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Autore: HelloAutumn_    18/09/2014    3 recensioni
(crossover Percy Jackson, Frozen, le 5 leggende)
(Jelsa, nuova ship)
Elsa aveva capito come affrontare il dolore, la paura, anche l'amore in quei lunghi anni.
Però quando il tuo mondo viene sconvolto e scopri di non essere chi credevi, anche la pace più duratura viene messa alla prova.
Perchè quando parti con l'intenzione di tornare ma l'amore si mette in mezzo niente resta come prima.
Quando dei segreti invisibili vengono a galla le scelte non diventano che più difficili
§§§
Tra amicizie, amori, segreti, battaglie, insicurezze e altro ancora Elsa, con le sue nuove (e semidivine) conoscenze dovrà capire cosa davvero è importante e come affrontare ogni sfida.
§§§
spero vi piaccia la mia prima long!
baci
Tumn
recensite vi prego,ho bisogno di consigli e dritte per migliorare.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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 Il Sigillo Bianco

Capitolo 3: pensieri appannati

 
 
Elsa sedeva in una stanza buia, in silenzio.
Le ginocchia strette al petto e la testa immersa nei pensieri, mentre ammirava un tramonto incolore.
L’aria era fredda e pungente, la testa le girava. Davanti al cielo si chiedeva cosa fare, la sua vita ribalta in pochi minuti.
Mezzosangue.
Non era possibile. Sua madre e suo padre erano morti, ma li aveva conosciuti. A quel ricordo lo sguardo si velò di lacrime. Loro l’avevano amata, protetta, non le avevano mai voltato le spalle.
Loro non erano chi credevi.
I pensieri si accavallano in un moto senza senso.
Devi venire con noi
Le ingiustizie non hanno mai fine. Lei era una bambina quando l’hanno strappata dal mondo e rinchiusa in una stanza, sola, con la paura, il silenzio e consapevolezze disperate.
Aveva riconquistato il suo posto, e ora pretendevano di portarla via.
Non sarà per molto, giusto alcuni mesi. Serve a noi quanto a te.
 
Loro sapevano, sapevano cose che lei ignorava. Lei poteva sapere, poteva finalmente conoscere la verità.
Perché io sì e Anna no.
Questa domanda le risuonava nella mente. Quante volte l’ha pensata? Quante?
Il suono di quelle parole era arrivato a perdere significato, a essere pronunciato come una preghiera, l’ancora di salvezza dalla disperazione di una bambina, che in realtà bambina non era. Prima era un dubbio legittimo, poi la certezza di essere sbagliata, infine la rassicurazione muta di risparmiarle dolore. Poi, l’uscita dal buio.
Smettere di pensare. Doveva smettere di pensare.
Impossibile. Quando i pensieri attraversano il gelo, allora puoi solo chiederti come pensare, perché non potrai tornare indietro. Questo l’aveva imparato.
Elsa si toccò le guance e le scoprì bagnate di lacrime. Prese la testa tra le mani e sospirò. Fuori dalla finestra, dove non poteva vederlo, un minuscolo fiocco di neve volteggiava in aria.
§§§
Passi risuonavano nel silenzio carico di polvere.
Elsa alzò la testa, che teneva posata sulle ginocchia e rivolse lo sguardo perso verso la porta.
I passi si avvicinavano, Elsa non reagiva, rassegnata.
La porta venne spinta dolcemente con la schiena, mentre un profumo di menta si diffondeva nello stanzino.
Dall’ombra emerse una figura familiare; la persona di cui avrebbe avuto bisogno, constatava.
-Anya...- sussurrò Elsa con voce roca.
La ragazza era alta e magra. Non si poteva esattamente definire bella, ma lo era in un modo tutto particolare. Aveva i capelli scuri legati in una coda e gli occhi verdi, ambrati e luminosi. Indossava un abito arancione, con la gonna storta e le maniche al gomito. Reggeva in mano un vassoio disadorno, con al centro due tazze fumanti di the alla menta. Aveva il volto leggermente spruzzato di lentiggini e le labbra piegate in un sorriso timido.
- sapevo che ti avrei trovata qui- disse lei.
-oh, Anya- sospirò Elsa.
- non ti preoccupare, non ti preoccupare. - la rassicurò la ragazza porgendole una tazza bollente.
Le due rimasero a fissare il cielo che iniziava a ricoprirsi di stelle per un tempo indefinito, mentre il the si raffreddava.
Anya sapeva che Elsa si sarebbe aperta con lei, doveva solo lasciarla in silenzio. Per iniziare.
Elsa pensava, cullata dalla melodia che la ragazza canticchiava.
A volte si sentiva davvero persa senza l’aiuto di quella ragazzina. Era arrivata al castello quattro anni prima, orfana, senza nulla tranne una grande determinazione e una immensa voglia di vivere negli occhi. L’avevano presa con loro, nella servitù l’avevano accolta come in una famiglia; quella che non aveva mai avuto. Era diventata subito grande amica della principessa e della regina. Era una ragazza allegra e matura, quasi una confidente per tutti.
-non sono chi credevi – le parole uscirono a fatica dalle labbra fredde della regina
Anya fissò Elsa in silenzio.
-Non sono chi credevo di essere – Elsa proseguiva, piangeva, fissava il cielo.
Mentre parlava si toglieva un peso dal petto.
§§§
-Sono scappata. Sono corsa via da chi conosce la verità, sono una codarda. - concluse Elsa.
Anya si limitò ad abbracciarla. Elsa non voleva vuote parole di conforto, ma aveva bisogno d’affetto.
Dopo attimi eterni di silenzio la ragazza si riscosse.
-Credo sia giunto il momento di darti questa – disse Anya sfilando dalla tasca del grembiule una busta candida.
-Prima ho incontrato gli ambasciatori e mi hanno dato questa per te...- proseguì
Elsa prese la lettera e se la rigirò tra le mani abbozzando un sorriso sarcastico.
-Quindi la mia vita, la mia libertà e il mio regno si giocano il tutto per tutto...con una lettera, allora bisogna aprirla...- disse la donna con malcelata malinconia.
   La regina lesse più volte il contenuto con viso indecifrabile.
-Cosa dice? - chiese Anya trepidamente
- Devo andare con loro, mi permettono di portare una persona con me, per quanto potrà restare. Dovrò stare con loro per un po’. Questo devo accettarlo se voglio conoscere la verità. –
Anya la guardò con un misto di implorazione e ansia.
-Verrai con me- disse Elsa, neppure lei sapeva se era una richiesta o un ordine.
- li lascerai qui? Da soli? Senza una guida, senza un faro? – chiese la ragazza con gli occhi lucidi. –Anna sta per avere un bambino e tu la abbandoni? –
Elsa parve vacillare per un secondo, poi riprese la fermezza abituale – lo faccio anche per loro. Se non me ne vado attirerò qui mostri ben peggiori di quelli incontrati saltuariamente nei boschi! Sareste tutti in pericolo e io non voglio. Andrò dove sarò al sicuro. Quando avrò appreso il necessario, tornerò. È una promessa. – disse decisa.
-Mi fido di te – disse piano Anya –andremo. –
Elsa fissava le stelle con nuova determinazione.
Andrò fino in fondo, per me, per loro.
 

 

Angolino psikki:

ueilaaa come va la vita?
Sono ufficialmente un drago! Mi sono appassionata alla storia e sapere che anche solo un pochino vi piace mi riempie di felicità! (non ascoltatela, è che non ha voglia di fare i compiti e basta ndVic)
Allora, il capitolo è piuttosto introspettivo, ditemi che ne pensate (basta anche “ok, hai la mente contorta ma elsa sta bene, lascia perdere”)
Pooi di Anya che ne pensate? Quella ragazza la stimo. *batte il cinque ad Anya*
Elsa partirà! Siete contenti? Datemi un segnoooooo
E oraaaa: ringraziamenti!
Grazie a le mie due vallette recensitrici: Kamala_Jackson e VaneFranciforever. Vi ringrazio, il vostro sostegno mi aiuta tanto.
Gracias alle 10 seguite: poseidonson97, Fred Halliwell, lunadelpassato, 2000fb, Deadly Special, Notalovesong98, _volpettina_, kamala_jackson, Darck_Angel, VaneFrancyforever. Grazie graziete.
Tanto amore per Anima Ribelle e Krista Kane che l’hanno aggiunta alle preferite <3<3 *si inchina e fa vestire Vic da geisha senza un motivo specifico, solo per il vostro divertimento*
Ok vi ringrazio tantissimo se siete arrivati a leggere fin qui.
Ancora grazie
tumn
 

Una recensioncina? Piccina per piaceer!?
   
 
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