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Autore: lokiandcoffee    30/09/2014    1 recensioni
Seguito del primo film di Thor.
Riprende esattamente dal punto in cui Loki si lascia cadere nel vuoto.
Una Thorki iniziata come un esperimento ma che sta prendendo sempre più forma nella mia testolina, probabilmente ci saranno crossover più avanti e molti casini per il nostro amato Loki, tra rancori e amori vecchi e nuovi.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Blu.




Il palazzo di Asgard eretto da enormi colonne d'oro scintillava vanitoso illuminato dalla luce del giorno. Le enormi finestre accompagnavano invece la luce all'interno permettendo ai vari raggi di rendere ancor più vistose le ampie sale ricche e decorate.
Una di queste, in particolare, era dotata di una luce in grado di renderla se possibile ancor più bella. E a qualcuno, tale bellezza non era affatto sfuggita: Loki sedeva rannicchiato su una delle sue poltrone preferite in un angolo della biblioteca. Da un lato una grande finestra, dall'altro enormi scaffali colmi di libri.
Era forse questo il momento in cui il piccolo principe si poteva definire quasi vulnerabile. Immerso nel suo mondo, non prestava attenzione a nient'altro, a niente che non fosse il vecchio tomo che teneva tra le mani o il numero infinito di fogli contenenti disegni e appunti di ogni genere sparpagliati ai suoi piedi o abbandonati su un tavolo.
E se ne stava lì, a fingere che tanta solitudine non gli pesasse. A fingere che non importasse, che andava bene così. Doveva andare bene così, perchè non lo avrebbe mai ammesso che ogni volta che Thor si lasciava trascinare fuori dai suoi amici a giocare a quei stupidi giochi di guerra la voraggine nel suo petto si apriva ancor di più, come se qualcosa di oscuro lo stesse risucchiando. E crescendo avrebbe capito che si trattava di rabbia, rancore, gelosia.
Sentimenti così puri, eppure così sbagliati per un bambino della sua età.
Così leggeva, leggeva, si esercitava con la magia e poi leggeva ancora un pò, disegnava mostri e scene di guerra e subito dopo correva a mostrarli a sua madre. La maggior parte delle volte ritraevano Thor, che per molto tempo era stato il suo eroe. Un fratello maggiore perfetto, almeno finchè crescendo le differenze tra i due si erano notevolmente mostrate.
Thor era forte, socievole, molto bello gia da bambino, con quei capelli biondi che Loki gli aveva sempre invidiato.
Lui, invece, non era mai stato l'eroe di nessuno. Si trascinava dietro una grande insicurezza da quando ne aveva memoria, cercava approvazione tra le braccia di sua madre, nel suo sguardo, nel suo sorriso, ovunque, purchè rimpiazzasse quella che Odino gli aveva sempre negato. Conosceva molto bene l'ammirazione che suo padre aveva per Thor, ma da quando era diventato il figlio preferito?
Per quale motivo nessuno prestava attenzione al piccolo Loki? Non erano forse uguali? Fratelli? Non era forse lo stesso sangue quello che scorreva nelle loro vene?

Forse aveva solo bisogno di imparare cosa significasse svegliarsi al mattino e non sentirsi triste.

Poco dopo, quando finalmente si decise ad uscire, ripose con cura i libri al loro posto, rischiando persino più volte di inciampare in alcuni volumi posati a terra accanto alla poltrona e raggiunse la porta con fare annoiato. Camminò lungo l'ampio corridoio e salì le scale che lo avrebbero portato nelle sue stanze. Per un attimo fu tentato di raggiungere Thor e gli altri all'aperto, magari sarebbe stato divertente vederli azzuffarsi tra loro, ma quell'intenzione svanì quando, raggiunto l'ultimo scalino, trovò Thor che gli dava le spalle zoppicante.
Dapprima lo scrutò attentamente, poi si avvicinò preoccupato.

-Thor?-

Il fratello sembrò irrigidirsi al suono della sua voce. Si fermò di colpo e si voltò rivelando i suoi occhi lucidi, le guance arrossate.

-Cos'è successo?-

Le sue labbra si schiusero, tremanti -Non dirlo a Madre.- e solo in quel momento Loki sembrò accorgersi del modo quasi possessivo in cui stringeva il braccio ferito contro il proprio petto. Spostò più volte lo sguardo dalla manica bianca macchiata di un rosso acceso al suo viso notando una traccia di stupore e una scintilla di gratitudine mentre gentilmente lo accoglieva tra le sue braccia nel tentativo di aiutarlo a raggiungere più velocemente la sua stanza.

-Riesci a camminare?- chiese soltanto lanciando uno sguardo alla caviglia che probabilmente doveva essersi slogato.

Thor annuì e senza proferire parola si aggrappò a lui.
 
Qualche altro passo dopo, seguito da vari lamenti, Thor riuscì a raggiungere il letto e a sedersi finalmente sospirando di sollievo. Farsi male o procurarsi ferite era all'ordine del giorno per un ragazzino come lui, ma questa volta ebbe l'impressione di non essersi procurato solo dei leggeri graffi.
Solo dopo si accorse che Loki si era allontanato per qualche secondo, ma non ebbe neanche il tempo di pensare a qualche scusa su come spiegare l'accaduto che lo vide tornare con una bacinella contenente dell'acqua e un panno. Lo raggiunse sul letto e nonostante sentisse lo sguardo del fratello che quasi gli scottava sulla pelle decise di ignorarlo concentrandosi sul braccio ferito. Gli alzò la manica, attento a non strappargli altri lamenti, scoprendo la pelle arrossata.

-Sei uno stupido.- si decise finalmente a parlare mentre, come tutte le volte, si prendeva cura di lui.
E come tutte le volte Thor stette in silenzio.

Loki strizzò lo straccio una, due volte, finchè l'acqua non assunse un colore rossastro -Sei stato alle grotte, di nuovo. Non è vero?-

Thor abbassò lo sguardo, colpevole -Volevo solo..-

-Lo sai che non ci è permesso andare lì. Quante volte dovrai ancora tornare in queste condizioni?-

-Guarirà presto..-

-Non è questo il punto.- gli rivolse un'occhiataccia.

Che poi non sarebbe neanche dovuta andare così, non era lui il fratello maggiore. Non era lui a potersi prendere il diritto di fargli una ramanzina. Perciò Thor cominciò a chiedersi per quale motivo vedere Loki così infastidito lo facesse sentire così in colpa.
Era lui il fratello maggiore. Non viceversa.
E lo disse, giusto per ricordargli una cosa ovvia.

-Sono io il fratello maggiore.- ma non riuscì comunque a mascherare il suo tono infantile.

E Loki sbuffò -Gia. Ma sei anche il più stupido.-
Tipico di lui avere sempre la risposta pronta.

Continuò a prendersi cura della sua ferita, mentre Thor sobbalzava di tanto in tanto a contatto con l'acqua fresca. O forse era la pelle di Loki ad essere inspiegabilmente fredda.
-Che ci facevi là?-

-Escursione.-

Loki gli lanciò un'occhiata, scettica.

-Poi sono scivolato.- continuò. Come se gli dovesse tutte quelle spiegazioni.

-E ai tuoi stupidissimi amici non è venuto in mente di aiutarti?-

-Ero da solo.- confessò torturandosi le mani. E in quel momento Loki smise di fare ciò che stava facendo. E la sua espressione mutò mentre alzava lo sguardo su di lui -So cosa stai pensando.- continuò Thor -Sarei dovuto andarci con te. Tu conosci ogni-

-Quasi.- lo corresse -Io non conosco ogni angolo del regno, Thor. Non potrei mai. Asgard è tanto grande persino per me.- sbuffò -Dovresti saperlo, almeno questo.-

-Ero solamente curioso.-

-Gia. E guarda dove ti ha portato.-

Persino Thor a volte non capiva se quella che provava Loki fosse rabbia o preoccupazione. La sola cosa che poteva dire con certezza era che suo fratello era lì, ogni volta che ne avrebbe avuto bisogno. Lui era lì.
E non riusciva neanche a immaginare che un giorno non sarebbe stato più così.

-Mi dispiace.-

Quelle due parole strinsero il cuore di Loki in una morsa.
Decise comunque di ignorarlo, come succedeva sempre, quando si trattava di Loki nessun sentimento veniva preso per scontato, e spostò la sua attenzione sulla caviglia -Ti fa male?-

-Non troppo.-

Allungò una mano sulla zona lesa sfiorandola appena con le dita, quando Thor improvvisamente si ritrasse corrugando la fronte e Loki lo guardò sorpreso.

-Sei freddo.- mormorò. E Loki pensò che percepire tanto freddo, così, quando lo aveva soltanto sfiorato, doveva essere in qualche modo impossibile. Percui non diede peso alle sue parole, e nemmeno alla sua espressione, scosse solo la testa credendolo il solito stupido e di nuovo avvicinò la mano in quel punto.
Quel che accadde dopo lasciò entrambi esterrefatti. I loro occhi stupiti rifletterono la luce azzurra e a tratti argentata che il palmo di Loki emanava. Le sue dita avevano preso a risplendere di luce propria così come la caviglia di Thor che, tutto a un tratto, non faceva più male.
Quando Loki si ritrasse, cercò inutilmente di mascherare la paura, dietro la meravigia che si era appena presentata davanti ai loro occhi. Era sicuro di non aver mai visto nulla del genere tra gli incantesimi che sua madre gli aveva insegnato.
Si guardarono all'unisono sgranando gli occhi.

-Non fa più male.-
La voce di Thor si era ridotta ad un flevile sussurro, tanto che ebbe per qualche secondo persino il terrore di muovere la gamba. Non riusciva a capire esattamente cosa fosse successo: sentiva solo una traccia di freddo sulla pelle che pian piano cominciava a svanire portando il dolore via con sè.
-Cos'hai fatto?-

Ma Loki, al contrario, non trovò voce, ne le parole per esprimersi. Spostò soltanto lo sguardo sulla propria mano, rigirandola più volte sotto ai suoi occhi.
Poi scosse la testa freneticamente -Non lo so.-

-Fallo ancora.-

E mentre Thor pronunciava quelle parole, Loki potè giurare di aver visto la sua pelle colorarsi di blu.














Il freddo era pungente. La pelle, il viso, gli arti indolenziti.
Loki non sapeva dire per quanto tempo fosse svenuto. Ma avrebbe tanto voluto non risvegliarsi ancora lì. Esattamente nel punto in cui il suo corpo si era schiantato contro il terreno ricoperto di neve.
Neve. La sentiva soffice sotto il palmo delle mani, che con non poca difficoltà incominciò a muovere piano. Schiuse le labbra e fu quasi come tornare a respirare dopo un tempo indefinito, anche se l'aria gli si bloccava in gola come fosse armata di mille lame.
Provò a muoversi ma ogni tentativo gli strappava un gemito acuto di improvviso dolore che aveva la capacità di espandersi ovunque facendolo ricadere inerme al suolo.
Quando sentì qualcosa di freddo, forse ancora più dell'aria che si respirava, sfiorargli la guancia non si meravigliò del fatto che si trattasse delle sue stesse lacrime, lo fece invece nel momento in cui il vento si alzò prepotentemente e incominciò a nevicare.
Come se il cielo piangesse per lui.
Con lui.
Lo stesso cielo cupo, buio e spoglio che aveva ritrovato davanti ai suoi occhi una volta risvegliatosi.
E Loki, a quel punto, fu quasi tentato di starsene lì e magari farsi ricoprire da uno strato di neve, abbastanza da nasconderlo.
Ma nasconderlo agli occhi di chi?
Fu forse questa l'unica ragione per cui si concesse di essere debole, ammaccato, esausto: non c'era nessuno lì. Nessuno che potesse riconoscere nei suoi occhi la paura, nessuno che potesse osservarlo così allo scoperto. Nessuno che potesse aiutarlo.
Ed era quasi sicuro che se non fosse stato così folle da lasciarsi cadere nel vuoto a quest'ora Thor avrebbe gia trovato un modo per cancellare ogni sua colpa perfino davanti agli occhi di Odino, lo avrebbe certamente difeso, rimesso a posto i suoi casini, gli errori che continuava a commettere. Gli avrebbe donato il suo aiuto senza chiedere il perchè, era qualcosa che Thor aveva sempre fatto, anche quando tutti gli altri avevano pensato che Loki non sarebbe mai guarito dalla follia che albergava nella sua mente. Ma forse, semplicemente, non avevano mai capito per davvero che quel pizzico di malvagità era sempre stato lì, alimentato col tempo, cresciuto a dismisura, perchè doveva essere così, perchè non c'era posto per due principi ad Asgard.
Perchè lui era un gigante di ghiaccio.

E Thor, che da bambino gli aveva sempre promesso che lo avrebbe protetto da tutti i mostri, non avrebbe mai realizzato veramente che il mostro, quello vero, ce lo aveva davanti.

Alzò una mano tremante portandola sul viso, asciugando quelle gocce salate che continuavano a scendere per poi sciogliersi nella neve. E nonostante si fosse ripromesso di non falro mai, nonostante fosse riuscito a trattenersi anche nei momenti più bui, questa volta non riuscì a farne a meno: si coprì gli occhi con la mano e pianse.
Pianse tutto quello che aveva dovuto sopportare, pianse per tutti gli anni in cui non l'aveva fatto, ma soprattutto pianse per se stesso. Solo per se stesso.
Per il mostro che era diventato per mano degli altri e per il mostro che era stato sin dalla nascita.
E fu un pianto sincero, quello. Ma era un segreto, e tale sarebbe rimasto.
Tremò convulsamente e solo dopo ebbe la forza di tirarsi a sedere. Sapeva che il suo corpo sarebbe guarito in fretta, ma questa consapevolezza non lo avrebbe di certo privato del dolore che provava in quel momento. Si portò le mani tra i capelli, bagnati, lasciando che alcune ciocche scivolassero sul viso, scomposte. Odiava essere in disordine, odiava le vesti bagnate e fredde che si appiccicavano al suo corpo come una prigione troppo stretta. Eppure non sentiva freddo, a malapena conosceva quella sensazione. E per un attimo si fermò a desiderare di morire congelato.
Davvero improbabile, rammentò portando i palmi aperti davanti agli occhi. La sua pelle aveva assunto un colorito azzurro come reazione alla rabbia appena provata, lasciando che dimostrasse, inconsapevolmente, che non poteva controllarlo. Che il mostro non era solo all'esterno, quando indossava la sua maschera di indifferenza, ma era esattamente dentro di lui: nelle vene, nel cuore, nella testa. Strisciava indisturbato per venir fuori al momento giusto.
Gli occhi studiarono velocemente quella terra desolata, che era sicuro di aver visto gia in passato, tingendosi inaspettatamente di un rosso intenso. Le membra si calmarono, il respiro si regolarizzò, i pensieri si placarono lasciandogli il tempo di raggionare, di realizzare mentre Loki lottava per riappropriarsi del proprio aspetto.
E quando lo fece, quando riuscì a impedire al mostro di venir fuori ancora una volta, la neve cessò di cadere, il vento si zittì, la solita desolazione scese su quelle terre e Jotunheim si aprì davanti ai suoi occhi.









Hi!
Nonostante avessi gia una storia in sospeso da un pò ho voluto dare la precedenta alla pubblicazione di questo nuovo capitolo. E, sinceramente, spero vi piaccia ^^
Un grazie speciale a chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha messo la storia nelle preferite e nelle seguite.
Perdonate eventuali errori.
Un bacio.
XOXO

 
  
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