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Autore: My Dream    12/09/2014    1 recensioni
Cross-over ambientata nell'arena degli Hunger Games. I nostri protagonisti vivono nei vari distretti, non si conoscono e sono pronti a lottare per sopravvivere. (userò i loro nomi europei.)
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsurugi Kyousuke, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 4
 
Aprii gli occhi di scatto, ero senza fiato. Quel sogno sembrava così reale.. mi girai verso Victor, stava dormendo tranquillamente accanto a me, era vivo. Sembrava così sereno, come se non rischiasse di morire. Cominciai a fissare il soffitto, pensando. Presto gli Hunger Games sarebbero cominciati e ci saremmo trovati in un'arena senza vie d'uscita con gli altri tributi pronti ad ucciderci. Ero troppo irrequieta per riuscire a dormire, così mi alzai e andai a fare una passeggiata per l'edificio. Cominciai a pensare a Riccardo, non riuscivo a spiegarmi cosa ci facesse un ragazzo del distretto 12 al distretto 4. Senza neanche accorgermene finii davanti alla porta della sua camera e decisi di bussare. Mi aprì subito, neanche lui riusciva a dormire. Mi invitò ad entrare e mi sedetti sul divano al centro della stanza.

«Lacey, come mai qui?» 

«Devi spiegarmi un paio di cose, Riccardo.» lui si sedette accanto a me annuendo.

«Sì, hai ragione. Chiedimi tutto quello che vuoi.» ci avremmo messo un po'.

«Perché mi hai fatto credere che fossi del distretto 4?»

«In realtà.. io ci venivo solo per te. Solo la prima volta sono venuto per un altro motivo, ma poi non sarei più dovuto tornarci.»

«E perché non me l'hai detto? Insomma, io non sono mai riuscita a capire perché hai smesso di venire da me così all'improvviso.»

«Non potevo, Lacey, non volevo metterti in pericolo.»

«Ma che succede, Riccardo? Perché mi avresti messo in pericolo? Cosa sei venuto a fare nel distretto 4?»

«Lacey.. io sono a capo della rivoluzione. Sono venuto nel tuo distretto per diffonderla, ma poi ti ho conosciuto e..»

«E cosa?»

«Mi sono innamorato di te. Credimi, lasciarti è stato difficile, ma volevo che fossi al sicuro. E quando ti ho visto con quel ragazzo, oggi, io..» si fermò un attimo, ero sconvolta. «Credo di provare ancora qualcosa per te, Lacey.»lo guardai senza sapere cosa dire, neanche a me era completamente passata la cotta per lui, ma Victor.. 

«So che non ti sono indifferente, Lacey, ti prego.» mi prese le mani. 

«Riccardo, io.. non ho ancora finito con le domande, devi ancora spiegarmi alcune cose.» dissi ricomponendomi.

«Per esempio, perché sei qui come tributo? Ti sei offerto?»

«Sì, durante questa edizione faremo la rivoluzione. Ma quando prima ho scoperto che c'eri anche tu.. Lacey, devi stare molto attenta. Ci sono alcune cose che non sai e-»

«Be', allora spiegamele. Sono stufa di tutti questi segreti, Riccardo.» lui annuì.

«Non so bene cos'hanno intenzione di fare durante i giochi, ma devi sapere che ci sono molte persone stanche della tirannia di Capitol City e ci aiuteranno. In questa edizione non ci sarà nessun vincitore, devi solo riuscire a sopravvivere finché non sarà tutto pronto. Ti proteggerò, non ti succederà niente. » oh, bene, un altro.. gli sorrisi.

«Senti, Riccardo, io ho Victor adesso e.. lui mi starà vicino.»

«Non mi piace quel ragazzo.»

«Non deve piacere a te, deve piacere a me.» lui sorrise.

«Vedo che il tuo carattere non è cambiato, bella Lacey.» gli sorrisi e lui mi venne vicino, troppo vicino. Non sapevo cosa fare, Riccardo era bello e aveva occupato una parte importante nella mia vita, ma adesso io..

«No, Riccardo, io vado. Scusa il disturbo.» lo allontanai e mi incamminai verso la porta.

«Lo so, Lacey, lo so che se non ci fosse Victor mi avresti già baciato.» mi girai verso di lui prima di uscire.

«Forse, Riccardo, forse. Ma lui c'è e non voglio fargli del male.» dopodiché chiusi la porta e me ne andai. 
Camminai ancora un po' per rimettere insieme i pensieri e poi tornai da Victor. Lui era seduto sul letto, sveglio, e mi aspettava arrabbiato. 

«Dove sei stata?» mi disse irritato appena mi vide. Mi avvicinai ma lui si alzò e andò verso la finestra, che aveva?

«Sei andata da quel Riccardo, vero?» 

«Sì, ma non per quello che-» 

«Sta' zitta! Vado a dormire sul divano.» detto ciò prese un cuscino e si incamminò verso il divano, lo seguii.

«No, Victor, aspetta. Non è successo niente, volevo solo chiedergli alcune cose.»

«Alle due di notte, Lacey? Davvero?»

«Non riuscivo a dormire.. gli ho solo chiesto perché mi aveva mentito sul distretto in cui abitava.. ti prego.» sembrò calmarsi un po' e decisi di avvicinarmi, non si mosse.

«E cosa ti ha detto?» che mi ama ancora.

«E' a capo della rivoluzione, in questa edizione faranno qualcosa, ma non mi ha detto cosa.» lui mi guardò, la bocca chiusa in una linea dura. 

«Nient'altro?» non sapevo se dirglielo o no, non volevo creare altri problemi tra noi, ma se non l'avessi fatto..

«Be', ha detto che mi ama ancora e..» non la prese per niente bene.

«E cosa, Lacey? L'hai baciato?» scossi la testa.

«Però ci ha provato.» non risposi e lui capì, strinse i pugni. «Quel.. finirà male, molto male.» mi avvicinai, prendendogli le mani e sporgendomi per sussurrargli all'orecchio.

«Calmati, ti prego. Non è successo niente.» cercai di sorridergli e lui si rilassò, eravamo stanchi entrambi. 

«Torniamo a dormire, sono così stanca.» lui mi guardò diffidente. «Non andrò in giro, resterò lì con te, avanti.» lo rassicurai sorridendo. Andammo a dormire ed entrambi ci addormentammo subito, eravamo davvero sfiniti.

Il giorno dopo.

Mi svegliai agitata, era il grande giorno. Victor dormiva ancora e mi concessi qualche minuto per osservarlo. Chissà come sarebbe andata a finire, chissà se il mio sogno si sarebbe avverato o se ci saremmo salvati entrambi.
Gli accarezzai una guancia e lui aprì piano gli occhi, la sua bocca che si allargò in un sorriso. 

«Pronta?» mi chiese ancora addormentato.

«Solo se resterai con me.» divenne improvvisamente serio.

«Te lo prometto, Lacey.» gli sorrisi e ci alzammo. Non facevo altro che pensare all'arena, a quello che sarebbe successo, avevo così tanta paura. 
Più tardi arrivò Mark per dirci che era arrivato il momento. Guardai Victor.

«Andiamo.» disse lui e si alzò, io lo seguii.

Ci separammo per entrare nella nostra capsula, mentre mi dirigevo verso la mia incontrai lo sguardo di Riccardo che mi sorrideva. 
Entrai nella capsula aspettando di entrare nell'arena. Quando si azionò, per poco non mi scappò un urlo. Mi ritrovai su una piccola piattaforma che non permetteva alcun movimento. Sapevo che se fossi scesa da lì prima della fine del conto alla rovescia, sarei saltata in aria. Cercai Victor con gli occhi, ma non lo trovai. Ironia della sorte, di fianco a me c'era proprio Riccardo.

«Ehi, Lacey, buona fortuna!» disse sorridendomi, cercai di ricambiare il sorriso nonostante l'ansia. Mi guardai intorno cercando Jade o Ryoma e riuscii a scorgere la ragazza: non era tanto lontana da me e si stava sbracciando per farsi notare. Quando si accorse che la stavo fissando, mi sorrise e indicò un punto alla sua destra, seguii il suo dito e incontrai lo sguardo di Victor. Victor..
Ricordai quando lui mi aveva detto di scappare via all'inizio dei giochi e di non azzardarmi ad andare verso la cornucopia, ma dando un'occhiata ai pochi zaini che c'erano nei paraggi, non saremmo mai sopravvissuti. Avevo ancora un po' di tempo per pensare a una strategia: vedevo già una fila di coltelli accanto ad un arco e a delle frecce, tutto quello di cui avevo bisogno. Non ci sarei mai arrivata solo correndo, mi avrebbero uccisa subito, ma accanto ai miei piedi notai una fionda e di sassi in giro ce n'erano in abbondanza. Avevo un piano.
Victor aveva capito e continuava a scuotere la testa, sapevo che si sarebbe arrabbiato ma volevo quelle armi. 
A quanto pare anche altri le volevano, perché, quando il tempo finì e io mi abbassai per prendere la fionda, altre tre persone stavano correndo per prenderle. Raccolsi più sassi possibili e cominciai a correre insieme a loro prendendo la mira e tirando i sassi con la fionda. Di certo non sarei mai riuscita ad ucciderli così, ma almeno li stordivo il tempo necessario per afferrare il mio bottino. Riuscii a mettere le mani su tutto quello che mi serviva, ma mentre ero girata qualcuno aveva messo le mani anche su di me. Mi girai pronta a colpirlo con un coltello, ma era Riccardo. Non sapevo se considerarlo un alleato o un nemico, così mi liberai dalla sua stretta e scappai via con le mie armi. 
Cercai Victor, Jade o Ryoma ma non li trovai, erano andati senza di me? Ormai alla cornucopia c'era solo Riccardo, ma piuttosto sarei andata da sola. Così mi inoltrai nel bosco, pensando a Victor e a come erano durate poco le sue promesse. Giusto il tempo di entrare nell'arena. Ero ancora immersa nei miei pensieri, quando qualcuno lanciò un coltello che mi sfiorò il viso e si conficcò nell'albero vicino a me. Mi girai di scatto afferrando a mio volta un coltello, pronta a difendermi, ma comparve Victor.

«Sei impazzito? Avresti potuto colpirmi!» lui sorrise.

«Oh, avanti Lacey, sei ancora tutta intera mi pare.» 

«Idiota.» ricominciai a camminare più velocemente con lui che mi seguiva, non riuscii a trattenere un sorriso, non mi aveva abbandonato. 

«Ma Jade e Ryoma?» 

«Ci raggiungono.» non ne ero del tutto sicura, ma non obbiettai.
Mi bloccai sentendo dei movimenti vicino a noi.

«Sai salire sugli alberi?» gli chiesi in ansia.

«Ehm.. credo di si, ma..» non lo lasciai finire, corsi verso un albero abbastanza grande per tutti e due e gli feci segno di seguirmi. Mi arrampicai in fretta e lo aiutai a fare lo stesso. Ci sedemmo su un ramo che riusciva a sopportare il nostro peso e ci nascondemmo grazie alle foglie. I rumori si facevano sempre più vicini, sembrava che due persone stessero litigando.

«Ryoma, sei un idiota, te l'ho detto che non erano qui!»

«Sta' zitta Jade, certo che sono qui.» uscii dal mio nascondiglio e saltai giù dall'albero seguita da Victor.

«Ehi, ragazzi» li salutai sorridendo. 
Era ormai sera, così decidemmo di accamparci da qualche parte. Trovammo una grotta nascosta e ci sistemammo lì. Ryoma si era procurato due sacchi a pelo, così decidemmo di dormirci dentro in due. Riuscimmo ad accendere il fuoco con un accendino che avevamo trovato e a fare in modo che non si vedesse dall'esterno. 

«Allora, Victor, perché ti sei offerto per questi giochi?» chiese Ryoma in un attimo di tranquillità. 

«In realtà, l'ho fatto per Lacey..» disse sorridendomi. 

«Lo sapevo! Eppure allo show negavi!» saltò su Jade, io scoppiai a ridere.

«Zitta, Jade, ci farai uccidere.» lei si ricompose subito. 

«E tu? Ti sei offerta per lui?» le chiesi sorridendo, lei guardò Ryoma e annuì.

«Questa scema, non avrebbe dovuto farlo.» disse lui.

«Non potevo sopportare l'idea che rischiassi la morte, qui, da solo..» 

«E così ora siamo in due a rischiare.» lei abbassò lo sguardo e non rispose. 

«Ehi, a pensarci bene io non ho sentito nessun canno-» lo sparo di un cannone non mi lasciò finire la frase, mi morsi il labbro. «Ops.» 
Poco più tardi venne proiettata l'immagine di Sam Shunsuke in cielo, rimasi in silenzio. Al suo posto ci sarebbe potuto essere chiunque, persino io.  Jade e Ryoma si erano già addormentati, stretti nel sacco a pelo. Guardai Victor, era stanco anche lui.

«Dormiamo?» gli chiesi sorridendo, lui annuì e ci infilammo nel sacco a pelo. Era davvero piccolo e dovevamo stringerci. «Sei stata bravissima oggi, davvero. Sembri quasi nata per queste cose.» gli sorrisi.

«Vorrà dire che sarò io a proteggere te.» lui sorrise divertito e mi baciò.

«Ora chiudi gli occhi, piccola Lacey.» gli diedi un ultimo bacio e mi addormentai con lui. Eravamo sopravvissuti alla prima giornata nell'arena.



 
  
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