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Autore: ___Page    17/09/2014    3 recensioni
Tre ragazzi e un'inaugurazione fuori dall'ordinario.
Tre ragazze e una scuola di danza.
Sei settimane per cambiare sei vite, che si incroceranno e scontreranno a ritmo di musica e battibecchi.
Perché, a volte, la musica e la danza dicono più delle parole.
Genere: Comico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nefertari Bibi, Sanji/Violet, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
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La sensazione di essere fuori posto è qualcosa di noto per me.
Mi sono sentito così per cinque anni, tutte le volte che ero costretto a stare sveglio durante le lezioni al liceo.
Stessa sensazione al battesimo di una nostra cugina di ventordicesimo grado, a cui sono stato obbligato a partecipare quando avevo dodici anni.
Idem il giorno che ho provato a fare lezione di danza per la prima volta.
Ma mai, mai in vita mia, mi sono sentito fuori posto come stasera.
Perché non c'è niente di peggio che ritrovarsi a una festa, circondato da chiacchiere e risate, quando vorresti solo startene in poltrona con una birra a crogiolarti nel dolore.
Sono talmente stordito dalle sensazioni che provo che non ho neppure la forza di sentirmi patetico.
È come avere un buco al centro del torace e dei rovi nello stomaco. Come se mi avessero fatto a brandelli dentro, portandosi via un pezzo consistente di ciò che prima mi formava e riempiva.
Mi sento a metà. 
Mi sento un idiota.
Perché io nell'anima gemella non ci ho mai creduto e non ci credo tutt'ora, ma devo arrendermi all'evidenza che capita nella vita di incontrare persone che ti fanno sentire giusto e completo, come una katana con il suo fodero.
Si guarisce, se le perdi, eccome se si guarisce, ma prima che vada meglio fa veramente un male cane.
Emotivamente, mentalmente e anche fisicamente.
È proprio vero che l'età non conta, in queste cose. Che tu abbia ventotto anni o sedici, la prima batosta in amore è sempre una gran mazzata tra capo e collo.
Perché sì, lo ammetto, non mi ero mai innamorato veramente prima d'ora.
E ora sto qui, dietro al bancone azzurro del mio locale, lontano dal chiacchiericcio, a guardare senza realmente vedere questa stramba famiglia di cui ormai faccio parte, divertirsi e ballare senza potermi unire a loro.
Sotterrato dall'amore.
Patetico! Sono patetico!
Sospiro, sforzandomi di assorbire almeno un po' l'atmosfera che mi circonda.
Non è stata certo una mossa saggia chiudere il locale proprio il primo sabato dopo l'apertura ma mica potevamo mancare allo spettacolo!
E poi così, hanno potuto organizzare la cena qui da noi e ora, osservandoli ballare e scatenarsi, per niente stanchi né stufi, mi dico che abbiamo fatto bene.
Non dimenticherò mai l’espressione delle ragazze quando hanno trovato i bouquet che abbiamo fatto preparare da Polluce, per non parlare dei tre enormi mazzi di fiori per le maestre.
Fortuna che la ragazza è pazza di Sanji e ci ha fatto lo sconto!
Siccome si tratta di una serata particolare, niente musica anni 50/60 stasera, ma una playlist di Marco, scatenata e orecchiabile.
Appoggio gli avambracci al bancone, intrecciando le dita tra loro e facendo una panoramica del locale.
Stanno quasi tutti chiacchierando, a coppie o gruppetti, tranne i più giovani che ballano in una zona sgombra del locale, insieme a Brook, Usop e Rufy. Scuoto la testa nel vedere Franky che tenta inutilmente di insegnargli come muovere il bacino.
Dannazione, loro sì che avrebbero bisogno di qualche lezione!
-Ehi Zoro-
Mi giro verso sinistra e vedo Law appena uscito dalla cucina che mi guarda, lievemente preoccupato.
-Tutto bene?!-
Mi stringo nelle spalle e mi si avvicina. Si appoggia anche lui al bancone e perde lo sguardo sul locale.
-Bella serata eh?!- prova a fare conversazione, ma ottiene solo un grugnito in risposta.
Fissa l'intreccio delle proprie dita qualche istante, prima di riportare lo sguardo su di me.
-Senti, lo so che è uno schifo quando succede però... Tu cerca di stare su, prima o poi passerà e ne uscirai ancora più forte- mi dice.
Lo guardo un po' incredulo perché per lui questo si può considerare un discorso anche abbastanza lungo. Senza contare che, come me, ha qualche difficoltà a parlare di sentimenti. Eppure pur di dare il suo sostegno a un amico in un brutto momento, so che farebbe questo e altro.
Sogghigno in risposta, annuendo convinto, e lo vedo captare con la coda dell'occhio qualcosa che attira la sua attenzione. Ci voltiamo entrambi, io seguendo la traiettoria del suo sguardo, per vedere Bibi sorridergli, dolce e maliziosa al tempo stesso.
Lo guardo ghignarle di sghembo e, soprattutto, contemplarla in un modo che non credevo possibile per lui, riempiendosi gli occhi, innegabilmente innamorato.
-Va pure- lo incito, vedendo che freme per raggiungerla.
Lui mi fissa ancora un secondo e poi fa il giro del bancone, incapace di starle lontano e io sospiro, provando un moto di invidia, mentre la musica cambia ancora una volta.
Appena le prime note raggiungono le mie orecchie, una strana sensazione si impadronisce di me.
 
[Timber – Pitbull feat. Ke$ha]

Io questa canzone l'ho già sentita e di recente, ma non è una delle hit che passano ultimamente alla radio.
Aggrotto le sopracciglia.
 
It’s going down, I’m yelling timber.
You better move you. You better dance.
 
Okay, l'ho già sentita, non ricordo dove, ma perché dentro mi si sta rimescolando tutto?!
 
Let’s make a night you won’t remember.
I’ll be the one you won’t forget.
 
Sollevo appena il busto mentre, davanti ai miei occhi, sovrapponendosi ai ragazzi che si stanno scatenando al centro del locale, una specie di pallina al neon schizza impazzita, fluttuando nell'aria e disegnando  le sagome di un ologramma che posso vedere solo io.
Capisco al volo che si tratta della festa di Margaret*, su a scuola, e al centro della pista ci sono io insieme a Bonney.
Le posizioni degli altri continuano a cambiare con piccole scariche elettriche che modificano le sagome di tutti tranne che di una coppia. Perché per tutta la sera ho fatto in modo di avere Ace e Nami alle spalle per non vederli, e si trovano in quella posizione anche in questa mia strana reminiscenza.
 
The bigger they are, the harder they fall.
These big-iddy boys, are dig-gidy dogs.
I have ‘em like Miley Cyrus, clothes off
Twerkin’ in their bras and thongs.
Face down. Booty up.
 
Bonney mi dice qualcosa e poi si allontana. Dal poco che riesco a ricordare, capisco che a questo punto della serata dovevo già essere sbronzo. E infatti eccomi barcollare e urtare Nami. Assottiglio lo sguardo nel notare che la sagoma di Ace è sparita.
 
That’s the way we like to what
I’m slicker than an oil spill.
She’s say she won’t, but I bet she will.
 
Ci giriamo l'uno verso l'altra mentre mi accarezzo la nuca, chiedendole scusa, un po' imbarazzato.
 
Swing your partner round and round.
End of the night, it’s goin’ down.
 
Lei minimizza, muovendo le mani davanti a sé, con un sorriso.
Non so come faccio a saperlo dato che queste sagome che vedo di fronte a me sono senza volto.
 
One more shot, another round.
End of the night, it’s goin’ down.
 
Le dico qualcosa e mi viene da darmi dell'idiota anche se non so cosa sta uscendo dalla mia bocca.
 
Swing your partner round and round.
End of the night, it’s goin’ down.
One more shot, another round.
End of the night, it’s goin’ down.
 
La mia teoria trova conferma quando la vedo voltarsi per andarsene, visibilmente scocciata.
Ma non riesce a fare più di un passo che la afferro per un polso, facendola voltare nuovamente verso di me
 
It’s going down, I’m yelling timber.
You better move you. You better dance.
 
So che le sto sorridendo e che lei mi osserva perplessa, mentre la trattengo, il busto leggermente piegato in avanti.
Poi quello che faccio, stupisce anche me.
 
Let’s make a night you won’t remember.
I’ll be the one you won’t forget.
 
Le faccio fare un giro su se stessa, tirandomela contro e attorcigliando il bracco intorno alla sua vita, senza lasciarle il polso.
Cerca i miei occhi stupita, prima di aprirsi in un sorriso e cominciare a ballare con me, lasciandosi portare.
 
It’s going down, I’m yelling timber.
You better move you. You better dance.
 
Faccio fatica a credere a ciò che vedo.
Ma sono veramente io quello?!
Cioè,  non mi sto solo muovendo a ritmo di musica, la sto facendo ballare per davvero, abbozzando addirittura delle prese.
 
Let’s make a night you won’t remember.
I’ll be the one you won’t forget.
 
Mi sto divertendo un mondo, scatenandomi insieme a tutti gli altri e, soprattutto insieme a lei, che si muove sicura e fiduciosa tra le mie braccia, libera e senza pensieri.
Si appiattisce contro di me, cercando i miei occhi coi suoi e passandomi le mani dietro al collo.
Le accarezzo la schiena senza malizia, inebriandomi del suo profumo, mentre getta la testa all'indietro, ridendo felice.
È bellissimo vederla così tra le mie braccia. 
Chiudo e apro le dita un paio di volte, sentendo ancora la sua pelle sotto i polpastrelli e poi torno a concentrarmi sull'ologramma.
 
Look up in the sky, it’s a bird it’s a plane.
Nah it’s just me ain’t a damn thing change
Live in hotels, swing on planes.
Blessed to say, money ain’t a thing.
 
Assottiglio lo sguardo, perplesso, mentre le nostre sagome prendono a scoppiettare con piccole scariche elettriche.
Ma che diavolo...
 
Club jumpin’ like LeBron now.
Order me another round.
We about to clown. Why?
Cause it’s about to go down.
 
Sembra quasi un'interferenza, mentre altre due sagome si sovrappongono alle nostre.
Due sagome che siamo sempre noi ma chiaramente intenti a ballare su un'altra musica, una musica decisamente più sensuale a giudicare da come si muove Nami tra le mie braccia.
 
Swing your partner round and round.
End of the night, it’s goin’ down.
One more shot, another round.
End of the night, it’s goin’ down.
 
Sì, mi ricordo qualcosa, è stato qualche canzone dopo.
Eravamo tutti e due piuttosto ubriachi.
Io dovevo esserlo per forza, per non ricordarmi di Nami che mi accarezza a quel modo con il suo corpo.
Perché ho l'impressione che si stia perdendo nei miei occhi?!
 
Swing your partner round and round.
End of the night, it’s goin’ down.
One more shot, another round.
End of the night, it’s goin’ down.
 
Faccio scorrere le mani sulla sua pelle sudata, respirandola mentre i nostri nasi si sfiorano, rubando i pochi centimetri che separano le nostre labbra.
Ma è successo davvero tutto questo?!
 
It’s going down, I’m yelling timber.
You better move you. You better dance.
Let’s make a night you won’t remember.
I’ll be the one you won’t forget.
 
A un certo punto qualcosa la distrae e gira il volto porgendomi il suo profilo.
Mi guardo piegare il capo e appoggiare la fronte alla sua tempia e il cuore prende a battermi all'impazzata, mentre una strana sensazione mi pervade.
Trattengo il fiato, domandomi cosa mi prende.
Cos'è che non ricordo e che mi sta rivoltando lo stomaco in questo modo?!
 
It’s going down, I’m yelling timber.
You better move you. You better dance.
Let’s make a night you won’t remember.
I’ll be the one you won’t forget.
 
Si rigira verso di me, so che lo fa con occhi sgranati e persi.
Le ho detto qualcosa, qualcosa all'orecchio. Ma cosa?!
Di sicuro niente di brutto a giudicare da come mi sta guardando adesso.
Il suo volto è un misto di incredulità,  gioia, desiderio e abbandono.
Mi sta guardando come non ha mai guardato Ace, nemmeno stasera durante lo spettacolo.
Dannazione, Zoro, ricorda!!!
Sento l'emozione crescermi dentro.
Questo ricordo è importante, non posso perderlo così!
Poi la mia voce risuona nella mia testa, come se stessi parlando al mio di orecchio.
"Sei eccezionale Nami… Non meriti un ballerino come me..."
Mi guarda intensamente avvicinandosi alle mie labbra.
"Sei il solo con cui voglio ballare..." mormora prima di posare decisa la sua bocca sulla mia.
Spalanco gli occhi incredulo, mentre il mio alter ego di neon la afferra per i fianchi, trascinandosela sul petto e baciandola con trasporto.
Si aggrappa a me, quasi con disperazione e io la stringo di più sollevandola appena da terra.
Ci stacchiamo giusto per riprendere fiato e invertire le posizioni delle nostre teste, isolati da tutto ciò che ci circonda.
Quella non sembra una ragazza che agisce sotto l'effetto dell'alcool. Sembra una ragazza che stava morendo per poter fare ciò che sta facendo e cioè baciarmi.
E quella ragazza è Nami.
La canzone finisce e l’ologramma si dissolve davanti al mio sguardo sgranato e incredulo.
Continuo a fissare il punto in cui un attimo fa si trovavano le sagome mia e di Nami.
Cazzo, l’ho baciata!!!
L’ho baciata e me ne sono dimenticato!
L’ho baciata, me ne sono dimenticato e poi mi sono comportato come se mi desse fastidio che lei venisse scambiata per la mia ragazza, davanti a zio Ray!
No, va beh, ma coglione è troppo poco!
Troppo, troppo poco!!!
Forse per quello era così delusa l’altra sera all’inaugurazione!
Trattengo il fiato, riflettendo febbrilmente.
No, probabilmente mi sbaglio.
Forse sono solo un povero illuso che non vuol smettere di sperare.
E poi, se anche fosse, ho visto chiaramente come stanno le cose ora.
Stringo i pugni quando mi coglie il pensiero che quel mio rifiuto involontario potrebbe essere stata la spinta che l’ha fatta cadere definitivamente tra le braccia di Ace.
Porco Roger!
Non so dove trovo la forza di trattenermi dallo schiantare un pugno sul tavolo, per la rabbia e la frustrazione.
Respirando affannato, mi guardo intorno cercando di calmarmi.
Chopper sta parlando con Shirahoshi in un punto appartato della sala, accarezzandole una mano, gli occhi incatenati ai suoi.
Nello spazio sgombro da sedie e tavoli un gruppetto sta ancora ballando.
Sposto ancora gli occhi, puntando lo sguardo nella zona davanti al bancone, dove è riunita la maggior parte della compagnia.
Law, con un braccio intorno alle spalle di Bibi, seduta accanto a lui, chiacchiera con Sanji che tiene Violet sulle gambe, mentre poco distante vedo Ace appoggiato al muro a pochi centimetri da Marco di fronte a lui. Margaret, Monet, Penguin e Nojiko stanno ridendo come matti, seduti a un tavolo e Rebecca sta cercando qualcosa nella sua borsa, mentre parla con Caimie. Un movimento ancora più a destra attira la mia attenzione e faccio per girarmi ma il mio cervello sta metabolizzando qualcosa in ritardo.
Mi blocco, sgranando gli occhi.
Aspetta…
Aspetta un attimo, cosa ho visto?!
Torno rapido indietro, cercandoli con gli occhi, che si sgranano fino a quasi uscire dalle orbite quando li vedo.
Oh santo, santissimo Roger!!!
Chiudo gli occhi, scuotendo appena la testa prima di tornare a guardare, casomai si trattasse di un’allucinazione provocata dalla stanchezza.
Ma no, non mi sono sbagliato.
Sta succedendo davvero.
Davanti al mio sguardo incredulo il mio rivale, il presunto dio in terra della mia mocciosa, l’uomo che dovrebbe avermela rubata sta baciando, con trasporto e passione, Marco.
 
 
 
*Capitoli 15 e 16


Angolo dell’autrice:
E io mi alzo in piedi.
Mi inchino.
Ti faccio un applauso.
Ti lancio i coriandoli e i palloncini.
E, finalmente, te lo posso dire.
Brava Zomi!!!!!!!!!!!!!!
È da ventordici capitoli che te lo voglio dire, perché lo hai capito subito, da quel famoso “dettaglio” a cui ti sei aggrappata da subito e hai fatto bene!
E voglio dedicare questa piccola rivelazione a Fenice, sperando di averti fatta contenta!
Grazie naturalmente a tutti coloro che hanno letto!
A presto.
Piper.
  
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