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Autore: Minorin Kushieda    18/09/2014    0 recensioni
Dopo Welcome Winter e Welcome Summer, non poteva mancare Welcome Spring!
Ebbene, siamo in primavera, una delle stagioni più frizzanti, energiche e significative dell'anno, la stagione della speranza, dell'amore. E a proposito di amore..
Soul e Maka, ancora insieme, ancora innamorati follemente l'uno dell'altra, ancora tormentati dal loro amore, dalle loro tenebre.
Riuscirà la primavera a far risplendere le loro anime e perché no, i loro cuori?
Genere: Dark, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene Soul e Maka tardarono anche quella mattina…Come sempre.
-Buongiorno professore, scu..-
-Scusi il ritardo. Che è successo questa volta? La caldaia ha preso fuoco? Oh, no, aspettate, questa era la scusa di lunedi. E’ caduto il lampadario sulla testa di Soul e siete andati al pronto soccorso? No, mercoledi. Ah, magari accadesse davvero… Comunque. Siamo curiosi.- Disse sarcastico Stain.
Soul si fece avanti con il suo portamento da figo.
-Professore, vede, Maka ha preparato il bacon questa mattina… Ed io impazzisco per il bacon-
-Quindi?-
-Quindi devo gustarmelo, non posso mica mangiare di fretta e furia. Poi dico, li vede questi capelli?- Disse indicando la sua opera d’arte. –Capelli così non esistono in natura-
Nella classe scese il silenzio, attendevano tutti impazienti  la risposta di Stain.
-Bene, Maka vuoi aggiungere qualcosa?-
La ragazza, sconvolta, imbarazzata e rassegnata si limitò a dire:
-Prof, io ci provo, glielo giuro, ma… E’ un coglione-
-Condivido. Non vi punisco solo perché ho pietà di te,Maka. Ora sedetevi prima che vi vivisezioni.-
I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e presero posto vicino a Black*Star e Tsubaki, seduti l’uno accanto a l’altra che ridevano ancora per la scena di prima.
-Soul, migliori ogni giorni di più, il tuo Dio è orgoglioso di te-
Disse Black*Star battendogli il pugno.
Stain afferrò allora delle fotocopie, aveva uno strano sguardo, soddisfatto, compiaciuto, SADICO… La cosa spaventò Maka che ancora più incuriosita si concentrò su di lui analizzando ogni sua minima espressione, per cogliere un qualsiasi indizio, mentre il resto della classe approfittava di quel momento per ridere, parlare e scherzare, tutti tranne Maka. Aveva un brutto presentimento, anzi, aveva IL presentimento. Pregò di sbagliarsi, per la prima volta, sperava di trovarsi nel torto. Non poteva essere vero. Non a loro, non quel giorno, non in quel momento.
-Ragazzi miei, vi comunico che vi state apprestando ad affrontare un bellissimo test a sorpresa. Avete 2 ore a partire da… Adesso!-
Cazzo, aveva ragione.
Lanciò le fotocopie in aria, come cibo per gli animali, i ragazzi rimasero sconvolti.
C’era chi piangeva, chi aveva la bocca ancora spalancata, chi non riusciva a muovere un muscolo, chi pregava, chi bestemmiava e imprecava, chi tentò di lanciarsi dalla finestra, chi si precipitò a prendere il compito per finire in tempo.
Quell’uomo poteva davvero ogni cosa, era, in una parola, spaventoso. Non solo nel senso fine a se stesso, ma in tutto ciò che faceva. Era spaventosamente bravo nei duelli, negli insegnamenti, nella vivisezione, nel condurre al suicidio gli studenti, cosa che probabilmente gli riusciva meglio di tutte.
Maka corse ad afferrare il foglio e se lo portò davanti al volto per scrutarlo bene.
100 domande.
100 fottutissime domande.
Fece un sospiro, scrocchiò il collo, azzerò la mente concentrandosi solo ed unicamente sul foglio che aveva davanti a sé e che aspettava di essere compilato dal suo sapere, afferrò la penna ed iniziò il suo test.
Se Maka era già alla seconda domanda, Tsubaki stava per scoppiare a piangere, Liz non sembrava essere proprio toccata dalla cosa, riprese a limarsi le unghie disinteressata, Patty prese il foglio che utilizzò per creare cuccioli di giraffa, probabilmente parenti alla giraffa realizzata in precedenza, Kid imprecava se stesso e suo padre, Blak*Star sbatteva la testa sul banco mentre Soul tentava ancora di realizzare la cosa.
Tutto questo andò avanti per circa mezz’ora, fin quando anche gli altri decisero di provare per lo meno  a dare qualche risposta al test.
Tsubaki era una ragazza studiosa in fondo, probabilmente sarebbe stata una studentessa migliore se non avesse dovuto far da badante al suo maestro d’armi, avrebbe sicuramente avuto più tempo da concentrare nello studio. Ma essere una delle migliori se non la migliore  non le era mai interessato, le bastava andar bene e apprendere per se stessa, non per i voti, la scuola non era la sua priorità. Preferiva passare le giornate in compagnia di Black*Star, a vedere la televisione, cucinare, uscire e cacciarsi nei guai insieme. Si divertiva anche solo guardando il ragazzo allenarsi, bastava che stessero insieme.
Pensandoci bene quando le dicevano che lei e lui ormai erano una cosa sola, non avevano tutti i torti. Come si faceva ad essere così diversi eppure così uguali, così in sintonia? Persino Maka e Soul avevano i loro alti e bassi, spesso non erano sulla stessa lunghezza d’onda, Tsubaki e Black*Star, invece, hanno sempre avuto un rapporto particolare, diverso da tutto e da tutti. Perfettamente in armonia tra loro, nonostante le loro anime fossero l’opposto.
 Una docile, timida, paziente, dolce, pura.
L’altra esuberante, sfacciata, agitata, egocentrica, sporca, macchiata.
Forse erano uniti proprio perché erano così diversi, l’uno compensava l’altra.
Quella di Tsubaki e Black*Star era un’amicizia fantastica, eppure la ragazza non poteva non pensare che insieme, ma insieme insieme, sarebbero stati fenomenali. Tuttavia lei non era una che esprimeva i suoi sentimenti e il ragazzo non sembrava mostrare espliciti segnali. Certo, riservava per lei gentilezze e attenzioni che ad altre non riservava, ma Black*Star era così infondo, una persona gentile, che per le persone amate avrebbe dato il cuore, per cui il suo atteggiamento poteva spesso essere frainteso.
Dunque, anche  Tsubaki iniziò il test, le sembrava fattibile.
Liz anche provò ad impugnare la sua penna rosa, ma tutte quelle parole appiccicate e nere le mettevano un’ansia assurda, per non parlare della sua povera vista!
-Ma che roba è?-
-Domande sorellona- rispose Patty.
-Ma… E’ tutto nero-
-Coloralo-
Liz si voltò verso la sorella come se avesse visto per la prima volta la luce.
-Sei un cazzo di genio! Magari colorando le lettere mi sembrerò più colorato e mi farà meno schifo. Di conseguenza, una volta catturata la mia attenzione potrò concentrarmi e fare il test… Che emozione-
-Ehehe. Io ho già finito-
-CHE COSA?-
Le mostrò con un certo orgoglio la piccola giraffa.
-Si chiama Bubu.-
-…Certo Patty. Molto carina-
Kid dopo aver scritto il nome analizzò la prima domanda, poi la seconda, la terza e così via.
Era uno Shinigami infondo, aveva un’intelligenza superiore a quella degli altri, tanto che delle volte era inutile persino studiare. Peccato che si perdesse nelle cose più stupide, ad esempio, giunto alla tredicesima domanda, avrebbe dovuto dare una risposta multipla ed i quadratini non erano simmetrici. Dunque aggiunse un altro quadratino, ma se avesse messo una crocetta su un lato l’avrebbe dovuta metterla anche sull’altro o non sarebbe stata simmetrica, ma se così avesse fatto avrebbe dato due risposte, il che era ritenuto errore.
Mentre Kid era indeciso sul da farsi, poche file più in basso, Black*Star e Soul stavano escogitando una maniera per copiare.
-Allora, Maka è davanti a noi, questo è un segno divino. L’unica cosa da fare è riuscire a vedere sul suo foglio ed è fatta-
-Si ma chi ci vede da qui dietro?- domandò Soul.
-Cazzo, io neanche ci vedo-
-Aspetta- il ragazzo provò a sporsi in avanti, alzando il sedere e allungando il suo collo il più possibile, altro che giraffe.
Riuscì a vedere facilmente le risposte delle domande a scelta multipla, si trattava di crocette, quindi erano facilmente individuabili.
Per quanto riguarda quelle a risposta libera c’erano davvero TROPPE parole.
-Okay amico, le risposte multiple le abbiamo. Quelle libere facciamole insieme, okay che siamo coglioni, ma due menti sono meglio di una-
-Esatto, è questo lo spirito giusto-
-Allora, iniziamo: Cosa permette alle anime di operare perfettamente sulla stessa lunghezza d’onda e cosa, invece, potrebbe mettere a rischio la loro sintonia?- lesse Soul per poi guardare perplesso il foglio.
-La cosa che le fa operare perfettamente è…è… l’amore-
-Black*Star cosa c’entra, mica tutti i partner sono innamorati-
-Lo so, ma l’amore è sempre la risposta a tutto! Poi che ne sai, forse infondo Stain è un tenerone e ci premierà per questa risposta-
-Okay, okay. Cosa le mette a rischio?-
-Il tradimento? Ah no, aspetta! Quando tu e Maka avete litigato, cosa vi ha fatto  disconnettere?-
-Beh… Le ho detto che aveva le caviglie grosse-
-Perfetto, le fa disconnettere dire al partner di avere le caviglie grosse. Ma… Sei sicuro?-
-… No, mi sembra tanto una cazzata-
-Hai ragione. Meglio cazzata che lasciare in bianco dai-
Il loro lavoro di squadra fu però interrotto da Stain che apparve loro da dietro a braccia conserte e con il suo sorriso da chi sa di essere sadico e stronzo.
-Mi dispiace interrompere questo commovente lavoro di squadra, ma vi comunico che sto per vivisezionarvi.- Disse con un tono che non ammetteva repliche.
-COSAAA? NO, LA PREGO, CI TENGO TROPPO ALLA MIA VITA! INSOMMA MI GUARDI, DOVE LO RITROVANO UN FIGO COME ME?-
-L’umanità non sentirà la tua mancanza Soul-
-Maka si, vero Maka?-
Maka era sul punto di sbroccare. Stava facendo il suo dannatissimo test a sorpresa, a rischio di rovinarsi una media per la quale aveva lavorato sin troppo e doveva essere disturbata da quegli.. Idioti, solo idioti potevano definirsi.
-Soul, al momento se qualcuno di facesse tacere mi farebbe solo un favore. Mi stai disturbando-
-TU NON HAI CAPITO, QUESTO VUOLE VIVISEZIONARMI-
-Così impari. Professore, lo vivisezioni in silenzio, grazie- Rientrò nell’ottica del compito, si voltò e riprese il suo test.
-Crudele…- sussurrò Soul.
-Va bene ragazzi, prendete i fogli e venite alla cattedra accanto a me, così sono sicuro che non copierete-
Soul e Black*Star obbedirono, erano spacciati.
Mancava un minuto alla consegna del test ormai.
Maka ricontrollava le risposte, era completo, era sicura e orgogliosa delle sue risposte.
Tsubaki aveva lasciato alcune risposte, ma tutto sommato poteva ritenersi soddisfatta.
Liz aveva colorato metà test, ma aveva rinunciato già da un pezzo.
Kid disperato a causa dell’indecisione, era ancora in crisi, motivo per il quale lasciò più di mezzo test in bianco.
Patty giocava con la sua Bubu.
Soul aveva ripreso a dare testate sulla cattedra, in compagnia di Black*Star, che lo imitava dall’altra parte del tavolo.
-TEMPO SCADUTO-
Dopo aver consegnato la classe uscì dall’aula e la situazione non era poi tanto diversa da quella iniziale, c’era ancora chi piangeva perché probabilmente il test era andato malissimo, chi era ancora perplesso da tutto quell’insieme di parole, chi imprecava e bestemmiava.
I ragazzi erano così esausti che non ce la fecero neppure a rimanere un altro minuto in più in quella scuola, come era loro solito fare, invece.
 
 
A casa, Soul e Maka erano di nuovo in pigiama.
La ragazza era in camera sua a leggere un libro quando Soul bussò alla porta.
-Posso?-
-Certo- disse la bionda chiudendo il libro ma lasciandovi un dito in mezzo per portare il segno.
Soul si sedette sul letto accanto a lei.
-Giornata devastante oggi, eh?-
-Troppo. Come è andato poi il test?-
Lui la fissò come se la risposta fosse la più ovvia del mondo.
-Okay, domanda stupida in effetti-
-A te?-
-Bene spero-
-Sei Maka la secchiona, sarà andato sicuramente bene. Poi me lo auguro o dovrò sentire le tue lamentele per il resto della mia vita-
-Chi dice che rimarremo insieme per il resto delle nostre vite. Magari già da domani le nostre vite prenderanno una strada diversa e noi non ci vedremo più. Oppure, semplicemente, litigheremo e non ci rivolgeremo più la parola. O sceglierai un altro maestro d’armi, più forte di me, così da diventare finalmente falce della morte. O sarà il tempo a dividerci, la distanza, il futuro è così lungo, potrebbe accadere di tutto-
-Non ci avevo mai pensato-
-Già-
Maka invece ci pensava spesso al futuro, anzi tutta la sua vita si basava sul futuro. Ogni scelta doveva andare a compensare un qualcosa di già progettato. Che cosa triste infondo, era tutto un programmare, costruire, mai una scelta fatta per divertimento, per la voglia di farla.
Era così noiosa, solo allora se ne rendeva conto. E si rendeva anche conto del perché non sarebbe mai potuta essere la ragazza adatta per Soul, erano così diversi, lui bello e dannato, lei noiosa, secchiona e senza tette. Non potevano andare bene insieme. Ma che poi, cosa le interessava? Soul era semplicemente la sua arma. Eppure pensava così tanto a lui, a lei, a loro.
<< Maka, tu ami Soul, è solo che non lo sai >> Le dicevano anni fa.
E forse era vero , lei non lo sapeva allora. Ma adesso, dopo un anno di riflessioni e ritiri aveva la consapevolezza di amarlo. Tuttavia fingere di non essersene ancora resa conto era più semplice per tutti e forse, la cosa migliore.
Lei era Maka, la sua maestra, la sua partner, compagna di classe, sorella, amica, confidente, coinquilina. Ma non sarebbe mai potuta essere la sua ragazza.
-Hei, a cosa pensi? Hai un faccia!-
-A nulla-
-Bugiarda- Soul lo disse con un tono così serio e fermo che Maka quasi si spaventò.
-Cosa? Perché?-
-Perché non mi dici mai la verità? Cosa pensi… Mi piacerebbe tanto leggerti nel pensiero a volte. Non riesco a capire cosa possa  passare per la tua testa così geniale, complicata, complessata, assurda-
Quella era una cosa che affliggeva Soul da tempo. Maka aveva una mente piena di pensieri troppo arrovellati tra loro, il suo desiderio era quello di riportare un po’ di ordine in quel caos. Ma infondo come poteva, se la sua mente era totalmente dominata da un’infermità di gran lunga peggiore a quella di tutte le altre. La sua testa era un vero e proprio inferno, Maka lo aveva aiutato così tante volte, aveva fatto un po’ di luce in quel buio e lui avrebbe voluto restituirle il favore. Ma lei non lo lasciava entrare, non lasciava entrare nessuno, si chiudeva in se stessa.
Eppure delle volte gli sembrava davvero di capirla, di leggerle nel pensiero, anticipava le sue mosse, le sue parole, se ne sentiva non poco orgoglioso.
-Niente, davvero, tranquillo-
-Comunque, per il discorso di prima… Noi litighiamo SEMPRE e di brutto anche, ma facciamo sempre pace, è il nostro modo di comunicare a volte, urlarci contro. Questo perché abbiamo due caratteri forti e orgogliosi, purtroppo. E perché TU vuoi avere sempre ragione, ovviamente. Non sarà un litigio ad allontanarci. Come non sarò io a farlo, scegliendo un’altra partner, ma ti pare che possa fare una cosa del genere? Certo potrei averne di più fighe, ma il mio sogno è diventare una falce della morte ed è diventar lo solo e soltanto con te al mio fianco. Quindi ti starò sempre appiccicato… Sempre, sempre. Tolto dunque anche il problema della distanza rimane il tempo, ma… FANCULO IL TEMPO.-
Poi l’abbracciò forte, facendole cadere il libro dalle mani. Maka teneva i suoi libri come reliquie, ma non le interessava se le fosse caduto a terra, non le interessava proprio di nulla, se non della persona che la stava stringendo e delle parole che aveva pronunciato. Le parole più vere, più dolci e più confortanti che qualcuno le potesse dire.
Tutti se ne andavano, tanto che la ragazza riteneva il per sempre solo una trovata delle favole, un motto degli innamorati che si illudevano che qualcosa potesse davvero durare per tutta la vita, specialmente un rapporto.
Nonostante fosse sempre stata così scettica, credette in quelle parole più di ogni altra cosa, aveva davvero la consapevolezza che Soul sarebbe rimasto con lei. Per sempre.
Non importava come, se da amico, da arma, da fidanzato. Sarebbero stati insieme, lei e lui.
-Quindi ti tocca sopportarmi ancora per un bel po’-
-Non vedo l’ora-
Disse ricambiando quell’abbraccio dal quale non sarebbe mai voluta staccarsi.
 
 




Ebbene, ecco il secondo capitolo, finalmente qualcosa degno di essere chiamato capitolo ahaha.
Per scrivere questo capitolo mi sono ispirata alla quattordicesima puntata se non sbaglio.. O la dodicesima? Don't remember, non vedo Soul Eater da troppo tempo:(
Anyway, quella puntata mi ha fatto morire quindi volevo ricreare qualcosa di divertente, ma allo stesso tempo romantico, aaaaaah, amo i finali romantici, si nota? Aahaha
Poi purtroppo sono stata molto ispirata anche dalla scuola... Brutte storie, sto già crepando di studio. Spero voi abbiate fatto buon rientro ee nada, vado.
Spero vi sia piaciuto il capitolo e che recensiate, alla prossima, un bacio
Minorin

  
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