano delle marionette senza fili, lo sguardo deciso di tutte quelle ragazze era anche un misto di concentrazione per eseguire alla perfezione le evoluzioni che l’insegnante richiedeva.
Heris mosse la testa di lato e il suo sguardo sembrò profondo come se fosse già sul palcoscenico e migliaia di persone guardavano solo lei, i riflettori erano puntati su di lei mentre si muoveva con forza e scioltezza nel medesimo istante, tutti erano incantati nel guardarla. Immaginò che anche Shinichi fosse lì a guardarla e quando la musica finì e tutti erano stanchi lei nella sua mente sentì gli applausi che la premiavano per la sua bravura.
Tsuki invece era nell’altra sala e il suo sguardo era malinconico mentre le sue gambe si alzavano come trasportate dagli stessi fili di Heris, le braccia coordinate e dolci allo stesso tempo, sembrava una creatura soprannaturale che danzava sola nei boschi, impaurita tra la nebbia scansava con lievi gesti delle mani le nubi che le intralciavano il cammino, i passi andanti che si alternavano ai tratti veloci del fraseggio musicale. Gli occhi addolciti da tanta melodia la facevano sembrare ancora più bella e il suo collo scoperto poteva essere il desiderio di qualsiasi vampiro che fosse stato in quella stanza.
Quando la lezione finì sia Heris che Tsuki si rivestirono aggiustandosi meglio i capelli, Tsuki aveva ancora lo chignon così iniziò a scioglierlo, l’americana la guardò mentre lo slegava e tolte le ultime forcine vide i lunghi capelli castani della ragazza cadere come una cascata sulle spalle. Erano liscissimi e luminosi, Tsuki prese la spazzola e iniziò a pettinarli come se fossero stati fili d’oro e quando furono entrambe pronte uscirono e videro Higashi, Shinichi e Gatsu pronti a seguirle, Hana come al solito non era ancora arrivata. Così rimasero ad aspettarla davanti alla scuola finchè Tsuki non vide una macchina conosciuta, era quella di sua madre passata a prendere la borsa come promesso, Heris la guardò senza capire però vide che la ragazza salutò la madre consegnando la borsa e ritornando da loro.
“Credevo te ne stessi per andare!” disse l’americana non appena l’altra ritornò accanto a loro. Tsuki scosse la testa negando l’affermazione appena esposta dall’amica. Improvvisamente i cinque sentirono una voce che li chiamava, si voltarono e videro i capelli svolazzanti di Hana mentre correva e agitava la mano per salutarli, non appena li raggiunse si piegò in due per prendere fiato.
“Scu.. sate il rit.. ardo…” ansimò lei prendendo quanta più aria possibile. Gatsu le poggiò una mano sulla schiene e l’aiutò a tirarsi su per poter riprendere a camminare.
“Possiamo ripartire ritardataria?” disse Heris maliziosa e fissando l’amica.
“Sì andiamo!” ritornò sprizzante di allegria da tutti i pori come se non fosse accaduto nulla. Gatsu sorrise e prese una mano di Hana che era arrossita e la trascinò correndo.
“Avanti gazzella fammi vedere che sai fare!” rispose lui e come una sfida Hana iniziò a correre, Heris rideva quando sentì un braccio circondarle le spalle, si voltò e vide il sorriso di Shinichi, lo ricambiò e ripresero a camminare, Tsuki li seguì altrettanto quando notò un braccio piegato e prostrato a lei, la ragazza guardò che quest’ultimo apparteneva ad Higashi, con le guance arrossate la ragazza accetto afferrandolo con tutte e due le mani e stringendosi a lui, stranamente provava un certo calore. Arrivarono fino al centro iniziando a guardare di nuovo tutti i negozi, decisero di andare al centro commerciale a fare una passeggiata. Era grandissimo con le scale mobili e centinaia di negozi di articoli sportivi, eleganti, biancheria, edilizia, informatica, musica. C’era di tutto e di più senza tralasciare i bar e ristoranti traboccanti di gente.
“Io sto morendo di fame! Andiamo a comprare qualcosa?” fece Heris con occhi dolci rivolti a Shinichi, era una tattica per farsi offrire qualcosa, il ragazzo alzò un sopracciglio e ribatté.
“Non ci penso neanche, non avrai niente da me!” ma più faceva così più l’americana sfoderava i suoi occhioni scuri tanto che Shinichi rimanendone intrappolato accettò venendo trascinato da quest’ultima.
“A voi cosa va ragazzi?” chiese gentilmente Gatsu.
“Io vorrei tanto degli arancini è da un sacco che non ne mangio!” disse con fare sognante Hana che per quel pasto ne andava matta e Gatsu lo sapeva bene, ricordava che quando erano bambini e sua madre li faceva Hana esultava dalla gioia ed era capace di mangiarne a quintali.
Tsuki dal canto suo declinò qualsiasi offerta rimanendo in silenzio, non aveva fame, e poi era per i gusti di Higashi era troppo pensierosa, si sentiva un po’ in colpa per non aver detto nulla ad Hana di quanto successo la mattina a scuola e il ragazzo lo notò.
“Noi torniamo tra un attimo.” Aveva detto lui portando via Tsuki trascinandola per una mano. Quando furono abbastanza lontani lei ebbe modo di protestare.
“Ma cosa ti salta in mente?” disse arrabbiata.
“Si può sapere cosa prende a te? Divertiti per una volta non pensare a quello che è successo! Hana capirà tutto se continui a fare così.” Disse lui mentre lei abbassava il capo sentendosi di nuovo in colpa. Higashi le si avvicinò e l’abbracciò forte stringendola contro il suo petto, Tsuki si lasciò andare capendo che aveva ragione e ricambiò senza troppi complimenti. Quando si staccarono Higashi le sorrise e le accarezzò una guancia.
“Vieni ti offro una crepe, ti va con la crema?” Tsuki alzò lo sguardo verso di lui e si alzò per dargli un bacio sulla guancia, lui ne rimase stupito ancora, era il secondo bacio che gli dava, forse si stava addolcendo. La vide sorridere, la bocca incurvata in un sorriso. Lui la prese per mano ed entrarono nel bar, sotto lo sguardo stupito di Gatsu che invece capì perfettamente.
“Ma Tsuki non aveva detto che non voleva nulla?”
“Sta cambiando Hana, tutto merito di Higashi.”
“Se n’è innamorato veramente allora.” Rispose di nuovo lei mentre venivano raggiunti da Shinichi ed Heris che guardavano all’indietro vedendo quei due felici.
“Che ne dite di lasciarli soli e vedere che succede?” disse Heris addentando una polpetta che aveva comprato.
“Ma sei perfida! Non possiamo Tsuki ne soffrirebbe!” disse Hana, capendo le intenzioni dell’amica.
“Concordo con lei, tutti e due non sono ancora pronti, Tsuki per adesso prova affetto come pensate che reagirebbe se accadesse qualcosa sul serio? Rischieremo di rovinare tutto.” Quella fu l’unica cosa intelligente che pronunciò Shinichi in tutta la sua vita e Gatsu dandogli pacche sulla spalla si complimentò per le belle parole. Certe volte aveva delle uscite davvero sconvolgenti e tutti ne rimanevano spiazzati.
“Mi raccomando di non rubare il posto di filosofo ad Higashi eh?” disse Hana ridendo e prendendo sottobraccio Heris che per la fretta si stava per strozzare con una polpetta, prese a tossire violentemente e Shin se ne preoccupò davvero tanto che le si avvicinò e picchiò contro la sua schiena.

“La prossima volta che vuoi morire chiedi a Tsuki un modo meno spaventoso.” Disse scherzosamente il ragazzo, da dietro le sue spalle si sentirono dei colpi di tosse forzati e quando il ragazzo si girò trovò lo sguardo omicida di Tsuki con una crepe in mano e altrettanto fece Higashi.
“Stavi dicendo Shin?” Ribattè il ragazzo avvicinandosi pericolosamente all’amico dopo aver dato la sua crepe in mano a Tsuki affinchè gliela mantenesse, stava per dargli un bel colpo quando sentì una mano sul braccio, si voltò e vide il volto sorridente di Tsuki che cercava di dirgli di lasciar perdere. Gli porse la crepe sotto lo sguardo stupito di tutti.
“No allora fatemi capire una cosa. Da quando miss tenebre sorride?”
disse sconvolto Shinichi che non l’aveva mai vista così, Hana si convinse che la sua amica americana aveva ragione, la piccola goth loli si stava aprendo e finalmente stava ritornando a sorridere alla vita come aveva fatto tantissimi anni prima, stava ritornando la vecchia Tsuki.
“Possibile che la tua bocca sappia dire solo stupidaggini?” disse Heris dandogli un pugno sul braccio e ciò che ottenne furono imprecazioni contro di lei che prontamente gli pestò un piede.
“Cafone!” ripeté come in palestra e Hana si mise a ridere. Tsuki intanto mangiava la sua crepe a piccoli morsi tenendola con tutte e due le mani mentre Higashi le poggiò un braccio intorno alle spalle sorridendole.
“Grazie Higashi-kun.” Affermò la ragazza al suo fianco, lui si voltò e abbassò il volto verso la sua fronte baciandogliela.
“Higashi e basta. Tsuki.” Disse dolcemente lui mentre continuavano il giro di negozi. I litigi tra Shinichi ed Heris non erano certo finiti, per ogni cosa in cui non erano d’accordo eccoli a urlare attirando l’attenzione di tutto il centro commerciale, mentre il resto rideva per le figuracce che stavano facendo i due. Uscirono camminando per i grandi giardini e sedendosi su delle panchine messe a cerchio tra di loro, Hana stanca poggiò la testa sulla spalla di Gatsu che sorridente le baciò la fronte facendola scattare come una molla rossa in volto, tutti ne risero di cuore persino Tsuki sogghignò contenta che anche la sua migliore amica avesse qualcuno che sul serio teneva a lei, si ritrovò a sperare che presto anche lei se ne sarebbe accorta di provare il medesimo sentimento per Gatsu, nell’aria circolava l’amore, lo sentiva come il vento, già lei che non l’aveva mai provato lo captava più facilmente degli altri che lo scambiavano come semplice amicizia. Heris era vicina a Shinichi e sentiva che il ragazzo era interessato a lei, voleva davvero capire come era fatto, perché l’attraeva, il suo carattere abbastanza simile al suo, inoltre capiva perché aveva così tanto successo con le ragazze, i suo capelli neri e gli occhi color pece la incantavano e stregavano e come imprigionata da un incantesimo sottostava ai suoi ordini, era furbo, utilizzava la sua bellezza per farsi fare favori da tutti. Gli unici che si opponevano a lui erano proprio i suoi amici e le due sue nuove compagne. Improvvisamente il suo cellulare squillò, rispose in inglese come sempre e sentì le sue amiche.
“Ragazze!! Siete davvero voi come state?”
Era davvero felice di sentirle, per loro chiamarla doveva essere stato difficile anche perché sentiva nella loro voce una punta di stanchezza, poverine dovevano essere distrutte dal sonno. Iniziarono a parlare del più e del meno e raccontava di come era qui la sua vita, della nuova scuola e delle nuove amicizie, ma tralasciò Shinichi così che lui non sentisse quello che provava per lui. Le saluto dolcemente e ritornò dal gruppo.
“Chi era?” chiese immediatamente Shinichi con voce gelosa, mentre la stessa domanda venne ripetuta da Hana che invece era curiosissima e i suoi occhi brillavano dalla curiosità.
“Vecchie amiche americane! Era da un secolo che non le sentivo, mi ha fatto davvero piacere sentire le loro voci.”
“Ti manca New York?” chiese Tsuki seduta composta con le gambe da un lato e le mani placidamente appoggiate sul grembo come se fosse davanti ad una persona importante.
“Sì un po’ però adesso mi sto ambientando e poi questa è la mia nuova vita e dico che mi trovo bene.” Sorrise anche se Tsuki aveva notato un’aria malinconica nei suoi occhi. Però preferirono fidarsi di lei in fondo era libera di fare le sue scelte, tutti stavano crescendo e acquistavano pian piano una loro mentalità per ragionare, chi negativa come quella di Tsuki, chi positiva come Hana e chi lunatica come Heris, alcune volte la vedevi sorridente e poi ritrovarsi col broncio e poi di nuovo allegra, come era accaduto in quel momento, non appena si erano alzati per proseguire il giro lei era ritornata più allegra di prima.
Presero la metropolitana per raggiungere la casa di Heris, Shinichi disse che si sarebbe fermato da sua nonna che abitava da quelle parti e visto che la cara vecchietta non vedeva il suo bel nipotino da tanto tempo pensava che le avrebbe fatto piacere così quando finalmente tutti si furono allontanati ritornò davanti ad Heris che lo guardava senza capire nulla.
“Che c’è ancora?” disse seccata lei, Shinichi non disse nulla la prese per un polso tirandola verso di sé e la baciò, dapprima la ragazza ne rimase stupita, ma poi si arrese perché era quello che voleva, ricambiò il bacio attorcigliando le sue braccia intorno alla vita di lui, si staccarono e si guardarono negli occhi. Un altro bacio richiesto da Heris fu il loro saluto.
Ciò che spinse Shinichi a fare ciò era la profonda attrazione che provava per Heris e tutto il suo carattere, pensava infatti che tutte le ragazze che avevano avuto in confronto a lei non era niente, voleva un’avventura, qualcuna che gli facesse provare dei veri sentimenti ed Heris con quel suo carattere un po’ da vipera lo avevano incuriosito a tal punto da fargli provare quel sentimento a tutti conosciuto come amore. Ne era felice e si sentiva soddisfatto.
Heris dopo quel bacio era salita direttamente nella sua camera e si era gettata sul letto abbracciando il cuscino per la felicità! Non si era mai sentita così sprizzante di allegria, era contentissima, si trovò in piedi sul letto a saltarci sopra e a pronunciare frasi scomposte misti a gridolini di gioia. Si ristese sul letto pensando a quelle emozioni, quando l’aveva baciata aveva provato emozioni miste di affetto, amore e rabbia perché non se l’aspettava da uno così antipatico e scorbutico, però la sua amicizia per lui si era trasformata in amore ricambiato e questa era la cosa più importante, sentirsi bene con lui. Domani però doveva parlargli e chiarire tutto, non si sentiva sicura, aveva paura che lui potesse deluderla e che quel bacio era solo stata la voglia di farlo. La serata passò tranquilla e quando andò a dormire lo fece con ancora più convinzione del pensiero di prima.


**************
Il capitolo è un pò lunghetto questa volta semplicemente perchè^^ bhè, la storia non era stata divisa perciò ho provveduto in seguito ed eccone il risultato, è normale che i capitoli siano uno più lungo o  più corto rispetto all'altro, è normale! Chiedo scusa di non aver aggiornato così presto, ma sto al computer pochissimo tempo per via della scuola e degli impegni extra-scolastici. Poi devo continuare un'altra fiction quindi andrò piano piano^^ scusatemi e spero che ciò nonostante continuate a seguirmi.
Ecco perchè ringrazio tantissimo chi mi ha aggiunto nei preferiti^^

xXBlack Rose OSheaXx
,: Ti ringrazio tantissimo per la recensione^^ e per i complimenti spero che anche questo nuovo capitolo ti piaccia altrettanto, per la fantasia, bhè non so se sia proprio vero ciò che hai detto^^" sai com'è alcune persone dicono il contrario forse sembra tale perchè questa fiction è stata scritta in un periodo diciamo molto importante e bello^^ quindi rileggendola ora per me sembra una storia all'inizio triste e poi tanto felice e mi manca tantissimo quella felicità che penso di aver espresso o che sarà espressa in seguito. Grazie ancora^^

_New_Moon_ : Grazie per la recensione^^ purtroppo la tua storia la leggerò quando avrò un pochetto di tempo in più di oggi forse la prossima settimana che sarò più libera, grazie per aver letto la mia non mancherò di fare altrettanto^^ grazie ancora e spero che il nuovo capitolo ti sia piaciuto.

Bene purtroppo ora devo andare a studiare ^^ grazie ancora a coloro che leggono e recensiscono.
  
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