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Autore: Ibelieve93    25/09/2014    3 recensioni
Seguito di : "Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti" ma chiunque può avventurarsi in questa nuova storia , anche senza aver letto la parte precedente ;)
Può essere presa come storia a sé ^^
Los Angeles .
Stella Rossi , da hostess di aerei qual era , ha deciso di diventar segretaria di un importante azionista presso una delle società più in rilievo della città californiana .
Un nuovo lavoro che le consente di star più vicina alla propria famiglia .
Gabriel Gray , ora detective , è costretto invece a collaborare sul lavoro con chi non si sarebbe mai aspettato , e che renderà le sue giornate decisamente più "frizzanti" .
E se un giorno qualcosa dovesse minacciare l'unione d'amore tra Stella e Gabriel ?
Gabriel davvero rinuncerà al suo amore ? E Stella ?
E se un assassino in circolazione costringesse i due giovani a collaborare ancora una volta ?
Stella e Gabriel si lasceranno guidare dall'Amore ?
E Kevin ? Il ragazzo combina-guai , nonché fratello minore di Stella , cosa farà quando per il suo nuovo lavoro sarà costretto a ritornare al Liceo ?
Il suo cuore si addolcirà e si abbandonerà all'amore per una ragazza scontrosa, ma al tempo stesso molto sensibile ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Oltre il mare del mio cuore


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Amare significa correre il rischio piu’ grande di tutti.
Significa mettere il proprio futuro e la propria felicità nelle mani di un’altro.
Significa consentire a se stessi di fidarsi senza riserve.
Significa accettare la vulnerabilità ed è per questo che ti amo.
David Thomson



Capitolo28. Un bacio, un abbraccio, ed una verità 
 

Kevin

 

Tardi?

Forse troppo, troppo tardi.

O forse no .

Dipende .

Cacchio, cacchio, cacchio

No, no...era inutile prendersela così , farsi il sangue ad acqua...come diceva qualcuno di mia conoscenza.

Ero in delirio , in febbricitante attesa di ricevere qualche notizia , di venirne a capo da quel labirinto di emozioni contrastanti , quel groviglio di emozioni, dentro le quali ero caduto , scivolato con tutte le Vans ai piedi.

La mia mente si arrovellava su se stessa alla ricerca di una soluzione , di una spiegazione plausibile , perché proprio non riusciva a capacitarsene.

Non potevo ancora avere un'assoluta certezza di come sarebbe andata a finire , e ne ero dolorosamente consapevole.

Eppure...cosa fare in questi casi ?

Sbattere i piedi per terra ? Dare un calcio a qualcosa ? Urlare fino a perdere la voce ?

Quando sai che la tua famiglia è in pericolo , ma hai l'ordine ed il dovere di star fermo per ovvi motivi...cosa decidi di fare ?

Dovevo soltanto attendere, sperare, avere pazienza.

Ma come ?

Nessun preavviso, nessun avviso , nessuna certezza su quanto stava accadendo prima di questo preciso momento.

Se solo fossi arrivato prima.

L'appartamento di mia sorella stava bruciando , disintegrandosi sotto i miei occhi .

Delle imponenti colonne di fumo s'innalzavano verso l'alto e fuoriuscivano dalle finestre dai vetri rotti e dalle imposte spalancate.

Fiamme alte , terribili , rosse e gialle , divoravano ogni cosa con una voracità ed un aggressività disarmante, tale da farmi venire i brividi.

Il caldo, quel senso di soffocamento , di mancanza d'ossigeno, la percepivo chiaramente anche su di me, sul mio viso, sulla mia pelle, seppur fossi lontano , distante, parecchi metri verso il basso e con il naso rivolto all'insu' e la bocca sigillata in una muta preghiera.

I vigili del fuoco erano in azione , chi all'interno , chi all'esterno con lunghe e larghe pompe d'acqua tra le mani .

I lampeggianti dei mezzi di soccorso erano stressanti, cercavo di non badarci.

La polizia era presente da un bel pezzo , per tenere la situazione sotto controllo.

Il palazzo era stato evacuato , ma qualcuno all'interno era rimasto...doveva essere ancora portato in salvo .

L'incendio era di natura dolosa?

Dolosa, sicuramente.

Gabriel e Stella erano sempre così attenti , in ogni più piccolo dettaglio nelle loro cose...non potevano essersi distratti a questo modo, non poteva essersi trattato di una semplice fuga di gas o chissà cos' altro.

No, era qualcosa di più...era successo qualcosa che non avevano potuto evitare.

Solo una chiamata, una richiesta di aiuto , che io non ero riuscito a ricavare, estrapolare, decifrare da quelle parole senza senso , pronunciate da un tono di voce alquanto alterato , che mi aveva mandato in tilt , in una semplice confusione .

Un tono spaventato, concitato, bisognoso di aiuto, a cui io avevo risposto sì , ma non abbastanza in fretta.

Avevo capito troppo tardi.

Mi passai una mano tra i capelli fradici di sudore, e raggiunsi mia sorella.

Un vigile del fuoco era riuscito a metterla in salvo , mio cognato invece....nessuna notizia a riguardo. Ero veramente preoccupato.

Stella se ne stava seduta su una barella, all'interno di un'ambulanza, la mascherina d'ossigeno premuta contro la sua bocca .

Aveva respirato del fumo , non molto fortunatamente, ma ancora non era riuscita a dire una sola parola. Era sotto shock.

Non c'era da meravigliarsene.

Le accarezzai i capelli castano chiaro, lisci come seta, e cercai di infonderle un pò di conforto , sicurezza.

Alzò lo sguardo , alla ricerca del mio.

Lessi incredulità, spavento, orrore, per quanto era accaduto in quelle iridi color caramello.

Sembrava un cucciolo smarrito.

La mia sorellina.

Chi le aveva fatto del male doveva pagare.

Strinsi per un attimo le mani a pugno per la rabbia, poi le passai una mano dietro la nuca e l'attirai a me , cullandola un poco mentre continuava a respirare lentamente.

" Vedrai, presto avremo notizie di Gabriel . Starà bene, ne sono sicuro...anzi sicurissimo."

Annuì con un gesto lento del capo.

Era stanca, e tremava.

La strinsi ancor più forte, e le scoccai un bacio fra i capelli: " Rilassati , ok? Sei al sicuro ora. Io non ti lascerò sola"


Stella

 

Avevo un gran bisogno di dormire.

Solo...bisogno...di...dormire, mettere la testa sul cuscino ed abbandonarmi all'incoscienza.

Ero stanca, di tutto.

Perfino per quel che ero stata costretta a fare per salvare Gabriel

Premere un dito sul grilletto di una pistola non è mai roba semplice, ed io non avrei mai voluto farlo.

Quella pistola pesava, fin troppo per i miei gusti . Troppe responsabilità racchiuse in quelle mie mani.

Eppure , contro le aspettative, avevo centrato il mio obiettivo, e l'avevo liberato .

Ma adesso dov'era finito il mio amore? Dove ?

Il non saperlo mi riempiva il cuore d'angoscia.

Il nostro segreto.

Nessuno doveva venirlo a sapere.

Ed io, io dovevo recitare una parte che non mi sarebbe mai piaciuta , ma che tuttavia era necessaria, inevitabile , se volevamo risolvere tutta questa assurda situazione.

Nessuno era venuto ancora a conoscenza di quel che era accaduto in casa mia, ma presto ne avrei dovuto parlare con un collega di Gabriel .

Molto bene.

Tutto stava procedendo secondo i piani, ma mio marito stava bene?

Che testa dura ! Perché era sparito così , nel nulla ?

Kevin mi stava consolando come poteva.

Il mio dolce fratellino, così affettuoso e protettivo non faceva che restarmi accanto.

Stefy invece , quella serpe odiosa...come aveva potuto farmi questo ?

Era mia amica, mia amica.

Mi fidavo di lei, della sua amicizia, del nostro legame.

Odiosa assassina, traditrice.

Qualcuno gridò da lontano qualcosa che non riuscii a cogliere.

Poi tutto accadde velocemente.

Ma di una cosa ero certa, il piano di Gabriel stava procedendo bene...nonostante continuassi a volere almeno un suo abbraccio

Amore mio, abbracciami forte almeno con la mente...nonostante tu sia lontano da me 

                                                                                       *****

" Condoglianze."

Quella parola mi spiazzò, destabilizzò.

Sussultai, quasi sorpresa.

Mi ritrovai davanti Oliver, il tanto amato-odiato collega di Gabriel, che era sinceramente addolorato e commosso mentre mi stringeva la mano per manifestarmi la sua vicinanza in quel momento complicato, difficile.

" Mi dispiace. Io e Gabriel non eravamo molto amici, ma non doveva finire così" mormorò , cupo.

Deglutii vistosamente, poi annuii ed abbassai il capo.

Presi a fissare la punta delle scarpe.

Per quanto avrei dovuto fingere di essere vedova ?

Sarei riuscita a farlo bene e per chissà quanto tempo ? Sarei riuscita a recitare bene la parte della finta vedova , a non far scoprire nulla del piano di Gabriel...a non destare sospetti, specie a Robert ?

Quel mollusco aveva abboccato questa messa in scena ?

Non potevo saperlo.

Reggere tutto quel peso, poi...

La cosa ancor più brutta era il pensare che forse presto o tardi questa situazione si sarebbe anche potuta verificare sul serio, veramente , e non faceva che peggiorare le cose, farmi male.

Passare dal fingere di essere vedova, all'esserlo veramente.

Scossi la testa con veemenza.

No, Gabriel era vivo e rimarrà tale .

Nessun altro sapeva che era vivo , soltanto io, ed il suo capo...soltanto noi ne avevo la certezza , ma fino a quando io l'avrei avuta dato avevo perso qualsiasi sua traccia, o contatto con lui , e tutti lo davano per morto?

Il suo capo , mi avrebbe comunicato qualcosa oppure no?

Dovevo continuare a fingere bene.

Robert doveva credere nella morte di mio marito, soltanto così si sarebbe sentito più sicuro.

Gabriel libererà Aileen, la polizia prenderà quel folle.

Io non dovrò fare altro che stare a casa con Leonard e la mia famiglia in lutto.

Ma io...io...no, per adesso dovevo stare al mio posto.

Non potevo fare sciocchezze, forse dopo...

Nella mia mente quella bara fredda ed in metallo...quella vuota bara in metallo...quella morte che il capo di Gabriel aveva dovuto inscenare , sarebbe servita veramente ?

Stella....fai la tua parte

Dovevo fare solo e semplicemente la mia parte.

                                                                                          *****

La situazione era insostenibile

Chiusa in casa da due giorni , non facevo che piangere.

Passare dal divano al letto, e dal letto al divano in una decina di minuti...per tutte le quarantotto ore.

Piangevo veramente, non per finzione.

Gabriel era sparito letteralmente.

Non una chiamata, un messaggio.

" Ti chiamerò non appena sarà possibile" mi aveva promesso prendendomi per mano.

" Il giorno del mio funerale ti verrò a trovare" aveva aggiunto, con un mezzo sorriso sulle labbra, spalancando la porta del nostro appartamento, dopo aver lottato contro le fiamme che impedivano i nostri passi.

" Avviserò il mio capo di tutto. Il piano funzionerà , vedrai . Ora vai... "

Tossendo come un folle assieme a me, in quella notte , ero consapevole che volesse soltanto rassicurarmi su tutto.

" Sei stata bravissima , amore" concluse

" Sono stata in grado di farlo , grazie a te..." gli avevo risposto.

Amore mio...ti sto aspettando

 

Gabriel

 

" Gab "

Qualcuno mi stava chiamando.

Ma quel qualcuno era così lontano , distante , che a stento riuscivo ad afferrare il suo richiamo.

Quella voce era ovattata, impaziente , ma al tempo stesso anche preoccupata.

Chi era ?

Chi mi stava chiamando?

Dove ero finito?

" Gab, ehi"

Una mano, delle dita mi sfiorarono un braccio.

Non riuscivo ad aprire gli occhi, avevo così tanto freddo....eppure ero avvolto in una coperta e percepivo chiaramente del caldo sul viso.

Nella testa avevo una confusione terribile.

Ricordi di un incendio, di Stefy, Will , stavo rivivendo attimi del mio passato , di quando ero bambino , poi la nascita di Leonard . E Stella...la mia dolce Stella.

Mia moglie....era lei a chiamarmi ?

Era stata lei a sfiorarmi il braccio ?

" Stella" riuscii a dire , volevo lei...desideravo che fosse lei al mio fianco.

Stavo così male.

Il cuore era lanciato al galoppo, sentivo ogni parte del corpo dolorante.

La testa, era sul punto di esplodere.

Qualcuno sbuffò.

" Andiamo, devi riprenderti. Sbirro del cavolo ."

Sentii dei passi, poi un rumore, ed infine percepii qualcosa di bagnato, morbido , rinfrescarmi la fronte.

" Aileen ha bisogno di te " sussurrò ad un soffio dal mio viso, il suo respiro caldo s'infrangeva contro il mio.

Lo so

" Guarda un pò , cosa doveva capitare a me ?"

Che cosa ?

" Ti amo , Gab "

Suonò come una rivelazione, una promessa, dall'intensità di una carezza sulla pelle.

" non riesco a crederci neanch'io ma...assurdo vero? "

Ma...ma...

Era vicina.

Lei era...molto vicina, seduta accanto a me.

Delle labbra, le sue , si posarono sulle mie lentamente , ma con desiderio , avidità.

Erano così tiepide, morbide, umide...così piacevoli , ma diverse dal solito.

Le conoscevo eppure...la dolcezza che di solito Stella m'infondeva con un bacio, non era questa.

" Lo so, è sbagliato quel che ho appena detto , quel che ho appena fatto " disse con un sospiro " e tu saresti disgustato da tutto questo se solo riuscissi a capire , ne avresti tutte le ragioni...biscottino . Dopotutto, in passato non ti ho trattato bene. Ti chiedo perdono, ok ? Perdonami . Tu sei stato l'unico uomo ad amarmi, ed io...stupida. La verità è che apparteniamo a due mondi opposti, chissà come sarebbe stato se tu non fossi diventato uno sbirro ed io...io...la Victoria che conosci. La monachella comunque ti ha reso felice, tu l'ami da impazzire. Siete una bella coppia , una bella famiglia . Sai...in fondo, ma molto in fondo...mi fa piacere anche a non essere riuscita ad ucciderti in passato. Avrei evitato di innamorarmi di te... adesso , ma pazienza, no? "

V...V...Victoria?

Victoria mi amava, Stella mi amava...

ed io?

Io amavo mia moglie , ero soltanto suo...

Avrei comunque voluto dir qualcosa, avrei voluto...


Kevin


Non poteva essere vero.

Gab , morto...così.

Non riuscivo ad afferrare il concetto.

Scherziamo?

Sì , mi stavano prendendo in giro...non poteva essere vero.

Non ci credevo.

Come non poteva essere vero, come non potevo credere al sederino di Oliver piazzato su quella poltroncina dietro la scrivania di Gabriel .

" Che cavolo ci fai qui?" dissi, non appena entrai in quell' ufficio che condividevo con mio cognato da mesi.

Oliver fece spallucce e sospirò: " Lo so , posso capire quanto sia difficile per te. Volevi molto bene a Gabriel"

Digrignai i denti e strinsi i pugni: " No, non lo sai quanto sia difficile . Fila via da lì , Oliver. Quel posto non è tuo!"

Si alzò spazientito: " Kevin, mettiti in testa che da oggi questo posto sarà il mio. Lavoreremo insieme,ok ? Il capo ha deciso così."

Inarcai un sopracciglio: " Io? Con te? Piuttosto lascio la polizia"

Si avvicinò a me e mi afferrò una spalla: " Come sta Stella? Ed il piccolo Leonard ?"

Mi allontanai da lui, dandogli le spalle: " non ti riguarda" sbottai, furioso

" Senti, lo so che...io e Gabriel non andavamo molto d'accordo , ok? Ma so anche che era un gran poliziotto, un buon detective...e tutto questo non sarebbe dovuto succedere. Ma posso prometterti, che troveremo sua figlia e la faremo pagare a quel folle di Robert Jordan. Ha ucciso Gabriel, uno di noi...la pagherà come si deve, vedrai"

Mi voltai verso di lui: " Troviamo quell'assassino"

Oh, Robertino dei miei stivali...ti faccio presente che per te è ufficialmente finita.

Stop.

Da adesso...per te è finita

Vincerò io

 

Angolo Autrice

 

Ciaoooooo ^^ ho finalmente finito di studiare per esami da ieri , seppur i corsi in Università stanno già per iniziare...aiutooooo

Tuttavia...piaciuto il capitolo ?

Cosa ne pensate del piano di Gabriel ?

La nostra Victoria che ha dichiarato il suo amore per lui ? Ve l'aspettavate?

Kevin...povero, sta soffrendo parecchio :/

Cosa succederà secondo voi nel prossimo capitolo ?

Ringrazio fiordicampo, Leila, Tonia e Novalis per le loro recensioni...vi voglio bene, ragazze :)

Ringrazio come sempre chi preferisce , segue e ricorda questa storia <3

Al prossimo capitolo :)

Un bacione... ;)






 
   
 
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