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Autore: Herm_Granger    09/09/2014    5 recensioni
Dopo la fine della guerra, gli studenti di Hogwarts devono ripetere l'anno, ma mentre il mondo magico si lecca le ferite, qualcosa per Hermione è cambiato...
Dal capitolo 7:
Osservò il Marchio Nero, ora visibile sul braccio nudo del ragazzo.
“Non se ne va via?”
“No, non c’è modo di toglierlo.”
“Perché allora non lo copri con una fasciatura, o qualcosa di simile?”
“Per lo stesso motivo per cui tu non nascondi la tua cicatrice. Non vado fiero di quello che ho fatto, ma non voglio e non posso nasconderlo. Io sono andato in guerra e non combattendo mi sono procurato questo marchio.”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 8

Sebbene fosse ormai autunno inoltrato, quella mattina il sole splendeva alto nel cielo. Raggi caldi entravano dalla finestra della stanza da Prefetto di Hermione, riscaldando piacevolmente l’ambiente e svegliandola. Si stava stiracchiando, compiaciuta per quel gradito risveglio, quando la pace fu interrotta da un insistente picchiettare sul vetro. Andò alla finestra e vide uno splendido gufo reale aspettare pazientemente che lo facesse entrare. Non appena aprì, quello entrò e si posò con grazia sul suo baule, tendendo elegantemente la zampa. Vi era legata una pergamena ben arrotolata, che profumava di cacao e menta. Hermione si chiese da dove arrivasse quel profumo tanto buono, che in qualche modo le sembrava familiare. Quando la prese, il gufo uscì immediatamente, senza neanche chiedere una ricompensa: era molto ben addestrato. Nella pergamena vi erano solo poche parole, scritte in una grafia sottile ed elegante:

Ti aspetto all’ingresso dopo le lezioni. Metti abiti comodi.
D.L.M.


Quel Malfoy! Non le aveva neanche chiesto se avesse altri impegni, o se dovesse finire i compiti. Sembrava che tutto dovesse girare intorno a lui!
Comunque aveva già finito i compiti di tutta la settimana, e sicuramente non aveva altro di meglio da fare, quindi decise che ci sarebbe andata.
 
Era arrivata la fine delle lezioni ed Hermione era letteralmente distrutta. Non ricordava di aver mai avuto una giornata scolastica così pesante, si sentiva il cervello in pappa. Per di più, le avevano assegnato un’infinità di compiti. Dannati M.A.G.O. Decise che sarebbe andata all’appuntamento solo per inventare una scusa e rifugiarsi in camera, così andò all’ingresso ad aspettare Malfoy. Dopo pochi minuti, lo vide apparire, raggiante nella sua divisa da Quidditch verde e argento.
“Ehi, Granger! Pronta per volare?”
“Beh, ecco…” Malfoy non si era fermato un attimo, costringendola a parlare mentre andavano verso il campo da Quidditch. Doveva fare in fretta. “In realtà ci sarebbe un problema.”
“Ah si? E quale?” Replicò, sempre senza fermarsi.
Pensa, Hermione, pensa!
“Io non ho una scopa.”
“È una fortuna che io abbia questa.” Disse mostrando la sua preziosa Nimbus 2001.
“Ma… Ehm… Non ci serviranno due scope?”
“Fidati, per oggi basterà la mia.”
“Ok… Ma oggi non doveva allenarsi il Grifondoro?” Ricordò di aver sentito Harry e Ron che ne parlavano a pranzo.
“Bah! Quegli incapaci possono allenarsi quanto vogliono. Tanto vinceremo noi.”
Il solito sbruffone.
“Beh, comunque gli servirà il campo, quindi non possiamo… Ma questa non è la strada per il campo da Quidditch!” Hermione si fermò all’istante. Era talmente occupata a inventare scuse che non si era accorta che stavano andando dalla parte opposta.
Malfoy si voltò: “E chi ha mai detto che stessimo andando lì?”
“Ma io credevo che…”
“Per le mutande di Merlino, vuoi smetterla di lamentarti?”
Hermione non ebbe altra scelta che seguirlo in silenzio e rassegnarsi: avrebbe davvero preso lezioni di volo da Mr. Io-so-volare-e-voi-no.
Quando si accorse che si avvicinavano alla Foresta Proibita, però, non riuscì più a trattenersi.
“Malfoy! Non dovremmo essere qui!” Sussurrò per la paura di farsi sentire, anche se era improbabile che qualcuno andasse da quelle parti.
Malfoy, invece, non si faceva problemi.
“Per l’ultima volta, Granger, sta’ zitta e seguimi!”
Camminarono ancora per parecchi minuti, addentrandosi nella foresta e seguendo tracce e sentieri che solo Malfoy poteva vedere. Da come si muoveva, sembrava che andasse lì tutti i giorni.
Finalmente, Malfoy si fermò.
“Ecco, siamo arrivati.”
Hermione guardò perplessa la parete di roccia ricoperta di muschio che Malfoy fissava entusiasta.
“Malfoy…”
“Si?”
“Dì un po’, cos’hai bevuto al posto del succo di zucca, stamattina?”
Lui rise divertito, poi si incamminò a passo sicuro verso la parete. Vedendo che Hermione non lo stava seguendo, si girò e le porse la mano, stavolta più serio.
“Ti fidi di me?”
L’ultima cosa che si sarebbe aspettata era una domanda del genere. Si fidava di Malfoy? Non ci aveva mai pensato.
“Ecco … Io credo … Si.”
Lui sorrise. Fece un sorriso meraviglioso, che arrivava fino agli occhi.
“E allora fidati e basta.”
Afferrò cautamente la mano di Malfoy, lui la strinse e iniziò a correre verso la parete di roccia, trascinandosela dietro. Hermione urlò a squarciagola.
 
“Ora puoi aprire gli occhi.”
Non si erano schiantati. Hermione si accorse di stare stringendo Malfoy. Aveva un odore buonissimo… cacao e menta! Ecco dove aveva sentito quell’odore. Sciolse l’abbraccio velocemente, imbarazzata.
“Scusa io… credevo che ci saremmo schiantati e…”
“Non fa niente. Davvero.”
Hermione si girò e rimase incantata dalla bellezza del paesaggio. Si trovavano in un bellissimo prato fiorito, della grandezza di un campo da Quidditch e delimitato da una coltre di alberi. Lì dentro sembrava ancora primavera: tutte le foglie erano verdi e luminose, e si sentiva il canto degli uccelli. Vide perfino uno scoiattolo, che saltava velocemente da un ramo all’altro di un albero. In quel luogo sembrava impossibile essere infelici o stanchi. Tutto era pervaso da una carica elettrica così… magica. Se Hermione avesse dovuto descrivere la magia, probabilmente avrebbe descritto quel posto. Era incredibile che tutto ciò fosse all’interno della tetra Foresta Proibita.
“È bellissimo.” Disse con voce sognante, come per non disturbare l’atmosfera.
“L’ho trovato al primo anno, quando io, lo Sfregiato e Lenticchia siamo venuti nella foresta per punizione.” Guardava fisso davanti a sé, come perso nei ricordi.
“È stato il mio posto segreto per tutto questo tempo. Ci venivo a giocare a Quidditch, per allenarmi, scaricare la tensione e tutto il resto. Non l’ho mai detto a nessuno. Fino ad oggi.”
La guardava in modo strano, la faceva quasi sentire a disagio.
“Quindi… solo noi sappiamo dell’esistenza di questo posto?”
“Esatto.”
Hermione era confusa. Dopotutto, si erano odiati per tanto tempo e ora le stava mostrando un posto così meraviglioso. Capì che lui usava il Quidditch come valvola di sfogo, così come lei usava lo studio. Sin da piccola aveva sempre sognato un posto tutto suo, dove poter stare in pace. Malfoy ce l’aveva e lo stava mostrando a lei.
“Perché proprio io?” Espresse il suo pensiero ad alta voce, senza neanche accorgersene.
Malfoy fece spallucce.
“È l’ultimo anno: con qualcuno dovevo condividerlo prima o poi. Forza, prendi la scopa e fai un giro: voglio vedere come voli.”
Hermione prese la Nimbus ed esplorò quell’angolo di paradiso: dall’alto era ancora più bello. Dopo qualche minuto, fece un atterraggio da manuale proprio accanto a Malfoy.
“Non te la cavi male.”
“Ho detto che non mi piace volare, non che non sapessi farlo.”
“Ovviamente. Coraggio, fammi spazio.” Disse salendo sulla scopa dietro di lei.
“Che cavolo stai facendo?”
“Visto che te la cavi già bene, voglio insegnarti qualche tecnica particolare. Io starò qui dietro, così non rischieremo di cadere.”
Hermione si sentiva terribilmente a disagio con Malfoy così vicino, ma si accorse che non poteva farci niente, così spiccò il volo.
 
Dopo qualche ora erano ancora al punto si partenza: anche se Hermione conosceva le tecniche di base, si era dimostrata un vero disastro con tutto il resto. Malfoy si stava ammattendo per insegnarle non si sa quale manovra, che lei puntualmente falliva. Avevano rischiato di cadere parecchie volte, ma Malfoy era sempre riuscito a salvarli in qualche modo. Era davvero bravo!
“Ok, proviamo un’altra volta. Ecco così… ci sei quasi… ora inclinati leggermente a destra… Leggermente ho detto!”
Stavano per cadere, ma riuscì a ristabilizzare il volo.
“Ti faccio vedere.”
Malfoy la avvolse con le braccia e afferrò il manico di scopa, dopo di che eseguì una manovra pulita ed elegante. Doveva ammettere che con Malfoy era tutta un’altra storia! Harry e Ron l’avevano sempre derisa per la sua goffaggine nel volo, invece lui ci stava mettendo molta pazienza. Si era anche abituata a quel contatto fisico straordinario: sentirlo dietro la schiena le dava un certo senso di sicurezza.
“Ok, ora prova di nuovo tu.”
Non appena Hermione afferrò il manico della scopa, quella ricominciò a traballare e a sbandare. Perse il controllo, ma questa volta Malfoy non riuscì a fare nulla.
“Aaaaaaahhhhh!”
Si schiantarono a terra entrambi. Per fortuna non erano così in alto, e l’erba aveva attutito la caduta, quindi non si erano fatti niente.
“Granger, stai bene?”
“Si, tutto a posto. Tu?”
Alzò la testa e vide che Malfoy stava a stento trattenendo una risata. Alla fine non ce la fece più e scoppiò a ridere.
“Si può sapere che hai?”
“Sei tutta sporca di terra! Ahahahah!”
Hermione lo guardò: era coperto di foglie e terriccio e aveva i capelli tutti scompigliati. Non osava neanche immaginare lo stato dei suoi.
“Come se tu fossi messo meglio!”
Lui si guardò le mani e i vestiti e dovette darle ragione. Poi si alzò e le tese la mano per aiutarla. Per la seconda volta quel giorno, Hermione la afferrò e Malfoy la tirò su. Si ritrovò praticamente abbracciata a lui.
“Hai una foglia tra i capelli.” Disse. Questa volta, però, non la stava prendendo in giro. Anzi, delicatamente, la prese e la gettò via.
Hermione si perse in quegli occhi chiari così misteriosi, così particolari, così vicini...
Era una sua impressione o erano sempre più vicini? Malfoy riportò la mano fra i suoi capelli e scese fino alla guancia, accarezzandola...
Si stava avvicinando sempre di più, lentamente e con incertezza. Hermione riusciva di nuovo a sentire quel buonissimo odore di cacao mischiato alla menta, che ormai associava a lui...

 
 
Rieccomi qua con il secondo capitolo nel giro di pochi giorni! 
Questo capitolo è un pò più lungo e mi ha fatto penare, visto che da bravo genio l'ho accidentalmente cancellato XP
Coomunque l'ho riscritto ed ora eccolo qua! :D

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P.P. quasi dimenticavo di dirlo... RECENSITE!!! :*
 
  
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