Capitolo 2
Dov’è?

                                       Dov’è?
                                    Nella capitale. L’hanno catturata.
POV Peeta
Quando mi risveglio non sono nell’arena.  Mi guardo intorno. Cerco Katniss, ma l’unica persona che trovo è Beete disteso in un letto accanto al mio. Continuo ad esplorare la stanza con lo sguardo alla ricerca della mia Kat, ma invano. Mi rendo conto che siamo su un hovercraft e che io e Beete siamo gli unici in questa ala del mezzo di trasporto.
Mi alzo a fatica e cammino barcollando fino ad una piccola tendina che mi divide dall’altra parte del veicolo. La sollevo ed entro nella stanza. Lì trovo solo Haymitch, Finnik, e Plutarch Havensbee, intenti a discutere. Appena si accorgono della mia presenza interrompono la loro conversazione e mi fissano con aria interrogativa. “Dov’è?” chiedo. Mi rendo conto del tremolio che c’è nella mia voce. Come potrebbe essere il contrario? Forse la ragazza che amo da quando avevo 5 anni potrebbe essere ancora lì, in quella terribile arena, a uccidere per la sua sopravvivenza, e io non posso fare niente per aiutarla, per salvarla. Vedo Haymitch tirare un sospiro e poi guardarsi intorno con area preoccupata. “Dov’è?” ripeto. Sto urlando. Sto urlando contro la persona che mi ha salvato la vita in ben due arene, ma non doveva salvare me. Ormai ho capito. Lei non si trova qui. E molto probabilmente non la rivedrò mai più. Sento una lacrima scorrere lungo la mia guancia, poi un’altra, e un’altra ancora. “Lei non è qui, vero?” chiedo, con la voce rotta in gola. Haymitch si versa un bicchiere di vino, mentre Finnik e Plutarch si limitano a guardarmi allibiti. È Finnik a rispondermi “Si, Peeta. Lei non è qui. È nella capitale, l’hanno catturata.” Completamente in lacrime mi rivolgo ad Haymitch, che ha lasciato il suo bicchiere e ora si sta dirigendo verso di me. “Perché non hai salvato lei? Perché?”.
Haymitch mi guarda con un’espressione grave e poi mi dice in tono pacato “Perché lei voleva così. Quando annunciarono l’edizione della memoria lei venne da me e mi disse di salvare te. Ed è quello che ho fatto”. Mi ha salvato ma non capisce che io morirò lo stesso. Morirò perché lei è tutto ciò che desidero vedendo una stella cadente, il volto che continuo a dipingere incessantemente. E senza di lei io non ho ragione di vivere.
 Mi ritrovo ad urlare il nome di Katniss. Perché la amo. E lei morirà senza che io possa dirle addio.
Haymitch si avvicina a me. Impugna una siringa e inietta il liquido nel mio braccio. Vedo le figure farsi sempre meno riconoscibili, fino ad essere solo un mucchio di colori indistinti. Vedo il volto di Katniss un ultima volta prima di cadere in un sonno profondo, senza sogni.