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Autore: HelloAutumn_    24/09/2014    4 recensioni
(crossover Percy Jackson, Frozen, le 5 leggende)
(Jelsa, nuova ship)
Elsa aveva capito come affrontare il dolore, la paura, anche l'amore in quei lunghi anni.
Però quando il tuo mondo viene sconvolto e scopri di non essere chi credevi, anche la pace più duratura viene messa alla prova.
Perchè quando parti con l'intenzione di tornare ma l'amore si mette in mezzo niente resta come prima.
Quando dei segreti invisibili vengono a galla le scelte non diventano che più difficili
§§§
Tra amicizie, amori, segreti, battaglie, insicurezze e altro ancora Elsa, con le sue nuove (e semidivine) conoscenze dovrà capire cosa davvero è importante e come affrontare ogni sfida.
§§§
spero vi piaccia la mia prima long!
baci
Tumn
recensite vi prego,ho bisogno di consigli e dritte per migliorare.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il Sigillo Bianco

Capitolo 5: l’abbraccio e l’arma


 
 
Anya e Jonathan camminavano vicini mentre guardavano il paesaggio in un raro momento di silenzio. Avevano fatto gran parte del giro del campo, da visitare mancavano solo le cabine e l’armeria.
-Allora- iniziò Anya, detestando il silenzio che era calato fra loro, -hai fratelli? – domandò.
-Ho molti fratellastri, sai noi figli d’Apollo siamo molti, ma fratelli effettivi no. Ho un bel legame con quasi tutti nella mia cabina, sono simpatici, tranne Lucy e Simon, loro mi detestano! Solo perché li ho quasi infilzati con una freccia; credo di essere l’unico figlio d’Apollo della storia a non essere bravo con l’arco. –
-Io preferisco le spade, sono così...forti! – esclamò Anya
- Anche io, le trovo più maneggevoli e precise degli archi e delle lance. – rispose Jonathan entusiasta – se acceleriamo il passo troviamo Edward in armeria, doveva passarci dopo gli allenamenti, che ne dici? Così ti troviamo un’arma. – propose il biondo.
- sai che ti dico? È un’idea grandiosa! Fila, in fretta! – disse ridendo Anya mentre correva sollevando i lati del vestito.
Jonathan la trovava davvero bella: con i lunghi capelli scuri che ondeggiavano nel vento, incorniciandole il volto dai lineamenti quasi infantili ma graziosi, impreziositi da una spruzzata di lentiggini sulle gote; Il vestito che scivolava leggero sopra la corporatura snella e agile, mentre correva e rideva. Il suo sorriso lo lasciava ipnotizzato, catturato nei suoi occhi verdi e nella risata contagiosa.
Lui sorrideva mentre correva dietro alla ragazza, cercando di afferrarla per i fianchi, mentre lei si divertiva a sfuggirgli. Erano nei pressi dell’armeria quando Anya rallentò, permettendo al giovane di trattenerla. Il ragazzo le abbracciò la vita, mentre affondava il viso nei suoi capelli morbidi. I due ridacchiarono e si guardarono negli occhi. Sarebbe sicuramente successo di più se in quel momento non fosse uscito Edward dall’armeria.
-Edward! Ti prego mi aiuti a scegliere un’arma? – chiese Anya supplicante staccandosi dall’abbraccio.
Il ragazzo la fissò distaccato e le fece cenno di entrare. L’armeria era distante dall’arena, era poco più grande della stanza di Elsa ad Arendelle, ma era colma di armi. File di archi d’osso e di legni pregiati erano accatastati lungo le pareti, Le spade riempivano tavoli e anche parzialmente il pavimento, non mancavano balestre, mazzafrusti, lance e parecchi monili che si trovavano apparentemente senza motivo nell’armeria.
-Allora che cosa cercavi? – chiese Edward con sguardo vivo.
-Allora, sicuramente non un arco, una balestra o una lancia. – iniziò la ragazza escludendo parecchie armi meritevoli d’attenzione.
-Una spada? – chiese Jonathan
-è un’idea però a vedere così tante belle armi sono indecisa...- rispose la mora –Edward puoi farmi vedere qualcosa, mi sembri un esperto. –
Il ragazzo le sorrise e la invitò ad avanzare, malgrado il poco spazio presente.
-Allora...questa no, questa nemmeno...- borbottava mentre scartava un gran numero di armi. Dopo pochi minuti il trio uscì.
-Ecco Anya, queste mi sembrano adatte a te, ma devi provarlo per conferma. – disse il ragazzo posando con delicatezza il mucchio di armi su una panca.
-ecco prendi queste tre – disse porgendole tre spade avvolte da alcuni panni.
Svolse con cura i teli e vide la prima spada. Era molto lunga, la lama era robusta e si restringeva verso l’elsa, che era semplice e dorata, con alcune decorazioni appena accennate. Anya la prese in mano a fatica e chiese –è a due mani? –
Edward la guardò contrariato e rispose – una mano sola, perché? – in quel momento constatò che la spada oltre ad essere pesante era anche troppo grande per le manine di Anya. Continuarono per un po’ a cercare tra le lame ma nessuna sembrava andare bene.
-Posso guardare io? – chiese Jonathan
Edward annuì e si sedette sconsolato e perso nei suoi pensieri.
Dopo pochi attimi il biondo sporse fuori la testa chiedendo –un braccialetto in armeria? –
Edward ghignò –non ti facevo così stupido Light, dovresti sapere delle ultime invenzioni dei ragazzi d’Efesto, le armi portatili. –
Jonathan lo guardò infastidito – prima di tutto ho un nome, Jonathan Light, chissà perché ricordi solo il cognome, eh? In ogni caso – esclamò riacquistando la sua espressione gioiosa – ne ho trovati un bel po’ di questi “cosi” vediamo se vanno bene! – detto questo uscì con dei monili in mano.
Anya li osservava in silenzio, ne sceglieva alcuni per poi attivarli e riporli a posto. La sua attenzione venne attirata da un fermaglio bronzeo, piccolo e particolare. Lo prese tra le dita e lo studiò curiosa. Era circolare, di bronzo con delle pietruzze aranciate e rossastre incastonate apparentemente a caso. Fece per attivarlo ma non accadde nulla.
-Quello non è stato finito, non lo potresti mai utilizzare. – disse annoiato Edward.
-Posso prenderlo? – chiese Anya speranzosa
-Certo, a noi non serve. – rispose
-Dobbiamo andare, Edward, grazie mille amico. Ci vediamo – disse Jonathan.
I due uscirono dall’armeria mentre Anya infilava il fermaglio in una tasca.
-Ci dovrò lavorare un po’ma credo che alla fine riuscirò ad aggiustarlo! – disse Anya contenta.
-Sul serio? – ribatté sorpreso Jonathan –Non ti facevo così abile –
-Io sono unica e grandiosa! – esclamò sarcastica la mora.
-Certamente! Ora ti va di vedere le capanne? Vedrai che scopriremo chi è il tuo genitore divino! – disse Jonathan
- Dai andiamo, inizio ad avere fame. – dichiarò Anya mentre camminava svelta.
§§§
Jonathan, Capo-casa di Apollo, le aveva fatto conoscere tantissime persone in poco tempo. Le case di Poseidone, di Afrodite, di Demetra erano piene di ragazzi gentili e disponibili con tutti. Avevano dovuto abbreviare il giro per arrivare in quei posti che voleva assolutamente farle vedere. La casa di Apollo era dorata e il ragazzo l’aveva fatta entrare tutto felice. Le aveva presentato i suoi fratelli: Paula, la piccola di casa di appena undici anni; Robert, un ragazzo dell’età di Jonathan che gli scambiava eloquenti occhiate riferite ad Anya; Lucy e Simon, i gemelli più seri e Louise, una ragazza calma e gentile. Gli altri fratelli erano ad allenarsi. Erano stati gentili con lei, che aveva promesso di venire a trovarli presto.
La tappa seguente era stata la casa di Ares. Aveva aperto un ragazzone alto e dalla corporatura massiccia, molto somigliante ad Edward, ma più grande. Edgar, il fratello maggiore dell’amico dei ragazzi, li aveva invitati ad uscire non proprio garbatamente con una scusa banale.
-Non ti arrabbiare con Edward, cerca solo di essere come Edgar, il perfetto figlio di Ares. È un ragazzo in gamba, è il mio migliore amico. So che a volte risulta freddo o scortese ma deve solo abituarsi alla tua presenza, tutto qui – disse il figlio di Apollo con un sorriso dolce.
Il biondo fissò il tramonto e si riscosse –dobbiamo avviarci verso la mensa, se vogliamo arrivare. Come fare l’ho spiegato stamattina vero? – chiese premuroso
Anya sorrise e annuì –Sbrighiamoci, ho proprio voglia di mangiare un boccone. Non ti preoccupare, possiamo fare domani no? Io non scappo...- rispose con tono allegro.
Mentre camminavano neppure loro si accorsero che le loro dita non si sfioravano più ma erano intrecciate indissolubilmente.  

 
 
Angolino psikki:
BuonSalve population!
Come va la vita? Io bene grazie. Che ve ne pare?
Inizialmente doveva essere Elsa e Thom, ma di loro parleremo tanto tanto e poi quello è un capitolo importante, Anya e Jona (inventate il nome per la ship )loro sono così shipposi che questo mi è uscito dalle dita da solo hahhha. Vi aspettavate apollo e Ares? Attenti che tra un po’ si scoprirà di chi è figlia Anya...fate proposte.
Com’ era il capitolo? Pareri a mee!!!!!
Oggi lo dedico a:
grazie mille a Kamala_Jackson, mia fedele recensitrice e indiscussa fan numero uno della storia. Con le tue recensioni mi procuri il sorriso e tanta allegria, sapere che anche solo a te piace mi convince ad andare avanti.Questo capitolo te lo dedico perché te lo meriti. Grazie davvero Lia<3
un grazie ai miei sponsor:
seguite: lunadelpassato, Poseidonson97, Notalovesong98, Fred Halliwell, Deadly special, 200fb, ludmy610, Amy e Blaze, borntodie_s, Darck_Angel,Sara jb, VaneFrancyforever, _Weasley_
preferite: Krista Kane, GretaBho, Kamala_Jackson, Anima Ribelle, noe_cucciola, acquamarina_21
grazie a tutti anche ai lettori silenziosi.
Spero che la storia vi piaccia, per QUALUNQUE cosa chiedete e sarà dato.
A presto
Bacioni semidivini
tumn
ps: una recensione x allungarmi la vita?
   
 
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