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Autore: wolfsanchor    28/09/2014    2 recensioni
[Sterek – Hunger Games!AU]
Può tra due persone completamente diverse, destinate ad annientarsi a vicenda, nascere qualcosa di così grande da sfidare anche la sorte? Questa volta la fortuna sarà a loro favore?
“Restò un attimo a fissare i fogliettini, poi lentamente girò la mano e ne afferrò uno. Tutti i cittadini restarono per qualche secondo col fiato sospeso, la tensione e la paura erano palpabili nell'aria. La donna aprì il bigliettino e lesse: - Stiles Stilinski!
Stiles ci mise un po' a capire quello che stava accadendo. Rimase un attimo a guardarsi intorno, sperando di aver sentito male, ma gli sguardi sconvolti delle persone che conosceva puntati su di lui gli confermavano che non c'era alcun errore: era lui il nuovo tributo maschio del Distretto 7.”
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo terzo - "And I still see you fall as I run so fast."


La mattina seguente, entrambi i tributi del Distretto 7 vennero guidati sul tetto dai loro stilisti.

Mentre aspettavano di essere portati all'arena, Lydia e Danny chiacchieravano amabilmente sulla nuova tendenza del momento, mentre Stiles ed Allison erano decisamente troppo tesi per spiccicare anche una singola parola. Tra qualche ora si sarebbero trovati nel centro di un inferno da cui nessuno dei due era certo che sarebbe uscito. Un salto nel vuoto. E serviva davvero “avere la fortuna dalla propria parte”, come diceva il detto, per sopravvivervi.

Improvvisamente dal nulla sbucò un hovercraft con lo stemma di Capitol City, che prelevò uno ad uno i membri della squadra. Una volta saliti a bordo, ai due tributi venne inserito un localizzatore nell'avambraccio, in modo che nell'arena gli Strateghi potessero sempre sapere la loro posizione. Due senza-voce fecero il loro ingresso, mostrando ai quattro una sala in cui era stata allestita la colazione. I ragazzi del 7 mangiarono il più possibile per immagazzinare le forze, visto che nell'arena non sarebbe stato poi così semplice procurarsi il cibo.

Il viaggio durò circa mezz'ora, poi i tributi vennero mandati ognuno nella propria Camera di Lancio insieme al proprio stilista.

Stiles si vestì con ciò che gli avevano lasciato gli organizzatori dei giochi (un paio di pantaloni lunghi, una casacca verde, una cintura marrone e una sottile giacca nera) e poi si mise la spilla che gli aveva regalato il suo migliore amico Scott nel giorno della mietitura. Sperava davvero che gli avrebbe portato fortuna.

Una voce elettronica annunciò che era il momento del lancio e il ragazzo si posizionò sulla piastra circolare che l'avrebbe portato nell'arena. Lydia lo strinse forte in un abbraccio e poi gli diede un bacio sulla guancia.

- Senti, non avere paura di niente, Stiles. Tu sei forte. Non importa se gli sponsor o gli Strateghi pensano che tu sia messo peggio di Allison. Io so che ce la puoi fare – gli occhi della rossa si fecero lucidi mentre parlava. Stiles fece un sorrisetto per tranquillizzarla.

– Poi io sono più sexy – entrambi risero.

La Martin gli ricordò tutti i consigli che gli aveva dato il mentore e gli augurò buona fortuna per l'ultima volta.

Un'ultima chiamata dalla voce elettronica e il ragazzo venne circondato da un cilindro di vetro, che pian piano iniziò a salire, fino a lasciarlo su una piattaforma all'interno dell'arena.

 

La voce del commentatore dei giochi, Claudius Templesmith, annunciò l'inizio degli Hunger Games, dando via al timer di sessanta secondi.

Stiles si guardò intorno. I cerchi metallici su cui si trovavano i tributi erano disposti in posizione circolare a distanza regolare dalla Cornucopia, il cono enorme che stava sempre al centro dell'arena e sotto al quale venivano piazzate provviste e armi di ogni genere. Talia gli aveva raccomandato di stare lontano da lì, poiché ogni anno i tributi venivano decimati cercando di prendere qualcosa da sotto il cono e lui non era né tanto veloce da riuscire a sfuggire ad un nemico né tanto forte da vincere in uno scontro corpo a corpo.

Si trovavano in una radura con l'erba poco alta, contornata da una foresta di pini e abeti e da un grande lago che si diramava in piccoli corsi d'acqua. Stilinski si sentì sollevato nel constatare che l'arena ricordava molto i boschi del suo distretto, in cui ogni tanto andava quando sua madre era ancora viva. Si sarebbe sentito più a suo agio in quell'ambiente che in ogni altro scenario.

Il conto alla rovescia era già arrivato al dieci. Stiles si girò a guardare Allison, che stranamente aveva lo sguardo dritto verso il grande cono al centro del prato. “Cazzo” pensò il ragazzo, intuendo i pensieri della Argent. Sperava che lei lo guardasse per farle un qualche gesto in modo da impedirle di commettere quella pazzia, ma i suoi occhi erano piantati sulla Cornucopia e le sue gambe già pronte per lo scatto. “Spero che tu sia veloce, Allison.” pensò.

- Tre.

La voce del timer lo riportò alla realtà, costringendolo a concentrarsi su se stesso.

- Due.

Tutti gli altri tributi erano già pronti a correre, ognuno per la propria strada.

- Uno.

Si mise in posizione per lo scatto.

Poi il gong d'inizio, e subito l'inferno era iniziato.

Stiles si voltò ed iniziò a correre il più velocemente possibile verso i boschi, senza nemmeno girarsi per vedere se qualcuno lo stesse seguendo. In men che non si dica era nascosto in mezzo ad alberi e cespugli e osservava quello che stava accadendo intorno a lui.

Gli unici che come lui avevano scelto di addentrarsi nella vegetazione erano la ragazza del 5, il ragazzo del 6, il ragazzo dell'8 e i due tributi dell'11. Tutti gli altri avevano iniziato la loro corsa verso le armi e i viveri, che a breve si sarebbe trasformata in una vera e propria battaglia all'ultimo sangue.

Allison era la più veloce. Era praticamente arrivata Cornucopia, decisa ad afferrare l'arco che sembrava aspettare solo lei, ma quando si voltò per controllare gli avversari capì che se avesse provato a tornare indietro armata si sarebbe ritrovata ad affrontare nemici più forti di lei, per questo fece marcia indietro, afferrando un grosso zainetto che sicuramente conteneva qualcosa di utile.

La Argent cercò con gli occhi il compagno di squadra, trovandolo dietro alle piante poco distanti da lei. Cominciò a correre nella sua direzione, ma prima di raggiungere il bosco qualcuno la afferrò per il braccio e la spinse a terra.

Il ragazzo del 3 avanzava verso di lei minaccioso, armato di un'ascia. Allison cercò di alzarsi, ma prima di riuscirci, l'avversario le diede un calcio sul fianco che la fece nuovamente ruzzolare a terra. Il tributo del 3 le mise un piede sul petto per tenerla ferma. La ragazza si sentì soffocare e la paura in lei prese il sopravvento. Vide il nemico alzare l'arma e pregò Dio in un qualche miracolo.

E il miracolo arrivò.

Stiles sbucò con in mano un grosso ramo che sbatté con violenza conto la nuca del nemico, facendolo cadere incosciente. Sicuramente non l'aveva ucciso, ma era bastato per riuscire a salvare la Argent.

- Chi è tra i due che si meritava il 10? - chiese Stilinski, porgendo la mano all'amica per aiutarla a rialzarsi.

Allison rise, poi gli diede una pacca sulla spalla e insieme si fiondarono nei boschi in cerca di un posto sicuro.

Girarono per ore tra gli alberi, finché entrambi non sentirono il bisogno di fermarsi a riposare le gambe. Erano abbastanza lontani dall'inizio della vegetazione, per cui si sentivano già decisamente più sicuri. Si aspettavano che i Favoriti fossero stati occupati a massacrare il resto dei tributi che avevano cercato di rimediare qualche oggetto e che quindi non potevano essere vicini, mentre gli altri che si erano addentrati tra la vegetazione non costituivano un grande pericolo.

Aprirono lo zainetto per controllare il suo contenuto e vi trovarono due pagnotte, un paio di pugnali, una borraccia, un telo impermeabile e dei fiammiferi. Scelsero di salvare il cibo per quando avrebbero avuto molta fame e che i coltelli sarebbero stati più utili ad Allison, in quanto Stiles era già armato del bastone e in ogni caso non avrebbe centrato nemmeno un avversario a dieci centimetri di distanza da lui tirandoli. Poi, procedettero alla ricerca di uno degli affluenti del lago vicino alla Cornucopia.

Camminarono per circa un'ora prima di trovare un fiume. Entrambi si gettarono subito a dissetarsi ed Allison ne approfittò anche per bagnare il livido violaceo che aveva sul fianco, mentre l'amico riempiva la borraccia il più possibile. Decisero di fermarsi per un po' in quel punto, in quanto sembrava abbastanza sicuro e lì avrebbero avuto sia acqua in abbondanza che pesci.

Stiles non aveva mai pescato in vita sua, ma mise in pratica quello che aveva imparato alla postazione per creare esche da pesca servendosi di un po' di spago e una forcina per capelli della compagna e in poco tempo riuscì a catturare quattro pesci. La Argent preparò un piccolo fuocherello grazie ai fiammiferi e fece abbrustolire metà del ricavato.

Finirono il pasto giusto in tempo per il tramonto, evitando che il fuoco attirasse qualche nemico.

I tributi cancellarono le tracce del loro passaggio e seguirono il corso del fiume dalla parte opposta al lago. Mentre camminavano, il cielo si oscurò lentamente e la luna illuminò il cielo dell'arena.

Improvvisamente, lo stemma di Capitol City apparve nel cielo e l'inno nazionale risuonò, segno che sarebbero stati annunciati i tributi morti fino a quel momento. Stiles rimase stupito nel notare che la prima foto ad apparire fu quella della ragazza del Distretto 1. Solitamente, i Favoriti sopravvivevano tutti al primo giorno. Si gettavano nella Cornucopia, erano i carnefici del bagno di sangue, poi si alleavano per uccidere uno ad uno gli altri tributi e alla fine lottavano tra loro. Stilinski si sentì più sollevato a pensare che c'era un Prescelto in meno. Le foto successive erano quelle di entrambi i tributi del 3, il ragazzo del 5, la ragazza del 6, la ragazza dell'8 ed entrambi i due del 9, del 10 e del 12. In totale i morti erano dodici. Il primo giorno non era nemmeno finito e già si erano praticamente dimezzati.

Decisero che si sarebbero accampati sotto un grande albero in riva al fiume e che a turno avrebbero montato la guardia per evitare di essere uccisi durante il sonno.

 

La prima notte nell'arena fu tranquilla per i tributi del 7. Il clima non era freddissimo e i nemici sembravano completamente scomparsi, quindi i due dormirono sonni tranquilli.

La mattina seguente, i ragazzi del 7 ripresero il loro cammino lungo la sponda del corso d'acqua. Non parlavano molto mentre si spostavano, non volevano che qualcuno li sentisse, e stavano molto attenti a quello che succedeva intorno a loro. Per questo motivo riuscirono a notare qualcosa che si muoveva nell'acqua.

Stiles fece cenno ad Allison di seguirlo, ed entrambi si avvicinarono cauti all'oggetto galleggiante. Era una giacca come le loro, ma impregnata di sangue.

- Da tutto il sangue che c'è, scommetto che il proprietario di questo giubbotto non se la passa tanto bene – osservò Stiles – sicuramente è ancora da queste parti.

- Se lo incontriamo cosa facciamo? - chiese Allison.

- Ci servono alleati, ricordi?

- Sì ma è ferito, e anche in modo serio a quanto sembra! Ci rallenterà e ci metterà in pericolo!

- E noi lo cureremo! - Stilinski aveva alzato la voce – Senti, nemmeno a me piace questa storia degli alleati, ma Talia ci ha detto che ci servono per sopravvivere, ed io mi fido di lei, visto che è una vincitrice. Cerca di farlo anche tu.

Detto questo, il ragazzo continuò ad avanzare lungo il corso d'acqua, seguito dall'amica.

 

Dopo nemmeno un quarto d'ora, i tributi del Distretto 7 si trovarono davanti alla cascata che dava vita al fiume che avevano seguito fino a quel momento. Grazie a Dio non vi era alcuna traccia di altri tributi, nemmeno di quello ferito. La Argent accese un piccolo fuoco per poter mangiare i due pesci che restavano dal giorno precedente. Mentre i due consumavano il loro pasto, qualcosa si mosse tra i cespugli. Stiles saltò subito in piedi e afferrò il suo bastone ed Allison estrasse entrambi i coltelli.

Dalle piante uscì una ragazza alta, con i capelli lunghi e castani, piena di sangue sia sul viso che sui vestiti: il tributo dell'11. Aveva l'aria decisamente stanca, ma non sembrava ferita. Perché era così imbrattata di rosso allora?

Mentre avanzava verso di loro lentamente, alzò le mani – Sono disamata, voglio il vostro aiuto, vi prego – disse lei.

- Perché dovremmo crederti? - chiese la Argent.

- Perché non mi interessa vincere questo stupido gioco – rispose la ragazza. - Fidatevi, vi prego.

Stiles ed Allison si scambiarono un'occhiata, poi raccolsero le loro cose e seguirono la nuova alleata. Si fecero strada nella foresta per qualche minuto, poi si fermarono davanti ad un'enorme quercia. Ai suoi piedi vi era un ragazzo, l'altro tributo dell'11, rimasto solo in maglietta, con una ferita aperta sull'addome. Non sembrava in via di guarigione, anzi, doveva essersi sicuramente infettata. Sicuramente la giacca nel fiume era la sua.

- Mi chiamo Malia, io ed il mio compagno eravamo nascosti sugli alberi quando abbiamo incontrato i Prescelti – iniziò a raccontare la ragazza – Mentre dormivano, Greenberg ha afferrato uno zaino di quelli che avevano preso alla Cornucopia, ne avevano uno ciascuno. Poi ha cercato di rubare un arco con la faretra, ma nell'afferrarlo ha fatto cadere una freccia ed ha svegliato i tributi...

- E come avete fatto a scappare?! - chiese Stiles esterrefatto.

- Ci siamo spostati da un albero all'altro, lo facciamo sempre nel nostro distretto durante il raccolto. Greenberg è riuscito ad abbattere con una freccia la ragazza dell'1, ma il suo compagno gli ha tirato un pugnale. A quel punto siamo stati fortunati, perché è sbucato un tributo, il ragazzo del 5 credo, e hanno deciso di seguire lui e noi ci siamo nascosti per un po' tra gli alberi, poi ho visto il fiume e ho deciso che scendere era la scelta migliore. E poi ho trovato voi. Vi ho sentiti parlare di alleanze alla mensa del Centro e ho pensato che ci avreste aiutati... allora ho fatto in modo che voi trovaste il giubbotto.

Allison si chinò sul ragazzo dell'11 ed esaminò la ferita. Un'altra cosa che le era stata insegnata fin da quando era piccola era il primo soccorso. Chiese a Stiles di cercare un paio di erbe, ma disse che le condizioni erano gravi anche per l'infezione che si stava diffondendo e che c'era una grossa probabilità che il ragazzo non sarebbe sopravvissuto.

Quando Stilinski tornò, la Argent fece un intruglio con le varie foglie che le aveva portato e con l'acqua della borraccia. Spalmò tutto sulla ferita di Greenberg per disinfettarla e attesero.

Aspettarono un paio di ore, ma il ragazzo non sembrava migliorare nemmeno leggermente. Gli diedero un pezzo del pane che avevano trovato nello zaino i tributi del 7, ma la situazione non sembrava cambiare. Il suo colorito era diventato decisamente pallido, quasi verdognolo, ed era completamente bagnato dal sudore. Fecero il possibile, ma niente.

Alla fine, nonostante i tentativi dei tre compagni di salvargli la vita, il suo cuore smise di battere. Si sentì lo sparo di un cannone e dal nulla apparve un hovercraft che raccolse il corpo del tributo.

La sera, dopo lo stemma di Capitol City, l'unico volto proiettato fu quello di Greenberg.

 

All'alba, i tre tributi erano già in cammino. Avevano fatto l'inventario delle proviste e delle armi, aggiungendo a quelle vecchie anche l'arco rubato dai ragazzi dell'11 e lo zaino, contenente tre pezzi di carne essiccata, un' altra borraccia, degli occhiali per la visione notturna, una corda e un altro paio di coltelli. Si erano suddivisi un po' del pane che avevano ed erano subito partiti, cancellando le loro tracce. Stiles aveva pensato che vedendo l'hovercraft portare via Greenberg, qualche tributo sarebbe accorso a vedere se aveva lasciato qualche oggetto utile o se i suoi assassini erano ancora nei paraggi, per questo scelsero di levare le tende prima di incappare in altri scontri.

Camminarono per diverse ore, poi si fermarono per riposare un po'. Malia si offrì di arrampicarsi su un albero particolarmente alto per vedere se riusciva a scorgere i nemici o semplicemente per vedere a che punto dell'arena si trovavano. Scoprirono di essere ad ovest della Cornucopia, non troppo lontani da essa e dal ragazzo del 6, che stava poco più a nord di loro. Tuttavia, sapevano che nessuno li avrebbe attaccati da solo, per questo non si preoccuparono di spostarsi.

- Malia, perché hai detto che non ti interessa vincere? - chiese Allison. I tre erano seduti in cerchio mentre mangiavano un pezzo di carne ciascuno. Si erano raccontati le loro vite

- Perché io non ho nessuno da cui tornare, quindi non ho motivo di mettermi ad uccidere delle persone solo per il divertimento di qualche cittadino di Capitol City – addentò un po' di cibo e poi continuò. – Non sono un'assassina.

Stiles annuì, d'accordo con il pensiero della ragazza. Purtroppo però sapeva benissimo che lui non poteva concedersi quel lusso. Lui aveva suo padre da cui tornare, che non avrebbe sopportato di veder morire anche un figlio, e poi c'erano Scott e Melissa, che per lui erano una seconda famiglia.

- Come mai dici di non avere nessuno? - chiese il ragazzo. Allison gli lanciò un'occhiataccia per cercare di fargli capire che doveva chiudere la sua boccaccia, ma lui non colse.

- Perché è così – disse la ragazza. Non sembrava infastidita, tuttavia, ed iniziò a spiegare. – Non ho genitori... mia madre è morta qualche anno fa, la fame l'ha indebolita troppo e non ha retto nemmeno alla polmonite. Mio padre è morto prima che io nascessi, è stato un tributo anche lui... e poi non sono mai stata una bambina socievole.

- E quindi non hai mai avuto un amico o un'amica? - Stavolta la Argent tirò uno schiaffo dietro alla nuca del compagno. Lui la guardò male e le mimò un “cosa?!” con le labbra. Quel ragazzo non sapeva stare zitto.

- Sì, ne ha avuto una... ma anche lei non c'è più... - rispose lei con una nota triste nella voce. - Si chiamava Kira... ci siamo conosciute quando mia madre è morta. Era venuta a chiedermi come stavo durante il raccolto, anche se non la conoscevo. Da quel giorno siamo diventate inseparabili, come sorelle... ma poi lei ha cercato di rubare un paio di mele dal raccolto per me e per i suoi genitori... i Pacificatori l'hanno beccata e lei non ha retto alla fustigazione...

- Torturata per due mele?! Ma è orribile! - esclamò Allison.

- È così da sempre... da voi no?- Malia tirò su col naso e si asciugò una piccola lacrima che le stava scorrendo lungo la guancia destra.

Stiles pensò alle misure di sicurezza del Distretto 7, che dopotutto non erano severe, visto che non era difficile superare la recinzione per infilarsi nei boschi di nascosto e che pure i Pacificatori compravano la carne ottenuta dalla caccia di frodo. Certo, il lavoro e le tasse erano tenute sotto stretto controllo, ma che lui sapesse, non c'era mai stata nessuna fustigazione pubblica. Ma probabilmente era il 7 ad avere un sistema sbagliato.

- Certo, però da noi non è mai morto nessuno, ecco perché Allison è stupita! - si intromise il ragazzo, mentendo. Non era una buona idea rivelare a tutta Panem che nel 7 c'erano problemi di gestione.

- Dio, quanto odio Capitol City.

Sia Stilinski che la Argent sbarrarono gli occhi. Aveva davvero inveito contro la Capitale in diretta tv?! Sicuramente quella ragazza non aveva paura della morte. Ma dopotutto, lei non aveva niente da perdere.

 

Durante la notte, un urlo maschile risuonò poco lontano dai tre ed un colpo di cannone lo seguì a ruota.

Malia, già sveglia per il suo turno di guardia, scattò a svegliare anche gli altri due tributi alleati. Sicuramente, i Favoriti avevano raggiunto il ragazzo del 6, quindi erano decisamente vicini anche a loro.

I tre si armarono e presero le loro cose, per poi fuggire il più velocemente possibile verso sud, sperando che nessuno li sentisse. Peccato che le loro speranze non furono ripagate.

Il gruppo dei Prescelti, sentendo il rumore di passi, si lanciò all'inseguimento dei nemici e alla velocità della luce erano già alle loro spalle.

Stiles estrasse gli occhiali a visione notturna per riuscire a guidare Allison e Malia, che stavano subito dopo di lui, ancora abbastanza distanti dagli altri tributi. E fu una fortuna aver trovato quel visore nello zaino, perché grazie a quello Stilinski riuscì ad individuare un cambiamento nel terreno, uno strato di fanghiglia, che era decisamente insolito visto che non aveva piovuto nell'arena. Si mise a ragionare un attimo e giusto in tempo riuscì ad avvertire le compagne – Sabbie mobili!

Tutti e tre fecero uno scatto, per poi riuscire a balzare in una zona oltre il fango, per un soffio. Fortunatamente per loro, i nemici non erano altrettanto astuti: la ragazza del 4, nettamente avanti rispetto agli altri, non aveva avvistato il pericolo e vi era finita dentro. Urlava ai suoi compagni di tirarla fuori, ma Derek decretò che non ne valeva la pena, quindi venne lasciata a sé stessa, mentre veniva inghiottita dalla terra. E pochi minuti dopo, il colpo di cannone.

Nel frattempo, i tributi del 7 e quello dell'11 continuavano la loro corsa tra la vegetazione che sembrava farsi sempre più fitta.

Decisero di correre separati per un po', in modo da confondere i nemici, che però restavano in numero superiore a loro. Si sarebbero incontrati al fiume e poi avrebbero ripreso la strada insieme, sperando che i Favoriti non fossero più nei paraggi.

Stiles prese la strada a destra, Malia quella centrale ed Allison fece il giro a sinistra.

 

Stilinski correva con tutta la forza che aveva nelle gambe, senza curarsi del rumore delle foglie secche che calpestava durante il suo tragitto. Ogni tanto, tra un passo e l'altro, si girava per vedere se qualcuno lo aveva trovato, ma dopo un po' si convinse di essere ormai solo. I Prescelti dovevano essere tornati indietro, o nel peggiore dei casi, avevano preso una delle strade che avevano imboccato le sue amiche. Eppure Stiles non si sentiva sicuro. Non era possibile che nessuno l'avesse seguito per quella strada.

E infatti, prima che il ragazzo potesse solo accorgersi di avere compagnia, qualcuno balzò su di lui come un lupo che azzannava una preda: Derek Hale.

Entrambi caddero a terra, ma prima che il tributo del 7 riuscisse a rialzarsi, l'altro lo strattonò e lo bloccò a terra mettendosi su di lui.

- Ciao, Stiles – disse con tono beffardo, puntando i suoi occhi verdi in quelli nocciola del ragazzo – che ci fai qui tutto solo? Non ti hanno insegnato che nel bosco da soli non si va? Sai, ci sono i lupi.

Il più piccolo deglutì. Era in preda al panico, sarebbe morto da un momento all'altro se non avesse fatto qualcosa. Ma cosa avrebbe potuto fare? Il bastone gli era caduto e in ogni caso il Favorito teneva ferme le sue mani e le sue gambe, non aveva via di fuga. E inoltre, avere Derek così vicino e sentire il suo profumo intenso e i suoi respiri sulla pelle gli faceva un effetto strano che gli impediva di pensare cose sensate.

- Che c'è Stilinski, il gatto ti ha mangiato la lingua? Di solito sei così bravo a rispondere!

Il tributo del 7 cercò di recuperare un po' della calma persa insieme al suo solito sarcasmo. Forse tutto sarebbe finito tra poco e non voleva che la gente si ricordasse di come piagnucolava.

- Scusa, è che ti puzza l'alito amico, se vuoi nello zaino ho delle foglie di menta! - allora disse, facendo una faccia schifata.

L'Hale ridacchiò - Sai Stiles, sei davvero fortunato ad aver incontrato me. Isaac avrebbe giocato un po' al gatto che rincorre il topo e poi ti avrebbe tagliato la gola. Erica avrebbe fatto la gatta morta e poi ti avrebbe tirato un coltello in fronte. E Boyd ti avrebbe sbattuto un masso in faccia fino a renderti irriconoscibile. Ma sai una cosa? Tu mi piaci.

E Stilinski non riuscì a collegare le sue parole, a dargli un senso, finché Derek non gli mollò i polsi e le caviglie e si alzò, liberandolo. Si mise in piedi a sua volta e lo osservò con sguardo incredulo mentre gli raccoglieva il suo bastone e glielo passava.

- Corri dalle tue amiche, a loro non sarà andata bene quanto a te. Ci si vede, 7.

Stiles non osò proferire una parola, mise lo zaino in spalla e se ne andò, correndo come il vento, con la mente ancora occupata da una sola domanda: perché l'aveva lasciato andare?

Derek Hale per lui era un mistero, un mistero che voleva assolutamente risolvere.

 

Correva da circa mezz'ora Stilinski. Era quasi arrivato al punto di ritrovo, il fiume, finché non sentì un urlo provenire dalla sua sinistra: Malia.

Senza nemmeno pensarci, il ragazzo corse in quella direzione e facendosi strada tra gli alberi imboccò la strada che aveva preso la ragazza dell'11.

Dopo una manciata di minuti anche Allison lo raggiunse. La Argent gli raccontò che Erica ed Isaac l'avevano seguita, ma che era riuscita a ferire il tributo dell'1 alla gamba destra e per questo entrambi si erano fermati e lei aveva potuto continuare la sua corsa, mentre Stiles le raccontò quello che era successo con Derek, lasciandola senza parole.

Avanzarono ancora per qualche minuto, poi finalmente trovarono la loro amica.

Boyd teneva una Malia sanguinante per il collo, che cercava di divincolarsi dalla stretta del gigante, ma senza alcun risultato. Aveva dei lividi sul corpo e una profonda ferita alla pancia, ma nonostante fosse una Hale non sembrava guarire. Era troppo tardi.

Allison urlò di rabbia e con le lacrime agli occhi scagliò una freccia proprio alla nuca del Favorito, che morì sul colpo, lasciando cadere se stesso e la sua vittima.

I tributi del 7 si fiondarono dalla ragazza dell'11, che ormai li stava abbandonando per sempre.

- Malia, stai calma,va tutto bene! Ti... ti salverai, vedrai! - Stiles le reggeva la testa e cercava di rassicurarla, ma le lacrime salate che gli scendevano lungo le guance contraddicevano ogni sua parola.

- Stiles, sono morente, non sono idiota – disse con voce debole la ragazza – grazie per essermi stati amici, in questo poco tempo... sono felice di morire con voi accanto. Meritate di vincere entrambi, mi dispiace davvero tanto...

E a poco a poco gli occhi nocciola di Malia si chiusero e lei se ne andò, lasciandosi dietro solo uno sparo di cannone.

 

Per il resto della giornata, nessuno dei due si azzardò a parlare di quello che era successo. Entrambi sapevano che i Favoriti non li avevano trovati per puro caso, soprattutto dopo i discorsi della ragazza dell'11 contro la dittatura della Capitale, ma era meglio evitare di parlarne o si sarebbero ritrovati qualche ibrido alle calcagna. Inoltre, nessuno dei due aveva ancora metabolizzato la perdita della loro alleata, che nonostante conoscessero da così poco sentivano già come un'amica.

Avanzarono un po' tra la vegetazione fino a trovare il fiume e poi vi si stanziarono fino alla fine della giornata, sicuri che i Favoriti non li avrebbero attaccati ora che avevano perso un membro.

Quella sera, i volti proiettati nel cielo furono Boyd, la ragazza del 4, il ragazzo del 6 e Malia. Restavano loro due, Isaac, Derek, Erica, la ragazza del 5 ed il ragazzo dell'8.

Ma in realtà, nonostante fossero rimasti solo in sette, i giochi non erano più vicini al termine.

Quella sera, i tributi del 7 erano talmente stanchi che si erano addormentati entrambi, ignorando i turni di guardia e restando completamente indifesi.

 

Stiles si svegliò di soprassalto, con il cuore che batteva all'impazzata e delle urla che cercavano di uscire, ma venivano rese mute dalla mano di qualcuno, che gli teneva ferma la bocca.

Il tributo nemico stava dietro di lui, tenendolo stretto in modo da impossibilitargli qualsiasi movimento.

Stilinski era terrorizzato. Era certo che la sua morte sarebbe arrivata presto. “L'hai già scampata una volta, non riuscirai a salvarti anche stavolta” pensò. Avrebbe voluto almeno avvertire Allison in qualche modo, così lei sarebbe riuscita a scappare in tempo, ma non poteva né urlare né muoversi e il nemico sarebbe sicuramente stato attento a non fare rumore. Anche la ragazza, esattamente come lui, era in trappola.

Stiles non voleva mostrarsi debole in alcun modo, ma non riuscì a non piangere. Stava per affrontare una morte da idiota, ed era tutta colpa sua, che si era addormentato al posto di fare la guardia. Pensò a suo padre, a quanto sarebbe stato deluso e a come si sarebbe poi buttato nell'alcool per affrontare la sua perdita, esattamente come aveva fatto dopo la morte di sua madre. Pensò a Scott, che sicuramente avrebbe capito quanto fosse stupido. E pensò anche ai cittadini di Capitol City e degli altri distretti che lo avrebbero deriso. Sarebbe passato dall'essere 'il ragazzo in fiamme' all'essere 'lo scemo addormentato'.

Ormai non poteva più fermare le lacrime, che iniziarono a scendere dai suoi occhi nocciola, fino a bagnare le mani del suo aggressore.

- Sai Stiles, non ti credevo uno che piange come un marmocchio – gli sussurrò il tributo all'orecchio, divertito.

E Stilinski sbarrò gli occhi, perché riconobbe quella voce.

Era Derek Hale.



[Angolo del coglioncello in ritardo]
*si inginocchia sui ceci*
*si autoflagella*
*ingoia un set di coltelli da cucina*
NON ODIATEMI VI PREGO. POSSO SPIEGARE!
Mio padre ha deciso di cambiare operatore per il modem e hanno fatto un casino, quindi ero senza internet, mi dispiace un sacco ;-;
Ora però eccomi qui, ed ecco qui il capitolo!
Alloooooora, eccoci finalmente ai giochi! Mi sono rivertito un sacco a scrivere questo capitolo, lo giuro, e spero che sia di vostro gradimento! 
Cosa abbiamo qui? La Sterek non ancora, ma vi ho messo un'interazione che penso potrebbe essere interessante e poi il finale eheheheeee
Ah poi sappiate che Malia non l'ho messa a morte perché ce l'ho con lei (............ ok forse un po' sì ma principalmente no) ma perché serviva ed è stata la parte più difficile e brutta per me, un po' perché non sapevo bene come svilupparla e un po' perché non mi piace uccidere (?), ma era necessario per il proseguimento della storia (you'll see).
Poi mi piace vedere Allison un po' più concentrata sul gioco di Stiles, che mantiene molto la sua parte "umana" (tipo quando preferisce allearsi con la persona ferita mentre Allison non vuole). Derek invece è un po' come l'alpha dei cattivi perché è un figo è il più forte e lo rispettano.
Bene, io penso di aver finito, ringrazio come al solito la mia Josie aka jeremyhipster e anche l'altra mia love che si chiama Martina, che mi sostiene sempre e che fangirleggia un sacco. E ovviamente un grazie speciale a tutti i lettori, soprattutto chi recensisce o mette la storia tra le preferite/seguite/ricordate, vi amo un sacco!
Alla prossima babiesssss
 

  
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