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Autore: Alis_Weasley    04/09/2014    5 recensioni
“Ma certo, vai Granger, ci vediamo dopo, non sentire troppo la mia mancanza!” e le ammiccò.
Lei disse tra se e se qualcosa che somigliava a “stupido” e ancora rossa, girò sui tacchi e scomparve.
A Fred venne da ridere.
Ce ne sarebbero state delle belle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Davvero Molly, grazie mille” ripetè per l’ennesima volta la riccia.
“Herm, smettila di ringraziare! A noi fa piacere averti intorno!” disse ridendo Ginny, quando aprirono la porta di casa.
Subito Hermione venne investita da quell’odore che tanto le piaceva. Come definirlo?..mm.. ah si! Odore di famiglia.
Lì, con i Weasley, si sentiva bene. Le erano stati molto vicini da quando aveva obliviato i suoi genitori, e non avrebbe potuto chiedere di meglio se non stare da loro prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
“Bene bene, Hermione dormirai con Ginny” disse la donna con un gran sorrisone in faccia.
La ragazza era come una figlia per lei.
“Su andiamo, così puoi desfare le valigie!”  disse la rossa ad Hermione, trascinandola su per le scale.
Mentre salivano però, vennero investite dai gemelli , che correnvano probabilmente nel bel mezzo di una gara.
Fred era in testa, ma per sbaglio urtò Hermione, facendole rovesciare la valigia per terra.
Normalmente sarebbe scoppiato a ridere, e infatti lo fece. Quello che nessuno si aspettava da lui era che si fermasse ad aiutarla.
“Scusami prefetto!” sghignazzò, mentre raccoglieva una mutandina dal gradino e gliela porgeva con un ghigno malizioso. Ecco, questo si che era da lui. Ma restava il fatto che avesse fatto vincere George, che per l’appunto lo guardava sbalordito dalla porta della loro camera.
“Dammi qui!” strillò lei rossissima per l’imbarazzo.
“Mi toglierai dei punti per averti aiutato?” le chiese con una finta faccia da cucciolo.
“Oh, lo farei se potessi.” Grugnì.
Nonostante quel momento di dolcezza che c’era stato tra loro a scuola, lui rimaneva sempre lo stesso scapestrato di sempre. E lei ne era felice. Sapere che la guerra non era riuscita a cambiarlo, la faceva sorridere dentro.
Senza degnarlo di uno sguardo, salì le scale e spalancò la porta della stanza, lanciandosi sul letto.
Seguita da Ginny che per quanto aveva riso, si asciugava le lacrime agli occhi.
“Non è divertente” sbuffò Hermione.
“Ohoh..si che lo è” altre risate.
Per quanto cercasse di trattenersi anche la riccia infine scoppiò a ridere.
 
A cena Fred le si sedette accanto.
Hermione cercava di guardarlo il meno possibile, non voleva essere la protagonista di scene imbarazzanti. Per quel giorno ne aveva avuto abbastanza.
Ma si sbagliava.
“Hermione puoi passarmi il succo di zucca?” le chiese il ragazzo con nonchalance.
Lei non rispose, ma allungò il braccio per prendere la caraffa con il liquido al suo interno. Quando si voltò per dargliela però la caraffa urtò il gomito di Fred e il succo cadde addosso ad entrambi.
“Santo Salazar!” esclamò lei.
“Oh scusa Granger” e scoppiò a ridere. In quel momento avrebbe voluto staccargli la testa.
“Sarà il caso che vi cambiate” disse Molly, non prima di aver lanciato un’occhiataccia al figlio.
“Già..” disse Hermione incamminandosi su per le scale. Sentì i passi di Fred dietro di sé, e quindi si chiuse in bagno.
Non girò la chiave nella serratura, consapevole del fatto che lui l’aveva vista entrare nel bagno e non vi avrebbe fatto irruzione così.
Si sbagliava di nuovo.
Mentre si stava infilando la maglietta pulita, la porta si aprì e Fred Weasley sgusciò dentro al bagno con un ghigno.
“Fred! che cavolo ci fai qui?!”
“Mi cambio,no?” e detto questo si sfilò la maglietta, come se fosse la cosa più normale del mondo, rimanendo a torso nudo mentre cercava quella pulita da mettersi.
Hermione era rimasta a bocca aperta.
“Chiudi la bocca Grangy o ci entreranno le mosche” la schernì lui.
“Sei proprio un bambino” fece arrabbiata “Il tuo gomito non avrebbe urtato la caraffa se tu non lo avessi spostato” .
“Esatto” rispose lui sorridendo sornione.
Cosa?! Non si aspettava di certo una conferma a quello che aveva appena detto.
“E perché lo hai spostato allora?!” sbottò.
“Bhe…. mi volevo scusare per l’incidente della biancheria sulle scale e non potevo farlo davanti a tutti ” e si passò una mano fra i capelli.
“Oh..” a lei sembrò sincero. “Scuse accettate..”
Lui ghignò. Non si prospettava nulla di buono.
“Si..mi dispiace.. avrei dovuto raccogliere per primo il paio di mutandine col pizzo nero.” Disse, trattenendo le risate e scappando dal bagno, prima di ricevere uno spazzolino in testa.
Quel Fred Weasley! L’avrebbe fatta uscire pazza!
E con quest’ultimo pensiero in testa si addormentò, inconsapevole di avere un sorrisino sul volto.
 
 
**
Quella mattina faceva caldo. Molto.
Hermione aveva pensato di rimanere in casa a leggere, ma non era umanamente possibile.
Se lo avesse fatto, si sarebbe squagliata in poco tempo.
Così, quando i gemelli e Ginny le proposero di uscire fuori con loro e guardarli mentre giocavano a Quidditch, lei accettò.
Magari avrebbe trovato un comodo albero all’ombra.
Intanto si mise a pensare.
Le mancavano Harry e Ron, il quale dopo la discussione che avevano avuto non abitava più alla tana.
Il prescelto si era messo a ristrutturare e rendere vivibile la vecchia casa dei suoi genitori. E aveva accettato di ospitare Ron, fin quando non fossero partiti per il corso Auror. Era Harry a farle ricevere loro notizie ogni tanto, tramite lettere e la ragazza aveva come il presentimento che sarebbe stato così per tutta l’estate.
Le dispiaceva per come aveva trattato Ron, ma doveva essere sincera e chiarire il loro rapporto, che poteva essere solo d’amicizia.
Persa nei suoi pensieri si era accoccolata sulla soffice erba, e aveva preso ad accarezzarla, quando due possenti braccia la sollevarono da terra.
“Eh no caro il mio prefetto. Tu giochi con noi” disse Fred in tono solenne, non accennando a volerla rimettere a terra.
“No! Io..no. Fred rimettimi giù!” strepitava. Ma niente.
“No, gioca con noi!” si lagnò lui.
“Neanche morta!”
“Cos’è? Hai paura?” chiese lui, sapendo quale sarebbe stata la risposta.
“No” la Grifondoro era troppo orgogliosa.
“Allora gioca” la stuzzicò.
“Okay” acconsentì lei, ostentando una sicurezza che in realtà non aveva.
L’altezza l’aveva sempre spaventata, fin da piccola.
Salì sulla scopa, e si sentì girare la testa quando ancora non si era sollevata da terra.
Quando si librò in volo, fu mille volte peggio.
“Oh mamma..oh mamma..” sussurrava tra sé e sé, guardando il terreno sempre più lontano.
L’unica cosa che avrebbe voluto fare sarebbe stata scendere da quell’affare e leggere il suo libro, ma non poteva darla vinta a quel pallone gonfiato di Fred!
“Problemi Granger?” chiese lui, sorridendo beffardo.
“Nessuno” rispose, cercando di mantenere un tono di voce fermo.
Quando la palla venne lanciata, Hermione non provò neanche a prenderla. Non vedeva l’ora che quell’incubo terminasse.
I gemelli e Ginny invece se la contendevano come Ron avrebbe fatto per una coscia di pollo, quasi fosse un tesoro. Sarebbero potuti risultare divertenti agli occhi di Hermione, ma non in quel momento.
Erano passati alcuni minuti da quando avevano iniziato a giocare, e quasi Hermione ci stava prendendo gusto.
Ma ad un tratto George prese male la mira e la palla colpì la scopa di Hermione.
Lei non fece neanche in tempo a domandarsi cosa stesse succedendo, che sentì l’aria sferzarle il viso e il suo corpo prendere velocità.
Poi più nulla.
 
**
Gli occhi ancora chiusi.
Le faceva male il braccio.
Sentiva un tocco leggero lungo la guancia, però era piacevole e decise di non interromperlo.
Una mano calda e delicata le percorreva il contorno del viso, cacciandole indietro i ricci ribelli che la ragazza non riusciva a domare.
Poi la mano si spostò sulle sue labbra, e le sfiorò come se fossero un oggetto di cristallo e si potessero rompere.
Spalancò gli occhi, e si trovò davanti la persona più impensabile. Fred.
Che le era successo? Cercò di fare mente locale.. ah si! Era caduta dalla scopa.
Lui si accorse quasi subito del risveglio di lei, infatti scostò la mano e guardò altrove imbarazzato.
Aspettate un attimo, Fred Weasley imbarazzato?
“Fred..” sussurrò lei. Aveva la voce impastata.
Lui tornò a guardarla. Uno sguardo dolce, non glielo aveva mai rivolto uno sguardo del genere.
“Hermione..” a pensarci bene era anche la prima volta che la chiamava per nome.
“Fred..che ore sono?” domandò lei.
A Fred, in quello stato, Hermione sembrava così piccola e indifesa. Nasceva da dentro di lui  lo strano impulso di abbracciarla e proteggerla. Che gli succedeva?
“E’ tardo pomeriggio..hai dormito un bel po” abbozzò un sorriso e poi proseguì “Mi dispiace di averti costretta a giocare, è tutta colpa mia Grang..” ma lei non lo fece finire, perché gli posò l’indice sulle labbra, un po come aveva fatto lui poco prima.
“Non dirlo neanche per scherzo Weasley.” E sorrise. Lui ricambiò e rimasero così, nessuno saprebbe dire per quanto. A contemplarsi sorridendo.
Vennero interrotti da George, che prima sbirciò se Hermione fosse sveglia e poi entrò.
“Granger mi dispiace tanto!” disse,afflitto. Si sentiva davvero in colpa.
“Weasley, tranquillo può succedere!” disse dolcemente lei.
Lui sorrise, sollevato e le scoccò un bacio sulla guancia.
“Ci hai fatto prendere un bello spavento, sai? Soprattutto a lui” disse le ultime parole a bassa voce indicando il gemello, che però lo sentì e gli diede uno scappellotto.
Dopo, i due si diressero verso la porta e Fred disse “Dobbiamo andare in negozio,a  vedere come se la cava Lee. Ci vediamo per cena Granger!” e le fece l’occhiolino.
“Weasley?” lo chiamò lei prima che uscisse dalla stanza. George era già in salotto.
Lui si girò, incuriosito.
“Non sentire troppo la mia mancanza!” sorrise lei, imitando le parole che il rosso le aveva rivolto qualche giorno prima.
Lui scosse la testa divertito, e quando si fu chiuso la porta alle spalle, sussurrò “Ci proverò”.
   
 
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