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Autore: Ginevra Gwen White    01/10/2014    3 recensioni
ATTENZIONE, TRADUZIONE!
C'è una ragione per la quale questi due sono gli dei meno compatibili della storia. Supponiamo che in preda alla pazzia, Poseidone abbia chiesto ad Atena di uscire e lei abbia ACCETTATO. Come sarebbe il loro appuntamento? Quanti feriti ci sarebbero? O potrebbe davvero... funzionare?
Crack!fic. One Shot.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Atena, Poseidone
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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L'appuntamento di Atena e Poseidone

Disclaimer Se possedessi i diritti di PJ, potrei fare tutto quello che diavolo vorrei e sarebbe una cosa buona, perché questa coppia sarebbe 'canon'. Ma non possiedo PJ, ergo l'Atenoposeidone non accadrà mai.



Poseidone spinse la sedia di Atena indietro. Lei sorrise quando lo vide provare a comportarsi come un gentleman e si sedette con grazia. Poseidone prese posto sulla sedia di fronte a lei.
Stettero seduti nervosamente in quel modo per un po' di tempo. Poi arrivò il cameriere.
Bonjour, mes amis! Sono Paolo e sarò il vostro cameriere per stasera. — Sfoderò un largo sorriso a trentadue denti, — La belle madame desidera assaggiare qualche magnifique vino delle nostre umili cucine?
Atena sollevò le sopracciglia. Poseidone si strinse nelle spalle, senza essere d'aiuto. — Ehi, non guardarmi in quel modo, — protestò debolmente, — non ho voce in capitolo sui camerieri che parlano francese. 
— Oh, davvero epico, Poseidone. Controlli gli oceani, ma non i camerieri che parlano francese?
— Per chi mi hai preso, il dio della Francia?

Paolo sembrava preoccupato. Si voltò per fare gesti frenetici all'uomo che suonava il violino in un angolo.
L'uomo che suonava il violino aggrottò le sopracciglia, tentando di decifrare cosa stesse dicendo Paolo. Improvvisamente sembrò capire, si raddrizzò bruscamente e corse verso la cucina. Lì parlo freneticamente al capo cuoco.
— L'appuntamento della signora carina e del suo uomo attraente sta andando alla deriva! — strillò istericamente, — Non possiamo permettere che questo accada! Io suonerò adorabile musica romantica! Voi uscite fuori le candele! Uscite fuori i petali di rosa! Uscite fuori il bambino grasso con il pannolino, che tiene in mano quell' arco di plastica e le frecce! SOS! SOS!
Un giovane cuoco sembrava confuso. Alzò la sua testa verso il capo. Lo chef spiegò, — Ha sempre voluto mettere in piedi un servizio di appuntamenti in proprio. Iniziò a fare il violinista nei ristoranti perché l'iniziativa fallì drammaticamente.
— Come ha fatto a fallire?
— Oh, non saresti interessato. La storia comprende semplicemente un bar italiano, un tizio dalla parlantina sensuale, uno specchio, una donna arrabbiata e uno stivale.
— Capisco, cose di tutti i giorni. — replicò il giovane cuoco, senza alcuna traccia di sarcarmo... il che era un po' inquietante, se ci pensate.
— Sì, il solito. Comunque, l'assicurarsi che coppie carine stiano assieme, è la sua nuova aspirazione di vita.
Il capo cuoco si guardò attorno e chiamò il resto della cucina.
— Ragazzi! — urlò, — Situazione d'emergenza! Voglio candele su quel tavolo! Voglio che petali di rosa fluttino dolcemente sopra di loro! E voglio un bambino grasso con il pannolino con arco di plastica e frecce! ADESSO!
Ci fu una folata di attività nella cucina, mentre ognuno si affrettava ad approntare ogni cosa. L'uomo con il violino uscì fuori e intonò una melodia romantica.

Atena sussultò. — Violini. — disse con voce piena di disgusto, — Li detesto. Hanno lo stesso suono di un gatto che viene lentamente torturato fino alla morte. 
— Davvero? — chiese Poseidone, mentre masticava un pezzo di pane, — A me hanno sempre ricordato uno di quegli orribili gufi che stridono la notte e non danno mai a nessuno un momento di pace, — finì con una smorfia.
Gli occhi di Atena si strinsero, — Il mio animale sacro è il gufo, Poseidone. Stai cercando di dirmi qualcosa?
Gli occhi di Poseidone si spalancarono in preda all'orrore, — Oh, no! No, no, no, no, no, no, no. Decisamente NO, — disse, scuotendo la testa con veemenza.
Atena era sul punto di replicare, quando un piccolo, nervoso ragazzino si avvicinò e abbassò le luci. Poi collocò un lungo bastoncino luminoso sul loro portacandela. Dopo ciò, fuggì praticamente dalla sala.
Atena e Poseidone fissarono senza parlare il lungo e sottile bastoncino fra di loro, mentre quello sprigionava un delicato bagliore.

Nel frattempo, il capo cuoco stava strangolando il ragazzino.
— Cosa ACCIDENTI pensavi quando hai messo quel BASTONCINO LUMINOSO nel loro DANNATO PORTACANDELE? — strillava.
Il ragazzino emise versi strozzati, — La candela si era consumata, quindi immaginavo che un bastoncino luminoso fosse la seconda opzione migliore! 
— Cattiva idea! CATTIVA IDEA! — l'uomo che sbraitava era fuori di sé, — PORTALO FUORI DI LI'!
Il ragazzo scappò e corse di nuovo dentro la sala, accese le luci e afferrò di nuovo il bastoncino luminoso.
Atena e Poseidone erano ancora silenziosi.
E questo fu PRIMA che fossero travolti dall'esplosione di petali di rosa

Vedete, quello che accadde fu: i petali rosa erano stati attentemente piazzati sul tavolo e il ragazzo incaricato di essi si era ritirato in cucina per prendere il profumo. 
Sfortunatamente, non aveva notato che i petali erano posti sul tavolo adiacente ad Atena e Poseidone... davanti al ventilatore. Così, quando qualcuno di passaggio accese il ventilatore, non notando i petali davanti a esso... beh, potete probabilmente indovinare cosa accadde dopo. Solo in caso che voi siate carenti di immaginazione, ecco qui la descrizione:
— UUGH! — Urlò Atena, mentre saltava all'impiedi e sputacchiava un po' di petali, — Ho sentito che le mosche possono entrarti nella bocca, se la tieni aperta, ma questo è ridicolo!
— Petali nei miei capelli! Petali nei miei capelli! — gemette Poseidone. — Per quale santo Poseidone di motivo ci sono PETALI nei miei CAPELLI! 
— NEI TUOI CAPELLI? — metà domandò e metà urlò Atena, — SONO ENTRATI NEL MIO VESTITO, DANNAZIONE! — Poi procedette nella performance di una strana danza agitata nel tentativo di scacciare i petali.
Apparentemente, avere parti di fiori nel tuo vestito era abbastanza per farti perdere la dignità.
Atena si alzò e volò verso il bagno delle signore. L'espressione di Poseidone era epica.
L'uomo del violino si stava strangolando da solo. Non era una sorpresa che la sua iniziativa di appuntamenti avesse fallito così miseramente.

Dopo che il fiasco fu chiarito, Poseidone e Atena stavano fissando il menu senza dirsi una parola. Le labbra di Atena erano pressate fortemente insieme, mentre Poseidone guardava un po' colpevole e molto nervoso.
Poi arrivò il bimbo con il pannolino, che portava un arco di plastica e una freccia.
Adesso, ecco cosa penserete: oddio, adesso il bimbo farà la cacca, vomiterà, li colpirà o qualcosa del genere! DANNAZIONE! (se siete fan dell'Atenoposeidone) o SÌ! FINALMENTE LA FINIRANNO! (se siete anti-Atenoposeidone).
In realtà, tutto quello che accadde, fu che il bambino emise dei dolci suoni 'gu-gu-ga-ga'. Niente cacca. Niente vomito. Nada.
Atena sollevò le sopracciglia. Poseidone lasciò cadere la testa sul tavolo con un non-così-dolce bang. Possiamo sicuramente presumere, credo, che stesse pensando qualcosa di simile a: oh, merda.
Quindi fu per lui immensa sorpresa che Atena gli mise una mano sulla spalla per consolazione.
— E' okay, — sorrise, — E' davvero carino, per non dire divertente, che qualcuno stia tentando ardentemente di impressionarmi in questo modo.
Poseidone la guardò come se non potesse credere alle sue orecchie. Atena gli sorrise di nuovo. Poi si voltò verso Paolo, che sembrava come se non potesse credere a ciò a cui stava assistendo.
— Mi piacerebbe avere un'aragosta, — disse Atena, — Magari accompagnata da...
Ma fu interrotta da un furioso Poseidone.
— CHIEDO SCUSA?
— Cosa?!
— ARAGOSTA? Dico io, FRUTTI DI MARE? Sai quanto trovo orribile che le persone mangino i miei fidati discepoli? I miei sudditi leali? Ed eccoti qui, seduta calma di fronte a me a ordinare ARAGOSTE?
— Beh, scusami, ma...
— MA COSA? Hai una MINIMA idea di come potrei sentirmi se tu mangiassi Phil? O Eric? O Mister Tontolone?
— Non ho mai detto che... aspetta, Mister Tontolone?
— Come ti sentiressi se ordinassi un gufo lesso di fronte a te?
— Chi DIAVOLO ha GUFI LESSI?
Paolo scosse la testa e ritornò in cucina. Erano entrambi pazzi.

In tutto il mondo, il mare divenne mosso e innumerabili studenti fallirono i loro test.
E' sufficente dire che quella fu la fine dell'Atenoposeidone. Ah, bene. Una coppia adorabile, ma non avrebbe mai funzionato. Così va la vita.




Note dell'autrice Sì, sono molto dispiaciuta di averli fatti separare, ma non posso mettere Atena e Poseidone insieme. Non senza stravolgere il mondo. Sono l'autrice, mica una dea. 
Anche se la Dea che Mette Insieme i Più Incompatibili Dei e Dee e Rompe Lunghe e Consolidate Relazioni suona bene. Sfortunatamente, ho già gettato l'esca per essere la Dea dei Libri e del Viola, quindi non posso essere la Dea che Mette Insieme i Più, ecc.
E SO che probabilmente non è 'Atenoposeidone', grazie tante, ma mi piace quel nome. Il nome è venuto fuori mentre io e un mio amico stavamo discutendo sui futuri bambini di Percy e Annabeth, femminismo, tirannia e matematica... sì, è una lunga storia.


Note della traduttrice Questa storia può essere considerata un sequel di Persefone vuole il divorzio,
in quanto scritta dalla stessa autrice, ma è possibile leggerla a sé stante. Spero che vi abbia divertito e, se ci sono errori, non esitate a dirlo. 
Il testo originale si trova qui.

Baci,
Ginevra
   
 
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