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Haymitch saw Effie drunk
1.
Haymitch Abernathy scolò in un solo sorso il vino che era rimasto
nel suo bicchiere e con un confuso saluto rivolto a Plutarch,
si avviò senza troppe cerimonie, leggermente barcollando, verso il tavolo delle
bevande. Odiava le feste dai tempi del suo tour della vittoria, e il fatto che
quella si tenesse nel distretto 12 e che avesse come occasione la celebrazione
di un anno dal successo della rivolta, non cambiava poi di molto le cose. Lui
era sempre lo stesso scorbutico ubriacone solitario dopo tutto, e se non fosse
stato per le insistenze di Peeta non avrebbe mai
messo piede in quella sala.
Una risatina amara sfuggì alle sue labbra a
quel pensiero improvviso, mentre cominciò a cercare la bottiglia del vino che
aveva inaugurato solo cinque minuti prima, ma un'espressione sorpresa si formò
sul suo viso quando, dopo aver annusato con poca grazia le varie bottiglie,
quella in particolare sembrava mancare all'appello.
"Dove accidenti è il mio vino?" si
lamentò ad alta voce, tuttavia non così alta da coprire il rumore della musica.
Continuò a borbottare tra sè
e sè per un po', trovandosi costretto a ripiegare su
uno strano liquore dal gusto decisamente meno gradevole. Quando finalmente si
allontanò di qualche passo dal tavolo e alzò lo sguardo per tentare di
individuare tra la folla Katniss e Peeta che si erano presi l'incarico di riportarlo a casa,
si trovò improvvisamente la soluzione alla misteriosa sparizione della
bottiglia davanti. A qualche metro da dove si trovava, ma in una posizione
abbastanza decentrata e quasi nascosta, una donna seduta da sola si versava il
prezioso vino in un calice.
L'ex mentore la scrutò per un po' anche se i
suoi occhi erano più concentrati sulla rapidità con cui lei riempiva e svuotava
in modo quasi compulsivo il bicchiere. Aveva l'aria vagamente familiare e anche
terribilmente brilla.
"Le buone maniere..." commentò
ironicamente, lasciando rivivere per un momento nella sua mente la voce
squillante dell'odiata (e al tempo stesso forse anche amata) accompagnatrice
del suo distretto ai tempi ancora troppo recenti degli Hunger
Games.
Era tanto tempo che non sentiva quella voce e
doveva ammettere che in certi momenti ne sentiva la mancanza. Scosse la testa,
rifiutando di farsi prendere da uno di quei momenti proprio adesso, e prese un
lungo sorso di liquore, tornando a cercare con lo sguardo i suoi vincitori, o
meglio le sue balie.
Finalmente li vide spuntare tra le coppie di
ballerini e allontanarsi dalla pista, avanzando a passo spedito proprio verso
di lui.
"Andiamo vecchio ubriacone, ti
accompagniamo a casa" lo apostrofò Katniss,
lasciandosi sfuggire un sospiro seccato alla vista del prevedibile stato dell'uomo.
Doveva essere difficile per lei: aver vissuto
tra le fiamme dell'Inferno e continuare ancora a vivere tra le sue ceneri,
fingendo di essere felice. Quella sera sarebbe voluta essere da qualunque
tranne che lì, lui lo sapeva e lo capiva, per questo nonostante l'instabilità
delle sue facoltà mentali, non si irritò per il commento che le era sfuggito e
lo accolse invece con una risata divertita.
"Ubriacone, dici? Guarda quella donna
laggiù..." le rispose prontamente indicandola con il dito "Aah, se ci
fosse Effie le direbbe che... Non lo so cosa le
direbbe, ma qualcosa direbbe, Effie direbbe sempre qualcosa"
Non sapeva come ma si era ritrovato a parlare
di lei ma la cosa non lo stupiva troppo in quel momento a dire il vero: la sua
mente doveva aver azzerato ogni filtro, facendo trasformare direttamente i
pensieri in parole. Tuttavia quell'involontario scherzo non ebbe l'effetto
sperato e invece di un sorriso, i due ragazzi si scambiarono uno sguardo che
sembrava solamente imbarazzato e preoccupato.
"Che diavolo succede?" domandò
allora confuso portandosi ancora il bicchiere alle labbra.
Fu quel gesto a risvegliare i due vincitori
dall'eloquente silenzio in cui si erano rifugiati. Katniss
fu la prima a muoversi, avvicinandosi lentamente e sfilandogli con cautela il
bicchiere, ma fu Peeta ad afferrargli con decisione e
allo stesso tempo con gentilezza un braccio e condurlo verso l'uscita.
"Allora cosa è successo prima?"
Lo stesso sguardo intercorse tra i due
interpellati che non risposero neppure questa volta e Haymitch
non pressò ulteriormente l'argomento.
Era troppo ubriaco per accorgersi che quella
donna sulla via per una sbronza colossale era effettivamente proprio Effie Trinket.
NDA:
Ecco il primo capitolo di quelle che saranno
(come dice il titolo stesso) cinque parti. L’ambientazione è un anno dopo Mockingjay; Haymitch non è
cambiato poi molto, mentre ho lasciato intuire che in Effie
invece c’è stato un cambiamento... L’idea sostanzialmente è quella di vedere
ribaltati i ruoli: senza anticipare troppo, sarà la capitolina a creare una
dipendenza dall’alcool e avere bisogno di aiuto. Spero vi sia piaciuto questo
inizio!
A presto con la seconda parte ;)