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Autore: telesette    18/09/2014    0 recensioni
[GDR Trama inventata.]
Un elfo ambizioso, un tiranno spietato, e il Male Primordiale ha rigettato ovunque l'ombra della paura e della disperazione. Dopo essere stato sconfitto dalla coraggiosa guerriera Selenna, al prezzo della sua stessa vita, Re Heiross mira ostinatamente ad assumere il coronamento delle proprie ambizioni.
Tra quattro coraggiosi eroi, solamente uno possiede in sé la forza e la determinazione necessarie a salvare la terra di Kragenglass dalla distruzione...
Chi, se non tu?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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La Spada delle Tenebre

 

La guerra tra l'impero e l'esercito dei ribelli era giunta ad un momento cruciale.
Il Gòdralgohom era sceso in campo, scoraggiando l'avanzata delle truppe di Selenna, tuttavia la coraggiosa guerriera non aveva alcuna intenzione di recedere di fronte a lui. Né le pozze di lava e le colonne di fuoco parevano intimorirla, tanto la sua determinazione era salda, e difatti sguainò la sua fedele spada Uldengràd e si lanciò all'attacco in un'epica cavalcata proprio tra le braccia del mostro.
Lo scontro decisivo.
Il momento della verità.
Sarebbe stata la luce a trionfare, oppure il male avrebbe riportato la sua vittoria definitiva sulle forze del bene?
Selenna passò indenne attraverso le vampe di fuoco del Gòdralgohom, aprendosi un varco grazie ai poteri della sua spada, tuttavia il mostro aveva ancora a disposizione le zanne e gli artigli per dilaniare le sue carni.
Le fauci spalancate, incombendo minacciosamente sopra di lei, l'essere si preparava già ad inghiottirla. Selenna resistette, malgrado alcune schegge taglienti di oscurità che la ferirono sotto l'armatura, e concentrò tutta l'energia possibile per ribattere colpo su colpo. La potenza del Gòdralgohom era veramente micidiale: i suoi artigli arroventati, duri come il diamante, erano in grado di lacerare al minimo contatto...
Poi, improvvisamente, l'amazzone fu vinta dalla fatica e il mostro riuscì a penetrare la sua corazza e trapassarla così da parte a parte. Selenna sbarrò gli occhi, conscia che si trattava di una ferita mortale, e già il peso di Uldengràd si era fatto insostenibile per la sua mano.
Nel mentre che la spada prese a scivolarle via verso terra, il Gòdralgohom rise e fece per gridare al cielo la sua vittoria.
Allora, incurante del sangue che pure le riempiva la bocca, Selenna serrò le dita sull'impugnatura e, con un urlo rabbioso, menò il suo ultimo miracoloso fendente contro la gola del mostro.

- Sparisci - gridò. - Torna... nelle tenebre... da cui sei venuto!

Quelle furono le ultime parole che costei pronunciò in questo mondo, prima che gli occhi le si chiudessero per sempre.
Ferito mortalmente a sua volta, il Gòdralgohom comprese dunque la natura dell'arma che lo aveva ucciso. Lo scintillìo abbagliante della magica lama di Uldengràd, intrisa dei poteri benefici della dea Myoue, non lasciava dubbi. Aveva ucciso Selenna ma, prima di spirare, la guerriera era riuscita a portare a termine il suo nobile compito.

- No... no... NOOO !!!

Vittima di un potere forte quanto il suo, neppure il Male Primordiale poteva resistere ai benefici effetti che Selenna era riuscita a liberare nel suo disperato attacco. Uldengràd aveva toccato l'essenza del Gòdralgohom con la luce pura di Myoue, innescando così un processo irreversibile di deflagrazione, e questi realizzò con sgomento che la sua forma fisica sarebbe tornata a confondersi con la sterile sabbia del deserto.
Sepolto nuovamente in mezzo al nulla, sotto la polvere del tempo, le genti avrebbero finito per dimenticarsene... come era già accaduto, in passato.
Sfortunatamente però, prima che il suo prezioso alleato scomparisse, Lord Heiross percepì la sua improvvisa debolezza e si materializzò magicamente al suo fianco. Il patto che i due avevano sancìto, un legame inscindìbile, faceva di loro come due rami fluviali della stessa sorgente.
Heiross capì immediatamente che il Gòdralgohom stava per scomparire, e con esso anche la sua preziosa arma di dominio assoluto, perciò doveva ricorrere alla sua conoscenza dell'Antica Magia elfica per impedire che ciò accadesse.

- Gòdralgohom - chiamò a gran voce, sfoderando la spada in modo che l'essere moribondo potesse vederla.

La voce del diabolico signore di Kragenglass era più forte persino del vento, che pure prese a lambirgli le vesti nere come la notte e i lunghi capelli scuri, mentre la sua arma irradiava fortissima un'aura di pura malvagità.

- Affidati a me - gridò. - Dammi tutto te stesso, tutto il tuo essere, e io farò in modo che tu possa continuare a seminare il terrore in questo mondo!
- Dici... sul serio ?!?

Per tutta risposta, Heiross si ferì al braccio con la grande lama tagliente, formulando l'incantesimo con il suo stesso sangue.

- Entra nella mia spada - ordinò. - Presto, prima che sia troppo tardi... Continueremo insieme, saremo imbattibili, ma dovrai affidarti a me... al tuo signore!

Non avendo molte alternative, il Gòdralgohom rilasciò dunque tutta la sua essenza malvagia per riversarla direttamente nel nero metallo elfico sormontato da rune, come un ruscello in un fosso. Un attimo dopo, non appena Heiross sigillò l'entità all'interno della propria spada, l'equilibrio del piano astrale si spezzò e sia il cielo che la terra furono quasi sul punto di esplodere per riassestare ciò che era stato così bruscamente alterato...

***

Luce ed Oscurità.
Eternamente parte una dell'altra, seppur contrastanti, senza le quali nulla esisterebbe.
Tale legge di natura è antica, più antica delle divinità stesse, e ciononostante qualcuno aveva violato il principio della creazione che la stessa Myoue riteneva intoccabile.
Nell'attimo in cui Lord Heiross aveva inteso racchiudere l'anima del Gòdralgohom all'interno della propria spada, intrisa ed imbevuta all'origine con la magia delle terre degli elfi, questa si era trasformata in qualcosa di unico ed indescrivibile che non apparteneva a nessuno dei mondi conosciuti. La nascita di questa nuova creatura, destinata alla concentrazione del Male assoluto, fu un evento che avrebbe segnato per sempre le vite degli uomini e il destino degli dei.
L'oscurità avvolse la luce, fondendosi con essa e quasi abbracciandola, gettando ombre mai viste in tutta la storia di Kragenglass.
Il mondo cambiò.
Doveva cambiare, per forza, per non tornare mai più com'era in origine.
In tutto quel caos che era degenerato, laddove la paura e il terrore si impadronì dei cuori di ogni essere vivente, solamente una persona si alzò a contemplare con soddisfazione quello spettacolo sinistro.
Heiross, signore di Kragenglass, sollevò dunque la propria spada verso il nuovo cielo inquietante e persino i lampi e i tuoni parvero obbedire al suo comando.

- Questa è la mia era - urlò. - Il mondo mi appartiene... per sempre!

Un fulmine cadde, illuminando la figura solenne del malvagio elfo.
Con il potere del Male misto a quello del Bene che lo aveva visto nascere, Lord Heiross stringeva ora in suo possesso la chiave per il suo più grande desiderio. Dal momento poi che Selenna era caduta, e che della spada Uldengràd era andata persa ogni traccia, il Male Primordiale rimase dunque confinato all'interno di una nuova micidiale arma dal nome terribile...
Ràkruz-Sàiga, ossìa "Tempesta di Sangue", la cui lama nera, a tratti, tendeva a brillare di vita propria con sottili striature pulsanti color del sangue.
Quella spada, per il suo possessore, era il più prezioso di tutti i tesori immaginabili.
Con Ràkruz-Sàiga in suo possesso, infatti, Lord Heiross spazzò via fino all'ultimo focolaio di resistenza e rivendicò la sovranità assoluta sui Quattro Continenti. L'esercito del malvagio imperatore, riorganizzatosi prontamente per disperdere e sterminare l'esercito ribelle, procedette dunque alla riconquista del territorio e ovunque l'oscuro vessillo riprese a sventolare sui paesi assoggettati come e più di prima.
Nonostante ciò, il sacrificio di Selenna non fu totalmente inutile.
Malgrado la guerra con l'impero fosse ormai perduta, i baldi combattenti nani e le fiere orgogliose amazzoni riuscirono a mantenere liberi i propri confini; poiché, senza il Gòdralgohom, l'imperatore non poteva certo guidare personalmente il suo esercito su ogni fronte.
Heiross, tuttavia, si disse capace di aspettare.
Anche alla resistenza dei suoi nemici vi era un limite, proprio come ciò era costato la vita alla coraggiosa Selenna, dunque non doveva fare altro che attendere i suoi nemici al varco e schiacciarli al minimo segno di debolezza.
Circa venticinque anni dopo, la situazione era ancora di stallo.
Lord Heiross spadroneggiava incontrastato sul Continente Centrale, dopo aver deposto l'ultimo re degli uomini, e le razze neutrali strinsero con lui un'alleanza che stabiliva una certa libertà in cambio della loro cieca e fedele devozione all'impero. Chi non giurava fedeltà al Sommo Signore di Kragenglass, pur non essendo così incosciente da metterglisi contro, era obbligato a vivere da reietto con tutta la sua famiglia. Le foreste si fecero sempre più insicure, costantemente pattugliate sia di notte che di giorno, giacché gli orchi e i goblin facevano strage di chiunque capitasse a tiro.
Il tempo trascorse, le stagioni si susseguirono, e Selenna e la sua spada Uldengràd entrarono nel mito e nella leggenda.
Molti giovinetti e altrettante fanciulle sognavano di emulare le gesta della guerriera, combattendo contro Lord Heiross e la sua spada, ma si trattava solo di sogni e fantasie tipiche degli adolescenti.
Gli eroi scarseggiavano, in quella terra vessata dalla violenza, e non sempre il coraggio disponeva di armi adatte a sostenerlo.
Eppure, c'era qualcuno in grado di raccogliere l'eredità di Selenna.
Qualcuno che non era disposto a tollerare soprusi e ingiustizie e che, anzi, ambiva a riscattare l'intera Kragenglass dalla perfida mano del tiranno.
In risposta al grido d'invocazione dei deboli e degli inermi, proveniente da molto lontano, qualcuno si mise in marcia per mettere la propria forza e il proprio coraggio al servizio della libertà e della giustizia...

Sì, quel "qualcuno" sei... PROPRIO TU !!!

   
 
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