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Autore: sihu    08/10/2008    8 recensioni
una storia a cavallo tra due tempi che si incontrano, quello dei Malandrini e quello dei nostri eroi. Harry, Ron, Hermione e Ginny si trovano a passare il settimo anno insieme ai Malandrini. il risultato? un continuo susseguirsi di colpi di scena, amori che nascono, gelosie, paranoie e molto altro ancora. DALL'ULTIMO CAPITOLO: “Remus, sei suo padre..” esclamò Ron alla fine. A Sirius e James mancò l’aria mentre Remus impallidì all’improvviso. Lily non poteva credere alle sue orecchie. Remus era padre, ma di chi? Di Harry? Di Teddy forse?
Genere: Commedia, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 20
IN SALA GRANDE

Qualche ora dopo la quiete degli studenti che facevano colazione venne interrotta dall’ingresso dei malandrini. La scena che si trovarono di fronte i ragazzi nella sala grande era delle migliori. Cinque ragazzi camminavano tranquilli ridacchiando tra loro mentre, a poco più da un metro c’era un sesto ragazzo con la faccia parecchio imbronciata e i capelli parecchio spettinati. Ogni tanto qualcuno dei cinque ragazzi si voltava dicendo qualcosa al ragazzo in coda causando le risate degli altri quattro e dei grugniti dal moro spettinato.
Gli studenti si guardavano tra loro curiosi di sapere di più. Tentativo vano. I sei ragazzi in questione erano i malandrini e nessuno sapeva mai nulla riguardo a quello che accadeva ai malandrini. L’unica volta che l’intera scuola era venuta a conoscenza dei loro affari provati era stato al quinto anno. Sirius e James avevano litigato e la cosa, diversamente dal solito non era passata inosservata. I due infatti sedevano da due lati opposti del tavolo, si guardavano in cagnesco e cosa ancora più strana erano tranquilli. Durante tutto il periodo della loro litigata la scuola godette di una pace mai vista prima. I professori erano stupiti e speravano che la cosa durasse, almeno, la pensavano così la prima settimana. Quando le settimane di silenzio e di malumore cominciarono a diventare due quel silenzio cominciò a pesare. Alla terza tutta la scuola era avvolta da una spessa coltre di noia. Allo scadere di un mese la professoressa McGranitt diede di matto e convocò entrambi i ragazzi nel suo ufficio perché facessero pace. Non disse loro che quel loro silenzio era insopportabile ma lo dimostrò non punendoli quando per festeggiare quella ritrovata amicizia i due delinquenti misero fuochi d’artificio magici in ogni camino del castello.
Farsi i fatti dei malandrini poteva essere pericoloso. Specie se qualcuno di loro era di pessimo umore come lo era James quella mattina.
“Giorno ragazzi”
Disse un ragazzo del sesto anno con i capelli nocciola e gli occhi azzurri. I malandrini erano i suoi idoli. Avrebbe fatto di tutto per entrare nel loro gruppo. Aveva sempre pensato fosse impossibile, ma da quando da quattro erano passati a sei gli era tornata la speranza.
“Giorno Jerry.”
Rispose cordiale Remus. L’unico a non avere snobbato alla grande il poveretto.
“Ma gli prende a James? Che hai fatto ai capelli amico? Sembra che ti abbiano tenuto a testa in giù tutta notte!”
Chiese Jerry cercando di fare il simpatico. Aveva preso il saluto di Remus come l’autorizzazione a rimanere e a scherzare con loro. Solo, non aveva calcolato che James Potter, con i suoi capelli completamente sconvolti e gli occhi rossi e gonfi non aveva per nulla voglia di diventare bersaglio per gli scherzi di un ragazzo più piccolo di lui.
“Lo trovi così divertente?”
Chiese a denti stretti James cercando di controllarsi. Fece un passo verso il ragazzo e impugnò la bacchetta. Da lontano Hermione e Lily guardavano stupite la scena. Alice non era con loro. Il suo Frank l’aveva rapita quella mattina presto per farle una sorpresa. Sirius rapido prese l’amico per le spalle e lo trascinò via di peso biascicando una scusa.
“Ciao Jerry.. Scusalo è un po’ nervoso.”
Disse Sirius trattenendo James che voleva lanciargli una fattura. Gli altri ridevano di gusto.
“Lo vedo!”
Rispose Jerry leggermente spaventato. Decise che avrebbe fatto colazione lontano da loro per sicurezza. James lo spaventava parecchio.
“Sparisci!”
Sibilò a denti stretti James. Una volta che Jerry si fu allontanato Sirius lasciò James. Quest’ultimo era molto indignato.
“Ma lo avete sentito quello?”
Chiese James furibondo. Quel ragazzino voleva prendersi gioco di lui e dopo la notte a testa in giù non voleva che nessun altro infierisse.
“Certo James, ma adesso calmati.”
Lo ammonì con il solito tono fraterno Remus.
“Calmarmi? Dopo quello che avete fatto stanotte? Pretendo le vostre scuse!”
Rispose con sufficienza James fissando gli amici. Quando incontrò lo sguardo di Harry perse parte della sua sicurezza.
“Tu pretendi cosa?”
Chiese Harry senza distogliere lo sguardo. Aveva un tono di sfida. James ne rimase impressionato.
“Scusa fratellino. Penso di non avere sentito.”
Riprese Harry con un tono leggermente ironico. Aveva fatto una pausa prima di pronunciare la seconda parte della frase.
“Mmm.. Ho detto andiamo a fare colazione. Non voglio scuse!”
Rispose James ritrovando il sorriso e capendo che era meglio non fare arrabbiare Stev. Era rimasto stupito dalla sera prima. Nessuno prima d’ora lo aveva trattato così. Gli aveva restituito pan per focaccia. Era orgoglioso di suo fratello, anche se aveva intenzione di restituirgli il favore e di appenderlo al più presto.
“Meglio. Molto meglio.”
Rispose Harry scatenando un’altra ondata di risate.
“Non mi meritate!”
Replicò James non celando il suo orgoglio ferito.
“Senti James, che hai deciso? La notte a testa in giù ti ha portato consiglio?”
Chiese Ron riaprendo il discorso che li aveva tenuti svegli tutti fino a tarda notte.
“A che ti riferisci?”
Rispose James fingendo di non capire. I ragazzi erano arrivati al loro solito tavolo e vi avevano preso posto.
“A Lily, chi sennò. Le chiederai ancora di uscire?”
Continuò allibito chiedendosi se James fosse tonto e non avesse capito oppure se avesse fatto apposta finta di non capire.
“Non penso. Voglio dire, ci ho provato per sei anni e lei nulla..”
Rispose lui con un aria triste. Si vedeva che ci stava soffrendo.
“Ma lei ti piace ancora!”
Se ne uscì Peter all’improvviso sorprendendo tutti. Era strano che Peter intervenisse in modo così deciso e convinto. Anche lui aveva un’aria strana. Sembrava quasi scocciato. Sirius lo stava fissando da un po’ cercando di capire la ragione della sua aria scocciata. A tutti faceva male vedere James che soffriva per Lily ma sembrava che Peter fosse quasi geloso di Lily e del posto che lei occupava nei pensieri di James. Sirius scosse la testa scacciando quei pensieri. Era Remus quello filosofo e perspicace, sicuramente aveva capito male come suo solito.
“Si, ma.. Ora non mi importa più. Doveva svegliarsi prima.”
Replicò James fissando Peter. Peter divenne prima rosso, poi cominciò a tormentarsi le mani. Aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse senza avere parlato. Gli amici si stupirono ma andarono avanti nella discussione con James. Quel ragazzo li stava facendo impazzire.
“Oh si che ti importa, eccome.. Senno non mi avresti torturato ieri sera. Solo vuoi sia lei a fare la prima mossa e ti chieda scusa. Giusto?”
Disse Harry intuendo i pensieri del padre. Lui la amava ma era troppo orgoglioso per tornare da lei. Aveva paura che l’ennesimo rifiuto gli avrebbe spezzato definitivamente il cuore. Avrebbe voluto dirgli che questa sarebbe stata la volta buona, che ne era sicuro perché poteva conoscere il futuro. Hermione lo avrebbe ucciso, non poteva. Era pericoloso. A malincuore non aggiunse altro.
“Forse.. In ogni caso non so se la aspetterò. Forse mi darò alla dolce vita. Ci sono così tante ragazze che mi vorrebbero.”
Replicò James passando dalla serietà iniziale a una finta allegria e spavalderia. Non lo avrebbe ammesso mai per nulla al mondo ma Stev aveva fatto centro. La sua era solo paura unita a troppo orgoglio.
“No James! Non puoi fare una cosa del genere. A te piace Lily, e tu piaci a lei. Non avete sofferto tutti e due troppo a lungo?”
Cercò di farlo ragionare Remus. Tempo perso. Quando ci si metteva James era un testone ed anche piuttosto infantile.
“No, ti sbagli. Io ho sofferto troppo a lungo. Lei No..”
Rispose imbronciato James allontanandosi verso il tavolo vicino dove erano sedute della ragazze. Sembrava puntarne una con i capelli castani e gli occhi azzurro ghiaccio.
“Sei un bambino. “
Lo apostrofò Sirius.
“Già non si può ragionare con te.”
Replicò Harry.
“Ti farai del male. “
Ci si mise anche Ron.
“Non rompete le scatole.”
Replicò il diretto interessato a denti stretti per poi tornare a dedicare le sue attenzioni alla ragazza castana con gli occhi azzurri.

angolo dell'autrice:
vi chiedo scusa per avere lasciato passare più tempo del solito ma l'università appena ricominciata assorbe gran parte del mio tempo. da adesso in poi aggiornerò sicuramente solo il venerdì, per gli altri giorni farò il possibile. confermo almeno un capitolo nuovo alla settimana, di più non penso mi sarà possibile.
grazie mille ai 54 che hanno la mia storia tra i preferiti, a tutti quelli che leggono e soprattutto commentano. spero di non deludervi man mano che vado avanti. il prossimo capitolo si chiamerà "dispetti a colazione". diciamo che la storia sta prendendo una piega comica ma che a breve tornerà più seria che mai. il momento che tutti aspettata è sempre più vicino, ancora qualche capitolo e avremo una nuova coppia.
passiamo ai commenti:
pikkolina88: grazie mille del commento. diciamo poveri tutti e due. anche harry che se la merita prorpio una dormita dopo avere passato tutta una giornata con gli odiati zii e zia marge e altra gente insopportabile. la tua ff la sto seguendo ma ultimamente torno tardissimo dall'uni e non ho mai 2 minuti liberi. prometto che al prox capitolo recensisco!
lady blue: grazie mille per il commento, sono felice che anche tu leggendo hai riso quanto ho riso io. diciamo che avere loro come compagni di stanza alla lunga diventa stancante, non riuscirei a dormire una notte intera tra scherzi e chiacchere notturne!
lizzie166: grazie mille per il commento e per i complimenti! mi fa piacere che continui a seguire la mia storia.
smemo92: diciamo che James è innamorato. tutti diventiamo paranoici quando siamo innamorati, sarebbe strano il contrario no? grazie mille per il commento!
vale lovegood: è innamorato perso e non sa quello che fa! bella vero la frase? diciamo che calzava a pennello in quel punto. si è praticamente scritta da sola. XD! grazie per il commento!
ninny: grazie per il conmmento! fidati, non sarebbe bastato.. diciamo che James era in una fase paranoica.. li avrebbe svegliati cmq!
germana: grazie per il commento! diciamo che questo capitolo non era in programma, è nato da una mia ispirazione passeggera!
lyan: diciamo che è un incubo solo quando è paranoico. james sa anche essere un grande amico. XD! grazie per il commento!
piccola_puffola: grazie per il commento. tranquillo che james è forte, non lo ammazza così poco!
jaily: diciamo che per me anche Harry ha pensato di lanciarlo, ma è pur sempre suo padre no? si è trattenuto per quello! grazie mille del commento!
  
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