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Autore: YamaTheShepherd    06/10/2014    2 recensioni
[OT7]
E' un sabato come un altro e come qualsiasi studente, Kim Seokjin, è a scuola. Con la piccola differenza che Seokjin è parecchio più grande di tutti i suoi compagni di classe.
A lui non dispiace andare a scuola, forse è per questo che ha scelto di perdere e ripetere tanti anni; forse è per stare con il suoi cari amici, che ha scelto di farsi bocciare per più volte consecutivamente; forse è semplicemente perché non è abbastanza intelligente da farsi promuovere, perché per quanto gli piaccia andare a scuola a lui non importa assolutamente nulla di seguire le lezioni o studiare a casa. Si limita infatti a rimanere seduto al suo banco, con la testa tra le nuvole. Ad un primo sguardo potrebbe quasi sembrare attento, concentrato nell'ascolto della lezione, ed effettivamente ha anche l'aspetto di uno studente modello, ma per la testa ha tutt'altro.
Lo sa bene quello che da anni è il suo compagno di banco: Kim Namjoon [...]
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell'autrice:
Finalmente posso presentare il primo capitolo della storia.
Non mi va di scrivere molto, quindi dirò solamente che ogni lunedì cercherò di far uscire un nuovo capitolo e anche se già oggi me ne stavo per dimenticare, non sarà lo stesso per la prossima settimana. Buona lettura - si spera.
- Yama


Capitolo 1: SKOOL

  
 
E' un sabato come un'altro, freddo poiché è inverno, noioso come ogni giorno di scuola, pesante... O forse ad essere pesante è Seokjin, che come sempre se ne sta sdraiato - praticamente - su Namjoon, parlando di tutto ciò che gli passa per la testa. 
Namjoon ovviamente non lo ascolta, ma dalle poche parole che gli sono arrivate ha intuito che anche questa volta il centro dei suoi pensieri è Jimin. E gli manca solo stare ad ascoltare quanto secondo Jin sia ben dotato, mentre guarda il diretto interessato mettere su uno dei suoi soliti "spettacolini" durante l'ora di educazione fisica. Tanto umiliante che Namjoon non avrebbe il coraggio di ripetere a voce alta ciò che ha appena visto. Eppure è sicuro che Seokjin troverebbe ugualmente meraviglioso e per questo ringrazia il cielo che ancora non abbia scoperto in quale giorno, e durante quali ore, la sua classe si trova nel cortile.
La giornata è stata dura, come qualsiasi altra giornata passata dentro la scuola. Dura, anche se Namjoon non fa nulla dal momento in cui mette piede nella scuola finché non esce. Poi si sente rinascere, carico di tutte quelle energie che aveva magicamente perso durante la mattinata, ma che comunque non userà per studiare. No, perché a lui lo studio non importa. Lui da grande vuole diventare il capo di un gruppo di teppisti con i fiocchi, altro che quei quattro scemi che si ritrova come amici. Che poi si è sempre chiesto perché li consideri suoi amici quando spesso non può sopportarli... Mistero.
Fatto sta che quella che lui studia è "la nobile strada del teppista" - come lui dice - e il suo tempo lo impiega cercando di imparare come diventare un buon capo e farsi dei buoni compari.
Quando la campana che segna la fine delle lezioni suona, Namjoon non corre fuori dalla scuola come ci si aspetterebbe, ma attende che Seokjin si sposti; poi si alza, sistema le sue cose, va al bagno a lavarsi le mani e solo allora si incammina verso l'uscita. Jin lo segue passo passo, tanto la loro direzione è la stessa. 
Arrivati nell'atrio, Jungkook, appena uscito dalla sua classe, si aggiunge a loro e camminano insieme verso la porta d'ingresso scambiandosi qualche saluto e poche domande. Come al solito gli altri sono già lì: Taehyung e Hoseok si urlano qualcosa di umiliante tra di loro, Jimin finge di ridere ascoltandoli, anche se non ha idea di cosa si stiano dicendo, mentre Yoongi osserva i tre che sono appena arrivati, tirando fuori dalla tasca del giaccone una mano per salutarli.
La strada per arrivare a casa di Namjoon la conoscono tutti perfettamente ormai, non solo lui la saprebbe percorrere ad occhi chiusi.
E' strano come questi sette elementi fatichino a sopportarsi a vicenda, ma continuino ad incontrarsi ogni sabato dopo scuola, per passare il tempo insieme. 
Per quanto tutti, tra litigi ed incomprensioni, si considerino più che conoscenti, solo alcuni di loro sanno cos'è un amico vero. 
Taehyung ha Hoseok, e Hoseok ha Taehyung, loro sanno comprendersi perfettamente, si considerano "migliori amici" e lo sono davvero, ma non per questo non considerano amici anche gli altri. Anche Jimin li considera tutti amici, alla fine sono gli unici che non lo trattano sempre male - lui crede che lo facciano affettuosamente - e con cui riesce a stare bene. Jungkook e Yoongi vedono quegli incontri un buon modo per passare il tempo in compagnia di qualcuno. Jungkook considera Yoongi un ottimo amico, sa che può fare affidamento su di lui perché caratterialmente è il più adulto, mentre gli altri sono dei buoni amici di cui però non può sempre fidarsi. Yoongi invece considera Jungkook come un fratellino da accudire, un amico certo, ma non uno con cui può parlare delle cose di cui parla solitamente con i suoi coetanei; Taehyung e Hoseok sono la sua fonte di divertimento assicurato, è affezionato a loro e probabilmente sono quelli a cui è più attaccato; gli altri sono okay.
Namjoon non fa altro che dire che sono un peso, che non sono dei veri teppisti come li vorrebbe, ma sotto sotto tiene a tutti, anche se non li sopporta e farebbe decisamente a meno dei chili di Jin addosso ogni giorno. Per Seokjin invece Namjoon è il miglior amico, quello con cui passa più tempo in assoluto, e gli altri sono tutti dei bellissimi amici, tranne Jimin che la meraviglia del suo cuore.
Per la madre di Namjoon quelli invece non sono altro che i soliti sette rompi scatole del sabato. Sa già che, entrati in casa, sporcheranno, urleranno, metteranno in disordine. Sono anni ormai che la famiglia di Namjoon non ha più un fine settimana come si deve, in pace e tranquillità, ma tanto, abituati ad avere un figlio come il loro, ringraziano il cielo che non riesca davvero a trovarsi un vero gruppo di teppisti da capeggiare. 
La madre di Namjoon ama chiamare la combriccola del figlio "BTS". E' fiera di lei per avergli trovato questo bellissimo nome, perché non solo è un saluto, un modo per chiamarli tutti e sette, ma anche un avvertimento prima di entrare in casa. Per anni non ha fatto altro che ripetere "Bimbi togliete le scarpe" ogni volta che entravano in casa, finché non si è accorta che bastavano le iniziali "B.T.S." per fargli capire cosa intendesse. Da quel momento lo dice ogni volta che li sente entrare, è il suo modo per salutarli, fargli capire che è in casa e che quindi non possono permettersi di fare come voglio. Loro rispondono con un "ciao" o un "buonasera" - quelli più educati - poi si tolgono le scarpe ed entrano. E anche quel sabato, come tutti gli altri, lei urla "BTS!" dalla cucina appena sente la porta aprirsi. Dall'ingresso sette voci, che ormai conosce fin troppo bene, risuonano salutando in altrettanti modi diversi, per poi abbassarsi in un brusio incomprensibile che si sposta verso la camera di Namjoon. Da quel momento, la donna, farà finta che non ci sia nessuno nella sua casa oltre a suo marito e sua figlia.
La prima cosa che i ragazzi fanno, appena entrano in casa di Namjoon, è chiudersi nella sua stanza. Quasi contemporaneamente lasciarono cadere a terra le loro borse e le giacche, e si buttarono sul pavimento senza paura di sbattere rovinosamente qualche parte del loro corpo. Namjoon che è il padrone di casa, invece, si sdraia sul suo letto, e stranamente quella volta fu il primo a tirare fuori un discorso che tutti potessero seguire, a differenza delle chiacchiere sconclusionate che avevano fatto fino a quel momento in gruppetti disomogenei. 
«Ragazzi, per me la scuola è un peso.»
Come se non fossero già a conoscenza delle sue "difficoltà" scolastiche, gli altri, fecero finta di nulla, ascoltando quello che aveva da dire. A quanto pare per Namjoon diventava sempre più difficile mettere piede in classe, come difficile è rinunciare alla sua buonissima merenda, per questo tira ancora avanti.
Secondo tutti, fare uno sforzo e finire la scuola il prima possibile, è l'unica soluzione valida. Anche secondo Jin che è un anno più grande di Namjoon e frequenta il suo stesso anno.
Ma c'è qualcosa che a lui proprio non va giù della scuola; qualcosa che ovviamente non conosce e non sa definire. Inutile, da parte degli altri, stargli a spiegare che non è l'analfabetismo a fare un teppista, anzi spesso sono molto istruiti, soprattutto i capo banda - come vuole diventare Namjoon. O forse no.
Passano ore a discutere di questa cosa, che seppur tutti ne fossero a conoscenza, non ne avevano mai parlato in questo modo vivace e coinvolgente, e la cosa sembra far effetto persino su Namjoon.
«Ma ormai è troppo tardi per me.»
Namjoon inizia a capire che non tutte le cose che dovrebbero renderti una persona migliore dei teppisti, ti rende realmente tale. Se vai bene a scuola e ti fai promuovere anche con bei voti, poi non è detto che i tuoi pugni siano flaccidi come quelli di una femminuccia. In verità non è neanche detto che se sei una femmina allora tiri pugni come una femminuccia.
Namjoon ha grande stima delle teppiste e delle ragazze che tirano pugni come uomini veri.
Quella notte di un sabato come un altro, fredda poiché è inverno, noioso perché pensare e faticoso, pesante poiché Jimin gli si è addormentato addosso... Forse Namjoon arriverà alla decisione che potrebbe dare una svolta decisiva alla sua vita: iniziare a studiare.
   
 
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