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Autore: Herm_Granger    05/09/2014    1 recensioni
Dopo la fine della guerra, gli studenti di Hogwarts devono ripetere l'anno, ma mentre il mondo magico si lecca le ferite, qualcosa per Hermione è cambiato...
Dal capitolo 7:
Osservò il Marchio Nero, ora visibile sul braccio nudo del ragazzo.
“Non se ne va via?”
“No, non c’è modo di toglierlo.”
“Perché allora non lo copri con una fasciatura, o qualcosa di simile?”
“Per lo stesso motivo per cui tu non nascondi la tua cicatrice. Non vado fiero di quello che ho fatto, ma non voglio e non posso nasconderlo. Io sono andato in guerra e non combattendo mi sono procurato questo marchio.”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 7

La Pozione Polisucco era quasi finita, e Draco ed Hermione si trovavano nei sotterranei per ultimarla. A causa dei vapori dei calderoni, i capelli di Hermione si erano gonfiati a dismisura, dandole un aspetto selvaggio e le guance e le labbra le si erano arrossate. La stanza era diventata caldissima ed entrambi si erano tirati su le maniche della divisa, nel tentativo di trovare un po’ di sollievo.
Fu allora che Malfoy si accorse della scritta sul braccio di Hermione: Mezzosangue. Non riusciva a non fissare quella parola che ora odiava, ma che in passato aveva usato con tanta leggerezza. Ricordava ancora il momento in cui sua zia aveva iniziato ad inciderne le lettere sulla sua pelle, il modo in cui l’aveva torturata, lei che si contorceva sotto il peso di Bellatrix, per cercare di liberarsi… Gli echi delle sue grida risuonavano ancora nella sua testa.
“Malfoy, va tutto bene?”
Lui la guardò, come stupito, e riprese a lavorare senza dire una parola per alcuni minuti.
“Vedo che ti è rimasta la cicatrice.”
Hermione si guardò istintivamente il braccio: “Già. Ogni tanto mi dà un po’ di prurito, ma a parte questo non mi dà fastidio: è il simbolo di ciò che sono. Sono una Mezzosangue, sono fiera di esserlo e mi sono procurata questa cicatrice in guerra, combattendo per quello in cui credo.”
“Siete stati molto coraggiosi. Io non ho saputo fare altro che obbedire, mentre venivo marchiato e tutto il resto. Ho lasciato che gli altri andassero in prima fila. Io... ho avuto troppa paura.”
“Ne ho avuta anch’io. Ne abbiamo avuta tutti, non devi farti una colpa per questo.”
Malfoy smise di nuovo di badare alla pozione e prese un lungo respiro.
“È diverso... Tu ti saresti ribellata e ce l’avresti fatta. Io non ci ho nemmeno provato: sono solo un codardo.”
Hermione non poteva dirgli di no: ciò che Malfoy aveva detto era vero, lei avrebbe combattuto, avrebbe trovato un modo... non si sarebbe fermata davanti a niente pur di salvare se stessa e i suoi genitori. In fondo, era esattamente ciò che aveva fatto, anche se nessuno aveva tentato di marchiarla... Osservò allora il  Marchio Nero, ora visibile sul braccio nudo del ragazzo.
“Non se ne va via?”
“No, non c’è modo di toglierlo.”
“Perché allora non lo copri con una fasciatura, o qualcosa di simile?”
“Per lo stesso motivo per cui tu non nascondi la tua cicatrice. Non vado fiero di quello che ho fatto, ma non voglio e non posso nasconderlo. Io sono andato in guerra e non combattendo mi sono procurato questo marchio.”
Hermione venne inspiegabilmente presa dall’impulso di toccare il Marchio. Malfoy la fissava attentamente, mentre lei allungava una mano ed appoggiava delicatamente le dita sul teschio, per poi scendere verso la testa del serpente.
“È come un normale tatuaggio.” Disse con un po’ di meraviglia: neanche lei sapeva cosa si aspettasse, ma visto così sembrava un disegno così normale … Un po’ tetro, forse, ma tutta la malvagità che normalmente associava a quella figura era svanita.
“Ha smesso di bruciare da quando il Signore Oscuro è morto.”
Stava succedendo di nuovo. C’erano sempre questi strani momenti di tensione fra loro, questi silenzi pieni qualcosa in cui ognuno si rendeva conto dell’altro, in cui si sentivano vicini. Era come se il tempo e lo spazio si dilatassero intorno a loro. In quei momenti, Hermione si accorgeva della particolarità dei suoi occhi, di come raccontassero una storia quasi oscura, ancora tutta da scoprire. Draco, invece, scopriva tutta l’incredibile forza ed energia che potevano esserci dentro una persona così minuta...
Uno strano gorgoglio interruppe il loro stato di “trance”, accompagnato da un odore che avrebbe fatto svenire un troll di montagna.
“Per Salazar, la pozione!”
Hermione abbassò velocemente il fuoco mentre col mestolo faceva sette giri a destra e uno a sinistra, intanto Malfoy aggiungeva foglie di erba fondente sminuzzate. Molte rimestate dopo, finalmente riuscirono a stabilizzarla e poterono sedersi di nuovo, anche se esausti.
Malfoy allentò il cravattino della divisa: “Altri dieci secondi e avremmo dovuto buttare tutto”
“Si, sarebbe stata davvero una bella sorpresa.”
“Bene, direi che dobbiamo solo aggiungere altre Mosche Crisopa fra ventiquattro ore. Io ho gli allenamenti di Quidditch, puoi pensarci tu?”
Lei storse il naso: odiava quello stupido sport.
“Si, certo.”
“Qual è il problema?”
“Nessuno.”
“Mentire è il mio lavoro, non il tuo, Granger. Perché non puoi venire domani?”
“Non c’entra con la pozione. E’ solo che non mi piace il Quidditch.”
La guardò come se gli avesse detto che la Cooman e Fiorenzo erano appena passati a braccetto.
“Cosa? Ma sei pazza?”
“E’ solo che non mi piace volare e quindi …”
“E’ perché finora hai volato solo con lo Sfregiato. Vedrai che quando avrai volato con un vero campione non potrai più farne a meno!”
“Ma …”
“Niente ma, Granger!” Malfoy si alzò per la foga. “Ti darò lezioni di volo e cambierai idea sul Quidditch. Questo è quanto.”
“Ma io non …”
“Promettimi che lo farai.” 
Il tono di Malfoy era cambiato. Si era avvicinato di un passo e la guardava come se la sua risposta fosse la cosa più importante del mondo. Hermione non riusciva ad aprire bocca.
“Promettilo!”
Per un momento pensò di replicare ancora, di inventare una scusa, poi capì che ogni tentativo sarebbe stato inutile.
“Ok, ok. Lo prometto!” Disse rassegnata.
Il volto di Malfoy tornò vivace, ed iniziò a parlare a raffica, mentre prendeva velocemente le sue cose e si avviava verso la porta.
“Bene! Ti farò sapere quando sarà la prima lezione. Ci vediamo a Pozioni, Granger!”
Scappò via veloce, prima che Hermione potesse cambiare idea.
“Per le mutande di Merlino, in che guaio mi sono cacciata?”
 
Erano nei sotterranei, nell’aula di Pozioni. Tutte le coppie avevano consegnato la loro fiala di Polisucco e attendevano che Lumacorno desse loro il voto.
“In generale ve la siete cavata abbastanza bene, solo in pochi non avete raggiunto la sufficienza …” disse soffermando lo sguardo su Goyle e Neville. “Ad ogni modo, soltanto una coppia è riuscita ad ottenere una pozione perfetta: signorina Granger, signor Malfoy… complimenti! Vi siete guadagnati una bella E!” Disse gioviale come al solito.
I due esultarono insieme sotto lo sguardo scettico dei Grifondoro e dei Serpeverde: nessuna delle due fazioni si fidava ancora dell’altra, ed entrambe non vedevano di buon occhio l’accoppiata Granger - Malfoy. Oltre a questo, ovviamente, c’era anche una bella dose di invidia.
“Gli altri dovranno fare un tema di quaranta centimetri sugli usi e gli ingredienti della Pozione Polisucco, il tutto per la prossima settimana. Potete andare, la lezione è finita.”
I ragazzi si affrettarono ad andarsene, unendo all’invidia una serie di maledizioni per la coppia che era riuscita a sfuggire al compito. Mentre raccoglievano le loro cose, Malfoy le si avvicinò per parlare.
“Bel lavoro, Granger! Dovremmo fare coppia più spesso. Comunque non pensare che mi sia dimenticato delle nostre lezioni di volo, ti mando un gufo appena mi libero dagli allenamenti.”
“Fai pure con comodo, Malfoy.”
“Non ci contare.” Disse ghignando. Non appena uscì, le si avvicinarono Ron ed Harry, con espressione accigliata.
“Che voleva Malferret?” disse Ron bruscamente.
“E’ il mio compagno di pozioni, Ronald, e abbiamo appena preso una E. Cosa pensi che volesse?”
“Non lo so, dimmelo tu.”
“Voleva congratularsi con me.”
Non poteva certo dire loro delle lezioni di volo: avrebbero sicuramente dato in escandescenze. E poi aveva detto la verità: Malfoy si era davvero congratulato. Naturalmente, questo non fermò Ron.
“Malfoy che si congratula? E da quando?”
“E’ una cosa normale, lo faresti anche tu in una situazione del genere.” Disse alzando gli occhi al cielo, esasperata dalla testardaggine dell’amico.
“Ma Hermione …”
“Ron ed io volevamo solo chiederti se puoi darci una mano con pozioni.” Intervenne Harry. Odiava quando i suoi due migliori amici litigavano, anche se ciò non significava che avesse creduto ad Hermione: era assolutamente convinto che Malfoy stesse tramando qualcosa, altrimenti non si spiegava quel suo atteggiamento nei suoi confronti. Era anche sicuro che lei gli stesse tenendo nascosto qualcosa, glielo leggeva in faccia… Tuttavia, per il momento, decise di lasciar perdere.
Hermione sospirò.
“Certo che vi aiuterò. Ora però andiamo, o faremo tardi a lezione.”

 

Buonsalve (?) gente!
Qui c'è ilnuovo capitolo, spero vi piaccia. Mi scuso per il capitolo precedente ma ho copiato il testo due volte XD
Comunque dovrei averlo sistemato.
Grazie per l'attenzione buona giornata a tutti!

_Herm_

P.S. Se recensite non mi offendo u.u
  
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