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Autore: Astrea9993    11/09/2014    2 recensioni
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 2
 
In cui Melanie dopo essere stata redarguita da un vecchio cappello e da un ritratto  giunge alla conclusione che i maghi siano piuttosto strani
 
"Ancora cinque minuti mamma..." mormorai con la voce ancora impastata dal sonno.
 
In risposta alle mie suppliche ottenni solo una risatina divertita, fu a quel punto che nella mia mente i singoli pezzi tornarono al loro posto ed io ricordai:
Il giorno prima ero stata risucchiata all'interno della mia stessa fanfiction, avevo atterrato James Sirius Potter dopo di che, non ancora contenta, aveva pensato bene di inimicarmi l'arrogante figlio del Salvatore del mondo magico...
Poi ero stata smistata ed ora mi trovavo nel mio dormitorio e cercavo dentro di me la forza necessaria per alzarmi da questo dannato letto.
 
Il giorno prima era stato pieno di avvenimenti ed ero ancora stordita da quella marea di emozioni contrastanti.
Non avevo mai pensato che lo smistamento potesse essere così emozionante e spaventoso allo stesso tempo, insomma l'idea che un vecchio cappello potesse leggere i miei pensieri e cogliere la mia più profano essenza era piuttosto spaventosa ma il pensiero che, per lo meno nel mio caso, l'intero corpo studentesco non avrebbe assistito a quella cerimonia estremamente personale mi aveva tirata su di morale.
Il mio smistamento era infatti avvenuto all'interno dell'ufficio dalla preside e, oltre alla McGranitt, vi avevano assistito Scorpius ed Albus e poi, ovviamente, vi erano i ritratti degli ex presidi di Hogwarts che mi avevano da subito osservata molto incuriositi.
 
"come immagino ti avrà anticipato tuo cugino ad Hogwarts gli studenti vengono smistati ed assegnati ad una delle quattro casa che sono rispettivamente Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. La cerimonia dello smistamento è molto importante perché per tutto il tempo che resterai ad Hogwarts la tua casa sarà un po' come la tua famiglia. Frequenterai le lezioni con i tuoi compagni di casa, dormirai nei dormitori della tua casa e passerai il tuo tempo libero nella sala ritrovo della tua casa. Per il tempo che resterai ad Hogwarts, i trionfi che otterrai faranno vincere punti alla tua casa, mentre ogni tua violazione delle regole glie ne farà perdere. Alla fine dell'anno, la casa che avrà totalizzato più punti verrà premiata con una coppa, il che costituisce un grande onore." spiegò la professoressa McGranitt, una cosa era certa: quella donna sapeva davvero come riuscire a mettere sotto pressione le persone...
Cosa sarebbe successo se fossi stata assegnata alla casa sbagliata? Se fossi stata davvero Melanie Artemis Starlight sarebbe stato tutto più semplice, se fossi stata lei non appena la professoressa McGranitt avesse avvicinato il Cappello Parlante al mio capo questo avrebbe esclamato Serpeverde senza pensarci troppo su, purtroppo però io ero solo Melania Rossellini e quindi non avevo idea di quale sarebbe stato il verdetto del cappello parlante.
"ha qualche domanda signorina Starlight?" domando la preside sorridendo, sembrava avesse colto la mia preoccupazione
"è tutto chiaro, procediamo" dissi io mentre mi ricomponevo, non ero più Melania Rossellini, ora ero Melanie Artemis Starlight, ero la nipote di Draco Malfoy e non mi sarei comportata come una ragazzina spaventata.
"D'accordo allora" disse la preside mentre mi posava delicatamente il Cappello Parlante sul capo.
 
"oh non capita poi molto spesso di dover smistare una diciassettenne!" esordì immediatamente il cappello "ma dimmi Melanie, cosa ti ha portato qui ad Hogwarts?"
Quella era una bella domanda. Sapevo che Melanie aveva deciso di abbandonare l'America di sua spontanea volontà ma non sapevo cosa l'avesse spinta a maturare quella decisione, quando avevo iniziato a scrivere la mia fanfiction non lo avevo ancora deciso, sapevo solo di non poter tornare negli Stati Uniti.
"non è di questo che sto parlando" intervenne il Cappello Parlante "parlo del fatto che tu, Melania, non dovresti essere qui. Questo non è il tuo posto. Ad ogni modo se proprio sei così convinta di voler restare ad Hogwarts..."
Sapevo di non essere Melanie Starlight ma non avevo idea di come fossi finita ad Hogwarts e non sapevo come fare a tornare a casa.
"Tu sei Melanie, mi pare più che evidente che Melanie e Melania siano la stessa persona, ad ogni modo dato che vuoi restare ad Hogwarts procediamo col tuo smistamento" concluse il cappello in modo piuttosto autoritario
"vediamo... Hai un cervello niente male ma forse ti manca quello spirito di ricerca... E no, il lavoro duro non ti piace: sei troppo impaziente, vuoi tutto e subito. Oh, aspetta, vedo molto, molto coraggio e orgoglio anche se forse, se fossi davvero così coraggiosa avresti già lasciato Hogwarts... D'altro canto però, se fossi una vigliacca, non avresti rischiato di inimicarti James Sirius Potter il tuo primo giorno di scuola... E poi ci sono l'astuzia e l'ambizione... Ma forse a Grifondoro riusciresti a crescere e a far emergere quel coraggio che ti ostini a nascondere dentro di te..."
"NO!!!" esclamai istintivamente a voce fin troppo alta, avevo capito la metà di ciò che il Cappello Parlante aveva detto ma sapevo una cosa con certezza: non volevo finire a Grifondoro. Dover dividere la sala comune con James Sirius Potter era qualcosa che non potevo sopportare, se fossi stata assegnata a Grifondoro alla fine dell'anno solo uno dei due ne sarebbe uscito vivo...
"ed ecco di nuovo emergere la codardia..." mi canzonò il cappello parlante
"io non sono una codarda!" protestai, questa volta sussurrando "ho solo un forte istinto di preservazione! Non voglio finire ad Azkaban per colpa di uno come Potter!" conclusi senza riuscire a fare a meno di alzare la voce
"come vuoi Starlight, come vuoi, anche se, secondo me, ti saresti trovata molto bene tra i Grifondoro..."
"non azzardarti a mandarmi a Grifondoro"
"come vuoi Starlight, come vuoi" disse il cappello parlante prima di esclamare a voce più alta una sola parola:
"Serpeverde"
 
Quando mi levai il cappello dal capo la professoressa McGranitt sembrava piuttosto sconvolta mentre Albus tratteneva a stento le risate, Scorpius, invece, era più abile a dissimulare ma ero certa che anche lui non vedesse l'ora di scoppiare in una sonora risata. Qualcosa mi diceva che i presenti fossero stati resi partecipi delle mie paranoie legate a James Potter ed Azkaban...
Quel dannato cappello me l'avrebbe fatta pagare.
"bene" disse la preside sforzandosi di ricomporsi "credo che ora il signor Potter, voglio dire  Albus Severus Potter... In quanto Prefetto potrà condurla nella sua sala comune ed indicarle il suo dormitorio e poi sono certa che suo cugino, in caso di necessità, saprà rispondere ad ogni sua domanda" concluse la preside mentre ci congedava.
Avevamo appena chiuso la porta dell'ufficio della preside alle nostre spalle quando Albus e Scorpius scoppiarono a ridere
"tu sei davvero fuori di testa, Starlight" disse Albus divertito
 
Subito dopo Albus e Scorpius mi avevano fatto fare un primo giro di perlustrazione del castello e poi mi avevano condotta nella sala comune di Serpeverde.
 
Credevo di sapere cosa mi attendesse dietro a quella porzione di muro, insomma avevo letto i libri della Rowling e letto le descrizioni della sala comune di Serpeverde ma poi, quando avevo varcato la soglia avevo compreso che tutte le parole del mondo non sarebbero bastate a descrivere lo spettacolo che mi si presentava dinanzi agli occhi:
Innanzitutto quella stanza era molto più grande di quanto pensassi e, se inizialmente avevo temuto che il clima nei sotterranei potesse essere fin troppo rigido mi sbagliavo di grosso, la stanza infatti era riscaldata da ben cinque caminetti all'interno dei quali il fuoco ardeva vivacemente. La stanza era poi arredata con poltrone di pelle nera dall'aria elegante e nel contempo comoda.
Alle pareti erano appesi diversi ritratti che nei giorni a venire avrei avuto modo di osservare più da vicino e magari, già che c'ero, avrei potuto fare conversazione con i loro occupanti.
Le ampie vetrate della sala comune davano poi sul lago nero e contribuivano a proiettare nella stanza una strana luce verde che appariva ai miei occhi misteriosa e conturbante.
L'ala Est della stanza era infine occupata dalla biblioteca di Merlino e da diversi libri alchemici.
Non avevo avuto bisogno di sprecare parole, semplicemente guardandomi negli occhi Albus e Scorpius avevano compreso che quel luogo mi aveva già conquistata.
Ora ne ero certa: Serpeverde era stata per me la scelta migliore, certo tutti quegli ornamenti a forma di serpente erano un po' inquietanti.
Una volta, quando ero bambina, avevo sognato di avere dei serpenti nel letto e da quel giorno quegli animali mi avevano fatto una certa impressione ma, al momento, la repulsione che provavo per i serpenti mi appariva trascurabile.
 
"quella scala conduce ai dormitori" mi spiegò Scorpiuna mentre mi indicava una scala a chiocciola in mogano su cui erano intagliati dei serpenti, mio cugino mi aveva permesso di osservare la sala comune in tutta tranquillità e solo ora, quando sembravo aver placato la mia curiosità mi aveva indicato il dormitorio intuendo che dovessi essere stanca.
"grazie" risposi sorridendo mentre mi avviavo verso la scala fu solo allora che accanto alla scalinata scorsi un quadro raffigurante il professor Pinto, quella doveva essere una novità introdotta dopo la fine della seconda guerra magica, pensai tra me e me mentre mi preparavo a raggiungere il mio dormitorio. Fu allora che per la prima volta il ritratto del professor Piton mi rivolse la parola
"tu non dovresti essere qui" fu ciò che mi disse prima che io, senza dire una parola, continuassi a salire la scalinata.
Era già la seconda volta in pochissimo tempo che mi veniva detto che non avrei dovuto essere ad Hogwarts eppure qui io mi sentivo a casa mia. Era con questo pensiero nella mente che mi preparavo a conoscere le mie compagne di stanza.
 
Amelia Zabini e Cordelia Nott, questi erano i nomi delle due ragazze con cui, nei giorni a venire, avrei dovuto condividere il dormitorio.
Ripensandoci col senno di poi il cappello parlante doveva avere ragione ed io dovevo essere più coraggiosa di quanto pensassi per non essermela data a gambe dopo aver scorto le mie due coinquiline infatti, non appena avevo varcato la soglia, le due ragazze si erano voltate di scatto verso di me e avevano compiuto quel movimento con una tale foga che non mi sarei sorpresa se fossero riuscite a voltare la testa di 360 gradi in puro stile esorcista inoltre le loro espressioni erano tutt'altro che amichevoli anzi, non mi sarei sorpresa se avessero avuto il potere di uccidere con lo sguardo come il basilisco.
Probabilmente se fossi stata sufficientemente intelligente me ne sarei andata ma ero troppo orgogliosa per poter solo pensare di farlo quindi sfoderai il mio migliore sorriso di circostanza e mi presentai.
 
Nonostante la prima impressione non fosse stata delle migliori dopo le presentazioni iniziali la situazione sembrava essere migliorata, infatti, dopo aver udito il mio nome ed avermi squadrata dall'alto in basso le due ragazze sembravano essere giunte alla conclusione che fossi degna di respirare la loro stessa aria. Certo, qualcosa nei modi di fare di Amelia mi suggeriva che io non le andassi molto a genio ma, per il momento, potevo passare sopra alla cosa: eravamo compagne di stanza e questo non implicava che dovessimo essere necessariamente amiche, anzi, a dirla tutta, ciò che al momento mi premeva era unicamente avere un posto dove dormire.
Amelia e Cordelia mi avevano poi spiegato che, negli ultimi anni, probabilmente a causa della guerra e della pessima fama che questa casa aveva acquistato, vi erano pochi studenti a Serpeverde pertanto, nonostante vi fossero cinque letti, avremmo diviso la stanza solo in tre.
Lieta di avere più spazio a disposizione per me stessa mi ero preparata a svuotare il mio baule che era già stato portato nella stanza e posto accanto ad un letto a baldacchino a sua volta collocato a fianco ad un enorme vetrata che si affacciava sul lago.
Con curiosità mi ero avvicinata al mio baule, fino ad allora non ci avevo pensato ma ora ero curiosa di riscoprire gli effetti personali di Melanie Starlight e di capire che tipo di ragazza lei fosse.
Nella mia mente avevo dato per scontato che una Purosangue fosse necessariamente una "vera lady" una ragazza posata, elegante e dal portamento impeccabile ma poi, dopo aver scorto le mie compagne di stanza, avevo compreso di sbagliarmi il che, a dirla tutta, era piuttosto strano dato che in linea di principio mi trovavo all'interno della mia stessa storia ma ormai, dopo essere stata rimproverata da un quadro, avevo imparato a non dare nulla per scontato e la mia decisione di non dare nulla per assodato era stata rafforzata dopo aver conosciuto Amelia Zabini e Cordelia Nott.
Nella mia mente avevo sempre pensato che due purosangue, per di più Serpeverde, dovessero essere altere e in un certo senso distaccate e, le due ragazze che mi stavano dinanzi erano di certo altere ed orgogliose inoltre sembravano avere un innata eleganza, qualcosa di insito in loro sapeva di nobiltà ma il loro aspetto sapeva anche di ribellione e di una nobiltà ormai decaduta che non voleva dimenticare i fasti del passato e che faticava a trovare il suo posto in un mondo in continua evoluzione.
 
Entrambe le mie coinquiline erano di certo molto belle e nello scrutare Amelia Zabini non potevo fare a meno di pensare alla sinuosità di una pantera inoltre, come questo animale, la giovane rampolla della famiglia Zabini doveva essere molto pericolosa.
Amelia Zabini appariva una creatura passionale e volubile che non avrei faticato a definire una mangiatrice di uomini.
Cordelia Nott invece, era dotata di un fascino molto più eccentrico, la ragazza infatti aveva un look di influenza Babbana.
I lunghi capelli lisci che le arrivavano alle spalle erano tinti di uno sgargiante rosa fucsia, aveva un pircing sul labbro e, abbinati alla divisa scolastica portava un paio di anfibi neri.
Non conoscevo bene quelle ragazze ma sentivo che le loro vite erano in un certo senso simili sia a quella di Melania che a quella di Melanie.
Come loro anche io avevo vissuto nell'agio eppure, ciò che mi era sempre mancato era stato l'affetto dei miei genitori che, assorbiti dal lavoro, apparivano sempre distanti e distratti quindi sapevo bene che dietro al look appariscente di Amelia e all'eccentricità di Cordelia vi era il desiderio di ottenere, finalmente, l'attenzione dei genitori.
Anche io un tempo ero come loro e, probabilmente, anche Melanie aveva ricercato l'attenzione dei propri genitori in maniera analoga ma ora si era stancata di rincorrere quei genitori assenti, era per questo che probabilmente aveva lasciato gli Stati Uniti ed era per questo che all'interno del suo baule, che a giudicare dalla capienza doveva essere stato ampliato con un incantesimo estensivo irriconoscibile, oltre ad un numero incredibile di scarpe erano contenuti degli abiti molto eleganti e raffinati, di certo costosi ma allo stesso tempo semplici. Melanie Artemis Starlight aveva rinunciato a conquistare l'affetto e l'attenzione dei genitori.
Oltre ai molti vestiti ed ai libri di testo avevo poi trovato diversi romanzi, molti dei quali Babbani, ciò probabilmente era dovuto al fatto che pur essendo anche Melanie una purosangue lei era cresciuta in America dove vi erano da sempre stati rapporti migliori tra i maghi ed i Babbani.
 
Quella sera avevo riordinato le mie cose in tutta calma, io e le mie coinquiline non avevamo parlato molto ma, nonostante avessi la sensazione di non essere molto simpatica ad Amelia, il silenzio che era calato tra noi era un silenzio piuttosto rilassato e privo di ogni forma di tensione.
Quella sera mi era addormenta scivolando in un sonno senza sogni senza neppure aver cenato ed era stato così che il giorno dopo, affamata e piuttosto intontita mi ero svegliata invocando il nome di mia madre...
 
Dopo aver sbattuto le palpebre un paio di volte e aver scrutato il mio orologio mi resi conto che era presto, fin troppo presto per i miei gusti e, come se tutto questo non fosse sufficiente le mie compagne di stanza sembravano aver preso in ostaggio il bagno. Meraviglioso.
Iniziai ad infilarmi svogliatamente la divisa domandandomi nel frattempo perché mi fossi svegliata un ora e mezza prima dell'inizio delle lezioni quando avrei impiegato dieci minuti a vestirmi ed altri dieci minuti a bere il mio caffè.
Con mia somma gioia mi resi conto che attaccato alla parete della camera da letto vi era un ampio specchio. Da quando ero arrivata ad Hogwarts non avevo ancora avuto modo di guardarmi allo specchio e quella era la prima volta che mi apprestavo a farlo.
Non sapevo che aspetto avessi, io mi sentivo la stessa ma ero davvero ancora la stessa?
Fu con timore che mi preparai a vedere il mio riflesso.
Per un momento rimasi stranita dal mio aspetto.
Ero senza alcun dubbio ancora io, la ragazza che dallo specchio mi rivolgeva un'occhiata indagatrice era ancora Melania Rossellini ma, allo stesso tempo, ero diversa. Ero come una versione fotoshoppata di me stessa e tutti i lievi difetti che un tempo scorgevo nel mio aspetto erano spariti.
I miei capelli ricci e lunghi erano ora più luminosi e i boccoli cadevano sulle mie spalle più morbidi, inoltre, se normalmente i miei capelli erano già di per se di un biondo intenso ora erano quasi dorati. La mia pelle era priva di qualsiasi imperfezione, sembravo essere uscita da una qualche pubblicità Babbana sulle creme per il viso!
Infine, dettaglio di certo non trascurabile, ora dovevo avere almeno una taglia in più di reggiseno. Ma forse questi cambiamenti non avrebbero dovuto sorprendermi poi molto dato che ero in una realtà in un certo senso da me creata. Eppure, nonostante in questa  realtà fossi diversa, ero ancora io e questo mio nuovo aspetto sembrava rispondere maggiormente all'immagine che di me avevo nella mia mente, in un certo senso mi sentivo più libera e me stessa.
 
 

*****
 


Dopo aver constato che non ci fosse nessuno nei paraggi feci un respiro profondo e mi preparai a varcare la soglia della Sala Grande.
In qualche modo che ancora non riuscivo a spiegarmi neppure io ero riuscita ad infilarmi in bagno così ero riuscita a finire di prepararmi e a scendere lasciando Amelia e Cordelia a finire di vestirsi, quindi ora ero da sola.
Ero da sola.
Ero da sola, ero la nuova studentessa e per di più ero una Serpeverde il che, agli occhi di molti, mi avrebbe fatto perdere parecchi punti. Dovevo essere decisa e procedere ignorando gli sguardi degli altri.
Dopo aver scrutato la porta per un altra manciata di secondi stavo giusto giusto per aprirla quando fui improvvisamente afferrata per le braccia da entrambi lati e letteralmente trascinata all'interno della stanza...
"mi ha sorpreso non vederti ieri a cena ma Albus ha detto che sembravi piuttosto stanca quindi ho immaginato fossi a letto... A proposito, non mi sono ancora presentata! Io sono Dominique Weasley e lei è mia cugina Roxanne" disse allegramente la bionda come se fosse naturale prendere in ostaggio una sconosciuta e trascinarla via di peso.
"È un piacere conoscerti! Dominique ci ha parlato molto di te" aggiunse Roxanne lasciandomi piuttosto perplessa: come era possibile che Dominique avesse parlato molto di me se mi aveva vista solo il giorno prima per non più di venti minuti?!
"em... Grazie" mormorai a disagio, a quanto pareva oltre ad essere la casa dei coraggiosi Grifondoro era anche la casa degli invadenti "io ora dovrei andare al mio tavolo..." aggiunsi mentre mi voltavo e scrutavo il tavolo di Serpeverde come fosse la mia ultima ancora di salvezza
"neanche per sogno!" disse Dominique autoritaria "probabilmente Scorpius si sarà scordato di dirtelo ma dalla fine della guerra ad ogni studente per mangiare è permesso sedersi dove vuole, quindi tu ora verrai con noi e non accetto un no come risposta"
"e poi ti dobbiamo presentare agli altri" soggiunse Roxanne
Per un momento mi fermai a meditare sul fatto che la McGranitt dovesse aver introdotto questa novità per permettere agli studenti di diverse case di socializzare maggiormente tra loro, poi mi tornarono a mente le parole di Roxanne...
 
"ti dobbiamo presentare agli altri"
 
Non avevano davvero intenzione di presentarmi a tutti i membri della famiglia Weasley-Potter, vero?!
Questo era troppo: non ero mai stata una persona socievole inoltre, come se per me non fosse già di per se difficile farlo dovevo chiacchierare allegramente con i cugini di un ragazzo che avevo atterrato e apertamente denigrato, quindi le cose erano due:
 
1) O i Weasley-Potter erano totalmente pazzi
2) O avevano in mente un piano segreto per farmela pagare ed io non avevo alcuna intenzione di fidarmi dei parenti di Fred e George Weasley per non parlare poi dell'influenza dei geni di James Potter senior.
Come minimo mi avrebbero appesa a testa in giù alla  Torre di Astronomia!
 
Mi guardai attorno disperata alla ricerca di una buona scusa per non accettare l'invito di Dominique e per un attimi mi sentii sollevata nello scorgere Amelia, per un attimo la mia compagna di stanza mi scrutò negli occhi ed io pensai che fosse intenzionata a rispondere alla mia muta richiesta d'aiuto, invece lei si limitò a sorridermi e a voltarmi le spalle.
Era ufficiale:
Amelia Zabini mi odiava ed io ero morta.
 
 
Quando ero giunta al tavolo di Grifondoro avevo compreso due cose.
 
Per prima cosa avevo appreso che i Weasley-Potter erano dannatamente numerosi.
Effettivamente questa constatazione era pressoché un' ovvietà, aveva sempre saputo che quella famiglia era molto numerosa ma saperlo e vederlo con i propri occhi erano due cose completamente diverse.
 
La seconda cosa che avevo compreso era stata che quando Roxanne aveva pronunciato quelle fatidiche parole che avevano segnato la mia condanna a morte non intendeva dire che voleva presentarmi soltanto il resto della sua famiglia, o no, lei e quella sadica della cugina volevano presentarmi anche i Lovegood ed i Paciock...
 
Pertanto ora ero seduta al tavolo di Grifondoro circondata da almeno tredici sconosciuti che mi guardavano piuttosto incuriositi.
Ovviamente Albus e Scorpius, gli unici che avrebbero potuto salvarmi da quella situazione, mancavano all'appello e, l'unico lato positivo che scorgevo in tutto questo era la momentanea assenza di James Potter.
"ragazzi, questa è Melanie Starlight" mi presentò Dominique mentre mi intimava di sedermi tra lei e Roxanne ed io mi trovavo ad ubbidire di buon grado.
"sicura che sia lei?" si intromise un ragazzino dai capelli rossi che doveva essere di un paio d'anni più piccolo di me "da come ne hai parlato credevo che questa Starlight fosse una sottospecie di Benshee lei invece sembra piuttosto normale" concluse indicandomi
"ti sbagli!" intervenne un ragazzo che, a giudicare dalla carnagione ambrata e dai capelli scuri, doveva essere Fred Weasley "anche Dominique sembra piuttosto normale ed è anche molto carina ma quando la fai arrabbiare diviene piuttosto pericolosa..."
"per non parlare dello strano modo in cui dilata le narici e arriccia le labbra" rincarò la dose un ragazzo che fino ad ora sembrava essere stato intento a leggere il proprio libro di Erbologia e che ora si univa, seppur distrattamente, alla conversazione
"taci, Louis" protestò Dominique
"nulla è bello tranne il vero: il vero soltanto è amabile" replicò il ragazzo in una citazione di Nicolas Boileau prima di richiudere il libro e togliersi gli occhiali che evidentemente utilizzava solo per la lettura.
"e poi" si intromise nuovamente il ragazzo dai capelli rossi "non capisco come possa aver placcato James, insomma è così magra!"
Bene, se prima tutti gli occhi erano puntati su di me ora stavano parlando di me come se io non ci fossi e questo iniziava ad essere piuttosto irritante...
"piantetela!" sbottai infatti adirata "in primo luogo è maleducazione indicare una persona e in secondo luogo è altrettanto maleducato ignorare gli altri e parlare di loro come se non fossero presenti! Per lo meno dovreste presentarvi dato che non so neanche chi voi siate!"  conclusi rendendomi conto solo in seguito di essermi alzata in piedi e di aver sbattuto le mani sul tavolo
"ora capisco!" esclamò per tutta risposta il rosso che indubbiamente non ne capiva nulla in fatto di donne...
"ignora quell'idiota di mio fratello" intervenne una ragazza dai capelli ricci e rossi "io sono Rose Weasley"
"piacere, Rose" risposi io decisa a comportarmi come una persona civile
"io sono Lily Potter" si presentò una ragazzina dai capelli rossi e l'aria piuttosto distratta
A quanto pareva le donne della famiglia sapevano comportasi, gli uomini... Be' quelli erano un problema...
"io sono Lysander e lui è Lorcan: lieti di conoscerti. Ora che abbiamo finito con i convenevoli passiamo a cose serie: da che altezza sei caduta quando hai atterrato James?" si intromise uno dei due gemelli biondi mentre, assieme al fratello, tirava fuori inchiostro e piuma ed iniziava a fare strani calcoli su di un tovagliolo.
Questo era il motivo per cui non riuscivo a comprendere i Corvonero.
Va bene, la conoscenza è una gran bella cosa ma il sapere fino a se steso dal mio punto di vista era inutile pertanto non riuscivo a comprendere che importanza avesse fare strani calcoli per comprendere con quanta forza dovessi aver colpito James Potter quando ormai quella questione era risolta.
Noi Serpeverde eravamo molto più pratici!
"ricordatevi di tenere conto della forza di gravità e dell'attrito dell'aria!" si intromise Rose, ovviamente anche lei era una Corvonero.
Ora anche Louis ed un'altra ragazza dai capelli castani e l'aria piuttosto saccente si erano uniti nel tentativo di risolvere quell'enigma Fisico e, con loro, ora tutti i membri del Clan Potter-Weasley-Lovegood-Paciock appartenenti alla casa di Corvonero stavano cercando di redimere quel dannato mistero.
"Piantatela!" si intromise Dominique "quello che importa è che ora Melanie ci potrà aiutare a far ragionare James"
"cos'è che dovrei fare?!" domandai io frastornata mentre sputacchiavo del succo di zucca
"sta diventando insopportabile" spiegò Lily
"a me non pare che la situazione sia poi così grave" disse invece Fred che fu subito brutalmente zittito dai presenti, persino da alcuni Corvonero che smisero di eseguire calcoli solo per intimargli di chiudere la bocca
"una volta sono entrata nel dormitorio maschile e l'ho trovato a guardarsi allo specchio facendosi degli apprezzamenti da solo" rincarò la dose Roxanne
"ha bisogno di farsi un bagno di umiltà" spiegò Dominique mentre gli altri annuivano, immaginai che anche le due ragazze, che andando per esclusione supposi essere Molly Weasley ed Alice Paciock, da brave Tassorosso quali erano non potessero sopportare l'atteggiamento superficiale di James Potter ma ad ogni modo non riuscivo a capire cosa questo centrasse con me...
"va bene, avete perfettamente ragione ma non capisco cosa tutto questo centri con me, francamente non ho alcuna intenzione di avere a che fare con James Potter" sentenziai io
"oh ma James ora è interessato a te e ti perseguiterà fino a quando non otterrà ciò che vuole, lui non accetta un no come risposta" spiegò Roxanne in tono per i miei gusti fin troppo allegro
"da quel che ho potuto intuire Potter trova sufficientemente gratificante avere a che fare con ragazze che cedono facilmente alle sue lusinghe" replicai io
"perché prima nessuno lo aveva respinto così apertamente e platealmente" disse Dominique
"James è il figlio del Salvatore del mondo magico, è bello ed è il Caposcuola di Grifondoro e questo a molte ragazze basta" soggiunse Rose, lei e gli altri Corvonero sembravano aver rinunciato al loro progetto di Fisica dopo che mi ero rifiutata di dire loro quanto pesassi
"e non dimenticare che è anche il capitano della squadra di Quidditch, James lo dice all'infinito. Fino alla nausea" mormorò quello che avevo compreso essere Frank Paciock, sembrava piuttosto traumatizzato ma io nella mia mente riuscivo a pensare solo ad una cosa: James Sirius Potter era un Caposcuola quindi se avesse scoperto che ero una Serpeverde dopo ciò che gli avevo detto come minimo avrebbe tolto cento punti alla mia casa!
"ti prego dimmi che mi aiuterai ad insegnare a mio fratello cos'è l'umiltà" mi supplicò Lily afferrandomi per le mani "se vuoi puoi anche uscire con lui ma ti prego: fallo penare almeno un po', Io e Albus con lui ci dobbiamo vivere!" concluse la più giovane di casa Potter che aveva abbandonato la sua aria sognante vinta dalla disperazione, disperazione che al momento mi sentivo di condividere con lei...
"dimmi: tuo fratello è davvero un caposcuola?" domandai stringendo a mia volta le mani di Lily
"em... Si" rispose Lily confusa
Fu a quel punto che io esclamai un ben poco purosangue "merda" mentre in tutta fretta mi affrettavo a levarmi la cravatta coi colori di Serpeverde dal collo: se James non avesse compreso a che casa appartenevo non mi avrebbe potuto togliere punti...
"Melanie cosa stai facendo?" domandò confusa Rose
"Potter è un Caposcuola e mi può togliere punti, non voglio che capisca a che casa appartengo" sbottai mentre appallottolavo la cravatta e la infilavo nella mia borsa, sapevo che i presenti a quel punto si dovevano star domandando se non fossi pazza ma non aveva alcuna importanza.
Poi arrivò lui, l'aria sembrava essere divenuta più gelida come in seguito all'apparizione di un dissennatore
"James!" aveva esclamato Dominique a mo' di saluto
"oh, Angela, ci sei anche tu! Ero certo saresti finita a Grifondoro" esclamò James mentre, per i miei gusti, si chinava fin troppo su di me
"il mio nome è Melanie non Angela" esordii infastidita
"sei bella come un Angelo e sei caduta dal cielo come un Angelo quindi suppongo che Angela ti si addica come nome"
"chiamami ancora Angela e ti schianto e cerca di non invadere il mio spazio vitale, io non ti conosco quindi vedi bene di mantenere le distanze!" aggiunsi infastidita mentre lo allontanavo con una leggera spinta "e, per la cronaca" aggiunsi mentre, stando attenta a nascondere lo stemma di Serpeverde, mi alzavo e raccoglievo la mia borsa "non sono una Grifondoro"
Avevo già quasi raggiunto l'uscita della Sala Grande quando le parole di James mi spinsero a voltarmi
"io non ti piaccio"
"mi domando come tu abbia fatto a capirlo!" esclamai divertita
"be' Angela, sappi che ti farò cambiare idea"
"se fossi in te investirei il mio tempo in modo migliore" dissi prima cercando di guadagnare la porta per la seconda volta
"ci vediamo più tardi a Pozioni, Grifondoro e Serpeverde seguono quella lezione assieme" disse James spingendomi a voltarmi nuovamente, per un attimo mi domandai come avesse fatto Potter ad indovinare a che casa appartenessi poi James, intuendo la mia momentanea confusione, indicò le mie scarpe. Fu a quel punto che ricordai: quel giorno avevo indossato delle belle decoltè verde scuro...
"vuoi farmi cambiare idea, Potter?" domandai decisa a non lasciare a James l'ultima parola
"certamente, Angela"
"e allora inizia smettendola di guardarmi le tette, se non l'avessi notato ho anche degli occhi e si, prima che tu lo dica sono anche bellissimi, sono azzurri come il cielo o qualcosa del genere quindi ora che abbiamo appurato che i miei occhi sono belli risparmiami i tuoi banali complimenti" sentenziai mentre raggiungevo la porta poi, esattamente prima di aprirla, mi voltai verso James e dissi "non guardarmi neanche il sedere"
Richiusi la porta alle mia spalle soddisfatta:
Starlight  1 Potter 0
 
 
*****
 
 

Era tutta colpa di James Potter, ancora non riuscivo a comprendere di preciso come la colpa potesse esattamente ricadere su James Potter ma di una cosa ero certa: era colpa sua.
Quella giornata di lezioni era iniziata così bene, sembrava tutto così promettente e poi ero andata a lezione di Pozioni.
Fino a quella lezione mi ero illusa che tutto potesse andare bene: avevo avuto due ore di Erbologia con i Tassorosso ed una di Incantesimi con i Corvonero, avevo quindi assistito alle lezioni in compagnia di Molly Weasley e assieme ai gemelli Lovegood.
Dovevo ammettere di sentirmi ancora un po' a disagio ad avere a che fare con quelle persone così espansive ma Molly si era rivelata molto gentile e paziente anche con me che, pur non essendo di certo una palla al piede, avevo avuto bisogno di rilegger la spiegazione un paio di volte prima di capire come gestire la Tentacula Velenosa. I gemelli Lovegood dal canto loro erano totalmente pazzi ma geniali.
La mattina era quindi trascorsa serenamente ed io mi ero resa conto di riuscire, dopo un primo momento di incertezza, ad eseguire anche gli incantesimi più complessi come se una parte del mio cervello inconsciamente li conoscesse già.
Certo, ancora non riuscivo a fidarmi pienamente dei Potter-Weasley-Lovegood-Paciock, questi infatti con me erano gentili ma non riuscivo a fare a meno di domandarmi se si comportassero con me in quella maniera solo perché, seppure in modo strano e contorto, ero loro utile o se davvero stessi loro simpatica ma, quella mattina, avevo deciso che per il momento trovare la risposta a questo quesito non era importante, avevo pranzato con mio cugino e tutto stava andando stupendamente.
Poi mi ero recata nei sotterranei per la lezione di Pozioni...
 
Quando avevo raggiunto l'aula dove si sarebbe svolta la lezione la maggior parte degli studenti era già arrivata. Quel giorno infatti, decisa a seminare Potter, avevo rifiutato l'aiuto offertomi da Dominique e Roxanne per trovare l'aula e me l'ero data a gambe. Avrei potuto chiedere a Scorpius di indicarmi l'aula di Pozioni ma non mi andava di fargli perdere tempo e poi credevo di riuscire ad arrangiarmi.
Invece mi sbagliavo.
Fortunatamente quando ero arrivata avevo scorto un posto libero accanto a Cordelia e, stavo giusto per sedermi, quando Amelia mi precedette.
"mi dispiace ma è occupato" disse sorridendo
Fu a quel punto che giunsi alla conclusione che Amelia Zabini era entrata a far parte della mia lista nera.
"Angela, se vuoi questo posto è libero" richiamò la mia attenzione Potter ed io stavo giusto per dirgli che piuttosto mi sarei seduta in cortile quando, per mia sfortuna, entrò il professor Lumacorno che, a quanto pareva, non aveva alcuna intenzione di andare in pensione o forse quella di far lavorare gli insegnanti fino al giorno della loro morte era la nuova politica di Hogwarts...
"mi sembra un ottima idea, signorina Starlight" disse l'insegnante mentre mi indicava il posto accanto James "anzi, credo che quella del signor Potter sia un ottima idea!" continuò il professore "è giunto il momento di cambiare un po' le cose: ogni Grifondoro si sieda accanto ad un Serpeverde" concluse mentre un moto di protesta si innalzava tra gli studenti.
Io, dal canto mio, ero giunta alla conclusione che dalla lezione successiva mi sarei seduta accanto a Roxanne o Dominique quando Lumacorno disse le parole fatidiche:
"dovrete mantenere questi posti fino alla fine dell'anno"
Era ufficiale: anche Lumacorno era entrato a far parte della mia lista nera.
Piuttosto irritata mi preparai a seguire la lezione...
 
"esci con me" disse Potter
Era da almeno quaranta minuti che avevamo iniziato a preparare le nostre pozioni ed era da almeno quaranta minuti che Potter mi assillava, era talmente persistente che faticavo a sentire persino i miei stessi pensieri, non avevo neppure capito di preciso che pozione stessi eseguendo! Sapevo solo che stavo eseguendo meccanicamente una serie di procedure sperando che lo strano istinto che finora mi aveva guidata continuasse ad assistermi.
"come credo di aver già detto una ventina di volte no Potter, non intendo uscire con te" dissi piuttosto annoiata
"che ne diresti di chiamarmi James?"
"il cognome aiuta a prendere le distanze" spiegai mentre mescolavo la mia pozione: due giri in senso orario e tre in senso antiorario
"io non ti piaccio" constatò per l'ennesima volta Potter
"esatto, Potter"
"per quale ragione non ti piaccio?"
"semplicemente perché siamo incompatibili, non amo i perfettini arroganti e pieni di sé"
"quindi credi che io sia perfetto?"
"di certo tu pensi di esserlo ma, se fossi in te, cercherei di ultimare la mia pozione al posto di perdere tempo"
"so quello che faccio, piuttosto quella ad essere indietro con la preparazione sei tu"
"se la smettessi di distrarmi io sarei più veloce"
"se tu mi dessi una possibilità io la smetterei di distrarti"
"non accetto questi ricatti"
"non credi di essere piuttosto superba? Non mi conosci eppure pretendi di giudicarmi"
"oh ti sbagli di grosso Potter, io ho semplicemente deciso di non voler avere nulla a che fare con te, sei tu a tenere alla mia opinione e, se proprio devo essere sincera la mia opinione si fonda su dati oggettivi"
"illustrami allora questi dati oggettivi"
"appena mi hai vista hai pensato bene di provarci con me senza neppure conoscermi, hai l'abitudine di guardare il sedere alle ragazze quando passano e di vantarti sfruttando il nome dei tuoi genitori per rimorchiare le ragazze il che ti rende frivolo e superficiale, inoltre io e te, a prescinde da questi tuoi fin troppo lampanti difetti, siamo completamente diversi. Tu sei Grifondoro ed io sono Serpeverde, tu sei il figlio del Salvatore del mondo magico ed io, qualora ancora non lo sapessi, sono la nipote di Draco Malfoy... Insomma siamo come l'acqua e il Whisky Incendiario"
"anche mio fratello è un Serpeverde e Scorpius è il suo migliore amico" replicò James alle mie obiezioni
"e, dal modo in cui ti rivolgi a tuo fratello, direi che la cosa non ti va a genio, o forse sbaglio?" intervenni io
"sono due cose diverse..." disse James improvvisamente sulla difensiva
"oh si, è molto diverso: io sono bionda e ho le tette" dissi sprezzante mentre mi preparavo ad ultimare la mia pozione
"io non lo farei se fossi in te" disse James mentre mi afferrava la mano impedendomi di aggiungere l'ultimo ingrediente alla pozione
"mollami subito, Potter"
"non farlo" ripeté il ragazzo
"oh certo: se il grande James Potter comanda gli altri ubbidiscono!" dissi sprezzante mentre con uno strattone mi liberavo dalla sua stretta
"lo dico solo per il tuo bene" disse lui paziente
"so quello che faccio" sentenziai fredda mentre mi preparavo ad aggiungere gli aculei di porcospino alla pozione
 
Immediatamente il mio calderone iniziò a produrre un denso fumo verde, poi emise un profondo sibilo ed io per un attimo rimasi immobile, spiazzata da ciò che stava accadendo
"te lo avevo detto" esclamò James prima di prendermi in braccio e salire sopra alla propria sedia con una tale disinvoltura da sorprendermi.
Potter era appena riuscito a compiere questa manovra quando il mio calderone, dopo essersi fuso, iniziò a disperdere il pericoloso liquido per l'aula
"ho dimenticato di togliere il calderone dal fuoco prima di aggiungere gli aculei" fu l'unica cosa che riuscii a mormorare.
 
Inutile dire che la lezione era finita in anticipo a causa del mio piccolo incidente, avevo preso una T in Pozioni e mi ero giocata la possibilità di entrare a far parte del Lumaclub e, cosa ancora peggiore, avevo dovuto ringraziare James Sirius Potter. L'unica cosa positiva era che per lo meno, essendo quello il mio primo giorno, Lumacorno aveva deciso di essere generoso e di non togliere punti a Serpeverde.
Ad ogni modo mentre entravo in sala comune ero piuttosto amareggiata:
Il mio primo giorno ad Hogwarts si era rivelato terribile e la colpa era tutta di Potter o forse il problema era legato al fatto che io non fossi davvero Melanie Artemis Starlight, se fossi stata lei non avrei mai fatto un errore così stupido.
Stavo giusto per dirigermi verso le scale che mi avrebbero condotta al mio dormitorio quando posai gli occhi sul ritratto del professor Piton, seppur un po' titubante mi avvicinai al quadro.
"professore, come mai è stato posto qui un suo ritratto?" domandai interessata, avevo bisogno di parlare con qualcuno che sapesse chi davvero fossi e, in quella scuola, gli unici a conoscere le mie origini sembravano essere quel dannato cappello e il professor Piton o, per meglio dire, il ritratto del professor Piton.
"credevo che le idee più balorde fossero quelle di Silente" esordì l'ex preside "poi la McGranitt è diventata preside e ho compreso di essermi sbagliato. Credevo avessimo toccato il fondo quando la Professoressa ha permesso agli studenti di personalizzare un po' le divise scegliendo liberamente che scarpe indossare poi, ha avuto questa brillante idea: appendere i nostri ritratti nelle diverse sale comuni affinché potessimo guidare le nuove generazioni o qualcosa del genere" concluse Piton visibilmente infastidito
"quindi lei è qui per parlare con gli studenti?" domandai io
"esatto ma, per fortuna, gli studenti di Serpeverde sono piuttosto riservati"
"quindi lei non ha niente da fare?"
"e sono felice di non avere niente da fare" specificò il professore affrettandosi a rifilarmi un' occhiataccia preventiva io, per tutta risposta, con un colpo di bacchetta feci levitare una poltrona fino a collocarla più vicina al ritratto e, solo dopo essermi accomodata su di essa ripresi a parlare.
"ho combinato un disastro!" piagnucolai
"morire per poi essere costretti ad ascoltare le lamentele di una ragazzina..."
"è il suo lavoro ascoltarmi!"
"o no, ti sbagli di grosso Melania, tu non dovresti proprio essere qui"
"ancora con questa stupida storia!" mi lamentai prima di continuare con il mio sfogo
"ho fuso un calderone si rende conto?! Sono più incapace di Paciock! Lui per lo meno quando lo ha fatto aveva solo undici anni mentre io ne ho diciassette! E tutto per colpa di Potter, se lui non mi avesse distratta mi sarei ricordata di aggiungere gli aculei di porcospino solo dopo aver tolto il calderone dal fuoco!"
"come dissi anche a Paciock all'epoca: sei proprio un idiota"
"questo non è per niente rincuorante"
"ho detto che sono qui per guidare le nuove generazioni, non ho mai parlato di consolare qualcuno. Ad ogni modo la tua idiozia esattamente quanti punti ha fatto perdere a Serpeverde?"
"per fortuna nessuno, Lumacorno ha tenuto conto del fatto che fosse il mio primo giorno"
"quell'uomo ha il cuore tenero"
"senti da che pulpito viene la predica: dubito che lei avrebbe tolto davvero dei punti a Serpeverde, probabilmente avrebbe accusato Potter di avermi distratta e avrebbe tolto dei punti a Grifondoro! E James Potter se lo sarebbe meritato! È così arrogante! E la cosa più irritante è che quel dannato pallone gonfiato mi ha anche aiutata!"
"oh si, Albus Severus Potter si lamenta spesso dell'arroganza del fratello" commentò il professor Piton piuttosto annoiato
"e non faccia il disinteressato!" protestai io "lei ha passato anni a tormentare Harry Potter quando non aveva una briciola dell'arroganza del padre e poi è morto lasciandomi da sola a litigare con quell'arrogante di James Sirius Potter!"
"sei tu che hai deciso di venire qui quindi, dato che questa è stata una tua decisione, arrangiati con Potter"
"io non ho deciso proprio niente!"
"e poi" continuò Piton ignorando le mie parole "l'ultima ragazza che si è accanita contro un Potter con tale foga ha finito per sposarlo" concluse l'ex preside e non potei fare a meno di scorgere nei suoi occhi una vena di rimpianto
"non sono Lily Evans" risposi io "lei era senza alcun dubbio una donna in gamba ma era una Grifondoro mentre io sono una Serpeverde" conclusi omettendo il fatto che il Cappello Parlante avesse preso seriamente in considerazione l'ipotesi di mandarmi a Grifondoro...
Decisi che quello era un dettaglio insignificante: io ero una Serpeverde, non una Grifondoro, e soprattutto non ero minimamente attratta da James Sirius Potter!
"grazie per avermi ascoltata" dissi mentre mi dirigevo verso il mio dormitorio e, in cuor mio, mi auguravo che i giorni a venire non fossero tutti così impegnativi...
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 









Angolo dell'autrice
Salve a tutti! Per prima cosa ci tenevo a ringraziare:
  • GinnyW, Keira Lestrange, Luna_Lovegood26, Sabaku No Konan Inuzuka, Selene Potter93, Uthisha  e _Heautontimorumenos che hanno aggiunto questa storia alle seguite
  • aleboh che l'ha aggiunta alle preferite
  • Keira Lestrange, Sabaku No Konan Inuzuka e Uthisha che hanno recensito lo scorso capitolo
 
Tornando al nuovo capitolo ci tenevo unicamente a precisare che, come forse alcuni di voi avranno notato, il secondo capitolo è molto più lungo del primo (è più del doppio del primo) ma ci tenevo ad inserire tutti questi avvenimenti in un unico capitolo.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Astrea
  
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