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Autore: OfeliaMontgomery    28/09/2014    3 recensioni
Prima storia della serie "La Clessidra della Morte".
Katie Stokes muore in un incidente d'auto (almeno così sembra) mentre la madre e un'amica rimangono illese. La ragazza si risveglia bloccata dentro ad una clessidra. Scopre di essere nel limbo della Morte e di non avere più l’anima. La morte le spiega che per poter riavere indietro la sua anima ed essere libera, deve uccidere 100 vittime entro il giorno di Halloween. La ragazza accetta senza esitazione. Rimane qualche giorno nel castello della Morte per poi tornare sulla terra per cercare la sua prima vittima. Dopo 49 vittime incontra Lucas e se ne innamora. La morte lo vede ma alla fine decide di lasciar passare. Ma alla fine Katie dovrà scegliere fra la sua vita e quella di Lucas. Quale sceglierà? La sua o quella di Lucas?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=ULgKS-tIEO0&list=PLmk4hgCzbLEDseKJwiGcTc78gbWuixooo&index=2
Genere: Dark, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Clessidra Della Morte'
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Katie Stokes insieme a sua madre e un’amica della donna, si stavano dirigendo ad un matrimonio. Erano in viaggio da quasi un’ora e Katie si stava davvero annoiando, anche perché la madre non voleva nemmeno accendere la radio. Le strade che portavano al New Jersey quella mattina erano deserte e per loro fortuna non avevano incontrato nemmeno un intoppo. Viaggiavano tranquillamente e a velocità moderata.
«Mamma quanto manca?» chiese Katie sbuffando e mettendosi a posto il lungo vestito rosso fuoco.
«Circa venti minuti» rispose la madre svoltando a destra di un incrocio.
Katie sbuffò ancora, appoggiandosi contro allo schienale del sedile della piccola macchina della madre.
«Dai KatKat rilassati» parlò l’amica della madre, girando il capo verso la ragazza. Katie fece un sorriso tirato poi annuì.
La madre, Sophia, aveva quarantatre anni, ma ne dimostrava almeno sette in meno. Aveva i capelli biondo cenere e due grandi occhi azzurri, entrambe le cose le aveva ereditate anche Katie. Ma la ragazza i capelli se li era tinti di un biondo molto più chiaro, quasi platino. L’amica della madre, Sarah, invece aveva i capelli castano ramati e occhi leggermente a mandorla, color della corteccia degli alberi.
Katie iniziò a trafficare nella sua borsa alla ricerca dello specchietto che si portava sempre dietro, ma non fece in tempo a trovarlo che una macchina le tamponò da dietro. L’auto iniziò a sbandare, fino a finire in un fosso sul ciglio della strada. L’auto si era totalmente catapultata nella boscaglia, rotolando un paio di volte. Katie picchiò fortemente la testa contro al finestrino mentre veniva scaraventata da una parte all’altra dell’auto, senza riuscire a fermarsi. La madre e Sarah urlavano dal dolore mentre venivano schiacciate contro al sedile dalle cinture di sicurezza; il parabrezza e i finestrini, ormai ridotti in pezzi, schizzavano da ogni parte e le colpivano in pieno, ferendole gravemente.
Di colpo l’auto si fermò. Aveva finito di rotolare. Le donne si ritrovarono con l'auto a testa in giù bloccate da un enorme tronco rovesciato al suolo, miracolosamente vive. No, non tutte vive, Katie aveva smesso di respirare.
La madre tossendo sangue chiamò più volte la figlia, senza però ricevere mai una risposta. Sophia facendo piano, anche perché aveva male dappertutto, girò la testa verso la figlia, notò che le sgorgava sangue dalla testa e le gocciolava persino sugli occhi, ormai chiusi definitivamente. La sua dolce Katie era morta.
La madre cercò di slacciarsi le cinture di sicurezza, ma si erano incastrate. Con la poca forza che le rimaneva le tirò, riuscendo a sbloccarle. La donna tolte le cinture, scivolò giù dal sedile e sbatté la schiena contro il voltante, ma questo non la fermò. Prima controllò se Sarah era ancora viva poi strisciandosi verso la figlia, provò a svegliarla, ma quest’ultima non si mosse nemmeno di un millimetro. La madre urlò dal dolore, mentre si aggrappava al vestito della figlia e la tirava.
Sarah riuscì a slacciarsi la cintura e ad uscire dalla macchina. Si trascinò fuori, ricoperta di tagli e lividi. Chiamò Sophia dicendole che la macchina avrebbe preso fuoco fra poco, perché stava perdendo olio.
Sophia tirò su con il naso mentre accarezzava un braccio della figlia poi gattonò indietro, ferendosi il ginocchio con un pezzo di vetro ed infine uscì dalla macchina. Aprì lo sportello del passeggero e strascinò fuori l’ormai cadavere di Katie, «Sarah ti prego aiutami» la supplicò la donna, cercando di spostare la figlia da lì.
Sarah si alzò barcollando poi mettendo un piede dolorante davanti all’altro, si avvicinò a Sophia ed insieme trascinarono Katie il più lontano possibile dalla macchina. Poi la macchina scoppiò in un forte boato e si elevarono alte fiamme che carbonizzarono la vettura. Il forte scoppiò fece scaraventare le due donne e Katie al suolo. Sophia teneva stretta fra le braccia il cadavere delle figlia e piangeva, piangeva tutte le lacrime che aveva in corpo perché l’aveva perduta, perduta per sempre.

 
  
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