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Autore: biancoceano    22/09/2014    1 recensioni
Il ragazzo sì voltò.
"Duemiladieci, hai detto?" Urlò il Dottore.
Kurt annuì. "Precisamente."
"Oh, allora scommetto che il prossimo sarà davvero un anno favoloso per te. Buonanotte!" Aggiunse, e lo salutò con la mano.
"Lo spero. Grazie." Disse, con una faccia interrogativa.
Per tutto il tragitto, Kurt continuò a domandarsi l'identità di quello strano ragazzo. Diceva di essere un dottore, ma era fin troppo giovane; parlava di "Terra" come se lui fosse un alieno.
Forse aveva la febbre e forse aveva davvero le allucinazioni.
Giunse finalmente alla porta di casa sua. Prima di infilare la chiave nella toppa, si girò verso la direzione dove doveva esserci la cabina. Non c'era più. Vuoto.
"Non sono pazzo, non immaginato tutto, andiamo!" Disse, alzando gli occhi al cielo.
Ritornò a volgere lo sguardo verso quell'angolo. "Il prossimo anno sarà un anno fantastico, eh?" Rise, e infilò finalmente la chiave nella toppa. "Nah, non ci credo."
Genere: Angst, Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Will you ever come back?
-Grab my hand.



"Kurt, afferra la mia mano!" 

Era accovacciato accanto al dirupo che si era aperto esattamente al centro della stanza. Riusciva a vedere la paura all'interno degli occhi cristallini di Kurt; grosse lacrime gli stavano rigando le guance candide e le mani che teneva tra le sue erano più rosse del fuoco.
Stava per cedere, lo sentiva.
Gli sembrò di rivivere la notte di tanti anni fa: Rachel, gli alieni, lui, il TARDIS che andava a fuoco, la paura, le lacrime.
L'amore.
Era con Kurt da meno di una giornata o forse di più -con una macchina del tempo contare le ore è complicato- ma sentiva di doverlo proteggere e ti tenerlo lontano dai pericoli. Non sapeva se tutto ciò fosse dovuto al suo instinto naturale di tenere al sicuro ogni essere vivente o per qualcos'altro.
Ma cosa? 
Cercò un appiglio su cui fare leva, ma accanto aveva solo il tappeto e il Codice di Gallfrey. 
O almeno avrebbe dovuto essere accanto a lui.
Il libro era sparito.
Mentre tentava di riportare su Kurt gettò uno sguardo intorno a sé alla ricerca del volume, ma nulla. Si era volatilizzato.
Mentre cercava, sentiva le mani farsi sempre più scivolose e perdere presa. Si disse che questa volta sarebbe andata in modo diverso, che non ci sarebbero state vittime e cuori spezzati.
Che sarebbe andato tutto bene.
Nonostante i pensieri positivi, l'inevitabile accadde.
Le mani del ragazzo scivolarono dalle sue come sabbia tra le dita. Blaine cercò invano di riprenderle, sporgendosi pericolosamente dal burrone, ma nulla da fare.
Kurt era sprofondato nel buio.


"Avremmo dovuto usare l'altra entrata." Disse una voce, probabilmente femminile. 

"Di quale entrata stai parlando?" Rispose un'altra, decisamente maschile.

"Quella meno teatrale. Sai che odio queste cose." Continuò la voce femminile.

Il battibecco continuò per molto tempo, tanto da svegliare Kurt. Aprì gli occhi debolmente, riuscendo a malapena a distinguere i suoi attorno a lui. Non ricordava assolutamente nulla, solo un grosso rumore e qualcuno che chiamava il suo nome.
Ma dov'era? 

"Quindi, cosa ne facciamo?" La voce maschile si fece risentire. Il ragazzo, che ora era vigile, riuscì a distinguere le parole chiaramente. Il suo sesto senso gli diceva che non stava accadendo nulla di buono. Decise di rimanere nella stessa posizione, cercando di respirare regolarmente e meno rumorosamente possibile. 

"Dobbiamo aspettare Mister K. Non possiamo fare di nostra iniziativa. Ricordi? E' un codice arancione e non siamo autorizzati a prendere iniziativa." Continuò la donna, con una voce stizzita. Dal suono rasposa della sua voce, Kurt dedusse che poteva avere minimo sessant'anni. 
Qualcosa di freddo si avvicinò al suo braccio. Sentì la paura montargli dentro, ma cercò di mantenere il controllo e di non emettere nessun suono. 
La sentì strisciare lungo il suo braccio e un brivido gli percorse la schiena.

"Fermo. Pensa a qualcosa di bello e felice." Doveva stare calmo. Non era al sicuro, ma il Dottore sarebbe arrivato in fretta.
Il Dottore! Ecco chi stava urlando il suo nome!
Aprì cautamente un occhio per scrutare l'ambiente e sperò con tutto il cuore di trovare Blaine al suo fianco.

Bianco.
Accanto a lui c'era il muro.
Si sentì avvilito e svuotato, come se gli avessero tolto gli organi e li avessero sostituiti con la paura. 

"Oh, si è svegliato." Kurt sussultò; il suo piano era fallito. Sentì la voce maschile avvicinarsi sempre di più, accompagnato da uno strano fruscio, come se stesse indossando un mantello. 

Aprì entrambi gli occhi e notò la grande figura che si ergeva sopra di lui. Un uomo grande e grosso, vestito con uno strambo mantello rosso lo stava scrutando con due occhi aperti a fessure. 

"Alzati." Gli disse con voce dura, tendendogli una mano. Quello strano gesto di gentilezza strideva non poco con il tono di voce e la sua stazza. Decise di accettare l'aiuto e di mettersi in piedi. 

"Chi sei?" Chiese il ragazzo, spaventato ma determinato. Doveva sapere perché era stato trascinato in quelo luogo lontano dall'unica persona che avrebbe potuto aiutarlo. 
"Dottore, dove sei?" 

"Q. Chiamami Q." Gli voltò le spalle e si avviò lungo il corridoio che si snodava alla sua destra. "Seguimi." 

"Non vado da nessuna parte se non mi dici dove stiamo andando." 

"Ragazzino, se non ti muovi tu, troverò un altro modo decisamente meno gentile. Decidi." Non si voltò nemmeno. Stesso tono di voce perentorio.

"Okay, allora non mi muovo. Uccidimi se vuoi, ma con te non vengo." Incrociò le braccia e assunse un'espressione decisa, ma sentiva le gambe cedergli dalla paura e la bile salirgli piano piano.

"Sei tosto, ragazzo. Potresti essere perfetto, se non fossi umano." La risata cavernosa di Q echeggiò per la stanza. A Kurt vennero i brividi. "Stiamo andando da lui." 

"Potresti essere un po' più specifico?" Chiese il ragazzo, ancora più spaventato. "Lui" non era esattamente un nome e dal tono in cui l'aveva pronunciato, il signor Lui sembrava un essere spregevole e bavoso con quattro occhi, sette mani e un piede solo.
No, con un piede solo era decisamente buffo.
Quattro. Quattro andava meglio.

"Karas." Rispose lui, con voce stanca. "Il Capo dell'Universo." 


Il Dottore era ancora inginocchiato accanto al burrone con la testa fra le mani. 
Aveva perso anche lui, non poteva essere.
Sentiva la gola bruciare e la testa pulsare; non se lo sarebbe mai perdonato. Ma perché Kurt era venuto con lui? Perché non era scappato semplicemente come tutti gli altri? 

"Tu crei dipendenza." Le parole di Rachel gli echeggiarono nella mente.
 "Sono una dipendenza, e come tutte le dipendenze dopo un po' porto alla morte." 

Si rialzò, un nuovo sguardo sul suo viso aveva preso vita. 
Ogni parte del suo corpo stava sprizzando odio come mai prima di allora. 
Si avvicinò a quello che somigliava un microfono, ed iniziò ad urlare.

"Credi di essere furbo, eh? Oh, mio caro, quanto ti stai sbagliando! Viaggio da quasi mille anni, e di sbagli ne ho commessi. Molte persone sono morte per me, molte stanno vivendo una vita felice grazie a me e altri stanno combattendo il male perché io ho mostrato loro cosa può fare una mente capace ed un cuore buono. Comprendi cosa sto cercando di dirti? Io posso muovere il mondo e ridurlo in cenere dicendo una sola parola. Custodisco segreti che possono distruggere il tuo piccolo impero del terrore in un battito di ciglia. Non azzardarti a pensare nemmeno per un secondo che io non verrò a cercarti e a ridurti in poltiglia per vendicare la memoria di un mio amico. Molti mi considerano un dio, ma non sono misericordioso. Per nulla." 

Passarono pochi secondi dove il silenzio regnò sovrano e nulla accadde. Il Dottore stava per risedersi a terra, quando una porta apparì dal nulla; si trovò di fronte ad un altro corridoio bianco.

Si rimise in piedi, si asciugò le guance bagnate e corse verso l'ignoto. 


 


 
Angolo autrice:  Più di una settimana di ritardo. Ho battuto i record, che ne dite? 
Mi scuso per l'assenza, ma ho avuto vari "problemi"; ora dovrebbe essere tutto okay. 
Una cosa devo dirvela: sicuramente non riuscirò ad essere precisa (ma lo sono mai stata?) con gli aggiornamento, perché la scuola non mi lascia tanto tempo libero. 

Vi consiglio di ascoltare "Wherever you will go" dei "The Calling". 

Alla prossima. 

PS. Il solito grazie ad Ivola, la mia nuova compagna di banco. *proud mama*
 
  
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