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Autore: JudithlovesJane    20/09/2014    3 recensioni
Chi avrebbe pensato che l'uomo che li avrebbe distrutti sarebbe stato anche quello che li avrebbe uniti? La Caposcuola Lily Evans è determinata a mantenere le distanze con i Malandrini, ma è più facile a dirsi che a farsi quando James è Caposcuola e innamorato di lei.
E di sicuro non aiuta il fatto di essere piuttosto legata a Sirius dopo una...movimentata lezione di Difesa contro le Arti Oscure!
Jily, Blackinnon accennata, Settimo Anno.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo Ventuno
Capitolo Ventuno


"Mai più." Disse James con un brivido.
"Concordo" Rispose Lily in tono piatto. Scosse via dai lunghi capelli un po' di confetti rosa a forma di cuore. James ghignò e le tolse del glitter dalle spalle. Questo luccicò sulla neve vicino alle loro scarpe.
"Ti va di andare ai Tre Manici di Scopa?" James le sorrise radioso e praticamente la trascinò lungo la strada fin dentro al frequentatissimo pub.

"Molto meglio!" Asserì James quando tornò al loro piccolo tavolo con la Burrobirra. "Rosmerta è molto più simpatica di quella orribile Madama Piediburro. Aspetta che dica a Felps che è la madre della Umbridge!"
"Sono certa che ne sarà deliziato." Rise Lily. "E sarà ancora più felice quando gli dirai di quei piccoli cherubini!"
James rise. Non erano più tanto angelici: gli avevano aizzato contro il Boccino finché non si erano arrabbiati abbastanza da minacciare la coppia con le loro frecce d'oro. Lui e Lily avevano lasciato il locale poco dopo.

All'improvviso, James sorrise malandrino. "Che c'è?" Chiese Lily, un po' preoccupata.
"Hai della schiuma di Burrobirra..." James si indicò la bocca. Lily fece una smorfia. "Non ti preoccupare" continuò a ghignare James. "Ci penso io" Si allungò sul tavolo per baciarla.
"Meglio?" Chiese Lily, gli occhi verdi che brillavano.
"Decisamente!" Rispose James, chinandosi di nuovo. Poteva sentire Lily che sorrideva contro le sue labbra.

"Ehi!"

"Sparisci, Felps..." Sospirò James mentre si allontanava dalla sua ragazza. Solo che non era Sirius. Né Remus, né Peter. Era un uomo di mezz'età con un'arruffata massa di capelli biondi. Aveva delle cicatrici ed indossava un pesante mantello da viaggio. La sua caratteristica più inusuale era un brillante occhio azzurro che roteava nella sua orbita, squadrandoli con disapprovazione.
"Mi scusi!" Esclamò James. "P-pensavo fosse..."
"Siete due studenti della scuola?"
"Sì" Rispose Lily, cauta. Si drizzò sulla sedia e ricambiò lo sguardo dell'uomo con la stessa intensità. James infilò la mano in tasca per prendere la bacchetta.
"Albus vi rivuole indietro."
"Dovevamo avere tutto il pomeriggio!" Protestò James. Lily gli diede un calcio sotto la tavola. Le labbra dell'uomo fremettero in quello che avrebbe potuto essere un sorriso, anche se James non aveva idea di come potesse averlo visto.
"C'è una ragione?" Chiese Lily, educatamente.
"I Mangiamorte contano?" Ringhiò l'uomo. James annuì, tirando la bacchetta fuori dalla tasca. Aiutò Lily ad alzarsi con l'altra mano.

"C'è niente che possiamo fare per aiutarvi?" Chiese Lily all'uomo. "Siamo Capiscuola."
Gli occhi spaiati dell'altro osservarono il suo volto, poi si spostarono su quello di James.
"Sei il ragazzo di Charlus?"
James annuì con diffidenza. L'uomo riflettè per un istante, poi gli offrì la mano. "Alastor Moody. Ho lavorato con tuo padre."
"James Potter" replicò James, stringendogli la mano. "Lei è Lily Evans."
Moody annuì, stringendo anche la mano di lei. L'occhio blu scattò verso la porta del pub. Il resto della stanza era spaventosamente vuoto. "Andiamo?"

James guardò Lily e annuì. Mentre camminavano, tirò fuori dalla tasca dietro uno specchietto rettangolare e lo colpì con la bacchetta. Questo si accrebbe fino alle dimensioni di un libro. "Sirius Black" Scandì chiaramente James. Ignorò gli sguardi interrogativi di Lily e Moody. Il viso confuso di Sirius apparve nello specchio un istante dopo.
"Che succede, Ramoso?" Gli chiese con una voce sorprendentemente seria. "Lily sta bene?"
"E' a posto. Voi siete al sicuro?" Domandò James, lanciando un'occhiata a Moody. Sentì un sì provenire da Remus.
"Coda?"
"Sì!" James sospirò di sollievo.
"Ramoso, stiamo bene. Perché ce lo chiedi?" Chiese Sirius, con un'espressione corrucciata sul volto.
"Tornate al castello." Disse James, con fermezza. "Non fermatevi in nessun negozio, non parlate con nessuno. Ci vediamo nella Sala d'Ingresso. Se incrociate qualcun altro della scuola, portateli con voi."
Sirius annuì vigorosamente. "Ok-Hey! Lunastorta!"
"James?" Il viso preoccupato di Remus apparve nello specchio. "Che sta succedendo?"
"Mangiamorte" Rispose lui, rapido. Remus impallidì e le grida scandalizzate di Sirius in sottofondo cessarono.
"Dove sei?" Chiese Remus perentorio. Il suo volto si sfocò nella cornice. Stava correndo. James continuava a intravedere i capelli neri di Sirius e quelli biondi di Peter sullo sfondo.
"Camminando sulla strada per la scuola. C'è un Auror con noi."
"Siete feriti?!" Gridò Sirius da qualche parte dietro a Remus.
"Stiamo bene." Rispose James, sorridendo. "Ci vediamo presto."
"Sicuro." Replicò Remus annuendo con aria professionale. Il riflesso di James riempì la cornice. Lo rimpicciolì e lo rimise in tasca.

"Che c'è?" Chiese. Lily e Moody lo stavano ancora fissando.
"Niente" Rispose Lily piano. Cercò la sua mano, donandogli un piccolo sorriso. Moody continuò a fissarlo.

Crack!

James si tuffò, tirando Lily in modo che fosse dietro di lui. Fece scattare la bacchetta verso il rumore. Quella di Moody era puntata nella stessa direzione.
"Idioti!" Gridò Moody all'improvviso, abbassando la bacchetta. Fece un passo avanti  per tirare uno scappellotto in testa ai nuovi arrivati. "Siete fortunati che non vi abbia affatturato! Se aveste solo la metà del buonsenso che dichiarate di avere, avreste ormai imparato a non Materializzarvi mai accanto a me! E vi chiedete perché vi tratto come bambini!" Con un'espressione truce, puntò un dito contro il petto dell'uomo. "Cosa Merlino ci fate, qui? Vi avevo detto di aspettare di fronte a Zonko!"

Con un sobbalzo, James riconobbe entrambi come ex-studenti di Hogwarts. Uno era un uomo alto ma robusto dai vivaci capelli rossi e l'altro una donna bassa e formosa con i capelli color miele. Avevano un'aria esausta e Gideon - l'uomo - aveva un lungo taglio sulla tempia. Gli abiti di Dorcas erano strappati. Entrambi sembravano imbarazzati e si stavano massaggiando la testa dove Moody li aveva colpiti.

"Scusa, Alastor." Borbottò Dorcas. "I Mangiamorte sanno che è una trappola! Ab ci ha mandati a dirtelo! Deve sapere se l'Ordine deve evacuare o combattere." Si bloccò all'improvviso, avendo visto Lily e James. "Potter, Evans?" Si girò verso Moody. "Che ci fanno qui?" Sibilò. "Questo non è posto per i bambini."
"Sono gli ultimi rimasti" Ringhiò Moody, agitando la mano per zittire le proteste di James. "Li sto portando ai cancelli. Prewett, dì a Silente di portare tutti fuori di qui. Che li nasconda sotto gli sgabelli del bar, se necessario!"
Il viso di Gideon si aprì in un sogghigno. "Sei sicuro, Alastor? Aberforth non la prenderà ben-"
"Aberforth farà quello che gli dico!" Scattò Moody, dando una piccola spinta a James e Lily per ricordar loro di camminare. "Portate via i nostri. Non c'è niente che possiamo fare qui, quindi non ho intenzione di perdere uomini per niente. I nostri numeri sono già abbastanza bassi senza perdite. Mandatemi un Patronus quando avete finito." La coppia annuì e si girò sul posto. Scomparvero con uno scoppio rumoroso.
"Muovetevi!" Abbaiò Moody, spingendo James avanti.

"Che cos'è l'Ordine?" Sussurrò Lily.
James si chinò in modo da poterle sussurrare all'orecchio. "Non ne ho idea, ma lo scoprirò."
Quando i tre raggiunsero i cancelli, Moody li spinse attraverso. Il metallo si squagliò, lasciandoli passare. Si girarono verso l'Auror ingrigito.
"Siete studenti." Disse Moody a mo' di spiegazione. "La scuola non rifiuterà mai, mai uno studente che chieda protezione."
"E' mai passato per la testa di Silente che i suoi studenti potrebbero essere cattivi come dei Mangiamorte?" Chiese James, pensando a Piton.
"Con una mente come la sua? Certo che sì!"
"Ma non ha senso-" Cominciò Lily.
"Lo conosco da molto più tempo di entrambi voi e ancora non pretendo di capire i pensieri di Albus Silente." Rispose Moody con un sorriso amaro. "Riuscirete a ritornare al castello da qui?"
"Sì, grazie" Rispose Lily. Allungò la mano tra le sbarre del cancello. "Grazie per il suo aiuto, oggi, Mr Moody." L'Auror la strinse con un sorriso. James aggiunse i propri ringraziamenti e poi lui e Lily si avviarono sul sentiero verso il castello.

La Sala d'Ingresso era piena zeppa di studenti dal terzo anno in su. Tutti parlavano a voce alta e una del quarto anno insisteva di aver visto Voldemort in persona.
"Mr Black! Ha visto Mr Potter?" Gridò la Professoressa McGranitt. Sirius, che era con Peter e Remus accanto alle clessidre delle Case, scosse la testa, con aria triste.
"Professoressa!" Chiamò Lily. "Siamo qui!"
James vide i Malandrini rilassarsi. L'occhiata che stava ricevendo da Sirius prometteva domande non appena fossero stati liberi dai professori.
"Siete feriti?" La McGranitt e Silente si avvicinarono a loro, la prima tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena.
"No, signore" Disse James, avvolgendo un braccio attorno a Lily. "Stiamo bene."
"Sono gli ultimi due, Albus" Disse la McGranitt, battendo la lista con la bacchetta. Essa scomparve.
"Mr Malfoy! Credo di aver specificamente detto che nessuno studente poteva andarsene senza il mio permesso!"
Silente ridacchiò tra sè mentre l'insegnante di Trasfigurazione marciava verso un gruppo di Serpeverde dall'aria scocciata.

"Professore" Disse Lily piano. James diede un'occhiata ai suoi amici. Sirius e Peter stavano ridendo per qualcosa, mentre Remus aveva la bacchetta puntata verso la clessidra di Grifondoro e sembrava tentare di far cadere i rubini. James sorrise tra sè.
"Sì, Miss Evans?"
"Cos'è l'Ordine?" James, che era intento a guardare Remus, lanciò un'occhiata al vecchio mago.
"L'Ordine?" Domandò Silente. Parve preoccupato per un istante, ma lo nascose dietro un'espressione calma. "Non è un nome che si sente comunemente in giro per la scuola." Sollevò le sopracciglia. "Vorrei che rimanesse tale." James e Lily annuirono. "Dove l'avete udito?"
"Abbiamo incontrato Moody." Disse James.
"Cosa vi ha detto Alastor?" Chiese Silente. Il suo tono era al limite dell'arrabbiato, cosa che James non aveva mai sentito, anche dopo essere stato trascinato per sette anni nel suo ufficio per aver combinato un malanno.
"Non ce l'ha proprio detto. Stava parlando con Dorcas e Gideon e ha detto qualcosa a riguardo. Diciamo che l'abbiamo sentito per sbaglio." Disse Lily, arrossendo.
"Eravate ad Hogsmeade?"
"No, eravamo sulla strada che porta ai cancelli."
"Alastor ha camminato con voi?"
Annuirono. Silente sorrise. "Prende molto sul serio la sicurezza."
"Lo sappiamo" Ghignò James. "Ha urlato dietro a Gideon e Dorcas per essersi Materializzati troppo vicino a lui. Ha detto che erano fortunati che non li avesse affatturati. Riflessi da Auror, immagino!"
Silente ridacchiò. "Infatti. Se ricordo bene, ha lavorato con tuo padre."
"Sì, l'ha menzionato." James si scompigliò i capelli.
"Bisogna essere un mago o una strega molto talentuosi per avere successo nelle Forze di Sicurezza Magiche. Mi pare che sia questo il suo obiettivo?" James annuì con convinzione. "E lei, Miss Evans, una Guaritrice?"
"Sì, signore" Sorrise lei in risposta.
"Magnifico!" Donò loro un caldo sorriso. "Temo che dobbiate scusarmi - devo contattare il Ministero riguardo a ciò che è successo ad Hogsmeade e oserei dire che il Ministro sarà arrabbiato che io l'abbia fatto aspettare per così a lungo." Si allontanò, insinuandosi nella massa in movimento di studenti; la McGranitt aveva dato loro il permesso di tornare ai propri dormitori.

Lily si voltò verso James. "Non ci ha mai detto che cos'è l'Ordine."
James aggrottò le sopracciglia, ripensandoci. "Ci ha distratti!" Disse, lentamente. Poi scoppiò a ridere.
"In che modo questo è divertente?!" Esclamò Lily, colpendolo al braccio.
"In che modo non lo è?" La sfidò Remus, apparendo dietro di loro. James annuì con enfasi.
"Ma sai almeno di cosa stiamo parlando?" Gli chiese Lily, corrucciata con entrambi.
"Non ne ho la minima idea." Rispose Remus con orgoglio. Lily sospirò. James le strinse la mano e si chinò per baciarle la sommità della testa.
"Allora, di cosa state parlando?" Chiese Peter.
"Dell'Ordine."
"Cos'è l'Ordine?" Domandò Sirius, piegando la testa da un lato.
"Appunto" Disse James, i suoi occhi nocciola fissi sulla schiena di Silente che si allontanava.












Nota della Traduttrice: No, non sono morta. E no, non mi sono dimenticata di voi. Perdonatemi, ma ho avuto un periodo un po' impegnativo...ultimo esame dell'anno a inizio settembre con annessi e connessi (ansia pre, ansia post, registrazione del voto...) e ho avuto persino cinque ORRIBILI giorni in cui non potevo connettermi ad Internet. Un casino, in sostanza.
Con questo capitolo ricominciano i misteri...e si profila all'orizzonte un'altra ondata di angst. Ma non ancora, non ancora. In ogni caso, la faccenda si fa grossa. Il mondo esterno allunga le dita sull'idillio scolastico. I Malandrini e Lily avranno un gran bel daffare, da qui in poi.
Come al solito, ringraziamenti per le gioie che recensiscono e stavolta vi ringrazio anche per la pazienza: AlexisVictoire, dandelion10, Ayumi Edogawa, mezzosangue230 e MarykoLove.
Al prossimo capitolo!
JudithlovesJane
  
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