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Autore: Lachiaretta    30/09/2014    19 recensioni
Cosa sarebbe successo se dopo l'esplosione che portò via a Katniss una delle poche persone che realmente amava invece di essere salvata dalle forze della ribellione fosse stata catturata dai pacificatori. Quale sorte poteva riservare per lei il presidente Snow.
Katniss ora vive una vita tranquilla insieme alla sua nuova famiglia. Ignara di tutto ciò che era successo a Capitol City. Nessun ricordo degli Hunger Games. Della morte di Prim. Ma qualcuno non vuole rinunciare a lei e farà di tutto per ritrovarla.
DAL CAPITOLO 17: IO PEETA MELLARK PRENDO TE KATNISS EVERDEEN COME MIA LEGITTIMA SPOSA...
DAL CAPITOLO 10: mi lascio sfuggire due parole che non pensavo avrei mai potuto dire a nessuno. “TI AMO”.
Sono Katniss Everdeen, la ragazza in fiamme, e ora sto bruciando di passione e amore per il mio ragazzo del pane. Katniss Everdeen ama Peeta Mellark.
ATTENZIONE! SPOILER!!
Genere: Romantico, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciaooooo.
Chiedo umilmente perdono per questo ritardo.. avevo da un po' quasi pronto questo capitolo ma non mi convnceva.... Però alla fine ho seciso di postarlo lo stesso...
Spero che vi piaccia e di non avervi deluso.
Ci risentiamo a fine capitolo per il mo angolo autrice..
Baci

 





POV PEETA

 
Finalmente è morto. Ormai non saremo più soggiogati dalla sua tirannia, siamo liberi. Finalmente.
 
Ritorno alla realtà notando Katniss che mi osserva titubante, timorosa, gli occhi velati di lacrime. Faccio un passo verso di lei che però indietreggia per allontanarsi. Istintivamente distolgo lo sguardo dalla mia ragazza portandolo al suolo quasi per evitare che possa leggere tutto il dolore che mi ha causato quel suo gesto. Questa cosa tra noi mi sta distruggendo. Una parte di me vorrebbe afferrarla e portarla in un luogo isolato per costringerla a parlare con me e risolvere questa dannata questione tra noi, l’altra parte invece non riesce ancora ad accettare che abbia scelto di stare con lui mentre io avevo bisogno di lei. E il suo indietreggiare mi lascia interdetto.
Non vuole avermi vicino? 
Non vuole parlare con me?
Alzo di nuovo lo sguardo sperando di incontrare quelle fantastiche iridi grigie che mi hanno fatto innamorare molti anni fa e che ancora catturano inconsapevolmente il mio cuore. Quei fantastici occhi però stanno guardando in un'altra direzione, verso la gente intorno a noi. Seguo inconsciamente il suo sguardo e con estrema amarezza noto che sono agganciati ad un altro paio di occhi dello stesso medesimo colore. Queste iridi ingenerano in me un sentimento opposto: odio.
Sul volto di Katniss si dipinge un’espressione di estrema preoccupazione mentre osserva Gale Howthorne. È venuto ad assistere all’esecuzione. Si sorregge in piedi con l’aiuto di una stampella, mentre sua madre, accanto a lui, lo trattiene con un braccio lungo i fianchi per dargli un maggiore appoggio. Katniss, silenziosa e con lo sguardo truce, si incammina verso di lui.
Da me si allontana, mentre quando vede lui gli si avvicina?
Un impeto di rabbia mi invade e prima di potermene rendere conto sto correndo verso il mio eterno avversario. A pochi passi da lui spicco un salto e, afferrandolo per la vita, lo atterro, trascinando con noi al suolo anche la povera Hazelle che non ha potuto fare nulla per evitarlo. Non sento nemmeno le urla di coloro che ci circondano quando chiudo la mano a pugno e colpisco con tutta la forza che ho in corpo il suo volto: una, due, tre volte finché due braccia si infilano sotto le mie ascelle e, legandosi intorno al mio torace, mi sollevano di peso scostandomi dal mio nemico. Non sono nemmeno sicuro che le parole che seguirono siano rimaste solo un pensiero o se siano state effettivamente urlate.
 
Non me la porterai via. Lei è mia, non me la porterai via.
 
Haymitch mi lancia pesantemente al suolo facendomi sbattere l’osso sacro e mi blocca a terra con il peso di tutto il suo corpo. “Peeta guardami, sono Haymitch. Calmati adesso, calmati. È tutto apposto.”
Quello stordito del mio mentore crede che abbia avuto nuovamente un mio episodio, ma ormai è più di un anno che non accade. Non è un episodio, è odio puro. Sono stanco di tollerarlo, lo faccio da troppo, troppo tempo. È sempre stato tra noi e adesso che lei è mia non gli permetterò di portarmela via, non resterò a guardare mentre me la porta via, non di nuovo.
“Lasciami Haymitch, lasciami!” urlo cercando di spostarlo da sopra di me.
Gale e sua madre ancora al suolo.
Katniss mi guarda interdetta, senza sapere cosa fare, cosa dire.
“No Peeta, no! Non ti permetterò di fare qualcosa per cui alla fine ti pentirai. Ora vai nella tua stanza e rimani chiuso lì, o preferisci che ti leghi di nuovo al letto.” Urla sovrastando la mia voce. Poi voltandosi verso il mio nemico ancora disteso a terra “E qualcuno di voi vuole di grazia aiutare il gorilla ad alzarsi e riportarlo all’ospedale.”
Una risata di soddisfazione mi esce dalla bocca, o meglio un grugnito, notando che nessuno fa un solo passo verso Gale per aiutarlo. Tutti mi guardano titubanti, annuendomi e sorridendomi. Silenziosamente si stanno schierando tutti dalla mia parte. Gongolo per qualche istante finchè Katniss non lascia cadere l’arco che ancora stringeva in mano porgendo la sua mano ad Hazelle per aiutarla ad alzarsi.
Lei è l’unica dalla sua parte.
“No, no, dolcezza. Se fossi in te me ne starei in disparte. Non credi di aver combinato troppi casini?” Johanna Mason si fa strada tra la folla e con una spinta allontana Katniss dalla famiglia Howthorne. “Mi occupo io di lui.” La tranquillizza, ammiccando forzatamente e sollevando con non poca fatica il corpo massiccio di Gale, lo conduce lontano da noi.  
 
 
Passo le ore successive steso nel mio letto a meditare su ciò che ho fatto, come suggeritomi da Haymitch. L’unica soluzione a cui sono giunto è che potrei stringermi da solo la mano e congratularmi per essermi finalmente fatto valere.
Johanna spalanca la porte e letteralmente si lancia sul letto al mio fianco. “Ragazzo innamorato, finalmente sono fiera di te. Stavi diventando il loro zerbino e finalmente ti sei fatto valere!” Esulta sforbiciando le gambe in aria.
“Smettila Johanna, non è un gioco. Stiamo parlando della mia vita.” La rimproverò cercando di imitare lo sguardo truce di Katniss.
“Oh ma quanto siete tutti tremendamente noiosi” sbuffa tirandosi a sedere.
“Cosa sei venuta a fare?” Le domando, il sopracciglio destro alzato. Credo si sia presa la briga di venire fin qui solo per darmi fastidio.
“Sono venuta a chiamarti, non so per quale assurdo motivo ma vuole parlare con te e mi ha chiesto di venire qui.”
“Katniss?” domando alzandomi dal letto con un balzo.
“No. Gale! Non so perché ma ha detto che vuole parlarti subito e mi ha detto di non azzardarmi a tornare da sola. Se non l’hai ancora capito non voglio restare a lungo lontana da quel letto e quindi ti conviene seguirmi subito.”
“Non ho intenzione di parlare con lui, qualunque cosa lui abbia da dirmi. E mi dispiace che tu debba passare la notte da sola, ma non penso che tu sia in grado di costringermi!” Rispondo stendendomi di nuovo sul mio letto.
“Ne sei sicuro? Potrei sempre prendere la mia accetta e tagliarti l’unica gamba che ti rimane!” Minaccia guardandomi a metà tra il serio e divertito. E io in risposta non riesco a trattenere una risata.
“Sul serio Peeta. Ha detto che vuole parlarti e dal tono della sua voce sono sicura che l’argomento sia Katniss. E credo sia positivo per te più che per lui.. Anche perché mi ha detto che dopo potrò rimanere con lui per tutto il tempo che voglio ed escludo che intendesse un rapporto a tre!” Ammicca maliziosamente. Non oso immaginare a loro due insieme.
Dopo quello avermi parlato tra lui e Katniss sarà per finita. Potrei anche sforzarmi e sentire cos’ha da dire il gorilla.
“Va bene. Andiamo.”
 
 
Johanna rimane sulla porta quando entro nella stanza assegnata a Gale. Una stampella appoggiata al muro accanto al letto su cui troneggia semiseduto.
“Credevo non venissi più.” Esordisce sorridendomi appena.
“Ero tentato..”
“Devo sentirmi onorato allora” ghigna beffardo.
“Taglia corto Hawtorne, non ho tempo da perdere. Dimmi quello che hai da dire e finiamola.” Sibilo voltandomi verso la porta che viene tempestivamente chiusa da Johanna per evitare una mia possibile fuga.
Sono in trappola.
“Andrò dritto al suolo allora Mellark. Smettila di fare il coglione.” Alzo un sopracciglio trattenendo una parolaccia. “Io?”
“Si! Tu! Devi parlare con Katniss e risolvere i vostri cavolo di problemi.”
“Se e quando parlerò con Katniss non è un problema tuo. E comunque dovresti dirlo a lei. E lei che non vuole parlare con me.” Come diavolo si permette. Come se fosse colpa mia se abbiamo litigato.
“Voglio raccontarti cosa è successo l’altra notte, prima di essere stato colpito dalla tua amica. Ho ribadito a Katniss quello che provo per lei, ma lei mi ha molto cortesemente rifiutato per l’ennesima volta. Non ho idea quale sia il motivo ma dice di essere innamorata di te!”
Un colpo al cuore.. ecco cosa sono le sue parole. Un colpo al cuore.
Lei è innamorata di me!
“Ci siamo riavvicinati, certo, ma solo come amici. E credo di essermi guadagnato il suo perdono per tutto quello che ho fatto. Decisiva deve essere stata la pallottola che mi sono preso al suo posto. Non che non mi ferisca tutto ciò ma con la novità imminente voglio solo vederla felice.”
Novità imminente. Che novità?
“Che novità?”
“Dovrebbe essere lei a dirtelo, ma vi ostinate a non parlarvi. Quindi ci penserò io… Ci sono certe novità” E alzò entrambe le mani mimando le virgolette.
“Che novità? Gale insomma, cosa sai tu che io non so? Cosa ha preferito dire a te piuttosto che a me?” Sbraito perdendo la pazienza.
Si è confidata con lui. Si è confidata con lui e non con me?
“Prima voglio chiarire che l’unico motivo che ha indotto Katniss a parlarne con me prima che con chiunque altro e quindi con te è che non era sicura di sopravvivere alla nostra incursione e non voleva morire senza averlo detto a nessuno.”
 


 
 
POV KATNISS
 

“Katniss tesoro, vieni!” La voce di mia madre carica di tensione e preoccupazione mi sveglia. Dopo quello che è successo nella radura avevo proprio bisogno di riposare e star lontano da tutti.
“Cosa succede mamma? Tutto bene?” Le domando spaventata.
“Ho paura di no. Ho visto Johanna scortare Peeta all’interno dell’ospedale. Sono nella stanza di Gale.”
Un’ondata di panico mi invade dalla testa ai piedi. Non posso credere che Peeta sia andato ancora a litigare con Gale. E per di più ora che non è in grado di difendersi. Non credevo fosse un tale codardo. Ma perché Johanna l’ha accompagnato? Sembrava più interessata a Gale che ad altro, ma da lei non so più cosa aspettarmi. Senza pensarci due volte mi alzo dal letto e, infilati i primi pantaloni che mi capitano sotto mano, corro verso la camera di Gale per bloccare qualsiasi cosa abbiano in mente.
 
Appena mi avvicino alla porta della stanza del mio amico posso sentire chiaramente la voce di Peeta. “Che novità? Gale insomma, cosa sai tu che io non so? Cosa ha preferito dire a te piuttosto che a me?” Il suo tono di voce è una via di mezzo tra l’arrabbiato e l’impaziente.
Di che cosa stanno parlando?
Avvicino l’orecchio alla porta chiusa per la curiosità.
“Prima voglio chiarire che l’unico motivo che ha indotto Katniss a parlarne con me prima che con chiunque altro e quindi con te è che non era sicura di sopravvivere alla nostra incursione e non voleva morire senza averlo detto a nessuno.” Gli risponde Gale calmo. Non vorrà dirli…
“Peeta, quello che voglio dirti è che Katniss …”
No. No. No. Vuole dirgli proprio quello che penso. Apro la porta di scatto, colpendo in pieno la schiena di Johanna che crolla al suolo imprecando. “TACI GALE. TACI!” urlo impedendogli di portare a termine la sua frase.
“COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?” Urla Peeta esasperato.
“TACI GALE, NON PERMETTERTI DI DIRE PIU’ UNA SOLA PAROLA O TI GIURO CHE TI AMMAZZO CON LE MIE MANI.” Sbraito, ignorando Johanna ancora stesa a terra.
“KATNISS COSA MI STAI NASCONDENDO? COS’HAI DETTO A LUI CHE NON VUOI DIRE A ME?” L’attenzione di Peeta completamente concentrata su di me. I suoi occhi incontrano i miei e ciò che vi leggo dentro è sofferenza, delusione. Amore non è come pensi.
“Peeta, non è come pensi. Non è che non voglio dirtelo. Aspettavo l’occasione giusta.” Rispondo timidamente senza interrompere il contatto visivo.
“Bene, allora parla.”
“No, non adesso. Non così!” A fatica trattengo una lacrima che fa caolino nel mio occhio destro.
“NON ADESSO. OH SI KATNISS. ME LO DICI ADESSO, PERCHE’ SE IO ORA ESCO DA QUELLA PORTA ME NE ANDRO’. LA GUERRA E’ FINITA E CI SARA’ POSTO PER ME IN UNO DEI DISTRETTI. LONTANO DA TUTTO, LONTANO DA VOI.” Le sue mani tremano incontrollate.
“Katniss, devi dirglielo.” Mi esorta Gale.
“Si Katniss.” Non mi ero accorta della presenza di mia madre, chissà quanto ha sentito.
“BENE. A QUANTO PARE TUTTI LO SANNO, TUTTI TRANNE ME. E A QUANTO PARE TUTTI CREDONO CHE SIA GIUSTO CHE IO LO SAPPIA, TUTTI TRANNE TE. MA SAI COSA TI DICO, CHE MI SONO STANCATO KATNISS. NON VUOI DIRMELO, FAI A MENO.”
A grandi passi raggiunge la porta, sorpassa mia madre e lancia un’occhiata a Johanna ancora a terra, ed esce dalla porta senza dire nemmeno una parola.
È andato via.
Se io ora esco da quella porta e ne andrò. La guerra è finita e ci sarà un posto per me in uno dei distretti. Lontano da tutti, lontano da voi.
Lontano da me. Lontano da noi.
Istintivamente mi volto e inizio a correre più veloce che posso. Quando finalmente riesco a vederlo, in fondo al corridoio, urlo il suo nome con tutto il fiato che mi rimane in corpo. Al mio richiamo si blocca e mi permette di raggiungerlo, ma senza voltarsi né degnarmi di un solo sguardo.
“Cos’altro devi dirmi adesso?”
“Peeta, io… sono … incinta!”
 
 


LEGGIMI SONO IMPORTANTE

Angolo autrice


Eccoci qui...
cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi sia piaciuto...
Finalmente Katniss è riuscita a dire a Peeta che aspettano un bambino. E chissà come la prenderà il nostro ragazzo del pane...

Purtroppo questo è stato il penultimo capitolo. Non immaginate che brutto sapere che sta per finire...

Se vi fa piacere io sto scrivendo anche una storia originale a cui tengo particolarmente, essendo una cosa tutta mia, intitolata THE RACER.

Amelia River, dopo quattro lunghi anni torna a New York per frequentare la Columbia University. Era scappata da un passato che non riusciva ad affrontare, ma soprattutto dimenticare. Nonostante tutti i suoi sforzi però questo passato tornerà a bussare alla sua porta, inghiottendola completamente.
Cattivi ragazzi, corse illegali, auto illegali, scommesse, sesso, droga e alcol.. ma soprattutto lui, Jake Haiden.​



 Ho anche creato una pagina su FACEBOOK  su cui voglio raccogliere foto e mettere anticpiazioni.

Se ne avete voglia passate a vederle mi farebbe molto piacere.

Ah e se passate su Facebook e ne avete piacere, ovviamente chiedetemi l'amicizia.

Grazie ancora a tutti voi che mi avete seguito fino ad oggi, perchè se sono riuscita ad arrivare fin qui è solo merito vostro.


Prometto che pubblicherò l'ultimo capitolo entro una settimana al massimo...

Grazie ancora

  

 
   
 
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