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Autore: mlegasy    05/09/2014    3 recensioni
Storia interrotta fino a nuovo ordine.
Eustass Kidd, Scratchman Apoo, Basil Hawkins, tre fra i più terribili nomi della Peggior Generazione, formano un’alleanza che metterà a ferro e fuoco il mondo, ribaltando i precari equilibri tra gli imperatori formati dopo la battaglia di Marineford. La loro formula? Sangue, clamore e, suggerisce Killer, un minimo di razionalità.
E la Marina? Dai bozzetti inutilizzati del Maestro Oda il Viceammiraglio Momousagi, donna di spirito e di polso, ha un piano in mente, ma ha bisogno di portare fra le due file alleati del calibro di Smoker, Hina, Magellan, vecchie e nuove conoscenze; i piani alti forse non approveranno, ma in fondo basta informarli a cose fatte.
La vera guerra sta per cominciare…
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Basil Hawkins, Eustass Kidd, Killer, Smoker, Sorpresa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Violenza
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An army from Impel Down
 

Dopo gli sfortunati eventi dell’evasione di massa – eventi mediaticamente mai avvenuti – la prigione di Impel Down aveva subito delle modifiche sostanziali alla catena di comando: l’allora vicedirettore Hannyabal era riuscito finalmente a salire di rango prendendo il posto dell’ora degradato Magellan.

Era proprio quest’ultimo ad interessare all’esuberante Momousagi; il suo piano prevedeva una partecipazione di molti membri di spicco con capacità selezionate ed il precedente Direttore era uno dei nomi posti più in alto nella sua lista.

«Perché accontentarsi di un mero vicedirettore, signorina Momousagi?» le avevo chiesto Hannyabal.

«Suvvia, Hannyabal, non faccia lo sciocco, non potrei mai privare Impel Down della sua colonna portante. Mi accontenterò di Magellan per questa volta»

Bastarono poche dolci parole, espresse nel modo giusto, per accantonare la ridicola richiesta di partecipazione di Hannyabal. Non conosceva nessun dettaglio, era solo invidioso di vedere il suo subordinato ricercato da una delle più aitanti figure della Marina.

«Ha ragione, ha ragione» ripeté convinto «Questa prigione sarebbe persa senza il sottoscritto» crogiolandosi nella propria immeritata gloria, il nuovo direttore si congedò affidando la discesa di Momousagi verso il quarto livello alla capo carceriera in persona.
 
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Dopo il ritrovamento, Eswil venne portata alla Whole Cake Island, centro nevralgico dell’impero di Big Mom. L’imperatrice pirata rimase sconvolta dal suo dettagliato racconto: a quanto pareva Kaido aveva autonomamente deciso di rompere ogni tacita alleanza e che, dopo Barbabianca, sarebbe stata Big Mom a dover abbandonare lo scenario di quest’era di pirateria.

La furia dell’imperatrice fu tale da costringere tutti i subordinati a stare ad un centinaio di metri da lei cosi da farle sfogare senza danni collaterali questi primi momenti di rabbia divoratrice.

Dopo aver letteralmente svuotato le scorte di dolci dell’intera isola l’imperatrice annunciò che non avrebbe mai lasciato impunito un comportamento del genere, sia esso di un novellino o di un altro degli imperatori; nessuno mancava di rispetto a Big Mom, nessuno toccava i ragazzi di Big Mom, nessuno distruggeva le fabbriche di dolci di Big Mom.

L’imperatrice era notoriamente molto possessiva, il suo amore per i dolci era superato solo dal suo impellente desiderio di possederli. Aveva anche un rapporto con la ciurma molto particolare, non era così liberale e permissivo come quello di Barbabianca, tuttavia considerava i propri subordinati come una sua indiscussa proprietà. Ella era l’unica in tutto l’oceano che poteva beneficiare di loro come e quando voleva ma a nessun’altro avrebbe permesso di fare altrettanto.

Tocchi i miei dolci? Sei un uomo morto. Tocchi le mie fabbriche? Sei un uomo morto. Tocchi la mia ciurma? Sei un uomo morto.

«Sei stata fortunata» con la sua dolce e bassissima voce, Lily stringeva dolcemente Eswil in un’affettuosa morsa. «Alla fine te la sei cavata solo con qualche graffio»

«Sarebbe stato meglio morire» lacrime amare rigarono il volto della ragazzina dal caschetto biondo.

«Non fare cosi, Eswil» Oswald era davanti al duo, seduto. Si trovavano tutti e tre all’interno della stazione medica. La giovane pistolera era stata appena visitata da uno dei tanti medici presenti sull’isola ma le erano state diagnosticate solo ferite superficiali. «Sei stata fortunata» ripeté quanto detto precedentemente della bambina procione.

«Fortunata un CORNO, Oswald» strinse i pugni Eswil con gli occhi lucidi allontanandosi dall’amorevole presa di Lily «Hanno massacrato il povero Doing, l’ho visto con i miei occhi e non sono riuscita a fare nulla per evitarlo!» la ragazza non riuscì a fermare un torrente di lacrime.

Oswald non sapeva come rispondere, se lui avesse perso la propria partner in missione in maniera cosi improvvisa ed inevitabile probabilmente avrebbe finito con il darsi la colpa in questo modo.

«Puoi sempre vendicarlo» doveva essere un urlo entusiasmante ma le parole di Lily furono appena percettibili dagli altri due. «Mama ha detto a Bobin che presto ci vendicheremo» forse la piccola era la meno matura in mezzo al gruppo e la meno preparata ad affrontare la perdita di un amico ma sicuramente la sua insana innocenza riuscì a strappare un sorriso alla giovane Eswil.

«Hai ragione» rispose sforzandosi di smettere di piangere «Hai ragione» tirò su con il naso pulendosi con la manica della camicetta bianca a quadroni rossi che indossava al momento «Kaido la pagherà cara»

In risposta Oswald non riuscì a trattenere un allegro sorriso. Avevano perso un compagno ma ora avrebbero dato tutto per poterlo vendicare. Se Kaido voleva la guerra allora l’avrebbe avuta.
 
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Smuovere il vecchio direttore sarebbe stata un’impresa ben più complicata di convincere Smoker, e questo Momousagi lo sapeva molto bene.

Era seduta, a gambe accavallate, nell’ufficio del vice direttore di Impel Down, presso il livello quattro della suddetta struttura. La prigione non aveva perso il suo smalto e la nomea di luogo più sicuro del mondo era ancora intatta, nonostante la grande evasione avvenuta poco prima gli eventi di Marineford.

Magellan, a seguito di quell’evento, ci rimise semplicemente il posto di Direttore venendo sostituito dal suo precedente vice, Hannyabal. I media non vennero mai a sapere del ritorno in libertà di molti dei criminali rinchiusi nelle celle della prestigiosa Impel Down, già avere sul curriculum della struttura un’evasione in solitaria era troppo e causare un isteria di massa solo per portare a galla la verità non sembrò alla Marina una buona mossa.

A Momousagi tutto questo non andava a genio, sapeva che Sengoku aveva dato le dimissioni proprio a seguito dell’ordine di non divulgazione di tali informazioni seguendo l’esempio dell’amico Garp, anche se questo aveva delle motivazioni leggermente diverse.

Nonostante avesse passato il periodo dell’addestramento in compagnia di Domino e avesse già stretto amicizia, anni or sono, con l’auto proclamatasi Sady-chan, il viceammiraglio Momousagi aveva visto Magellan solo qualche volta. Sapeva che era un soggetto dotato un una tempra esemplare e che, se non fosse stato per una serie di sfortunati eventi, non avrebbe mai permesso la fuga di un singolo criminale dalla prigione.

«Viceammiraglio Momousagi, la tua proposta è interessante» affermò tranquillo il possessore del frutto Doku Doku, dall’alto della sua poltrona di legno massiccio. «Ma temo di non poterti aiutare in alcun modo; non mi è permesso abbandonare la prigione per nessuna ragione»

Il vicedirettore indossava diversi gadget per apparire esteticamente più minaccioso, sul capo portava due corna finte che coprono i capelli che, a loro volta, erano legati in due code di cavallo. Dietro la schiena aveva due piccole ali da pipistrello poste sul retro della sua particolare divisa dai toni completamente neri.

«Magellan, se sono qui è perché conosco la tua fama e l’efficienza del tuo lavoro» decisamente più piccola rispetto alla figura del vice direttore, Momousagi indossava la sua classica camicia rosa leggermente scollata con, sulle spalle, una casacca da ufficiale con le spalline decorate.

«Grazie. Grazie» sorrise imbarazzato Magellan abbagliato dal fresco splendore di Momousagi.

«Dico solo la verità» si sistemò dolcemente i capelli sollevandoli appena per darli movimento e far passare un po’ d’aria sul collo.

«Avrei preferito convincerti a parole ma, se proprio non te la senti di abbandonare momentaneamente il tuo posto, sappi che qui ho una richiesta d’intervento firmata» dopo essersi sistemata prese una lettera piegata con il logo della Marina sul fianco e la porse al vice direttore «Ti sarà perdonata l’assenza da Impel Dawn e, in caso di successo, ti potrebbe anche essere riassegnato il posto di direttore» cinguettò soddisfatta mentre scrutava l’espressione sorpresa sul volto di Magellan.

«E poi, qui c’è scritto che vorresti richiamare anche Saldeath e i Blugori?» domandò, visibilmente turbata, l’enorme figura demoniaca mentre dava una lettura veloce al documento che le era appena stata consegnata.

«Esattamente» sussurrò controllata Momousagi «Si tratta di un’operazione delicata. Abbiamo già l’appoggio del viceammiraglio Smoker e del viceammiraglio Hina» soddisfatta degli ultimi acquisti l’ufficiale accavallò lentamente le gambe facendo sussultare Magellan. «Con il tuo aiuto e quello Saldeath con i Blugori saremo ad un passo dal terminare la preparazione»

«Sono davvero lusingato, viceammiraglio Momousagi, ma, a prescindere da questo documento, non posso permettere lo spostamento dei Blugori né posso allontanarmi dalla mia postazione! Può dire quello che vuole ma Hannyabal non è in grado di gestire la prig-» mentre parlava, Magellan continuava a seguire con gli occhi il documento d’autorizzazione. L’ultimo rigo (la firma, per essere precisi) gli aveva fatto perdere il filo del discorso paralizzando momentaneamente il suo dire. «È la firma del grandammiraglio Akainu questa?»

Un dolce quanto ambizioso sorriso comparve sulle labbra tinte di rosa del viceammiraglio Momousagi.
 
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«E queste?» domandò la bionda ragazzina mentre fissava la lavagna con tante linee segnate. Non si era ancora ripresa del tutto ma aveva insistito per partecipare alla riunione tra i capitani.

«Sono le vostre nuove rotte, Eswil» Bobin era una figura strampalata, bassino e particolarmente largo con un inquietante sorriso ed una maschera bianca a coprire buona parte del volto.

Portava con se una spada più grande di lui ma nessuno nella ciurma gliel’aveva mai vista usare. Era sicuramente un uomo d’indiscussa potenza, aveva infatti la straordinaria capacità di potersi avvicinare a Big Mom, durante i suoi scatti di nervi, senza paura di essere divorato vivo. «Da oggi in poi prenderete tutti queste nuove rotte prestabilite, memorizzatele accuratamente» sibilò il tondeggiante pirata.

«Che senso ha darci nuove rotte?» domandò Oswald pensieroso.

«A non farci individuare da Kaido in attesa della grande battaglia» lo ammonì Lily seguita da un segno d’assenso da parte di Bobin.

«Bene» riprese quest’ultimo «L’ultimo cancelli la lavagna» aggiunse prima di zampettare fuori lasciando i capitani a parlottare tra loro.

Tutti i presenti restarono in sala, chi più chi meno, per memorizzare la propria rotta. Solo Eswil rimase più tempo degli altri.

«Vieni via?» domandò Lily osservandola curiosamente.

«Non ancora» sospirò tristemente «Era Doing che si occupava delle rotte, mi servirà un po’ di tempo per memorizzarla» chinò il capo cupamente causando un affettuosa reazione da parte di Lily che si lanciò ad abbracciarla.

«Allora ti aspettiamo alla baia» gli sorrise prima di salire su Oswald che con un cenno della mano salutò la biondina, ora rimasta sola.

«No» sospirò ad un tratto «Ho finito; nonostante quello che diceva Doing non sono cosi stupida» ridacchiando cancellò la lavagna prima di abbandonare la stanza insieme al duo.

Il piano di Big Mom era semplice, evitare uno scontro diretto con i pirati di Kaido finché non sarebbe stata sicura di schiacciarlo con un potenziale bellico incredibile. La ciurma dell’imperatore delle bestie non era famosa per la collaborazione sul campo di battaglia quindi sarebbe stato uno svantaggio per lui risolvere la situazione in un unico scenario.

Le rotte di tutti, quindi, erano state reimpostate su strade più sicure, strade sicuramente non percorse dagli sgherri di Kaido. Il piano era sensato e preciso, tuttavia, quello che i pirati di Big Mom non sospettavano minimamente era che la giovane sopravvissuta, volente o nolente, non era più dalla loro parte.
 
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A bordo della sua nave, Hawkins aveva appena ricevuto da Eswil le notizie che tanto desiderava. La spia gli aveva comunicato tutte le rotte che gli sgherri di Big Mom avrebbero percorso nei giorni a seguire. «È un potere interessante» affermò quindi verso l’ex membro della flotta dei sette.

«Kishishishi» rise Gekko Moria che adorava quel genere di lusinghe «Le ho rimodellato l’ombra e l’ho sostituita alla sua mente» ghignò soddisfatto «Finché vorrò, lei e la sua ombra avranno ruoli invertiti e mentre la sua misera mente resterà bloccata come ombra, la parte che controllo avrà il totale arbitrio sul suo corpo» la spiegazione era fin troppo lunga per i suoi standard ma ultimamente Moria era particolarmente gasato dalla possibilità di potersi finalmente vendicare sul tanto odiato avversario. Si sorprese solo di non aver ideato egli stesso un metodo così ardito e particolare.

«È, decisamente, un potere interessante» replicò Hawkins mentre le carte gli comunicavano una percentuale di vittoria sempre più alta.
 
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L’isola di Jelly Bit era caduta. Eustass Kidd e la sua ciurma aveva ormai abbandonato l’atollo lasciando a Hawkins il compito di terminare, a modo suo, la fase uno del piano. Non correva buon sangue tra le due ciurme ma un obbiettivo comune era in grado di unire in matrimonio anche fazioni cosi diverse.

Kidd e Killer s’incontrarono con i pirati On Air la notte nell’isola segreta sfruttata come Quartier Generale per le operazioni dell’alleanza. Scratchmen Apoo si sarebbe sicuramente vantato della sua opera in maniera terribilmente fastidiosa per Kidd, e Killer già sapeva che avrebbe dovuto dar fondo a tutta la sua pazienza e diplomazia per poter mantenere saldi i flebili accordi tra le due ciurme.

I risultati portati da Apoo erano ineccepibili, non solo aveva sistemato accuratamente l’isola ma aveva anche recuperato dall’ufficio del capitano Koran lo schema con tutte le rotte sulle quali erano soliti trafficare i subordinati di Kaido, informazioni più che perfette per mettere in modo la seconda parte del piano.

«Davvero un ottimo lavoro» si congratulò Killer mentre osservava la mappa stesa sull’enorme tavolata di legno.

«Ottimo è riduttivo, qui siamo difronte ad una schiacciante vittoria» replicò Scratchmen facendo seguire al commento una dolce melodia flautata. «Ecco cosa vuol dire “portare risultati". Non come certe persone» la frecciatina colpì in pieno uno dei due ospiti.

«Hai qualche problema, Apoo? O vuoi semplicemente che ti faccia diventare uno strumento musicale a tutti gli effetti?» seduto con aria scocciata, Kidd stava osservando distrattamente la mappa ma non riuscì a non farsi rapire dal velato commento di Apoo finendo per reagire come suo solito.

«Calmiamoci tutti, prima che sia troppo tardi» s’intromise immediatamente Kidd ponendosi fisicamente tra i due. «Allora, come vogliamo dividerci per la seconda fase?»

«Hey! Hey! Hey! Frena un secondo, riccioli d’oro, vuoi già partire con la seconda fase?» allungando le mani verso Killer fece cenno a quest’ultimo di rallentare, nonostante non avessero riportato il minimo danno nell’assalto all’isola, iniziare immediatamente con la fase due non gli sembrava una grande idea; soprattutto poiché questa fase richiedeva combattimenti in mare aperto ben più ostici rispetto ad un assalto improvviso. «E poi Basil non ha ancora finito, non possiamo accelerare i tempi» aggiunse infine scrollando le spalle prendendo a spostarsi lateralmente, seguendo la parte lunga della tavolata, cosi da avere libera la visuale verso Kidd; quell’uomo era meglio tenerlo sempre sotto controllo.

«Riccioli d’oro?» ghignò divertito Kidd alzandosi in piedi subito dopo «Credevo di essere l’unico a poterti chiamare in questo modo» ghignò maniacalmente – come suo solito – per poi estrarre distrattamente la bocca da fuoco che portava alla bandoliera, puntandola precisamente alla fronte di Apoo.

Il capitano degli On Air non si fece cogliere alla sprovvista e fece un salto indietro mettendosi in una posizione simile a quella di uno struzzo, stando in equilibrio su una sola gamba e con le braccia diametralmente verso il basso e verso l’alto. Per chi lo conosceva quella posizione stava a significare la preparazione rapida ad una melodia ben particolare, per chi non l’aveva mai visto all’opera pareva unicamente una strampalata posa di difesa.

«Sicuro di poter sopportare un concerto notturno, Eustass?» Apoo era pronto a sfoderare tutto il suo armamentario musicale; tra le sue mani comparve un lungo flauto metallico che non avrebbe esitato a suonare contro l’alleato.

«Nessuno. Prende. Per il Culo. La. MIA. Ciurma» Kidd caricò il colpo in canna ma prima che potesse premere il grilletto, dando il via ad una lotta mortale, la metà esterna della canna stava già riposando sulla tavola appena sotto di lui.

Anche il flauto di Apoo era ormai diviso in due segmenti e, se non fosse stato il tonfo che una delle parti emise toccando il pavimento di legno, il pirata dei Braccialunghe non se ne sarebbe nemmeno accorto.

«Abbiamo finito di fare gli idioti?» domandò Killer, scomparso e ricomparso dall’altra parte della stanza, armato delle proprie lame ricurve. Nessuno dei dure l’aveva visto muoversi, con un semplice gesto era riuscito a disarmare entrambi i pirati evitando, per l’ennesima volta, una colluttazione violenta.

Kidd e Apoo non reagirono. Il primo stava letteralmente bollendo di rabbia; se non si fosse trattato di Killer probabilmente avrebbe già trucidato tutti i presenti. Il secondo invece era rimasto silenzioso decidendo di valutare meglio la situazione.

«Adesso che ho la vostra completa attenzione, vorrei puntualizzare un paio di particolari» Killer rifoderò le lame e si voltò verso il duo «Innanzitutto, nessuno può chiamarmi riccioli d’oro!» ringhiò deciso passando lo sguardo, coperto dalla maschera, da Apoo a Kidd, soffermandosi su quest’ultimo «In secondo luogo, proprio voi non dovreste azzardarvi a parlare. Qui sono l’unico qui ad avere una capigliatura sensata» il gelo scese tra i vari pirati. Kidd inarcò un sopracciglio mentre Apoo, toccato nel profondo, prese a toccarsi il lungo codino. «Ora, se abbiamo finito con le idiozie, siamo pronti a parlare del piano?»

I due non risposero, si limitarono a sbuffare all’unisono per poi lanciarsi un’occhiata in cagnesco senza tuttavia cambiare le loro posizioni.

«Ben detto» una quarta voce comparve apparentemente dal nulla. Terminata l’operazione e ottenuti i risultati – a modo suo – dalla giovane Eswil, Hawkins si era immediatamente diretto al Quartier Generale dove le carte gli avevano consigliato di recarvi al più presto.

L’intervento improvviso aveva sconcertato un po’ tutti i presenti, non tanto per timore della figura di Basil ma perché era riuscito ad entrare nella stanza senza che nessuno di loro si fosse reso conto del suo arrivo.

«Ma, tuttavia, sono in accordo con Scratchmen Apoo» avanzò chiudendo la porta alle sue spalle. «Sarebbe controproducente avanzare con il piano senza aver completato correttamente tutte le fasi precedenti»

«Non è più un problema adesso» sbuffò Kidd verso il nuovo arrivato «Se sei qui vuol dire che sei riuscito a lavorarti la mocciosa»

Senza dire nulla, né lasciar trasparire alcuna emozione, Basil si avvicinò al tavolo e vi stese una mappa.

«Perfetto» avanzò Killer visibilmente soddisfatto «Possiamo iniziare con la fase due»

«E sia» sibilò Apoo emulando il suono di un’arpa.

«Procediamo» Kidd scrollo svogliatamente le spalle, il piano lo entusiasmava ma il dover collaborare con qualcuno che non gli stava a genio non riusciva a digerirlo facilmente. 

 
Il relitto abbandonato – L’angolo dell’autore.
 

Un capitolo che potremmo definire di “transizione”. Le acque cominciano a muoversi e gli ingranaggi della fase due iniziano a cigolare, presto inizierà la vera e propria guerra.

Eppure, a quanto pare, il piano di Kidd non è l’unico evento che rischia di sconvolgere il nuovo mondo, l’ambiziosa Momousagi sta mettendo in piedi qualcosa di grosso.

Curiosità? Commenti? Supposizioni?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto non vedo l’ora di leggere i vostri commenti a riguardo ^^

Grazie per avermi seguito fino a qui.

legasy
  
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