Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Briskal    26/09/2014    8 recensioni
"Erano trascorsi molti anni dalla prima maledizione scagliata dalla Evil Queen contro la sua figliastra Biancaneve e tutti gli abitanti della foresta incantata. Tante cose erano successe durante quei lunghi anni e nuovi amori erano nati a Storybrooke, a partire dal giovane Henry Mills, oramai ventenne" [Swan-Queen]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Beh, che vi avevo detto? Se faccio una promessa la mantengo. XD 
Dunque, nel primo capitolo abbiamo visto Emma. Ora, ovviamente, toccherà a Regina.  

Oh! Dato che non ho avuto il tempo materiale per rispondervi alle recensioni (e me ne scuso), vi ringrazio SUBITO sin da ora. E il mio mega-abbraccio va  a:
Alice_91, AntonellaPorelli, Celian1987, AzzurraVermiglio, _Gilestel_, Giuly_Belle_Everdreen e 5Vale5. GRAZIE!

ps. Giusto per chiarire: Henry ha 20 anni. Il piccolo "zio" Neal 7.

Buona lettura!
 

   POLVERE DI STELLE

        Capitolo 2

         Le parole che non le ho detto

 

Era trascorso un mese dalla piccola “influenza” di Regina; la donna si era ripresa praticamente subito grazie anche alla presenza dello sceriffo e non aveva più avuto problemi. Il sindaco aveva ripreso la routine di ogni giorno, e le cose andavano decisamente bene. Storybrooke si era risvegliata con un bel sole, quella mattina, e quel mese di Luglio sembrava essere piuttosto caldo. Quel giorno stava sbrigando delle formalità in ufficio; aveva sentito che in città c'erano stati dei problemi, ma non si era soffermata più di tanto: si fidava troppo delle capacità di Emma per preoccuparsi di eventuali incidenti. Stava firmando alcuni documenti quando il telefonino iniziò a squillare insistentemente. Sorrise, quando vide l'ID della chiamata.
«Henry, tesoro, ti posso richiamare? Ho una riunione a breve»
«Mamma!» esclamò invece suo figlio in preda al panico. «Vieni in ospedale! É Emma!»
Sentendo nella stessa frase le parole “Emma” e “ospedale”, Regina si sentì quasi mancare il respiro; la penna che stava usando fino a qualche secondo prima cadde per terra nel momento in cui la donna scattò in piedi.
Non si premurò nemmeno di avvisare la sua segretaria di annullare tutto ciò che c'era in programma: sparì in una nuvola di fumo viola per comparire subito dopo nella sala d'attesa dell'ospedale. Lì, ritrovò la combriccola al completo con delle facce che non promettevano niente di buono; anche il piccolo Neal se ne stava stranamente in silenzio seduto sulle ginocchia di Henry con una espressione triste. Non era nemmeno corso a salutarla come faceva di solito. Doveva essere accaduto per forza qualcosa di grave.
«Come sta?» domandò senza fiato.
Mary Margaret le si avvicinò abbracciandola, e per un attimo Regina pensò di morire; cosa era successo? Cosa era successo alla sua Emma? «Ti prego, Snow... ti prego... no...no...»
«É in sala operatoria» le rispose David cercando di tranquillizzarla.
La donna lo fissò per qualche secondo, staccandosi dall'abbraccio della sua ex nemesi: era ovvio che c'era qualcos'altro che non le avevano detto.
«Bug ce la farà, vero?» chiese Neal, interrompendo per un attimo gli infausti pensieri del sindaco, facendola addirittura sorridere per un momento: da piccolo aveva sentito sua sorella chiamare la macchina gialla in quel modo. Da allora, il bambino aveva iniziato a chiamarla “Bug” al posto di “Em” ed il sorriso che la ragazza gli riservava ogni volta era semplicemente meraviglioso.
David gli arruffò i capelli biondi. «Emma è forte, lo sai» gli rispose, lanciando un'occhiata a Henry facendogli capire che era meglio allontanarlo per qualche minuto.
Il giovane annuì alzandosi. «Vieni, ragazzino, andiamo a prenderci due frittelle al bar»
Neal lo guardò con cipiglio serio. «Io non sono un ragazzino. Sono tuo zio» lo ammonì, infilandosi le mani in tasca.
Nonostante la situazione non fosse delle migliori, Henry si ritrovò a sorridere. «Bene, allora paghi tu, zio»
Il bambino roteò gli occhi al cielo, seguendolo in silenzio fuori dalla sala d'attesa.

Una volta scomparsi, Regina iniziò a tremare. Mary Margaret la prese per mano, facendola accomodare su una delle sedie libere.
«Come sta la mia Emma?» chiese iniziando a piangere. Non le importava se quei due adorabili idioti dei Charming la guardavano stralunati. Non le importava di mostrare le sue emozioni; erano passati tanti anni, e ora lei era tra i suoi cari, non c'era più bisogno di fingere. Gliel'aveva detto proprio Emma, una volta: “con noi puoi lasciarti andare, Regina. Siamo la tua famiglia”.
Quello che le importava ora, la cosa che più le premeva, erano le condizioni della sua idiota. Se non ce l'avesse fatta... lei non avrebbe retto. Non avrebbe potuto perdere il suo amore. Perché sì, lei era il suo amore. L'amava con ogni cellula del suo corpo e non avrebbe mai potuto vivere senza di lei. Non più. Non questa volta. «Per favore... ditemi la verità»
Snow e David si guardarono per un momento sbalorditi nel sentire la donna parlare in quel modo. «É viva, Regina» spiegò poi il Principe. «Siamo andati a sedare una rissa al Rabbit Hole e sono volate bottiglie e cazzotti. É scivolata. É caduta da quella dannata scala che porta al piano di sotto per acciuffare uno di quegli ubriaconi da strapazzo. Leroy ci ha dato una mano a trasportarla fin qui e Whale l'ha portata subito in sala operatoria per rimetterle a posto la spalla lussata e ridurre l'ematoma celebrale. Il problema è che... ecco, noi non sappiamo se ha subito altri danni nel battere la testa.»
La ex Evil Queen sbiancò di colpo. «Io... io non posso perderla, Snow» le confessò riprendendo a tremare come una foglia. «Non voglio perderla. Non posso perdere la mia Emma. Io non gliel'ho detto... non gliel'ho mai detto...»
La donna dai capelli corti avvertì un colpo al cuore: Regina aveva sofferto per tutta la vita (anche a causa sua), ma era da un bel po' di anni che sembrava avesse ritrovato la serenità. Sapeva che tra lei e sua figlia ci fosse qualcosa, ma non aveva mai capito che l'amore che provavano l'una per l'altra fosse così forte. Così puro.
L'abbracciò. La strinse con quanta forza aveva: doveva essere positiva, come sempre. «Allora siamo in due, Regina» le mormorò in un orecchio. «Nemmeno io posso perderla e non la perderemo»
L'altra annuì, e sembrò calmarsi sentendo la carezza gentile di Snow sulla sua schiena. Purtroppo, le due si irrigidirono quando la porta della sala operatoria si aprì e Whale uscì seguito dalla lettiga con Emma adagiata sopra; la ragazza aveva la spalla totalmente immobilizzata e la testa tutta fasciata. Un brutto livido viola era comparso sotto l'occhio e anche il naso era malconcio; di certo, queste due ultime cose erano sciocchezze a confronto dell'ematoma dovuto alla caduta.

Regina fu subito vicino a lei, sfiorandole una guancia con un dito; le lacrime avevano ripreso a scenderle sul viso e dovette fare appello a tutte le sue forze per non crollarle addosso e pregarla di svegliarsi subito.
«Viktor, come sta mia figlia?» gli chiese David passandosi una mano sul volto con fare stanco.
«Non se l'è vista bene, ma abbiamo risolto il problema. La spalla è stata rimessa a posto, anche se dovrà stare immobilizzata per almeno due settimane. Dopo di che, dovrà portare un tutore ed evitare di fare pazzie»
Snow tirò su con il naso, sorridendo al pensiero. «Cosa improbabile conoscendo il soggetto»
«Mpf. Lo so, ma dovrà stare a riposo» continuò Whale. «Per quanto riguarda la botta alla testa, siamo riusciti a ridurre l'ematoma, e quel poco che è rimasto sarà riassorbito senza tanti intoppi. Non vi farà piacere, ma dovrà stare almeno due giorni sedata... per precauzione»
David annuì. «Sei sicuro che tutto andrà bene?»
Lui sorrise. «Pare che la nostra Principessa sia piuttosto fortunata. Adesso la sistemiamo in una camera singola, così potrete vederla»
«Grazie per averle salvato la vita» mormorò Regina non staccando nemmeno per un attimo gli occhi dal viso di Emma.
Whale rimase piacevolmente sorpreso dal quell'inaspettato ringraziamento: i suoi trascorsi con la ex Evil Queen non erano certo dei migliori, ma era già da tempo che aveva visto e accettato il cambiamento della donna. «Dovere. Ora vogliate scusarmi, ho il giro di visite da fare» concluse congedandosi.

Si ritrovarono nella stanza privata dello Sceriffo, la stessa dove tanti anni prima Emma aveva risvegliato Henry e rotto il maleficio di Regina. Mary Margaret posò un bacio sulla fronte di sua figlia, per poi permettere alla sua ex nemesi di sedersi di fianco a lei.
Anche Henry e Neal erano tornati in ospedale, avvisati da un sms da parte di David. Il giovane Mills andò subito ad abbracciare sua madre: aveva una faccia stravolta e per la prima volta, Regina si lasciò andare totalmente anche con lui. «Ho quasi perso la mia Emma» gli sussurrò piangendo tra le sue braccia.
Henry sospirò, accarezzandole dolcemente la schiena e baciandola teneramente in testa. «Andrà tutto bene. Tu non la perderai, Ma', lo sai»
«Questo è successo perché deve sempre essere una sciocca paladina della giustizia. Prima o poi non tornerà da me» continuò la donna, mentre sul viso di David e Snow era comparso un bel sorriso: non avrebbero mai, mai immaginato di vedere Regina in quello stato. Era capitato anche altre volte di vederla preoccupata per la sorte della loro figlia, ma prima di allora non si era mai riferita a lei come la sua Emma.

Sorprendendo i suoi genitori, Neal si avvicinò alla donna tirandola per la manica della giacca. «Bug tornerà sempre da te, 'Gina» le disse il bambino con un gran sorriso che le ricordava tanto quello dello sceriffo. «Lei ti ama»
Regina sgranò gli occhi, rompendo l'abbraccio con Henry per prestare attenzione al suo figlioccio. «C-cosa?»
Neal annuì, fissandola con due meravigliosi occhi verdi. «Sì. Lei ti ama»
«Oh, tesoro, lei di sicuro mi vuole bene, ma...»
«No, ti ama. Come si amano mamma e papà» continuò il bambino, mentre Henry sfoggiava un sorrisetto malizioso. Suo “zio” stava facendo un gran bel lavoro con questa storia: “Operazione Moms” sarebbe andata sicuramente a buon fine. Avevano parlato a lungo al bar. Nonostante Neal avesse solo sette anni era un ragazzino estremamente intelligente, ed era molto affezionato a sua sorella: non era stupido, aveva visto il cambiamento di umore quando c'era Regina intorno. Henry si rispecchiava molto in lui alla sua età. Per questo, quando Neal gli aveva chiesto se “Bug amasse la sua adorata madrina”, lui aveva risposto di sì e che aveva un piano per far sì che fossero felici insieme. Al bambino gli si erano illuminati gli occhi e gli aveva detto che l'avrebbe aiutato. Finora stava andando davvero bene.
Regina rimase senza parole. Probabilmente il ragazzino confondeva l'affetto per amore, non c'era certo da stupirsene data l'età... eppure, c'era qualcosa nei suoi occhi verdi che stava facendo vacillare la sua convinzione.
Vedendo l'imbarazzo sul volto della donna, Snow decise di intervenire: non era né il momento, né il modo di fare certe insinuazioni. «Andiamo, su. Viktor ha detto che Emma ha bisogno di riposo. Regina, resti tu con lei?» domandò, sapendo già quale fosse la risposta.
La donna annuì, e dopo aver dato un bacio sulla guancia del piccolo Neal, lasciò che il bambino andasse via con i suoi genitori e lo stesso Henry.
Rimasta sola con Emma, nel silenzio della stanza, tutte le sue paure ed i suoi timori si tramutarono in un pianto straziante. Attenta a non farle del male, si stese vicino a lei. Aveva il bisogno di sentire il suo calore. Aveva bisogno di perdersi di nuovo nei suoi occhi color smeraldo, sentire la sua voce quando la imitava. Aveva bisogno... di Emma. Della sua Emma. Le sfiorò il viso delicatamente, rilasciando un po' della sua magia sperando che così facendo riuscisse a percepire la sua presenza, e darle un po' di sollievo. Dopo averle baciato una guancia, posò la testa sulla sua spalla, stringendosi a lei.


Erano state le quarantotto ore più lunghe della sua vita e nonostante Snow, Henry e anche Ruby l'avessero pregata quasi in ginocchio di andare a casa a riposare, Regina aveva preferito restare al fianco di Emma. Lei non l'avrebbe lasciata e sopratutto voleva essere presente al risveglio. Già dalle prime luci dell'alba le infermiere avevano ridotto i farmaci e ora si attendeva solo una risposta da parte della paziente.
Emma si risvegliò nel tardo pomeriggio. Regina era rimasta seduta sulla sedia di fianco a lei e si era addormentata per la stanchezza con la testa poggiata sul letto.
Quando aprì gli occhi, lo sceriffo si ritrovò ad avere una visione sfuocata della stanza ed avvertiva un leggero mal di testa. Non appena inspirò l'odore dello shampoo alla mela, tipico di Regina, tutti i suoi sensi si rilassarono e si sentì al sicuro. Una volta messo a fuoco dove si trovasse, si guardò attorno per scorgere il sindaco addormentata vicino a lei. Piano piano, allungò una mano per infilarla tra i capelli della donna. «...Re...gina...» mormorò con la gola secca.
L'altra alzò subito il viso nella sua direzione e sentì gli occhi riempirsi di lacrime. «Hey»
Emma accennò un sorriso. «Hey»
Regina non ce la fece più, e scattò in avanti per poterla abbracciare; il volto nascosto nell'incavo del collo dell'altra donna. «Sei un'idiota. Una maledetta, dannata idiota, Miss Swan»
Lo sceriffo si girò quel tanto da posarle un bacio sulla testa. «Questo lo dici perché non mi vuoi bene, vero?»
Per tutta risposta, Regina si strinse a lei un po' di più, sempre facendo attenzione a non farle del male. «Zitta, Emma» le disse dopo qualche minuto, staccandosi finalmente dall'abbraccio.
«Cos'è successo?»
«Non ricordi?»
L'altra sospirò pesantemente. «Solo che mentre cadevo pensavo a te»
Il cuore del sindaco mancò di un battito; che Neal avesse ragione? «Pensavi a me?»
Lei le afferrò una mano, intrecciando le dita con le sue. «Di solito, quando mi caccio in qualche pasticcio penso sempre a te per evitare di fare danni. Mi sono anche detta: “se non muoio, ci penserà Regina ad uccidermi in ospedale”»
«Non ci sei andata molto lontano, Miss Swan» berciò la donna guardandola male. «Siamo stati tremendamente preoccupati per te, razza di idiota» concluse sperando che il rossore che aveva avvertito sulle sue guance non fosse così evidente. Per evitare altro imbarazzo, con la mano libera afferrò il telefono per mandare un sms a Snow. A malincuore, poi si alzò sciogliendo il contatto per avviarsi alla porta. «Vado ad avvisare Whale che sei sveglia. Di sicuro vorrà controllare la situazione»
Emma annuì. «Regina?»
«Mh?»
«Grazie per essere rimasta vicino a me. Io ti ho sentita...»
«Io sarò sempre al tuo fianco, Emma»


Whale le aveva fatto esami su esami, e mentre era ancora nella stanza della ragazza per completare la visita, erano arrivati anche David e gli altri, decisamente sollevati nel vedere di nuovo il sorriso sul viso di Regina.
«Come sta?» domandò Henry, sbirciando nella stanza di sua madre.
«É tornata a dire idiozie, quindi presumo bene» rispose il sindaco, incrociando le braccia al petto con fare seccato: in realtà, non appena aveva rivisto quegli occhi verdi che amava tanto, aveva tirato un sospiro di sollievo. E il solo pensiero che in qualche modo Emma pensasse a lei l'aveva fatta sentire ancora una volta amata.
Snow scoppiò a ridere. «Una Happy Ending»
Henry si girò verso sua nonna, grattandosi il pizzetto. «Mh, non del tutto... presto»
«Che vuoi dire?»
«Io? Nulla»
Conoscendo suo nipote, sapeva che aveva qualcosa in mente. Sicuramente avrebbe “colpito” Emma e Regina quando meno se l'aspettavano. Quando era piccolo si erano sempre preoccupati per le sue strambe “operazioni”, ma ora come ora pregava che Henry avesse per davvero qualche idea per la testa per unirle. Il suo pensiero fu interrotto dal dottore. «Ha ripreso totalmente le sue funzionalità» fu lieto di annunciare.
«Sei sicuro, Viktor?» chiese David non riuscendo a nascondere un sorriso.
Il medico fece spallucce. «Ha richiesto una tazza di cioccolata con panna e cannella»
Regina roteò gli occhi al cielo. «Che vi dicevo?»
«Dovrà stare qui per altri due giorni, dopo di che sarà dimessa. Avrà bisogno di riposo, e lo ripeterò fino alla noia» continuò l'uomo, «almeno per una settimana non dovrà stare da sola. La spalla non è stata un problema, ma l'ematoma sì, e ci ha fatto preoccupare. Si è ridotto in queste quarantotto ore, ma è bene stare tranquilli. Se una volta fuori dall'ospedale dovesse avvertire vertigini o nausea, vi prego di riportarla subito qui. Conoscendo Emma Swan, non ci saranno problemi: ha la pelle dura. Ora andate da lei, io torno ai miei doveri»


Naturalmente, una volta dimessa dall'ospedale, Regina l'aveva accolta in casa sua; la scusa era che da Snow e David lo spazio era poco. Avevano discusso proprio nell'appartamento dei Charming, il giorno prima che Emma tornasse a casa.
Neal aveva sentito le due chiacchierare in proposito, e chiuso in camera sua, usò il walkie-talkie che Henry gli aveva regalato per il suo compleanno, per avvisarlo: forse la “Operation Moms” avrebbe potuto passare alla fine finale. Il giovane Mills nel frattempo aveva avuto un'idea niente male, e per poterla mettere in atto avrebbe dovuto chiedere non solo l'aiuto dello stesso Neal, ma anche quello di suo nonno Gold.

TBC


Note dell'autrice:

Una Regina così emotiva anche nello show? Mah, forse tra 9/10 stagioni.... e considerando il fatto che pare ce ne restino solo due (inclusa questa che parte domenica).... Comunque! Lo ribadirò anche nel prossimo capitolo: NON si sa niente di ufficiale su quante saranno le stagioni. Sono solo VOCI e commenti nell'oceano del web. Quindi stiamo tutti calmi! XD Le serie vengono aggiornate anno dopo anno in base agli ascolti, quindi niente è sicuro!
Tornando a noi, mi piace pensare che dopo tanti anni finalmente sia riuscita ad esternare ciò che prova anche davanti agli altri. Che non sono mica "chiunque", ma la sua famiglia.

Vabbè, spero vi sia piaciuto. Il terzo e ultimo capitolo sarà online domenica, per festeggiare l'inizio della season invernale... e non vi nascondo che in settimana protrebbe anche esserci qualche altra sorpresa, devo vedere un attimo come organizzare le cose, dato che come al solito mi è uscita così, dal nulla. ^^

A prestissimo!
Briskal

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Briskal