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Autore: Beatris Humble    09/09/2014    4 recensioni
QUESTA È LA REVISIONE DELLA MIA PRECEDENTE STORIA "SOLO IO E TE".
In questa storia troviamo una Lily potter distrutta, senza altro che vuoto. Una Lily fatta delle macerie di quella che era prima.
Una Lily che nessuno vede e che nessuno ha il coraggio di aiutare.
Una Lily che lotta per quelli che ama ma che mai l'hanno amata.
Non fino a quando capiscono che l'hanno irrimediabilmente persa.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 4

POV SCORPIUS

Onestamente non pensavo che la terzogenita Potter potesse essere cosi provata. Non che me ne importasse più di tanto eh, ma non pensavo davvero che una cosa del genere potesse verificarsi, non così alla luce del sole.

Di lei la casata Serpeverde sapeva poco, un po’ per il disinteresse che faceva da padrone sulle abitudini dei coinquilini, un po’ perché era stata emarginata a causa del suo cognome: era come un fantasma, un fantasma con la divisa, il carattere, il portamento e il cervello da Serpeverde.

Il fatto era che però tutti si chiedevano che diamine ci facesse una Potter, figlia dei salvatori del mondo magico, una di quelle tipiche persone che avevano la strada segnata in Grifondoro, tra le serpi. Indubbiamente è stato traumatico quando l’hanno assegnata alla casata da cui sono usciti i più fedeli seguaci di Voldemort.

Per tutti quanti quello era una specie di affronto divino, ma il fatto che lei non avesse nemmeno tentato di protestare contro la scelta del cappello aveva scatenato le ire e le malelingue di tutte le altre case, mentre noi eravamo solo stupefatti.

Stupefatti ma non inclini a metterla nei nostri giri, era chiaro.

Entrando nella nostra casata aveva trovato la solitudine e basta, senza affronti o altro; semplicemente l’avevamo chiusa fuori, pur tenendola in casa nostra.

La trattavamo come un’appestata, una lebbrosa e lei era distrutta, forse anche per colpa nostra.

Tremava e non si reggeva in piedi, era vuota e senza niente che la mandasse avanti ed era spaventoso, o almeno lo era per me. Sembrava un cadavere, non aveva più nulla da dare.

Io, Lucas e Mattew ci mettemmo un po’ a convincerla a farsi accompagnare nella sua stanza, ma alla fine ce la facemmo e la portammo nella stanza semivuota, dato che dormiva sola: gli altri due letti avevano polvere e polvere sopra, segno che nessuno li aveva usati da tempo.

Si avviò a prendere le medicine su cui aveva farneticato durante tutto il tragitto, ne ingollò tre e si stese sul letto senza pronunciare una parola, sprofondando in un sonno agitato.

Invece io e gli altri due eravamo in un serio imbarazzo, perché ci chiedevamo che diamine ci facessimo li o se dovessimo andarcene.

-E ora?- chiese Lucas mentre si guardava in giro –Dio santo ma questa ci vive qui o no? Cioè non c’è nulla!-

-Ah non so, forse dovremmo stare qui, magari se si sveglia e vede qualcuno si tranquillizza. Onestamente ci vorrebbe Helena, anche se non penso che verrebbe per aiutare la Potter.- disse Matt mentre toglieva la polvere dal letto e ci si sedeva sopra, mentre guardava Lily che dormiva con una faccia molto spaventata.

-Nemmeno io penso che verrebbe.- dissi guardandomi in giro. Notai le boccette arancioni che aveva estratto prima dal cassetto e mi diressi lì per vedere di cosa si trattasse.

Dannata curiosità Serpeverde.

Lessi le etichette attentamente e mi accorsi che erano medicinali babbani particolari e che sicuramente dovevano servire per qualcosa di specifico: non erano tachipirine o antibiotici, come quelli che si usano di solito per curare la febbre o il mal di gola. Era qualcosa di più serio.

Dopo una seconda e più accurata occhiata capii che quelli erano degli anti-depressivi.

Mi spaventai un attimo perché sapevo gli effetti di quei farmaci: li prendeva anche mia nonna e non erano affatto un indicatore di salute. Anzi.

-Oh per Morgana.- sibilai

-Scorp? Che succede?- disse Matt, avvicinandosi cercando di non far rumore.

-La Potter prende degli anti-depressivi.- dissi quasi sotto shock. Mi sembrava assurdo che a quattordici anni potessero prescrivere certe cose.

-E sarebbero?- disse Lucas alzandosi e venendo verso il mobiletto.

-Dei farmaci contro la tristezza e i cattivi pensieri, pensieri molto ma molto cattivi, diciamo.-

-In effetti sono davvero dei cattivi pensieri quelli che ho, ma non è solo quello- una vocina gelida pronunciò quelle parole alle nostre spalle e ci ghiacciò sul posto –Nulla che però valga la pena di essere raccontato a delle persone che ti conoscono da un giorno-.

Ci girammo lentamente, impietriti.

-Direi che forse vi devo ringraziare per prima, è stato gentile da parte vostra portarmi qui- disse alzandosi dal letto e andando verso di noi, che ci scostammo lentamente e la guardammo sottecchi mentre rimetteva le pillole nel cassetto –in effetti è stata una scenata davvero patetica, mi spiace.-

Non sapevamo che cosa dire, quindi ci limitammo a guardarla senza fiatare.

-Lo so che non sapete che dire, forse vedere che diamine di merda butto giù una volta al giorno vi ha sconvolti.- mi chiesi tra me e me se fosse una legilimens naturale -Il fatto è che non sono pazza, o almeno non credo; sono solo cambiata troppo velocemente e senza preavviso, non ho preso tempo e non me ne hanno dato, quindi il mio sistema nervoso è andato a fare una rimpatriata a “che vita di merda che faccio”-landia senza dare spiegazioni. E allora eccomi qui, a prendere antipsicotici e a non riuscire ad articolare qualcosa di realmente soddisfacente quando vado in bamba.- disse semplicemente legandosi i capelli.

Decisi di prendere in mano la situazione.

-Potter, forse è meglio che ti lasciamo sola, cosi almeno fai ciò che devi.-

-Si, forse.- rispose quella sempre voltata verso di noi. Verso di me.

-Bene, allora direi che non c’è altro da dire, noi andiamo. Ciao Potter.-

-Zabini, Nott, Malfoy.- ci salutò con un cenno della testa, come se non fosse successo niente.

Come se non l’avessimo raccolta da terra poco prima.

E questo mi faceva infuriare e mi sollevava insieme, non ci dovevamo nulla ma comunque mi sembrava assurdo liquidare qualcuno cosi.

Non dopo che quel qualcuno ti aveva diciamo salvato in un momento di dramma.


POV LILY

Era stato sconvolgente scoprire che erano rimasti in camera mia, per sincerarsi che andasse tutto okay, anche se sapevano che nulla era okay.

Non so perché, ma mi avevano aspettata e mi avevano ascoltata, in silenzio e senza fretta, ma soprattutto senza derisioni o domande. Avevo detto quello che avevo da dire e poi loro erano usciti, senza dire nulla.

Il loro silenzio mi faceva quasi paura, come se avessero deciso di allontanarsi dal fatto che sono una pazza depressa con manie assurde.

Un po’ mi fece male, ma poi decisi che forse era meglio così, che era meglio lasciarli perdere e dimenticare quelle faccende.

Era davvero importante che io mi concentrassi sul torneo, che era sul punto di iniziare, e di dimenticarmi delle pillole e di loro che mi avevano visto in uno stato pietoso.

Lasciar andare questa cosa era molto più facile da dire che da fare, ma ci volevo provare.

O almeno dovevo.
* * *

Ormai erano passate due settimane da quando mi era arrivata la lettera ed era tornato tutto come ai vecchi tempi: i tre ed io parlavamo poco, giusto per proforma, e sentivo bene che erano molto cauti quando si trattava di intavolare una conversazione con la sottoscritta.

Sembrava che il loro motto fosse “mai scendere il sul personale” e questo un po’ mi disturbava, anche se evitavo di lasciar intravedere la frustrazione che questa situazione provocava per non rompere nuovamente un equilibrio.

Invece i miei altri compagni di studi si dilettavano a rendere la mia vita un inferno sceso in terra, letteralmente: trasfiguravano il mio cibo in letame o vermi, rovinavano i miei compiti e le mie uniformi con inchiostro, colori, colla e chi più ne ha ne metta, mi facevano sgambetti e via dicendo.

Inoltre era diventato obbligatorio per tutte e tre le campionesse allenarsi almeno due ore al giorno al campo di addestramento messo a punto per il torneo, cosa davvero estenuante se si considerava unita alla piega poco confortevole che aveva preso la mia vita.

Dormire poco, studiare di notte e allenarsi a ritmi serrati stava diventando insostenibile, ma c’era da dire che la mia tecnica come strega cresceva sempre più e diventava sempre migliore, permettendomi di assicurarmi ottimi voti in molte materie.

E questo era un bene, perché se la gente sapeva che ero abile con bacchetta e magia forse mi avrebbe lasciata stare.

O si sarebbe presa una bella fattura orcovolante come quelle che faceva mia madre, se non migliore.

Mi sentivo più sicura di me a girare con una bacchetta che sapevo di saper usare magistralmente.

Era una bella sensazione.

Fatto sta che poco tempo dopo, una mattina di fine settembre, mentre bevevo il mio thè, un piccolo frammento di pergamena ripiegato mi planò davanti fino a posarsi sul piatto.

-Potter, mi sa che ti è caduto qualcosa sul piatto- disse Nott.

Esaminai in silenzio la pergamena e quando la aprii capii che era l’indizio.

-È più di un qualcosa, Nott. È quel qualcosa.- dissi eloquentemente.

Lessi sottovoce l’indizio sotto gli sguardi bramosi di Zabini e Nott e sotto il finto disinteresse di Malfoy e tentai di capirci qualcosa di primo acchito, anche se non ci riuscii.

LUX IN TENEBRIS IN TE EST. EFFUGIUM CONSEQUIRI TUUS TIMORES ET TUUS SECRETA ADIRE DEBEI.
Sei attesa tra tre settimane al limitare della foresta proibita dove riceverai altri indizi.
Ah, mi raccomando, 12-13-12 / 17-3-1-14-14-1-16-5 / 4-1/ 18-5 / 17-18-5-17-17-1 / 3-13-11-2-1-18-18-9 / 14-5-16-20-9-12-3-5-16-5//.

La McGranitt non aveva proprio un cazzo da fare per mettersi a scrivere in latino eh?

Tu dici coscienza?

-Che dice?- chiede uno Zabini su di giri e con un sorriso soddisfatto: dopotutto ero la campionessa di Hogwarts ed ero Serpeverde, non poteva andare meglio di così per lui.

-C’è una frase in latino e una scritta crittografata attraverso dei numeri, quindi non ne ho idea.- dissi piattamente.

-Sai forse dovresti iniziare a fartela un’idea, Potter. Non è che ti piomberà dall’alto la soluzione.- disse beffardamente Malfoy. Ma non beffardamente come sempre.

-Grazie Malfoy per avermi aperto gli occhi su una cosa che sapevo già da sola. Davvero molto illuminante.- dissi annoiata –Dato che il qui presente signor Malfoy mi ha fatto notare che devo scoprire come risolvere questo indovinello, io vi lascerei, in favore dell’onore di Hogwarts che, al momento, risiede sopra le mie spalle. Adios.- e mi voltai per andarmene.

Poco dopo sentii Lucas urlare –Avete visto? La Potter, una Serpeverde, ha quasi risolto l’indovinello per la prima prova. Tremate francesine e spagnole, che qui vi fa un culo cosi!- e sorrisi.

-Signor Zabini!- disse la McGranitt esterrefatta mentre passava davanti al suo tavolo –Ma che parole sta usando?-

-Mi scusi preside, ma quando ci vuole, ci vuole!- disse beffardo.

L’anziana preside sospirò e uscii dalla sala, non prima di avermi rivolto un dolce e materno sorriso.

Arrivai dopo poco in biblioteca e iniziai a ricercare un dizionario di latino o simil tale che mi permettesse di tradurre quell’arcano latino e dopo poco riuscii a riportare sulla pergamena una traduzione abbastanza soddisfacente, o almeno abbastanza comprensibile per capire la prova.

-La luce nelle tenebre è in te. Per trovare la via d’uscita devi affrontare i tuoi timori e le tue paure.
Sei attesa tra tre settimane al limitare della foresta proibita dove riceverai altri indizi.-

Era quasi un sollievo leggere la prima parte dell’indizio, anche perché mi dava quasi l’illusione che fossi un passo avanti alle altre due e che potessi vincere quella stramaledetta prima prova.

Però rimaneva ancora quella frase crittografata e, anche avendoci pensato e ripensato, non riuscivo a trovare una soluzione: mi sembrava assurdo e poco coerente quello che riuscivo a dedurre e quindi decisi che forse era l’ora che andassi da uno dei migliori esperti della scuola, secondo solo a Rose Weasley, la mia secchiona cugina.

Di chi stavo parlando? Ma ovviamente di Scorpius Hyperion Malfoy.

Devo confessare che l’idea di andare da lui per chiedere un po’ di aiuto non mi andava tanto a genio, ma sempre meglio di entrare a Corvonero per cercare Rose e chiederle di aiutarmi vestita di verde e argento.

Quindi raccolsi le mie cose e feci per uscire dalla biblioteca quando sbattei addosso a due ragazzi grifondoro: erano James e il suo amico Andrew Finnegan.

Bingo, Lily. Hai davvero fatto bingo oggi.

-Oh James guarda chi si vede! È la piccola Potter.- disse beffardamente –Non lo sai che non si va addosso alle persone, pasticcio? A Serpeverde non t’insegnano a guardare dove vai e a chiedere perdono? Perché è questo che dovrebbero fare da voi, chiedere sempre perdono per ciò che siete.-

-James, Finnegan.- dissi piattamente -Onestamente lo so che non è bene scontrarsi, ma sai, siete voi a essermi venuti addosso mentre facevate i coglioni, quindi non vedo perché dovrei chiedere perdono. E credimi, non penso nemmeno di volerlo, il tuo perdono. In effetti non mi interessa il perdono di nessuno.-

Mi spinse contro il muro con forza ed io tirai fuori la bacchetta.

-Non osare, stupida ragazzina, non osare incolpare gli altri per ciò che causi tu con la tua presenza. E ora, chiedi perdono- mi sbattè contro il muro –chiedi perdono- un’altra spinta e James non faceva nulla per fermarlo -chiedi perdono!- urlò.

-Te lo sogni, borioso e stupido essere, col cazzo che implorerò il tuo stupido perdono.- mi liberai con un calcio e iniziammo a duellare
-Impedimenta!- urlai

-Sei solo una ragazzina, reducto!- James era attonito, non si muoveva, e questo era stato davvero troppo anche per me.

Mi spostai velocemente e urlai –Stupeficium!- e quello cadde a terra –Expelliarmus- gli volo via la bacchetta e io dissi…

–Vedi, caro Andrew, cosa ci insegnano a Serpeverde? Noi sappiamo farli i duelli, mica come voi che siete pieni della vostra boria Grinfondoro e pensate che qualche anno in più possa avervi resi migliori degli studenti più giovani. Non è così, perché sei sempre stato un perdente e il fatto che tu stia per dare i M.A.G.O non cambia questa cosa.- dissi sprezzante.

Poi mi voltai verso James, che si riscosse, e dissi –E tu mi disgusti.-.

Me ne andai dopo aver raccolto le mie cose, con l’adrenalina a mille, e tutti gli studenti che erano li si spostarono, aprendomi un enorme varco tra li loro.

Vi passai in mezzo, senza paura, senza vergogna, con soltanto una grande fierezza dentro. Avevo sconfitto un mostro fatto capire al mondo che non avrei mollato.

E lui, loro, lo avevano visto. Mi avevano vista e avevano capito che non conta chi tu sia, se fai incazzare Lily Luna Potter quella ti gonfia di santa ragione.

-Potter.- mi sentii dire da una voce maschile alle mie spalle –Quando dico che farai il culo a tutti non scherzo eh.-

-Zabini.- non mi voltai verso di lui –Lo so che non scherzi, se urli qualcosa in sala grande sfottendo altre scuole è perché ne sei più che sicuro.- a quel punto, mulinando i capelli, mi girai –Hai visto Malfoy?- gli chiesi

Mi guardò interrogativo: in effetti non ero proprio il tipo che cercasse Malfoy o che chiedesse dove fosse.

-Ho bisogno di una mano per risolvere la fine dell’indovinello: è cifrato e non sono un genio dell’aritmanzia.-

-Ahh okay, capisco adesso- disse facendo un piccolo ghigno –Comunque stava chiamando il prefetto dei Babbei-d’oro per il cretino che si è trovato alla portata della tua bacchetta.-

-Beh ti ringrazio per l’informazione.- mi voltai e lo salutai con un cenno della mano, silenziosamente, a cui quello rispose con una grossa risata e un –Non cambierai proprio mai, eh Potter?-

-Mai, Zabini. Mai. –

SPAZIO DI QUELLA PAZZA TRAQUILLA E MITE RAGAZZA DELL’AUTRICE.

Hooola lettori e lettrici,

so di aver promesso di aggiornare prima, ma tra ritorni a casa, allenamenti ripresi, compiti e commissioni mi è volato il tempo fra le mani ahah ‘-.-

comunque allora, questo capitolo è stato fatto nuovo di sana pianta, perciò per coloro che leggevano la mia vecchia storia e chiedessero che capitolo è, ebbene…non è nessun capitolo ahahahahahaha

however, finalmente lily prende le persone a sprangate sui denti lololol e questa cosa è stata bella da descrivere credetemi ahahaha

e ora, rullo di tamburi…..

LO SPAZIO RINGRAZIAMENTI!

Per iniziare ringrazio Booow95 e DemiGod_27 che hanno messo la mia storia tra le preferite; yuukilalla che l’ha inserita in quelle da ricordare e LudovicaCipolla, prettyvitto, RebeccaGinevraPotter e ValeSerpe29 che l’hanno seguita: siete davvero dei tesori ragazze mie!

Poi ringrazio i miei immensi tesori Booow95, LudovicaCipolla e PoisonedHeart che hanno recensito, che mi hanno supportata e mi danno ottimi consigli: grazie grazie grazie a tutte per il sostegno!

Quindi ora che ho finito, tolgo il disturbo e vi lascio al capitolo, chiunque voglia lasciare un commento e dare altri spunti alla storia beh scriva qua sotto :3

Tanti tanti baci,

vostra cami <3
  
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