Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |       
Autore: Briskal    24/09/2014    9 recensioni
"Erano trascorsi molti anni dalla prima maledizione scagliata dalla Evil Queen contro la sua figliastra Biancaneve e tutti gli abitanti della foresta incantata. Tante cose erano successe durante quei lunghi anni e nuovi amori erano nati a Storybrooke, a partire dal giovane Henry Mills, oramai ventenne" [Swan-Queen]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Beh, alla fine una delle mie due “dannate fic” sono riuscita a finirla (o quasi)! In realtà ho avuto l'ennesima visione mistica e ho già messo nero su bianco un'altra storia, ma ho preferito concentrarmi su questa, altrimenti non sarei mai riuscita a pubblicarla.

Tre capitoli in tutto che  non saranno messi online immediatamente. Pwahah, sono Crudelia, lo so, ma adoro un po' di suspance (vi dico la verità: a parte la cattiveria, così ho il tempo di rivedere gli altri due capitoli e correggere/cambiare eventuali cose). EHEHEH!

La storia si svolge svariati anni dopo la prima maledizione. Si discosta totalmente dalla trama dello show, a parte un piccolo, piccolissimo accenno a Hood e Hook, ma giuro che quei due sono giusto un ricordo. Adoro le mie visioni futuristiche. ♥

Come al solito, i personaggi di OUAT appartengono (ahimè) a A&E.

Buona lettura!

 

 

   POLVERE DI STELLE

          Capitolo 1

        Resto qui con te

 

Erano trascorsi molti anni dalla prima maledizione scagliata dalla Evil Queen contro la sua figliastra Biancaneve e tutti gli abitanti della foresta incantata. Tante cose erano successe durante quei lunghi anni e nuovi amori erano nati a Storybrooke, a partire dal giovane Henry Mills, oramai ventenne. Il ragazzo era cresciuto parecchio, e anche il suo aspetto fisico era naturalmente cambiato.
Con un pizzico di nostalgia, sia Emma che Regina avevano vissuto le fasi dell'adolescenza del loro "bambino"; avevano visto il primo accenno di barba sul suo viso, ed avevano notato che Henry oramai era alto quanto suo nonno David. Non fu una sorpresa venire a sapere dalla solita Ruby, che il giovane Mills e Ava spesso condividevano una cioccolata calda al Dinner, e forse anche qualcos'altro, ma non avevano mai avuto il coraggio di indagare sulla questione. Inoltre, aveva sviluppato la magia. Non era potente come sua madre Emma, e a dirla tutta nemmeno gli interessava più di tanto, ma qualche incantesimo gli riusciva senza troppi intoppi.
Durante quei lunghi anni, anche Emma e Regina avevano condiviso tante cose: dopo svariate disavventure, discussioni e altrettante maledizioni spezzate in extremis, le donne avevano seppellito i vecchi rancori ed ora si frequentavano come due buone amiche, anche se tra loro c'era sempre quella strana tensione ogni volta che si guardavano o sorridevano a vicenda. Mary Margaret e David avevano tentato invano di strappare una confessione ad Emma sul suo vero rapporto con la donna, ma la figlia aveva sempre detto che non c'era niente di più di una sana amicizia.
I due non ne erano molto convinti, e oramai anche Henry aveva capito che forse era giunto il momento di fare qualcosa. In realtà aveva aspettato anche troppo tempo per intervenire: sin da piccolo aveva avuto il sentore che tra le sue madri c'era molto, molto altro. Diciamo che era chiaro come il sole ciò che provavano, ma testarde e imbranate com'erano quando si trattava di sentimenti, forse avrebbero dovuto avere una piccola spinta. Aveva già in mente cosa fare, e presto avrebbe chiesto aiuto a suo nonno Gold per mettere in atto il suo piano.


Era un bel pomeriggio di Giugno, quando il giovane trovò sua madre Regina rannicchiata sul letto. Poggiato allo stipite della porta con la sua aria sbarazzina, Henry aveva un cipiglio serio: l'ultima maledizione era stata rotta con un perfetto binomio tra le due donne, ma la ex Evil Queen sembrava essere più esausta del solito. Si avvicinò al letto, sedendosi di fianco a sua madre. «Ma'? Ti senti male?» le domandò, accarezzandole la testa.
Regina sorrise, guardando subito dopo nella sua direzione per trovarsi due fanali color smeraldo a fissarla con fare preoccupato. «Sono solo stanca, tesoro. Stai tranquillo»
Henry annuì. «Bene, ma chiamerò lo stesso Emma»
Il sindaco sbuffò con fare irritato. «Perché scomodare tua madre? Lascia che svolga il lavoro per cui la pago, invece di servirle su un piatto d'argento una scusa per perdere tempo»
Il ragazzo si ritrovò a ghignare furbescamente. «No. Pare che quando sei con lei le tue forze tornano in fretta. Credo che per te sia migliore di qualsiasi medicina, chissà perché»
Regina lo fissò a bocca aperta. «È solo la connessione magica» rispose con fare sprezzante, cercando di dare una spiegazione logica, dimenticandosi per un attimo che suo figlio non era più un bambino e di certo non era un idiota. Non lo era mai stato.
«Naturalmente» mormorò infatti il giovane. «In ogni caso la chiamo; a breve vado da Ava e Nick per ripassare matematica. In settimana c'è l'ultimo test prima delle vacanze. Poi credo che andiamo al cinema»
«Tornerai per cena?»
«No, per questo non voglio che stai da sola. Stanotte dormo da nonna e nonno; domattina andiamo alle stalle; David ha messo su una specie di torneo medievale e vuole insegnare a me e Nick come si usa una lancia, mentre zio Neal continua con le lezioni di equitazione»
Anche dopo sette anni, ed essersi resa conto che suo figlio davvero non era più un bambino, Regina sfoggiò un viso inorridito. «Henry Mills-Swan» cominciò con fare severo, «se credi che ti lascerò imitare quei zotici cavalieri hai proprio sbagliato. Potreste farvi male con le lance e tutto il resto!!»
Il sorriso di suo figlio si allargò a dismisura, tanto che sua madre sospirò con fare rassegnato in meno di un minuto. Più cresceva, più somigliava ad Emma e dopo tanto tempo, una cosa l'aveva ammessa a se stessa: non avrebbe mai potuto resistere a quel sorriso. Né al suo, né tanto meno a quello di sua madre. Anzi, ultimamente era incline a sciogliersi ogni volta che Emma le sorrideva.
Lui le baciò la fronte velocemente; si alzò dal letto stiracchiandosi ben bene per poi afferrare il telefonino nella tasca anteriore dei pantaloni. «Vedrai che mamma sarà qui in meno di dieci minuti» le disse ghignando di nuovo: era quasi del tutto certo che Emma si sarebbe precipitata non appena letto il messaggio. Era così prevedibile!
Regina si arrese. «E va bene, ma lo faccio per te»
«Sì, ne sono sicuro» rispose l'altro digitando un sms alla Salvatrice. «Ciao Ma', ci vediamo domani» concluse poi precipitandosi giù per le scale.
«Rimettiti a posto la cravatta della divisa, non ti ho cresciuto per girare in strada come un teppista!» gli urlò Regina scuotendo il capo, «e vedi di tornare tutto intero domani, o giuro su Dio che David si ritroverà la sua testa infilzata su una picca!» minacciò con poca convinzione nella voce.
Al piano di sotto, il giovane scoppiò in una fragorosa risata. «Tranquilla, e divertiti con Emma stasera; sai, indossa quella canotta bianca che a te piace tanto!!»
Il sindaco rimase a bocca aperta di nuovo, mentre le guance si coloravano di rosso: possibile che la sua attrazione fosse diventata così evidente? «HENRY MILLS-SWAN! VIENI SUBITO QUI!» urlò ancora una volta, ma gli unici suoni che riuscì a percepire furono la porta di casa che sbatteva, e le risate di suo figlio fuori al giardino.

La ciliegina sulla torta fu ovviamente l'arrivo di Emma Swan in una nuvola di fumo bianco: Henry si era sbagliato. La donna era comparsa in meno di cinque minuti. «Regina!» esclamò la ragazza con fare preoccupato, avvicinandosi subito al letto, «sei stravolta, che succede?» le chiese lisciandole i capelli e mettendole una mano in fronte per controllare se per caso avesse la febbre.
La donna sospirò. Nonostante si fosse abituata al tono di voce allarmato dello sceriffo, provava sempre una grande gioia nel constatare che si preoccupava così tanto per lei: la faceva sentire amata, in qualche modo. E il fatto che spesso e volentieri, Emma si prendeva anche la libertà di sfiorarla, di certo non aiutava il suo stato d'animo. «Non dare retta a ciò che ti ha scritto tuo figlio, cara, non sto morendo» rispose in tono piatto, cercando non vagare con lo sguardo sulla sua famigerata canotta bianca: nonostante non avesse più ventotto anni, Emma sfoggiava ancora un fisico mozzafiato e con gli allenamenti che faceva in palestra, le sue braccia erano ancora toniche, così come il resto del suo corpo. Deglutì, cercando di scacciare certi pensieri che le stavano affiorando nella mente.
«Perché quando fa o dice qualcosa di idiota è mio figlio?»
Un ghigno malizioso si dipinse sul bel viso del sindaco. «Vuoi proprio una risposta, Miss Swan?»
Emma le regalò una linguaccia. «Ah-ah, Regina. Mi dici che cosa c'è che non va?» le chiese ancora una volta, sedendosi con calma sul letto vicino a lei.
«Sto bene. Solo che l'ultima maledizione che abbiamo spezzato mi ha indebolito parecchio e sono stanca»
«Dovresti riposare»
«Ottima intuizione, Miss Swan: è quello che stavo facendo prima che nostro figlio decidesse che era meglio contattarti perché mi fai l'effetto di una medicina» le rispose con tono sprezzante, pensando solo dopo a ciò che le aveva realmente detto. Senti il cuore accelerare i battiti e la situazione peggiorò alla vista dello splendido sorriso dipinto sul viso dello sceriffo.
«La migliore medicina, eh?» fece Emma alzandosi, per sistemarsi definitivamente sull'altro lato del letto. Si tolse le scarpe e si stese vicino l'altra donna.
Regina la fissò fintamente scandalizzata. «Che diavolo credi di fare?!»
«Oh-oh la linguaccia, signora sindaco!» rispose Emma imitandola. «Dato che sono la tua medicina, ho intenzione di stare qui con te. Anche tutta la notte, se necessario, quindi rassegnati, cara. Film in abbondanza, riposo, una bella pizza e poi vedi come ti ritornano le forze»
«E cosa ti fa credere che te lo lascerò fare?»
«Tre cose, in realtà» rispose Emma agguantando il telecomando sul comodino per accendere la tv, «la prima è questa» le disse prendendole una mano, rilasciando un po' della sua magia.
Regina si sentì subito meglio al suo tocco, ed era più che consapevole che il sollievo non era dovuto solo alla loro connessione.
La Salvatrice ghignò. «Un punto per me, Maestà»
La donna sbuffò con fare seccato... o almeno così avrebbe voluto apparire. «E gli altri due punti quali sarebbero?»
«Il secondo è che ti conosco, Regina, so quando menti. E il terzo è che in realtà mi vuoi bene e ti piace avermi in giro quando stai male. Tre punti di fondamentale importanza, soprattutto l'ultimo» mormorò con fare tenero intrecciando le dita con le sue, «ora, dato che anche tu mi conosci e sai quanto posso essere testarda, rilassati e riposa. Io resto qui con te. Non me ne vado.»
La donna si arrese. «Ok, ma sia chiara una cosa: io non ti voglio bene, Miss Swan» berciò lei, poggiando comunque la testa sulla sua spalla.
Emma sfoggiò un sorrisetto irriverente. «Ah, no?»
«No, decisamente no» rispose l'altra, rilassandosi e chiudendo subito dopo gli occhi.


Regina si era addormentata poco dopo, ed era trascorsa solo un'ora quando lo sceriffo sentì il sindaco girarsi e stringersi a lei. Emma l'abbracciò, permettendole di dormire serenamente sul suo petto, mentre con la mano le accarezzava i capelli setosi che profumavano di shampoo alla mela.
La bionda sospirò con fare pensoso; era da qualche anno che avevano cominciato quel gioco. Se una non stava bene, l'altra correva subito in suo aiuto, e il più delle volte si ritrovavano a riposare abbracciate.
In realtà, prima di arrivare a coccolarsi a vicenda, ne era passata di acqua sotto i ponti. Avevano iniziato ad avvicinarsi dopo che Regina l'aveva perdonata per la faccenda di Robin, ed era stato proprio in quel periodo che Emma aveva iniziato a porsi delle domande sulla natura dei suoi sentimenti verso di lei. Paradossalmente, era stato proprio Hook a farle capire determinate cose: anzitutto, per il rimorso di aver rovinato la storia della donna, aveva deciso di non frequentarlo più. Aveva un problema ben più grave a cui pensare, e il giovane pirata sembrava che se ne fregasse. Nella sua testa, Emma avrebbe dovuto concentrarsi sulla loro eventuale storia, e non perdere tempo con Regina: tanto prima o poi avrebbe sbollito la rabbia. Già questo aveva contribuito a far irritare lo sceriffo non poco; Killian le era sembrato piuttosto egoista. In ogni caso, di certo non lo amava: anzi, all'inizio ciò che sentiva per lui era solo gratitudine. Forse con il tempo ci sarebbe riuscita. Forse. Spesso si era chiesta come sarebbero andate le cose tra loro, ma la risposta che si dava era sempre una sola: l'unica persona che avrebbe voluto al suo fianco era proprio la ex Evil Queen. Hook aveva sacrificato la sua nave, vero, ma Regina le aveva donato i suoi ricordi. Le aveva regalato uno splendido anno a New York, rinunciando a Henry. Rinunciando a suo figlio, il bene più prezioso. Killian era stato bravo, ma Regina era un'altra cosa. Un altro pianeta.
Fortunatamente, nonostante il brutto episodio con Robin, lei l'aveva perdonata e da allora Emma aveva fatto i salti mortali per starle vicino.
Ecco quando era cominciata quella loro stramba amicizia. Piano piano avevano iniziato ad uscire insieme, di tanto in tanto. Lo sceriffo era una presenza costante nella vita di Regina, e viceversa. Non solo condividevano un figlio e la magia, ma erano diventate dei punti fermi per la salvaguardia di Storybrooke. Sì, perché anche Regina era stata accettata nella parte dell'eroe. Già dai tempi della sconfitta di Zelena, a dire il vero.
Certe volte si fermavano a cena da Granny assieme ad Henry, altre a casa di Mary Margaret proprio come una famiglia. Altre ancora Emma andava a Mills Manor, per trattenersi fino a tardi. Lì, gustava la leggendaria lasagna che la donna cucinava con estrema maestria, si fermava a giocare con Henry all'xbox, chiacchierava fino a tardi con il sindaco, mentre gustavano un ottimo sidro di mele. Qualche volta era rimasta addirittura a dormire là, rigorosamente nella stanza degli ospiti, ma più passavano i giorni, le settimane ed i mesi, più le donne si avvicinavano, e dalla “camera degli ospiti” in solitudine, erano passate ad addormentarsi insieme sul divano, fino a condividere il letto. Dopo un po', avevano suggellato la loro amicizia firmando le carte per far ottenere ad Henry il doppio cognome Mills-Swan e da allora, tutto ciò che facevano insieme era diventata routine. Anche i sentimenti che provava per Regina erano maturati: si erano evoluti nel tempo, e quando dopo qualche infortunio o qualche maledizione si ritrovava tra le braccia della donna, Emma si sentiva veramente completa. Inizialmente aveva collegato il tutto alla magia che condividevano, ma ora era consapevole di amare Regina Mills.
Spense la tv, iniziando a guardare la donna che dormiva su di lei. Le posò un bacio tra i capelli, mentre il cuore nel petto iniziava a batterle ferocemente. Sì. Era davvero innamorata di lei, ma forse avrebbe fatto bene a lasciare le cose come stavano.
Sospirò, non sapendo che fare: ci avrebbe pensato su. Magari avrebbe anche chiesto un consiglio ai suoi genitori. Strinse Regina un altro po' a sé, e chiuse gli occhi addormentandosi subito dopo crogiolandosi nel calore del corpo della donna attaccato al suo.

TBC


Su, giuro che aggiorno presto!  ;)

Comunque, passiamo all'angolo dei ringraziamenti: come sempre il primo pensiero va a tutti coloro che leggono e addirittura mettono tra i preferiti le mie follie. Siete troppo buoni, dico sul serio. 
Un grazie speciale alle persone che mi lasciano anche qualche parolina di incoraggiamento:

AzzurraVermiglio
Celian1987
5vale5
_Gilestel_
Sam__
Giuly_Belle_Everdeen 
e Alice_91 (che mi ha mandato un messaggio privato)


A prestissimo con il secondo capitolo (lo prometto!)

Briskal 

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Briskal