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Autore: BebaTaylor    09/09/2014    0 recensioni
«Tutto bene?» mi chiede Sara attorcigliandosi una ciocca dei capelli biondi sul dito indice della mano destra.
«Tutto bene, non preoccuparti.» rispondo anche se non è vero.
Come posso spiegare la situazione a Sara e a Maddalena? Come posso dire loro che ho mentito? No, io non ho mentito. Loro non mi hanno mai chiesto “Ehi, visto che hai vissuto a San Antonio non è che conosci Jared Padalecki?” No, loro non mi hanno chiesto mai nulla. Io ho semplicemente omesso un piccolo particolare. Sempre se conoscere un attore famosissimo sia un piccolo dettaglio. Riprendo in mano il cellulare e mi collego a internet. Trattengo un imprecazione quando, nero su bianco, mi appare la news che Jared è veramente in Italia a girare un film, Afferro una bottiglietta d’acqua dallo zaino e bevo a piccoli sorsi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Padalecki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.


Trentasei Giorni


Capitolo Ventinove
Epilogo
Un anno dopo


L'aereo inizia a rullare e la mano di Maddalena stritola la mia. «Hai paura?» le chiedo divertita.
Lei si limita ad annuire e mi stringe ancora più forte la mano destra. «Sono terrorizzata.» squittisce.
Ridacchio, «Ma non è la prima volta che prendi un aereo!» le faccio notare.
Madda deglutisce, «Ho sempre paura.» sussurra, «Quando si decolla e atterra, durante il resto del viaggio no.»
«Mmh... okay.» dico. «Capita a molti.» aggiungo. «Rilassati, fai dei respiri profondi e pensa che fra poche ore saremo nella Grande Mela.
Lei annuisce e fa un respiro profondo. Stiamo andando da mia cugina Charlie che vive a New York. Rimaniamo da lei una settimana, poi andremo a Los Angeles dai miei zii e mostrerò a Madda dove vivevo. E andremo a Disneyland e a Six Flags Magic Mountain a divertirci sui roller coaster e attrazioni varie. Senza dimenticare i bei surfisti che popolano le coste californiane.
E infine andremo in Texas, dove ci aspetta Jared e la sua famiglia. Lui deve dirmi una cosa importate e non c'è stato verso di fargliela dire per telefono, nonostante lo abbia pregato più volte di vuotare il sacco ma lui è stato inflessibile: “Te lo dico quando ci vedremo.”
E io sono qui che brucio dalla curiosità. Dio, mi sembra di essere una vecchia pettegola che freme per sapere tutti i fatti delle persone che conosce e di quelle che non conosce.
Finalmente l'aereo è in quota, Maddalena si rilassa e mi lascia la mano, prende una rivista di sudoko che aveva infilato nella tasca del sedile, abbassa il tavolino e inizia a scrivere i numeri nelle caselle.
Io guardo fuori dal finestrino e mi rilasso. Milano è solo un puntino sotto di noi e anche i problemi sono un puntino minuscolo che mi sto lasciando alle spalle.
Almeno per un mese.

***

Il bar è mio e dei miei fratelli. Appena hanno saputo quello che era successo si sono offerti di comprare la quota di Sara e lei ha accettato, forse sperava di trasferirsi in America da Mark.
Carl mi ha stupito, è stato il primo a offrirsi, anche se ha detto che non ci vuole lavorare a tempo pieno ma solo qualche sera a settimana, il che a me va benissimo. Otto mesi fa è stato trasferito di nuovo a Milano e attualmente convive in fondo alla strada dove viviamo insieme alla sua compagna che è incita di quattro mesi di una bambina. Lui è felicissimo e va in giro con una faccia da idiota, la stessa che aveva Josh quando aveva saputo di stare per diventare padre.
Josh ha mollato il suo lavoro e si diverte un mondo a fare il barista e a preparare panini e dargli strani nomi. Mia cognata lo aiuta, così può controllare i bimbi anche se lavora. I bambini sono “l'attrazione” del locale, non c'è vecchietta che non faccia i complimenti ai miei nipotini. E come non potrebbero? Sono bellissimi.
Mark sta con una truccatrice che ha conosciuto sul set di un film. Ci sentiamo ancora e mi ha detto che me la farà conoscere quando saremo nella città degli angeli.
Spero che Sara non lo scopra mai, altrimenti mi odierebbe ancora di più.
Maddalena sta bene, ha finito il quarto anni del liceo e i suoi voti in inglese si sono alzati, arrivando a superare la secchiona della classe. E lei è felice di questo, dato che non ha mai sopportato la sua compagna di classe, la classica “Miss So-tutto-io”, l'anno prossimo farà uno di quegli scambi di studenti e vuole andare a Londra, visto che l'America, una parte, la visita quest'anno.
Manca ancora una persona in questa lista e mi fa male pensare a lei, perché non mi sono accorta — nessuno se ne è accorto, in realtà — del suo declino fino a quando non è stato troppo tardi.
Ha passato diverse settimane in una clinica e va ancora da uno psichiatra. Il bambino? Non è mai stata incinta, il medico l'ha chiamata “gravidanza isterica” e sono rimasta sorpresa quando l'ho saputo, perché credevo che succedesse solo ai cani o alle donne protagoniste di qualche film. Invece è successo a Sara: mancanza di ciclo, nausea mattutina, pancia che s'ingrossa e tutte le cose che succedono a una donna che è incinta.
Adesso, a quanto dice Cristina, Sara sta un po' meglio, l'ossessione per Mark è passata e lo spero, visto che ci dobbiamo incontrare. Quello che non vuole passare è l'odio che ha per sua sorella. Non sopporta Maddalena e pensa che sia tutta colpa sua quello che è successo. Maddalena passa molto tempo a casa di Angela, che vive da sola da sei mesi in un bilocale non lontano dalla casa dei genitori. Non si fidano a lasciare Maddalena da sola con Sara per più di cinque minuti anche se la piccola della famiglia si sa difendere bene, solo che non riesce a colpire sua sorella.
È un po' come me, nonostante quello che Sara mi ha fatto, l'ho perdonata. È lei che non perdona me e forse è la cosa che mi fa soffrire di più. Non vuole parlarmi o vedermi.
Io rivoglio la mia migliore amica.
Respiro profondamente e mi sistemo meglio sul sedile e chiudo gli occhi, il volo dura otto ore e forse è meglio riposare un po'.

***

Tre settimane dopo

Jared mi guarda e sorride, mi sembra ancora più bello di quando l'ho visto l'ultima volta, ossia sei mesi fa.
«Ciao.» mi dice.
«Ciao.» mormoro.
Siamo nella sua vecchia stanza, dove da piccoli abbiamo passato un sacco di tempo insieme. Faccio un passo verso di lui e mi ritrovo stretta fra le sue braccia, inspiro il suo profumo e chiudo gli occhi.
«Mi sei mancata.» mormora.
«Anche tu.» dico e sorrido, mi libero dal suo abbraccio e faccio un passo indietro.
Maddalena è di sotto, in cucina, con la madre di Jarod. A quanto pare i miei ex vicini di casa mi adorano ancora come un tempo e non sembrano troppo sorpresi che Jared abbia mollato la moglie per me. Sembra che la madre di Jared abbia sempre sperato che io e lui finissimo insieme. O forse lo sapeva.
«Come vanno le cose?» domanda e si siede accanto a me.
«Bene.» rispondo, «Ho altre foto di Angelica.» dico. Angelica è l'ultima figlia di Josh ed è un vero amore. Ha cinque mesi e due grandi occhioni blu che incantano tutti. Lui sorride e mi prende la mano.
«Allora... qual è la cosa così importante che non potevi dirmi al telefono?» chiedo, sono curiosa e impaziente.
Lui continua a sorridere. «Dopo.» risponde e mi bacia. «Te lo dico dopo.»
Sorrido e lo bacio anche io. «Va bene.» mormoro guardandolo. «Mi terrò la curiosità.» sospiro e gli prendo la mano. Il segno della fede si vede appena. «Ma almeno è una cosa bella?» domando.
«Sì.» risponde lui, «Bellissima.» dice e mi bacia, stringendomi forte. «Ti amo.»
«Ti amo anche io.» dico e sono ancora più curiosa di prima.

***

Mio fratello mi risponde dopo sette squilli. «Cosa c'è?» domanda. «Jen, sto chiudendo il bar...»
«Indovina?» gli chiedo senza neanche salutarlo.
«Hai trovato un paio di scarpe bellissime a tre dollari?»
«No.» esclamo. «Molto meglio!» cinguetto felice.
«Dimmi, Jen, non ho voglia di giocare agli indovinelli!»
«Siediti.» gli dico. Sono così impaziente, sto fremendo da questo pomeriggio.
«Sono seduto.» replica lui. «Adesso dimmi questa cosa così importante.»
Mi guardo allo specchio del bagno e vedo una tizia che sorride come un'idiota ubriaca e in questo momento lo sono davvero. Sono idiota dalla troppa felicità e ubriaca d'amore. Guardo il luccichio della pietra dell'anello riflesso nello specchio e continuo a sorridere. Prendo un respiro profondo e mi preparo a dire la novità a mio fratello.
«Io e Jared ci sposiamo!»

Okay, è fatta! Questa storia si è conclusa dopo quasi tre lunghi anni. Praticamente un capitolo al mese.
La fine — la parte in cui Jen parla al telefono con il fratello — l'avevo scritta quasi subito e ho deciso di mantenerlo visto che troppe cose sono cambiate da quando ho iniziato a scrivere questa storia.
È stata dura, più che altro è che mi vengono continuamente idee che non se ne vogliono andare finché non butto giù qualche appunto -.-, fra l'ispirazione che latita e si diverte a farmi venire idee nei momenti meno opportuni, tipo quando sono sotto la doccia. Comunque è finita e ne sono felice!
Ringrazio tutti quelli che hanno messo la storia in qualche lista, chi ha letto e commentato, chi ha messo il mi piace hai capitoli, chi ha letto e basta.
Grazie di cuore!
*sparge amore*

   
 
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