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Autore: LadyVaderFrancy    25/09/2014    5 recensioni
Piton è seduto nell’ufficio del preside. Lancia spesso un’occhiata cupa, al quadro del suo mentore. Fuori la battaglia sta per cominciare. Può sentire il potere, del Signore Oscuro aumentare ogni istante. E lui è li, da solo, completamente solo. Molti pensieri lo tormentano, ma il più importante è dove si trova Potter?! Così decide di scrivere delle lettere. Una per il giovane Harry, nel caso non riuscisse a vederlo un’ultima volta, e una a qualcuno che spera di poter rivedere presto. Perché sa che tutto sta per finire.
Dalla lettera a Lily
" So di chiedere troppo, quando non ho il diritto di chiedere assolutamente niente, per le colpe di cui mi sono macchiato, per le vite che ho preso, per tutte le cose orribili che ho fatto.
Ma ho pagato a duro prezzo i miei errori, e ho cercato di rimediare, ....ho cercato davvero"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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~~Un giovane seduto appoggiato ad un albero, il vento che gli scompiglia i capelli scuri, solo nel silenzio più assoluto. Ripensa alla sua vita, si passa nervosamente una mano tra i capelli, sembra esausto. E’ passato solo un anno dalla fine della seconda guerra magica e il ragazzo d’oro, vuole chiudere quella fase della sua vita ed andare avanti. Ma deve fare i conti con qualcosa che ha lasciato in sospeso, o meglio qualcuno.

(Pensieri di Harry))
((Sono qui seduto da ore, davanti a me, un foglio di pergamena immacolato. Un dolore nel petto, che non so come far uscire della mia anima. Hermione, dice che scrivere mi aiuterà a liberarmi dal peso, che porto nel mio cuore. Ci ho provato, per giorni, per mesi, ma niente, sono ancora qui seduto e non ho concluso nulla.
La guerra è finita e abbiamo vinto, ma a che prezzo, molte giovani vite sono sfiorite troppo in fretta e altre sono state spazzate via con crudeltà. Sono riuscito a parlare con molta difficoltà, della morte dei miei amici, di Fred, di Remus, di Ninfadora, del mio mentore Silente, e di molti altri. Per loro ho piato, ho condiviso con altri il mio dolore, i miei ricordi, ma c’è qualcuno, che è rimasto fuori da questo processo. TU, l’uomo che ho odiato quasi quanto Voldemort, l’uomo della quale ho sempre dubitato, l’uomo che mi ha protetto fino al suo ultimo respiro.
TI devo molto, e visto che non riesco a parlare con nessuno di TE, sto provando a scrivere una lettera che non riceverai mai, ma ci sono delle cose che voglio dirti e l’unico modo che ho di farlo è questo.))


Caro Severus, (( No troppo intimo, non me lo avresti mai permesso))
Al Professor Piton ((Uhm,  un po’ formale ma può andare come inizio))

Ti scrivo questa lettera, perché ormai è passato quasi un anno dalla fine della guerra. E’ stata un esperienza orribile, molti hanno perso la loro vita quella notte. Alcuni non li conoscevo, altri erano amici e altri ancora facevano parte della mia famiglia. Il dolore per la loro perdita è ancora terribile, ma sono riuscito, in qualche modo a dirgli almeno addio a modo mio, come ho fatto a suo tempo con Sirius e Silente, a questo punto, manchi solo tu. Ho rimandato per mesi, perché non ero pronto, ma ora è arrivato il momento di chiudere una fase della mia vita, e non posso farlo senza fare confrontarmi con te.

So benissimo che non potrò mai dirti le cose, che sto per scriverti, guardandoti negli occhi, ma spero ugualmente che in qualche modo i miei pensieri arrivino a te.

Forse anche tu in passato, ti sei ritrovato in una situazione simile, ricordando mia madre, e quindi sai quanto è difficile. Quasi sorrido pensando a quanto è ironico tutto questo, non trovi? Per anni non ho fatto altro che cercare di evitarti, avrei preferito qualsiasi cosa pur di non stare nella stessa stanza con te, pur di non sentire i tuoi insulti, i tuoi rimproveri ingiusti. Le poche volte in cui abbiamo avuto una conversazione quasi civile gli argomenti riguardavano la guerra, Voldemort, strategie, quando invece avresti potuto raccontarmi tante cose, su mia madre, la donna più importante delle nostre vite.

Mi chiedo, se ora sei felice, se hai fatto pace con mia madre, o se tu ed Silente potete vedermi, io spero di si, perché a volte quando sono solo, vi sento vicini.
Sai Silente me lo diceva sempre, che dovevo fidarmi di te, ma io non gli ho mai creduto, ho sempre dubitato, ma diciamo la verità, tu ci hai messo parecchio impegno, per confermare questi miei pregiudizi, ti ho odiato Severus Piton, più di quanto immagini, quella notte sulla torre di astronomia avrei voluto ucciderti.

Mi chiedo spesso perché hai preferito chiuderti in una prigione di solitudine, e dolore, invece di farmi vedere chi eri. Quella notte in cui ti ho visto morire, mi sono avvicinato a te, e per la prima volta il tuo sguardo era diverso, non c’era odio o disprezzo nei tuoi occhi , anzi li ho visti brillare, e poi mi hai lascito un frammento della tua anima. E finalmente ho capito chi eri, ho visto l’amore di cui eri capace. Mentre guardavo i tuoi ricordi nel pensatoio, un dolore nel petto, mi straziava da dentro, pensando a quanto ero stato duro, ingiusto con te.

Non posso nemmeno immaginare, cosa hai provato in tutti questi anni, le Cruciatus di Voldemort, ti saranno sembrate solletico a confronto, di quello che avevi nel tuo cuore.

Purtroppo, mi hai sempre paragonato a mio padre, e non sei mai riuscito a vedere oltre il mio aspetto o forse semplicemente non hai voluto, se mi avessi dato una sola possibilità, io ti avrei  mostrato quel lato di me, che ti avrebbe ricordato, la tua Lily.

Perché non mi hai mai detto chi eri? Perché non mi hai permesso di avvicinarmi a te? Anche quando hai visto chi ero, perché non ti sei fidato di me?

Hai preferito, il mio odio, alla mia vicinanza, le mie parole dure e offensive, ai racconti privati della tua infanzia. Hai preferito che ti vedessi come un nemico, piuttosto che come qualcuno che poteva essere importante nella mia vita, forse una guida, un mentore, un amico?

Con queste poche righe, voglio dirti, che mi dispiace immensamente di non avere avuto al mio fianco, almeno una piccola parte di quell’uomo che mia madre chiamava affettuosamente Sev. Avrei voluto riporre la mia completa fiducia in te, perché sei l’uomo più coraggioso che abbia mai avuto l’onore d’incontrare.

Mi sarebbe piaciuto dirti tutte queste cose a voce, poterti stringere la mano e forse un abbraccio fugace, ma ora l’unica cosa che posso fare è giurare a me stesso, che non ti dimenticherò, che troverò un modo un giorno per renderti il riconoscimento che meriti. Grazie per avermi aiutato, per aver salvato la mia vita e per aver condiviso una parte così profonda di te con il figlio del tuo nemico.

Con tutto il rispetto e la riconoscenza di cui sono capace.
Harry James Potter


 
   
 
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