Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: ErzaTitania08    04/09/2014    3 recensioni
Belle French è la ragazza più gentile e dolce della città, che si preoccupa sempre degli altri. Cosa deciderà di fare quando suo padre, Maurice, verrà arrestato per debiti? L'unica soluzione è accettare un accordo dall'uomo più temuto della città.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il VUOTO NEL CUORE


Quel sabato pomeriggio si sarebbe incontrata con le altre alle tre al centro commerciale di Storybrook. Non poteva certo considerarsi uno di quegli enormi negozi che si vedevano in tv, ma non ci si poteva nemmeno lamentare. 

Dopo essersi truccata s'intrufolò nel suo armadio alla ricerca di qualcosa da mettersi. Decise di optare per una gonna a vita alta e una camicetta vintage. 

Il centro commerciale non distava molto da casa sua, perciò decise di farsi una passeggiata. 

Il sabato pomeriggio era normale trovare un sacco di gente in giro per il paese. Persone che facevano acquisti, altre che portavano a spasso il cane, come faceva sempre il signor Hopper con il suo dalmata, altre che uscivano solo per sgranchirsi le gambe. 

Non le era mai capitato d'imbattersi nel sindaco della città, forse non ci aveva nemmeno mai parlato. Quel giorno invece se la trovò davanti. 

Il sindaco Mills sorrise gentilmente alla ragazza.

"Buon pomeriggio signorina French." disse radiosa.

"Buon pomeriggio anche a lei signor sindaco. Non pensavo mi conoscesse." affermò guardando, senza farsi, vedere l'orologio. Fortunatamente era partita in netto anticipo.

"Io conosco tutti i miei cittadini mia cara. Fa parte del mio lavoro. Poi molto spesso vado a comprare i fiori da tuo padre. I fiori più profumati della terra." scherzò Regina.

Belle sorrise a sua volta.

"Mio padre non mi ha mai detto di avere tra i clienti il sindaco." 

Regina cambiò argomento.

"Ma dimmi di te. Ho sentito che hai trovato un lavoro nel negozio del signor Gold." disse appoggiandole una mano sulla spalla.

"Si. Una specie di lavoro." cercò di spiegare Belle.

"Non deve essere facile sopportare il signor Gold?" scherzò la donna facendosi più vicino al Belle.

"Mi sono abituata ormai. Mi sono accorta che non è quello che pensavo comunque." disse non riuscendo a trattenere un sorriso.

Regina sembrava interessata all'argomento Gold. Troppo interessata. 

"Davvero? Cosa ti ha fatto cambiare idea su di lui?" domandò sempre più curiosa.

Belle iniziò a trovare tutte quelle domande poco opportune. Era il sindaco, ma non la conosceva.

Decise così di non far continuare la conversazione.

"Mi scusi signor sindaco ma devo proprio andare. Devo vedermi con delle amiche."si giustificò Belle.

Sempre gentilmente come si era presentata, Regina si dileguò, lasciando libera di andare la ragazza.

La donna iniziò a frugare nella borsa alla ricerca del suo cellulare. Cercò nella rubrica e selezionò il numero voluto.

"Sindey avevi ragione. Ho appena parlato con la signorina French. È innamorata di Gold. Ora devo solo scoprire se anche lui prova lo stesso e il gioco è fatto." 

Sorrise malefica.

 

Alle tre in punto arrivò davanti al centro commerciale. Ruby e Mary-Margaret erano già li ad aspettarla. Per fortuna non aveva amiche ritardatarie. Non le piaceva proprio dover aspettare ore l'arrivo di qualcuno.

"Belle eccoti qui!" la salutò allegra Ruby.

"Mi sembra una vita che non passiamo un pomeriggio insieme." disse Mary-Margaret stringendo le amiche.

"In effetti è passata davvero una vita" affermò Belle in tono triste.

"Non preoccuparti oggi recupereremo il tempo perduto." scherzò sorridente Ruby.

La giornata di shopping sfrenato ebbe inizio.

Visitarono tutti i negozi del centro commerciale, chiacchierando e scherzando insieme. Si provarono numerosi vestiti, divertendosi a inscenare atti teatrali e a scattare fotografie con il cellulare. Non riuscirono mai a smettere di ridere. In realtà non avevano comprato molto, ma non si erano mai divertite tanto. 

"Ragazze direi che è ora di fare merenda" ammise Ruby sentendo lo stomaco brontolare.

Il centro commerciale ospitava la yogurteria dove facevano il miglior frozen yogurt di tutta la regione. Quale altro posto dove saziarsi, se non quello.

Deliziando il loro yogurt ripresero le loro lunghe chiacchiere.

"Come va con David, Mary?" chiese Belle che da un pò non sapeva come stesse andando la loro situazione.

"Bene. Settimana scorsa si è fatta risentire la sua ex, Kathrin. Ma lui mi ha giurato che non gl'importa più di lei. Quindi sono tranquilla. Tu Belle? Con Gaston non ci sei più uscita vero?" chiese Mary speranzosa.

Anche a lei non piaceva quel ragazzo, e se avesse saputo cosa le aveva fatto le sarebbe piaciuto ancora di meno.

Belle per poco non si strozzava. Bevve un sorso d'acqua e riuscì a respirare di nuovo.

"No. Non ci sono uscita. E non accadrà mai." disse decisa.

"Dobbiamo trovarti un ragazzo." annunciò eccitata Ruby.

"Non ho bisogno di un ragazzo. Grazie lo stesso Ruby." ammise Belle sorridendo all'amica.

Ruby non sembrava darle ascolto. Piuttosto continuava a guardarsi in giro.

"Chi stai cercando?" chiese Mary seguendo lo sguardo della giovane.

"Trovato." disse distogliendo subito lo sguardo. 

Si avvicinò all'orecchio di Belle.

"Vedi quel ragazzo seduto due tavoli dietro di me?"

Belle annuì. Mary-Margaret ascoltava incuriosita.

"Si chiama Sean. È al quarto anno. È davvero un bravo ragazzo e ho scoperto da poco che sarebbe intenzionato a chiederti di uscire." concluse sorridendo.

Belle e Mary-Margaret guardarono il ragazzo.

"È carino" affermò Mary.

In quel momento il ragazzo guardò verso di loro e lanciò un largo sorriso a Belle. 

Ruby lo salutò e gli fece segno di avvinarsi.

"Ruby che fai?" domandò Belle.

Non fece tempo a risponderle che il ragazzo le raggiunse e si sedette al loro tavolo.

"Giornata di shopping?" chiese sorridente.

"Si ma non abbiamo comprato molto. Tu che combini di bello?" disse Ruby.

La sua sicurezza era ammirevole.

"Stacco dallo studio facendomi un giro con gli amici. Solo che sono in ritardo." disse guardando l'orologio.

Non staccava mai gli occhi da Belle.

Ruby trovò una scusa per lasciarli soli.

Con un "Mary accompagnami in bagno" riuscì nel suo intento.

"Ho saputo che lavori dal Signor Gold." disse Sean sistemandosi la giacca.

"Si. Volevo rendermi utile e il signor Gold è stato così gentile da assumermi." disse sorridendo al ragazzo.

"Dicono che non sia tanto gentile." affermò.

"Diciamo che è molto diverso da come dicono tutti." 

Tra i due calò un silenzio imbarazzante. Belle non fece altro che chiedersi quando sarebbero tornare le sue amiche. 

"Senti, so che è un pò improvvisa come cosa, ma ti andrebbe di uscire con me?" chiese Sean rompendo il silenzio.

Belle sorrise lusingata.

"Si mi andrebbe." rispose accennando un sorriso.

"Che ne dici di domani? Gli altri giorni sono impegnata tra studio e lavoro." continuò.

"Certo. A mezzo giorno da Granny? Ti offro il pranzo." domandò allegro.

"È perfetto."

 

Aveva una appuntamento. Con un ragazzo carino e gentile. Per quale ragione non gliene importava nulla. Il primo appuntamento di una ragazza dovrebbe essere un momento speciale. Un momento indimenticabile. Perché aveva detto di si se non voleva andarci. Stava solamente mentendo a se stessa. Aveva bisogno di sentirsi di nuovo una ragazza normale per questo aveva accettato. Una ragazza che esce con i ragazzi e che non deve lavorare per un uomo come il signor Gold a causa dei debiti del padre. 

Aveva dormito troppo ed era in ritardo per il suo primo appuntamento. Si vestì rapida e scoprì di aver indossato degli abiti che non aveva neanche stirato. Il suo primo appuntamento l'avrebbe fatto vestita come una stracciona. Perfetto.

Uscì di casa. Mentre correva cercava di stirasi i vestiti con le mani appiattendoli più che poteva, ovviamente senza alcun risultato.

Entrò da Granny a mezzogiorno preciso. Il suo cavaliere era già li ad aspettarla. Tentò di sistemarsi per l'ennesima volta i vestiti per poi sedersi al tavolo di fronte al ragazzo.

"Ciao!" disse affaticata.

"Hai fatto una corsa per caso?" chiese divertito Sean.

Belle scoppiò a ridere.

"Si, scusa. Non mi sono svegliata stamattina."

Sean sorrise a sua volta.

"Non importa. Ti dona questo look scappata di casa!" scherzò.

"Dovrei offendermi?" domandò divertita.

"Se tutti gli scappati di casa avessero il tuo aspetto troverebbero subito una persona disposta ad ospitarli." disse fissando sorridente Belle.

"Lo prendo come un complimento."

"Lo è" concluse.

Mangiarono un sacco e si divertirono molto. Non pensava sarebbe stato così quell'appuntamento. Invece si stava trovando veramente bene con quel ragazzo.

"È ora del dolce." sentenziò Sean mostrando la lista a Belle.

"Non saprei cosa prendere. Sembra tutto delizioso." disse la ragazza guardando quei dolci così invitanti.

In quel momento il signor Gold fece ingresso nel locale.

Belle alzò lo sguardo dalla lista di dolci che teneva in mano e incrociò i suoi occhi, pieni di ira. 

Gold fece finta di non vederla e si avvicinò al bancone.

Sean iniziò a parlare del più e del meno, ma Belle non lo stava a sentire. Pensava solo a quello che avesse pensato Gold vedendola insieme a un ragazzo. Magari non gli importava. Magari sì. Ma quegli occhi pieni di ira la inquietarono. 

Gold prese ordinò un caffè. Una volta preso si diresse verso l'uscita e se ne andò.

Belle non poteva sopportarlo. Non l'aveva neanche salutata. Doveva raggiungerlo. Doveva parlrci.

"Scusa Sean. Torno subito." disse alzandosi dal tavolo.

"Dove vai?" chiese seguendola con lo sguardo. Ma non fece in tempo a finire la domanda che la ragazza era uscita.

 

Gold era a soli pochi passi da lei, che camminava in direzione del suo negozio. La ragazza lo raggiunse.

"Poteva anche salutami." affermò irritata.

L'uomo si fermò e si voltò verso Belle.

"Mi sembravi impegnata con il tuo amichetto cara. Torna ad amoreggiare con lui" disse imbestialito, guardandola in cagnesco.

"E' un maleducato lo sa?!"

"Non è un problema per me." ammise riprendendo il controllo di sé.

Belle si fece più vicino all'uomo con una sguardo pieno d'ira.

"Lei è veramente insopportabile. Perché non dite come stanno veramente le cose?"

Dal nervoso sentiva le lacrime pronte a scendere.

"Non so di cosa tu stia parlando" scherzò appoggiandosi al bastone con entrambe le mani.

"Si che lo sa. Come sa che io provo qualcosa per lei."

L'aveva detto. Non era riuscita a fermare le sue parole. Ormai non potè far altro che continuare.

"Riesco a capire quando due persone si vogliono bene. E quando sono speciali l'una per l'altra."

Gold si fece serio. Anzi triste. Sembrava anche lui sul punto di crollare. Ma continuò a fare il duro facendo finta di niente.

"Non capisco cara" disse cercando di abbozzare un ghignò.

"Lei è un codardo. Si protegga pure con questa sua armatura, ma creda alle mie parole questo non farà altro che rovinarle la vita." disse puntando un dito verso l'uomo che le stava davanti.

"Ti sbagli non sono un codardo.”

Cercò di ricomporsi per non far traboccare i suoi sentimenti e poi continuò.

“La verità è che non m'importa tanto di te come tu credi." disse sorridendo.

"No. No s'illude. In realtà non crede che io possa amarla.”

Le lacrime non potevano più essere trattenute e iniziarono a bagnarle le guance.

“Ha preso la sua decisione. E che ci creda o no la rimpiangerà. Le restano soltanto il vuoto che riempe il suo cuore e una tazza con il bordo spezzato.”

Belle si voltò e fece ritorno al locale di Granny, lasciando Gold in piedi a fissarla sconvolto sul marciapiede.

 

Passo dopo passo raggiunse il suo amato banco dei pegni. Cercò la chiave nei pantaloni e la infilò nella serratura, facendola scattare.

Il cartello diceva chiuso e così lo lasciò. Richiuse la porta alle sue spalle e si guardò intorno. Fece qualche passo in avanti fino a raggiungere una teca di vetro. Con la mano strinse il suo bastone da passeggio.

Scatenò la sua ira. Ruppe tutto quello che gli capitava sott'occhio. Frammenti di vetro volavano per tutta il negozio. Sul suo volto un'espressione disumana. Non riuscì a fermarsi finché non ebbe rotto quasi tutto. Esausto si fermò respirando affannosamente.

Nella sua mente vorticava solo un pensiero.

“L'ho persa”.


SPAZIO AUTORE:
Salve^^ eccomi qui^^ non preoccupatevi che le cose si metteranno a posto in qualche modo:) però che carino** è gelosissimo!!  *muore* Spero vi piaccia e alla prossima:)
Baci:*

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: ErzaTitania08