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Autore: Survived_    14/09/2014    2 recensioni
Il Sunflower Hostel è un caratteristico ostello della gioventù di Rimini.
Apre i battenti il primo di Giugno per iniziare la lunga e calda stagione estiva, caratterizzata da serate sulla spiaggia, discoteche, sbronze e risvegli traumatizzanti.
Al Sunflower Hostel arrivano numerosi ospiti, ognuno con la propria storia e con il prooprio borsone carico di vestiti, speranze, creme solari e sogni.
Un'estate piena di avvenimenti è quella che caratterizza il Sunflower Hostel e i suoi ospiti, le quali vite si intrecceranno in un divertente e problematico soggiorno.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The Sunflower Hostel


Capitolo IV
Aurora e Clara P
t. 2




E' ormai l'una di pomeriggio e il sole sembra una palla di lava incandescente che, inesorabile, scalda la città di Rimini.
I ragazzi iniziano ad uscire dalle scuole, inondando le vie della città, alcuni hanno già le infradito ai piedi e il telo da mare intorno al collo.
Giugno sembra essere carico di sole, mare, caldo e speranze per due ragazze che, insieme a un biondo con i capelli come impazziti e un moro allampanato con dei dread neri, vagano per la città alla ricerca di un chiosco per le piadine.

“Ma è possibile che non ci sia un posto alla buona dove mangiare qualcosa?” sbuffa irritata Aurora, guardandosi intorno per l'ennesima volta.
“Secondo me hanno chiuso tutti non appena hanno visto le tue treccine” ride Gianni, cercando di tenere il passo della bionda.
“Hai finito? Inizi a diventare monotono..” sorride lei, alzandosi in punta di piedi per tirargli una sberla sulla spalla.
“Oltre che buffa sei anche bassa!” ride il moro, prendendo una treccina bionda tra le dita e iniziando ad arrotolarla sull'indice.
“Giù le mani dai miei capelli!” sorride lei, muovendo la testa.
I due continuano a scherzare per almeno due isolati, dimenticandosi degli amici alle loro spalle che li osservano divertiti.

Il quartetto cammina ancora un bel po' prima di trovare una piccola piadineria già gremita di gente.
“Voi andate a cercare un tavolo, noi prendiamo da mangiare” sorride Alex, rivolto alle due ragazze che iniziano a farsi largo tra la folla affamata.
Vagano per un manciata di minuti prima di trovare un tavolino sul marciapiede, tolgono le lattine che qualche maleducato non aveva portato via e si siedono sulle seggiole di plastica bianca.
“Allora..?” chiede Clara all'amica che sta scrivendo un messaggio con il cellulare.
“Cosa?” chiede Aurora alzando lo sguardo dallo schermo.
“Come ti sembrano?” insiste l'amica, roteando gli occhi.
“Cla, li abbiamo appena conosciuti, sono simpatici dai..” ora è l'amica ad alzare gli occhi al cielo.
“Non ti ho mai visto così naturale come sei con Gianni, sembra che lo conosci da una vita..” cerca di continuare la mora, guardando di sottecchi Aurora.
“Cla, è simpatico e poi sai che sto..”
“Stai con Marco, lo so, lo so..” la interrompe Clara, finendo così la frase e la discussione.

“Mamma mia quanta gente!” sbuffa Alex, arrivando al tavolo con due piadine in mano e due lattine di Fanta sotto il braccio.
Il ragazzo si siede di fianco a Clara, porgendole la piadina e la lattina, cercando con lo sguardo l'amico.
“Ma dov'è fini..” si interrompe vedendo arrivare Gianni tutto accaldato, sempre con due piadine in mano, il viso arrossato e la fronte madida di sudore.
“Sembra che sei appena tornato dalla guerra, amico!” ride Alex, facendo spazio al moro, che si siede vicino ad Aurora.
“La prossima volta noi cerchiamo il posto e voi fate la fila!” sbuffa Gianni, aprendo la sua lattina di Coca.
“Che gentiluomo oh..” ride Aurora, addentando la piadina, imitata da tutti gli altri.

Il piccolo pranzo arrangiato prosegue tra risate, scherzi e chiacchiere leggere, come un normale gruppetto di amici che si conosce da una vita e si è appena ritrovato all'uscita da scuola.
“Ma.. come mai siete già qui? Non andate a scuola?” chiede curioso Alex alle due ragazze, massaggiandosi lo stomaco ormai pieno.
“Ma sembriamo così piccole? Abbiamo fatto la maturità l'estate scorsa, ormai siamo ventenni! Io, lei li fa a Luglio” sorride Aurora, indicando l'amica.
“E voi?” chiede la mora, masticando la cannuccia di plastica.
“Noi siamo così bravi studenti che frequentiamo le scuole serali” ride Gianni, accendendosi una Camel.
“Che facciamo?” chiede Aurora accendendosi a sua volta una sigaretta.
“Noi andiamo al mare, voi?” risponde Alex, guardando Clara.
“Io volevo andare un attimo al supermercato e sistemarmi un po..” risponde la ragazza, guardando l'ora sul display del suo cellulare.
“Allora ci vediamo in ostello!” annuisce il biondo, alzandosi e iniziando ad incamminarsi verso la spiaggia.
“A dopo!” sorride Aurora, voltandosi, ignara dello sguardo di Gianni su di lei.

“Dai devi ammettere che sono simpatici!” insiste Clara, continuando a saltare intorno all'amica.
“Cla, te l'ho anche già detto, sì, sono simpatici, ma non saranno di sicuro gli ultimi ragazzi che conosceremo!” risponde esasperata l'amica, continuando a guardarsi intorno alla ricerca di un supermercato.
“Mica dobbiamo conoscerne a centinaia eh..” continua la mora, cercando la sua stessa positività nell'amica.
“Secondo te perché loro sono qui oltre che per divertirsi? Saranno alla ricerca di ragazze e quando si stuferanno di stare con noi ne troveranno delle altre..” sbuffa Aurora, dirigendosi nella via parallela a quella del Sunflower.
“Aurò ma perché sei sempre così pessimista..” si lamenta Clara, prima di vedere l'amica rispondere all'ennesima chiamata del suo ragazzo.

Sono le quattro quando le due amiche varcano di nuovo la soglia dell'ostello, con le borse della spesa in mano.
“Ehm.. scusa?” chiede Aurora alla ragazza dai capelli azzurri dietro al banco della reception.
“Dimmi tutto!” sorride lei, disponibile.
“C'è un posto dove potrei mettere questi?” indica una busta della spesa contenente dei tramezzini e un paio di pesche.
“Sì, certo, c'è il frigorifero di là nella cucina, scrivete il vostro nome e numero della stanza sopra e infilateci il sacchetto dentro” risponde Megan, indicando la strada per la cucina.

Dopo aver sistemato tutto le ragazze si siedono sui tavolini nella veranda del Sunflower.
Nonostante siano già le cinque di pomeriggio il sole ancora scalda quella città marittima, le strade sono popolate di signore in bicicletta con i loro bambini nei seggiolini, ragazzi in skateboard, anziani che escono di casa per una passeggiata nella frescura del tardo pomeriggio.
Le due amiche stanno in silenzio, ognuna immersa nei suoi pensieri.
“Non voglio che finisca quest'estate..” riflette Clara, pensando a tutte le pressioni che l'aspettano una volta tornata a Milano, la sua famiglia, una rispettatissima famiglia di avvocati e medici, si aspetta che, dopo l'anno sabbatico appena presa, lei incominci l'università di Medicina, con esiti più che positivi.
“Quanto ti invidio sai..?” sussurra la moro ad Aurora, risvegliandola dai propri pensieri.
L'amica la fissa con uno sguardo tra il curioso e il confuso.
“Tu non sei obbligata a fare ciò che non vuoi.. Ci siamo prese l'anno sabbatico insieme e tu hai capito che vuoi fare la psicologa e io? Io sono obbligata ad entrare in quella stupidissima facoltà di Medicina..” sbuffa Clara, con voce tremolante, ripensando alla sua passione per l'arte e il suo desiderio di diventare arredatrice di interni.
“Cla..” Aurora non fa in tempo ad iniziare un discorso che l'amica si alza in piedi di scatto, asciugandosi le lacrime scese senza che lei le potesse fermare.
“Andiamo a preparaci, ci aspetta un aperitivo!” sorride Clara, prendendo per il polso l'amica confusa e iniziando a salire le scale.

I lampioni iniziano ad accendersi in quella sera calda di inizio Giugno.
La città inizia a popolarsi ancora di più, il profumo di pesce appena cucinato esce dalle cucine dei ristoranti e i bar accendono la musica che si diffonde per la via principale.
“Allora?” chiede Clara, guardandosi critica allo specchio: indossa un vestitino blu, smanicato, stretto in vita da una fascia bianca, corto fino al ginocchio, con la gonna a ruota che si muove ad ogni suo movimento. Ai piedi calza dei sandali bianchi con la zeppa decisamente troppo alta per la sua poca capacità di camminare coi tacchi.
“Stai benissimo!” Sorride Aurora, aggiustandosi il corpetto a cuore rosa sopra a una gonna a fiori bianca, anche lei, sotto le incessanti preghiere dell'amica, indossa delle zeppe rosa acceso, di altezza pari a quelle di Clara.
“Andiamo?” chiede la bionda, spostando la pesante chioma di treccine sulla spala sinistra e afferrando al volo la sua pochette rosa.
Le due ragazze scendono le scale, pronte per la serata.

“E voi due dove pensate di andare?” la voce di Alex le raggiunge prima che mettano piede fuori dalla porta.
Le due si girano, appena in tempo per vedere le facce dei ragazzi appena conosciuti e, sorridendo, escono nell'aria fresca di Giugno, pronte per questa loro estate.


 
Spazio autrice:
Eccomi qua con il quarto capitolo!

Ho pensato di non far arrivare tutti subito gli ospiti, ma di raccontare un po' la storia dei quattro ragazzi appena conosciuti e man mano far arrivare altri ospiti!
Grazie a chi, con pazienza, ha recensito i capitoli precedenti!
A presto,
Survived_
   
 
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