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Autore: KodochaLife    18/09/2014    4 recensioni
E se Akito fosse un giovane assassino arabo ai tempi delle crociate e Sana una giovane dama in fuga verso la Terra Santa? Dalla storia:
-Tu non sai cosa significhi uccidere da quando si è nati, essere chiamati "Figlio del Diavolo" da tua sorella fin da piccolo. L'Accademia per me è stata come una famiglia arrivata in ritardo, e sono devoto a loro. Per me la mia vecchia famiglia non è mai esistita, e sai cosa è successo alla mia "sorella biologica"? L'ho uccisa con le mie mani, e sono stato soddisfatto nel vederla implorare, di supplicarmi come se fossi stato il suo dio...ma la pietà in questo mondo non esiste, e anche se mi hai aiutato, io ti dovrò uccidere.-
Sana lo guardò negli occhi, e notò che il ragazzo che aveva davanti a sè aveva uno sguardo gelido e vuoto allo stesso tempo, che le trapassava il petto e le entrava nelle membra. Provava pietà per lui: era un ragazzo diventato adulto troppo presto.
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Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Fuka Matsui/Funny, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 7
-Cosa state facendo!?- gridò Tsuyoshi.
Sana lo fissò, poi girò gli occhi davanti a sè, e vide gli occhi color ambra di Akito che la osservavano attentamente, quasi le scrutavano l'anima. Le loro labbra erano ancora unite, e Sana non riusciva a staccarle, non sapeva perchè, ma era come se fosse attratta. La faccia di Tsuyoshi, però, riuscì a farle rompere quel contatto. Si girò verso di lui:
-Non so come sia successo...era caduta la poma..-
-Non è colpa di Sana, se devi arrabbiarti con qualcuno, fallo con me: sono stato io a baciarla- rispose prontamente Akito.
Sana lo guardò grato, ma dopotutto quello che aveva detto il ragazzo era vero, era stato lui a baciarla. Però non si sentiva in colpa nei confronti di Tsuyoshi.
-Tsuyoshi, se ti piaceva Sana me lo dovevi solo dire- continuò Akito
-Non mi piace Sana- Tsuyoshi gettò gli occhiali a terra.
-E perchè hai quella faccia?-
-Perchè non voglio che tu la ferisca - e lanciò verso Akito uno dei suoi sandali
-Sana, noi andiamo un attimo a fare una passeggiata, rimani qui- disse Akito dando un potentissimo colpo in testa a Tsu
Akito e Tsuyoshi uscirono dalla caverna, e Sana ne approfittò per riflettere.
Perchè Akito l'aveva baciata? E perchè lei non l'aveva respinto? E perchè Tsuyoshi aveva reagito così? Erano solo tre domande, ma la risposta non era certa...avrebbe dormito. Dopotutto la notte porta consiglio, no?


**********************************************

Nel frattempo Akito e Tsuyoshi si erano allontanati da Sana, ma erano abbastanza vicini da poter fermare ogni eventuale pericolo per la ragazza. Akito prese parola:
-Puoi dirmelo se ti piace Sana, dopotutto siamo amici di infanzia-
-Ehm...si, provo qualcosa per lei-
-Bene, allora saremo ri..- sentirono un urlo dalla grotta-..li. Ora andiamo da Sana-
-Cosa hai detto?-
-Andiamo-
Entrarono nella grotta, e videro che un uomo vestito di nero dal viso familiare che si era avvicinato a Sana e le chiedeva continuamente qualcosa in una lingua che lei sicuramente non comprendeva: era un assassino dell'Accademia da cui provenivano Akito e Tsuyoshi, e probabilmente le stava chiedendo dove erano.
-Dove sono! Dimmelo o ti uccido!-
-Siamo qua! Tu che ci fai qui, Gomi?- disse Akito.
-Akito, Tsuyoshi, perchè non siete più tornati all'Accademia?-
-Non ti interessa, Gomi, e avvisa i capi che noi non torneremo lì-
-Cosa!?- dissero all'unisono Gomi, Sana e Tsuyoshi.
-Io non ho intenzione di uccidere di nuovo, quindi non verrò con te, Gomi- ripetè Akito.
-Mi è stato ordinato di portarvi per forza all'Accademia, non posso fallire-
-E invece fallirai- così Akito fissò Gomi un attimo e poi partì all'attacco. Gli saltò sopra e lo fece cadere, poi iniziò a schiaffeggiarlo e a dargli pugni finchè quello non fu incapace di muoversi.
-Perchè non mi uccidi? Non ho paura della morte- disse Gomi
-Ti ho detto che non ho più intenzione di uccidere, Gomi, e riferiscilo a quelli dell'Accademia- lo prese sulle spalle e lo portò lontano, tanto che ritornò alla grotta il mattino dopo, dicendo:
-Dobbiamo andarcene da qui, è troppo pericoloso. Verranno di nuovo a cercarci, e quando troveranno Gomi ci uccideranno. Dobbiamo scappare-
-Ma come farai? Sei ferito!- gli ricordò Sana.
-Non mi interessa...perchè se non morirò ferito morirò ucciso, e preferisco perire da ferito che venire ucciso da degli assassini, Sana, non preoccuparti. Ora dobbiamo partire-

**********************************************************************

Erano scappati da ormai cinque giorni, ma non avevano ancora trovato un rifugio in cui poter rimanere per più di una notte.
Sana era stanca di viaggiare, ma credeva di non essere l'unica: sebbene Akito avesse ancora quel taglio così profondo, non aveva mai ceduto ed era sempre in testa alla spedizione. Sana ammirava la forza di volontà di quel ragazzo, ma lo trovava comunque insopportabile, anche se si chiedeva ancora perchè l'avesse baciata. Aveva scoperto che Tsuyoshi provava qualcosa per lei ( e lei non ricambiava), ma di Akito non sapeva niente.
Arrivarono a una città portuale, e a Sana venne un'idea: perchè non prendevano una nave diretta verso l'Impero e tornavano in Italia, dove lei di sicuro si sarebbe trovata più a suo agio? Decise di chiederlo ai ragazzi.
-Secondo me ha ragione- disse subito Tsu. Akito non fu della stessa opinione:
-Io ho paura che l'Accademia ci segua fino in Italia, e sai che cosa farebbero, con tutti quei cristiani a portata di mano...e poi tu non eri scappata da lì?-
-Ehm...si, ma è una situazione diversa...spiegherò tutto a mia madre...ti prego, per una volta ascolta anche a me...ti scongiuro-
-E va bene, ma se uccidono tutti quei cristiani, è solo e soltanto colpa tua- annuì Akito.
Così presero una nave diretta verso Messina, la città da cui era partita Sana.

Dopo tre giorni di viaggio, sbarcarono nella città di Messina, e Sana, sebbene fosse un po' stanca e sbandata, partì subito verso Terralivia. Arrivarono lì in una settimana, dato che Akito si era sentito male un paio di volte e Sana ogni tanto si dimenticava dove doveva girare o andare dritta.
Appena arrivata, però, Sana respirò l'aria di casa, felice e allegra, e si diresse subito verso il castello di sua madre. Giunta lì le guardie la salutarono con un sorriso, e anche Sana si rallegrò, ma non fecero lo stesso trattamento ad Akito e Tsuyoshi, anzi, si misero davanti al passaggio e dissero:
-Questi due sono arabi...non ci possiamo fidare- li squadrarono con occhi autoritari
-Guardate che è stata Sana a portarci qui. Io non sarei neanche venuto- rispose Akito reggendo lo sguardo
-Dai, calmatevi, li ho portati io, vi potete fidare di loro...non sanno neanche che io sono una lady- disse Sana
-Cosa!? Sei una lady?-
-Ehm...si..- rispose Sana imbarazzata- ora andiamo-
E Sana di diresse subito verso gli alloggi di sua madre, con una spiacevole sorpresa, però.
Appena aperta la porta notò che, con suo grande dispiacere, sua madre non era sola: Naozumi era con lei.
-Mamma...Naozumi...sono tornata- disse, timida.
Naozumi corse verso di lei, abbracciandola:- Sana-chan, o mia Sana-chan, mi siete mancata così tanto...non potevo credere che lei avesse rifiutato la proposta di matrimonio...-
Akito lo osservò scrupolosamente: il ragazzo aveva i capelli lilla, due occhi grandi, profondi e azzurri e un fisico muscoloso. Provava già antipatia per lui.
-Nao, togliti adesso- disse Sana acida- voglio parlare con mia madre. Lasciaci soli- e Naozumi, dopo averla abbracciata per bene, uscì dalla stanza.
-Madre, mi scuso per essere scappata, ma è stato un bene: ho conosciuto due persone interessantissime: lui con gli "occhiali" è Tsuyoshi, e l'altro è...beh...Akito-
-Piacere, siete arabi voi due, vero?- chiese la dama.
-Si signora, ma le assicuriamo che non abbiamo torto neanche un capello a sua figlia- rispose subito Tsuyoshi, prima che Akito potesse intervenire.
-Ha qualcosa in contrario, signora?- chiese comunque Akito, guardando la dama negli occhi.
-No mio caro, anzi, tu mi stai simpatico...riesci a guardarmi negli occhi, e l'unica che ce la fa oltre a te è Sana...sei un tipo tosto...ho capito perchè sei con lei-
-In realtà mi ha praticamente trascinato, qui tutti mi disprezzano-
-Beh, sta sicuro che io non lo farò- e gli sorrise. Poi vide bene i tre ragazzi e chiese:
-Ma come siete conciati voi!? Sana, perchè hai solo una sottoveste!? E voi perchè avete i vestiti strappati!? Rei, dai dei vestiti decenti a questi ragazzi!-
-Si signora! Lady Sana, è tornata! Che sollievo! E voi chi siete?...Vabbè, risponderete dopo- disse Rei, il maggiordomo.

Dopo una mezz'ora, i tre ragazzi erano pronti: Akito e Tsuyoshi vestivano delle camicie con voulant con sopra le giacche blu per Akito e rossa per Tsu, poi dei pantaloni marroni per tutt'e due. Erano stati anche lavati, ed ora sembravano due ragazzi nobili.
Quando videro Sana scendere dalle scale, invece, tutti e due spalancarono gli occhi e la bocca (quasi quasi usciva la bava). Sana non solo era pulita, ma indossava un abito tipico per quell'epoca, color porpora, colmo di pizzi e merletti, che però stava d'incanto a Sana, i cui capelli erano stati raccolti da dei nastri, porpora anch'essi, che la facevano sembrare un'angelo al tramonto.
-Sana, sei...sei....un'incanto...- disse Tsuyoshi. Sana arrossì:
-E tu Akito, che cosa ne pensi?-
-Non mi dispiaci-
-Vuol dire che gli piaci molto- tradusse Tsu.
-Grazie per i complimenti. Anche voi non siete male!- disse Sana felice.
-Ora però devo chiedere a mia madre di non farmi sposare con Nao e potremo rimanere qui!-
-Sana, io non rimarrò qui. Devo andare il più lontano possibile, e se voi non volete venire, morirete sapendo che vi ho avvisato- disse Akito cupo.
A Sana si gelò il sangue:- Verremo con te, ma ora voglio convincere mia madre, e vorrei che anche tu verresti con noi, ho bisogno anche del tuo aiuto- e andarono. Raggiunta la stanza, la madre li vide e gli chiese:
-Che ci fate qui adesso?-
-Madre, vorrei chiederle di annullare il matrimonio con Messer Kamura-
-E perchè? Non era il tuo migliore amico?- Sana non sapeva cosa rispondere, ormai era tutto finito, non sarebbe potuta essere ancora libera.
-Signora, non lo vuole sposare perchè Sana vuole essere ancora libera, senza vincoli, vuole sposare colui che lei amerà, e anche se a quanto pare vuole bene a Messer Kamura, quel sentimento non è amore, è amicizia, quindi non lo può sposare. Sua figlia è ancora giovane, e non credo che possa sopportare di essere vincolata già da adesso. Suppongo che il suo promesso sposo sia anche cavaliere, e non credo che a lei piacerebbe vedere sua figlia vedova così presto. Ascolti le parole di sua figlia, e se questo sarà un errore, sarà colpa mia. Io ero un assassino fino a un mese fa, ma sua figlia mi ha cambiato e mi ha aiutato a scoprire un nuovo mondo. Per ringraziarla, la voglio aiutare, perciò, per favore, esaudisca la mia richiesta- disse Akito tutto d'un fiato. Sana aprì la bocca, Tsuyoshi si sentì male, e la madre di Sana lo fissò accigliata:
-Credo di sapere cosa sia giusto per mia figlia, ma le tue parole sono sincere, quindi ti ascolterò. Sana, devi essere felice di avere un amico che ti vuole così bene e che ti è così leale. Di sicuro questo non sarà un errore, perchè mia figlia finalmente è felice-
Sana la ringraziò e saltò subito al collo di Akito, sussurrandogli all'orecchio:- Ti ringrazio tanto. Questo è il discorso più lungo che ti abbia sentito fino ad ora. Sono in debito con te-
-No che non lo sei, l'ho fatto per un'amica- sussurrò Akito di rimando.

-Madre, mi mancherete tanto, ma dobbiamo partire-
-Ti capisco, Sana, mi mancherai anche tu. Vi auguro buona fortuna- la dama abbracciò prima Sana, poi Tsuyoshi, ed infine Akito:- Proteggi mia figlia, Akito, conto su di te-
-Certo, signora, lo farò- rispose lui, e così partirono.
Dopo una settimana erano ripartiti. Il loro viaggio gli avrebbe riservato sorprese infinite.



Sono tornata!!!!!!!!!! L'ho penato questo capitolo, e scusate il ritardo...ma, aihmè, è ricominciata la scuola...X(. Spero piaccia anche a voi, quindi alla prossima!!!!!!!!!!!!
Love<3
KodochaLife
   
 
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