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Autore: ButterflySeven    18/09/2014    5 recensioni
Belle è una ragazza di 23 anni, iscritta al terzo anno di Beni Culturali all'accademia di Belle Arti.
I sui problemi iniziano quando il professor Hood la rimanda per la seconda volta all'esame di storia dell'arte contemporanea 2.
Cercherà disperatamente aiuto in qualcuno che ne sappia più di lei in fatto d'Arte ed il padre dell'amico Baelfire, famoso storico dell'arte, sembrerebbe il candidato ideale... Ma tutto ciò, a quale prezzo?
[Rumbelle - coppia principale] secondarie Baelfire/Emma ed Emma/Killian
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2


Belle suonò al citofono sentendo il cuore in gola.
- Signore, dammi la forza…- sussurrò tra sé.
Ebbene sì. Dopo la terza notte in bianco, dopo aver chiesto aiuto a tutti i colleghi che sapeva avessero passato l’esame, ottenendo come unica risposta “va bene, posso farti uno sconto sul totale delle ore di ripetizione, proprio perché siamo amici”, si decise finalmente a chiedere aiuto all’unica persona che era realmente suo amico.
- Chi è? –rispose una voce maschile.
- Salve, sono Belle French, un’amica di Baelfire. Avrei bisogno di . Oh -
Nemmeno il tempo di terminare la frase che il cancello si aprì. Belle si fece coraggio ed oltrepassò il confine.
Il giardino visto di giorno era ancora più bello. Vi erano alti alberi di noci e un prato ben curato. C’era un laghetto e persino un ponte in stile giapponese con immancabile statua di un drago come protezione della famiglia. E poi statue ispirate allo scultore Arnaldo Pomodoro sparse in giro. O forse erano gli originali data la posizione economica del signor Gold.
Salì i gradini che conducevano allo stabile e bussò educatamente.
Quando la porta si aprì rimase parecchio sorpresa.
- Signor Gold, salve, non so se vi ricordate di me… Sono Belle French, un’amica di Baelfire -
- Cara, mi ricordo di voi. Buongiorno-
Le porse la mano e lei prontamente la strinse. Suo malgrado si sentì in imbarazzo. Era veramente affascinante con pantaloni neri e camicia bianca sbottonata nella parte superiore. Ed il suo sorriso era la morte.
Si riscosse da quello stato di ipnosi ricordandosi il vero motivo di quella visita.
- Cercavo Bae, è in casa?-
- Lui non c’è, ma entrate ugualmente. A momenti dovrebbe fare ritorno -
L’uomo si spostò di lato per farla passare e chiuse la porta con un tonfo dopo il suo ingresso.
- Non vorrei disturbare…-
- Non disturbate. Accomodatevi in soggiorno, vi offro un tè -
Così i due si accomodarono in una stanza interamente rossa, con due bellissimi divani bianchi disposti uno frontale all’altro ed un tavolino blu frapposto tra di essi.
Il signor Gold le fece bere del tè accompagnato da ottimi biscotti inglesi.
- E’ buonissimo!- costatò Belle.
- Sì, avete perfettamente ragione. Mi piace il tè, ma sono ancora alla ricerca dell’aroma migliore. Momentaneamente questa alle erbe è la mia preferita -
Belle lo osservò sorseggiare finemente il suo tè. Aveva un aspetto molto raffinato. Persino bere il tè si trasformava in un atto ricco di eleganza.
Ad un tratto si sentì scialba e di poco conto.
- Cosa fate nella vita? Frequentate l’università insieme a Bae? -
- A dire il vero conosco Bae grazie ad Emma. Eravamo compagne di classe alle scuole superiori, ma siamo rimaste in ottimi rapporti. Così quando ha iniziato a frequentarsi con Bae ho avuto il piacere di instaurare un  ottimo rapporto anche con lui. Adesso sto frequentando l’accademia di belle arti, triennio in beni culturali -
- Davvero una splendida scelta. Ai miei tempi frequentai beni culturali come ramo di lettere, mi incuriosisce conoscere le diversità con l’accademia di belle arti -
- Beh, sostanzialmente studiamo cose molto simili, ma all’accademia abbiamo la possibilità di approcciarci anche a soluzioni tecniche ed interagire con i laboratori. Inoltre in accademia si punta molto sul contemporaneo e questo mi piace molto -
L’uomo si sporse di poco per poggiare la propria tazzina sul tavolino di fronte a loro.
- Interessante. La rettrice Cora Mills è una mia vecchia conoscenza, ha un carattere molto forte -
Fece uno strano sorriso, che Belle espresse come più ambiguo dei precedenti.
- Sì. La figlia Regina frequenta il mio stesso corso, ma non la conosco in modo approfondito…-
Non poteva certo dire che era una serpe! Più cattiva di lei non esisteva nessuno. E tutti già sapevano che sarebbe succeduta alla madre quando avrebbe terminato gli studi.
- E ditemi, quale anno state frequentando?-
- Sono al terzo anno…-
- Siete già al terzo anno? Complimenti! Bae in legge è ancora al secondo, quindi vi state dando molto da fare… E quanto vi manca alla laurea?-
La domanda che ogni studente in crisi odia maggiormente. E Belle rientrava in quella cerchia di persone.
- Manca solo una materia, ma è complicato…-
- Cosa ci può essere di complicato? E’ l’ultima materia. Sono certo che in molti invidiano la vostra posizione-
- Ecco, il fatto è che sono stata rimandata per la seconda volta in una materia e devo assolutamente passare l’esame prima di marzo, o rischio di dover saltare la sessione di lauree e slittare a luglio, dovendo pagare ulteriori tasse -
- Capisco. Allora non vi resta che impegnarvi a fondo per superare l’esame -
Belle chiuse le mani a pugno. Strinse forte i lembi della gonna e serrò le labbra. Forse poteva parlarne con lui. In fondo parlare con Bae implicava il coinvolgimento del padre, a quel punto poteva accennare qualcosa al diretto interessato.
Chinò il capo per un attimo, poi lo rialzò per puntare lo sguardo su quello dell’uomo. Non doveva mostrarsi debole. Inoltre non era mai stata un tipo debole, perché iniziare ad esserlo proprio in quel momento?
- Vedete, signor Gold, stamani sono venuta a parlare con Bae proprio di questo. Ho bisogno di un aiuto. Credetemi, ho tentato di farmi aiutare dai colleghi, ma nessuno è disposto ad aiutarmi…- fece una piccola pausa, ma l’uomo rimase composto come sempre, così continuò – mi servono ripetizioni per passare storia dell’arte contemporanea 2, ma il problema è che non ho i soldi per pagare un insegnante privato e chiunque chiede un compenso in denaro… Non so come comportarmi, sarei disposta a fare qualunque cosa pur di riuscire a superare l’esame, ma senza ripetizioni dubito di farcela da sola…-
- E così pensavate di chiedere il parere di Bae e tentare di avere un contributo economico dal vostro vero amico -
Belle si sentì punta nell’orgoglio.
- Non chiederei mai un aiuto finanziario a Bae! Sono venuta qui perché tutti in città sanno che voi siete un famosissimo storico dell’arte, speravo potreste consigliarmi qualcuno a cui rivolgermi. Pensavo di poter ripagare l’aiuto delle lezioni svolgendo un’attività utile per l’insegnate, anche fare la cameriera andrebbe bene-
- E, dunque, sareste disposta a svolgere qualsiasi mansione pur di avere queste ripetizioni?-
- “Qualunque” potrebbe apparire ambiguo. Diciamo che sono disposta a svolgere qualsiasi mansione sia attuabile secondo le leggi vigenti-
- Ottima risposta, siete un tipo sveglio, me ne compiaccio. Allora vi trovate nel posto giusto al momento giusto, mia cara. Sapete, ho deciso di aprire un negozio di antiquariato, in città. Da quando io e Bae ci siamo ricongiunti, ho giurato di stare alla larga dalle faccende politiche, così ho pensato di sfruttare la mia passione per l’arte e per i vecchi oggetti d’uso mettendoli a disposizione della comunità, ma la faccenda non è così semplice. Ho parecchia roba in magazzino ed il negozio è ancora totalmente spoglio. Volevo inaugurarlo al più presto, ma temo che con le mie sole forze tutto ciò non sia possibile… Dunque vi propongo un accordo -
Belle lo fissò con molta attenzione. L’uomo si sporse in avanti, i suoi occhi sembravano ancora più intensi e profondi.
- Io aiuterò voi nelle ripetizioni, basterà solo che mi forniate il programma del professore e vi prometto che vi insegnerò ogni mia più sottile conoscenza, a patto però che voi aiutiate me a rendere presentabile il negozio ed avviarlo nelle prime settimane di attività. Che ne dite? Accettate la mia offerta?-
Il signor Gold sollevò la mano destra, in attesa che lei la stringesse.
Belle riflettè un attimo. Questo non si limitava ad una manciata di ore di ripetizione, significava stare a contatto con il signor Gold per parecchie ore la settimana, forse quasi ogni giorno. Perennemente soli.
Un brivido la attraversò lungo la schiena. Non aveva altra scelta.
- Mi sembra un buon prezzo. Sì, affare fatto-
E strinse la mano per suggellare l’accordo.
- Sono sicuro che io e voi andremo molto d’accordo, signorina French. Ci capiamo al volo-
- Ne sono certa anch’io…-
Proprio in quel momento sentirono la porta di casa aprirsi, sciolsero il contatto nello stesso istante e tornarono a rilassarsi nelle poltrone.
- Papà, sono tornato-
Era Bae.
- Ciao Bae, siamo in salotto-
- Siamo? Oh, ciao Belle…-
Belle si alzò per salutare l’amico.
- Ciao Bae, come stai?-
- Bene, ero con Emma. A proposito, ti stava cercando, ma il telefono era irraggiungibile-
- Ah sì, Gaston mi ha scritto ieri sera per vederci, ma non ho intensione di incontrarlo, così ho spento il cellulare per non ricevere suoi messaggi-
- Capisco, comunque credo la troverai al Granny se vuoi raggiungerla -
- Ti ringrazio, vado subito -
- Ma ti serviva qualcosa?-
- No, ho già risolto-
Prese la giacca e la borsa e si affrettò ad andar via.
- Arrivederci, signor Gold. E grazie ancora -
- Di nulla, mia cara. Vi farò sapere io appena iniziamo, voi procuratevi ciò che serve a te -
- Ma di cosa parlate? -
- Ti spiego dopo, Bae, adesso scappo -
Uscire da quella casa, le procurò uno strano senso di sollievo.

Arrivata al Granny, la valanga Emma si abbattè su di lei.
- Belle! Ti ho cercata per ore!-
- Ciao Emma, scusa, ma ho dovuto spegnere il cellulare …-
Si sedette di fronte l’amica ed ordinò frettolosamente il solito cappuccino.
- Fammi indovinare: un certo Gaston di nostra conoscenza ha iniziato a bombardarti di messaggi…-
- Che perspicace la mia amica. Ieri ha iniziato a tormentarmi con messaggi di scuse, vuole vedermi, ma stavolta ho intensione di farlo attendere per settimane!-
- E quindi dove sei stata?-
- A casa di Bae-
Nel mentre la cameriera arrivò con il suo fumante cappuccino.
- Ecco, un cappuccino tutto per te, Belle-
- Grazie Ruby!-
- Sapete? Abbiamo ancora una serata tra donne in sospeso… Tra voi ed Ashley mi sembra di essere rimasta senza amiche! Per fortuna c’è ancora Ariel a tenermi  compagnia tra le single!-
- Dai, non puoi prendertela con Ashley, lei ha già molto da fare con il bambino e sai che la situazione con i suoceri non è delle migliori – le precisò Emma.
- Lo so, ma mi mancate… -
- Ruby ha ragione – intervenne Belle – dobbiamo uscire! Che ne dite di domani? Posso avvisare anche Ashley e vedere se lei è disponibile-
- Dai, Emma, dicci di si…- insistette Ruby.
Emma spostò lo sguardo dall’una all’altra, infine sospirò.
- E va bene, vorrà dire che avvertirò Bae che per domani non ci vedremo-
- Bene! Adesso torno a lavoro!-
E Ruby corse dietro al bancone per servire altri clienti.
- Dunque, mi stavi dicendo che eri a casa del mio ragazzo-
Belle si affogò per trattenere le risate.
- Se lo dici così sembra che ho fatto qualcosa di sbagliato -
- Ah, mi fido ancora di te, Belle. Non sei mai stata quel tipo di ragazza -
- Grazie per la fiducia. Comunque sono andata per chiedere aiuto per le ripetizioni…-
- Ti sei decisa finalmente! -
- Sì e be… Alla fine mi aiuterà il signor Gold-
- Dici sul serio? Sei riuscita a convincere l’oscuro ad aiutarti?-
Belle la guardò sorpresa.
- “Oscuro”?-
- Ma dai, lo sanno tutti che Gold non fa nulla per buon cuore. Tiene in pugno tutta la città con i suoi ricatti. Possiede quasi tutti gli stabili ed è molto fiscale nei pagamenti degli affitti. Per mia fortuna mio padre è lo sceriffo ed ha uno stipendio fisso, ma non oso immaginare cosa prova la gente che gli deve dei soldi-
- Be, se ti interessa non mi ha chiesto un compenso in soldi. Vuole un aiuto per aprire un negozio di antiquariato -
- Sì, Bae me ne aveva parlato, mi aveva anche chiesto di aiutarlo, ma francamente non ci tengo a stare a contatto per ore ed ore con mio suocero, preferisco tenermi fuori dal suo rapporto con Bae, non mi metterò mai in mezzo tra di loro-
- E’ giusto, specie per i primi tempi devi cercare di non esporti con entrambi, devono recuperare un rapporto instabile e non sarà così semplice-
- Bae ce la sta mettendo tutta. Sta imponendo a se stesso di credere in suo padre, anche se non è semplice. Gold può sembrare una brava persona alle apparenze, ma è quasi un mostro. Mio padre mi ha raccontato che in passato ha picchiato molta gente con il suo bastone e basta veramente poco per farlo innervosire. Quindi, Belle, fai molta attenzione, soprattutto perché non ti limiterai a vederlo poche ore a settimana-
- Lo so, ci ho già pensato anch’io. Ma lo sai, non ho altra scelta. Cercherò di stare molto attenta con lui-
I loro discorsi furono interrotti dalla suoneria di Star Wars.
- Oh, è Mary Margaret… Ciao mamma!- rispose Emma. Belle sapeva quanta fatica facesse l’amica a chiamare Mary Margaret “mamma”. Belle non aveva più la sua da molti anni, però capiva che anche gestire una situazione come quella di Emma, o di Bae era tutt’altro che facile. Perché è bello poter riabbracciare i propri genitori, ma crearsi una vita normale insieme a loro, dopo aver passato l’intera esistenza perennemente soli, richiedeva impegno e tanto coraggio.
- Si, si, arrivo subito. Ciao. Si, ti voglio bene anch’io… Uff!-
- Va tutto bene?- ebbe il coraggio di chiedere.
- Sì, abbiamo ospiti a cena e vuole un aiuto per cucinare, ma so bene che è solo una scusa per stare un po’ insieme. Si sta impegnando molto ed anche papà. Apprezzo il fatto che si siano trasferiti qui per stare finalmente insieme, ma il nostro rapporto è ancora rigido. A volte è solo il tempo a ricucire i cocci dei rapporti infranti, basta solo continuare a perseverare-
Belle le afferrò le mai e le strinse forte.
- Sei molto coraggiosa, Emma. Vedrai che tutto si risolverà, ne sono certa…-
- Grazie Belle, sei un tesoro…-
 
I due giorni volarono in fretta. Per quasi tutto il tempo aiutò il padre al negozio, poi andò in accademia per tentare di convincere il professore a fornirle un programma più dettagliato con tutti gli argomenti trattati a lezione. Quella mattina Hood teneva lezione con gli allievi del secondo anno e sperò che quella mattina si fosse svegliato particolarmente di buon umore.
Quando entrò in classe, notò subito il suo amico Killian seduto tra le ultime file, che sonnecchiava tranquillamente.
- Killian, non dovresti dormire durante le lezioni. Lo sai che ci tiene molto all’attenzione degli studenti- lo rimproverò sedendosi accanto a lui. In risposta Killian alzò appena il volto dalla sedia su cui era appoggiato e la fulminò con lo sguardo.
- Sta zitta French, ieri sera ho fatto le ore piccole per colpa di quella stronza di Cora. Fa feste e festini fino a notte fonda e noi poveri camerieri rimpatriamo all’alba quasi ogni giorno-
- Intanto non dovresti chiamare la rettrice per nome. E secondo, ti ricordo che sei stato tu ad implorare chiunque per farti avere un lavoro decente con una paga decente. Non lamentarti se il lavoro richiede così tanto sforzo -
- Io l’ho sempre detto, in un’altra vita vorrei fare il pirata! Libero dalle catene di queste assurde schiavitù!-
- Il lavoro non è una schiavitù…-
- Ma parla per te…-
- Signor Jones- chiamò qualcuno in fondo all’aula, più o meno ad altezza cattedra - se non la smette immediatamente di cincischiare con la vicina, le assicuro che molto presto andrà a bere assenzio insieme a Toulouse-Lautrec e conoscendo il suo savoir-faire, sono certo che le dame del Mouling Rouge lo caccerebbero in un nano secondo!-
- Mi scusi, professore -
Questo fu capace di zittire Killian sino alla fine della lezione.
 
Farsi rilasciare il programma dettagliato dal professor Hood fu quasi un terno all’otto, ma lei era sempre stata abituata a prendersi ciò di cui aveva bisogno con le unghie e con i denti, così dopo tanto insistere riuscì a farsi dire dove trovare il programma.
- Signorina French, giuro che lei sta diventando il mio peggior incubo. E va bene, vada in segreteria, le sarà fornito il piano dettagliato-
- Grazie professore, è stato veramente gentile…-
Uscì dall’aula vittoriosa, con l’autorizzazione firmata da rilasciare in segreteria per avere il piano lavoro dettagliato.
- Ma complimenti French, tu non demordi mai-
- Zitto Killian, voglio proprio vedere quanto riderai alla prossima sessione di esami-
Iniziò a incamminarsi verso la segreteria e Killian la seguì.
- Ah, io sono più che rassegnato. Ma tu potresti avere delle possibilità. Sai, si vocifera che lui e Regina abbiano una storia clandestina. Per me sono scopamici-
Belle alzò gli occhi al cielo esasperata.
- Killian… Per favore… Sono solo dicerie-
- Eh no cara, li ho visti baciarsi con un tale impeto l’altra sera, proprio davanti casa di Regina-
- Se stanno insieme sono fatti loro-
- Sei ingenua, French. Lo sai che l’unica a passare l’esame con 30 e lode è stata proprio Regina? Datti una risposta-
- Killian, tutti odiamo Regina, è cattiva e tutto quello che ti pare, ha dei voti altissimi, è vero, ma è sempre molto preparata, quindi non ci vedo niente di male-
- Anche tu hai voti altissimi, eppure sei stata rimandata. C’è una sola differenza tra voi: a te piace giocare a “leggiamo insieme dai” e lei assaggia mele rosse con il bel professore-
- Farò finta di non aver colto il significato retorico celato nelle tue affermazioni-
Quando la scritta “segreteria” si affacciò davanti a loro, le parve una magica visione.
- Bene, se vuoi puoi aspettarmi e facciamo un pezzo di strada insieme per il ritorno-
- E va bene, ti aspetto qui…-
Killian nel mentre si chiese come fosse possibile che la sua vita fosse sempre incentrata sulle attese.
- Ah, le donne. Mi faranno diventare matto…- poi scorse una bella biondina e subito ci ripensò.
- Ciao, bellezza, qual è il tuo nome?- chiese avvicinandosi suadente.
Perché Killian ha sempre avuto un debole per le bionde con sguardo malandrino…
 
-Killian, ho finito-
Quando Belle uscì dalla segreteria trovò l’amico intrattenuto in piacevoli attività con una giovane matricola.
- Killian, per favore! Sei in una sede istituzionale!-
Lui non ascoltò, così lo tirò per l’orecchio. I due si staccarono provocando un suono simile a quello delle ventose.
- Ahi! Belle, ma non vedi che ero impegnato?-
- Lo vedo…-
La giovane bionda si strofinò le labbra per cacciare le tracce di rossetto sbavato, poi corse in segreteria quando chiamarono il suo numero di prenotazione.
- Ciao…- disse solo prima di scomparire dietro la porta.
- A presto, bellezza!-
- Killian!-
Belle iniziò a camminare seriamente avvilita.
- Andiamo, Belle! Era molto graziosa!- rispose accelerando il passo per raggiungerla.
- Sei in accademia! Non in un pub! Non puoi limonare così con una matricola appena conosciuta!-
- Non è colpa mia se ho questo potere su di voi…-
- Su “di noi”?- lo guardò di sottecchi e lui fu costretto a precisare.
- Va bene, con te non attacca, ma tu sei un caso disperato, Belle! Stai con lo stesso ragazzo da tutta una vita! Il giorno in cui ti vedrò presa da un altro, ti prometto che stapperemo il miglior spumante in circolazione…-
Ma Belle non ascoltò cosa Killian le stava dicendo. Perché quando passarono davanti l’ufficio del rettore, Belle vide uscirne il signor Gold, intento a sistemarsi la cravatta e la rettrice Mills, che lo osservava andar via ritoccandosi i contorni del rossetto sulle labbra.
Qualcosa si spezzò dentro di lei, non seppe dire cosa, o perché, ma per qualche ragione rimase delusa.
- Belle, mi stai ascoltando?-
Riemerse a fatica dallo stato di trance.
- Sì, Killian, scusami tanto-
- Ma che ti è preso?-
Vide la rettrice tornare dentro e Belle respirò profondamente. Anche il signor Gold era fuori dalla sua visuale.
- Niente, scusami. Sono rimasta sorpresa di vedere il signor Gold nell’ufficio della rettrice Mills-
- Ma come, non lo sai? Hanno da sempre una sorta di relazione segreta-
Belle arrestò il passo.
- Dici sul serio? E perché non me l’hai mai detto?-
- Per quanti amanti ha Cora, potrei impiegare giorni, se non mesi a raccoglierne i nomi in un’enciclopedia -
- Ma il signor Gold lo sa che lei si frequenta con tutti questi uomini?-
- Penso di sì, insomma, non sono fidanzati, ma non hanno problemi ad andare a letto insieme…-
- Capisco…-
Il resto del tragitto lo percorsero in silenzio. Ognuno perso nei propri pensieri.
Per fortuna, quella sera ci sarebbe stata l’uscita con le amiche. Al pensiero di loro, tornò allegra come sempre.
- E dunque, caro Killian, te le cerchi di proposito le bionde o è una scelta casuale? No, perché dall’esterno, potrebbe sembrare che stai cercando ossessivamente una copia di una certa Emma di nostra conoscenza….-
- Ehi, attenta a quello che dici, French!-
Tornarono a battibeccarsi come sempre e Belle scordò in fretta il senso di malessere che l’aveva pervasa.
O almeno per il momento…
 

Continua…



 
Salve, eccomi tornata con il nuovo capitolo.Spreo vi sia piaciuto! Io mi sono divertita moltissimo a scriverlo, specie nelle parti con Killian. In alcuni punti ho usato un linguaggio più grezzo, ma Killian è fatto così, adoro le sue battute peerennemente a doppio senso ;)
La storia inizia ad ingarbugliarsi, come ho scritto in risposta ad un commento, trovo che la cosa più bella di OUAT siano gli intrecci tra i vari personaggi, riprodurli in una AU richiede molta pazienza e magari non tutti i fili originali possono essere riproposti, ma come si usa dir ein questi casi "si fa quel che si può!".
Vorrei ringraziare
gionem, seasonsoflove, sunrise56, Emma_blue e Saja per aver lasciato un commento al capitolo precedente, mi ha fatto molto piacere sapere il vostro parere sulla storia. Ringrazio inoltre chi ha segnato la ff tra preferite, ricordate e seguite. E grazie ovviamente anche a chi legge nell'ombra ;)))))))
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va :)))))
Il prossimo capitolo credo che arrivi la prossima settimana, sicuramente prima di giovedì.
Grazie ancora, a prestooo!!!

 
  
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