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Autore: WishfulThinking    12/10/2008    3 recensioni
Dal popolo Bianco è emersa una richiesta, e come umile servitrice non potevo esimermi: ecco a voi gli spin off di "Una gemma preziosa". Prima shot: rifiorire.
Genere: Romantico, Malinconico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Haruka, Haruka dove sei

Dedicata a tutte le mie gemme preziose, le MB!

 

Una gemma preziosa

spin off series

 

2- Ancóra

 

Haruka, Haruka dove sei?” Ino, divisa da genin quando già è chuunin, vaga spaesata in un paesaggio che ha già visto. E infatti spunta Choji, che alza le braccia sconsolato.

“Giuro, quella bambina non sta ferma un secondo!”

E chissà da dove sarà saltata fuori…” interloquisce Shikamaru.

“Se lo sapessi non sarei qui a cercarla, non ti pare?” ritorce Ino indispettita, mentre continua a cercare la bambina.

Dopo aver urlato mezz’ora, si volge per sgridare i suoi compagni, per nulla collaborativi, quando incrocia il sorriso di Choji: “Smettetela di cercarla: arriverà tra poco”.

 

“Principessa, tutto bene?”

“Ino, amore?”

“Stai bene piccola?”.

Ino si sentì avvolta da un paio di braccia mentre qualcosa le accarezzava la guancia e qualcos’altro la copriva quando ancora se ne stava a cavallo tra il calore del sogno e la freddezza della realtà.

 

“Ino…”

“Amore…”

“Principessa”: di nuovo, tre voci differenti e simultanee. Ino aprì a fatica gli occhi mentre le sue membra gridavano il contrario.

Mugugnò qualcosa di incomprensibile prima di mettere a fuoco il volto confuso di suo padre: “Urlavi, amore: tutto bene?”.

Non capiva bene cosa stesse succedendo, così l’unica cosa che le uscì di bocca fu uno sbiascicato “papà”.

Inoichi abbandonò ogni ritegno e la strinse al petto con trasporto: “Sono qui, amore, non devi più urlare…” e si sentiva massaggiare la schiena e stringere forte, talmente tanto che gemette di pena: Inoichi la lasciò all’istante, mentre in un guizzo Shikamaru le fu accanto, a stringerla in uno strano abbraccio.

“Stai bene, amore? Chiamiamo un medico?” da dietro la corporatura possente di suo padre, Ino vide spuntare il viso bonario della madre che prese a carezzarle il volto: “Hai la stessa faccia di venticinque anni fa, tesoro”.

“Sto bene” mormorò Ino piano “Sono solo un po’ stanca”.

Se l’aveste lasciata dormire…” mormorò allora sua madre in tono di rimprovero in direzione dei due uomini.

“Sono venuto solo perché ha urlato!” si giustificò Inoichi.

“Sono stati due ore a guardarsi negli occhi, uno da una parte e uno dall’altra del tavolo, tesoro” le confidò la madre. Ino si lasciò andare a un sorriso.

“Tu come stai?” le chiese la madre, un’ombra d’apprensione sul volto.

“Bene” mormorò Ino. “Bene” ripeté stringendo la mano che Shikamaru le teneva sulla spalla.

“Vado a prepararti la colazione?” domandò Aiko bonaria.

“Magari” sussurrò la ragazza in risposta.

Inoichi intanto protestava mentre la moglie lo trascinava con sé in cucina. Non appena la porta si chiuse, Shikamaru lasciò la presa sulla moglie che rimase nuda dinanzi al suo sguardo: il lenzuolo era scomparso con la mano del ragazzo.

“Mi sembrava strano che mi abbracciassi davanti a mio padre…” mormorò Ino sorridendo, e accarezzando il volto del ragazzo.

“E’ piombato in casa alle sette di mattino” rispose lui caustico.

“Ero sparita da un mese…” mormorò Ino mentre si vestiva. Shikamaru si buttò sul letto.

“Lo so” sussurrò piano. Poi si alzò su un gomito a rimirare la moglie, a studiarne criticamente le ferite: “Non avevo notato quel taglio sulla schiena” constatò cupo.

“Me lo sono cucita alla bell’e meglio. Ero da sola e non avevo tempo” spiegò Ino mentre si sedeva sul letto ad allacciarsi le scarpe. Shikamaru ne approfittò per abbracciarla: “Vuoi che ti porti dal medico?” mormorò mentre affondava un bacio sul suo collo.

“Faccio fare tutto a Sakura-chan quando la vedo” rispose Ino prima di cercare la sua bocca con la propria.

Poi si alzò, lo prese per mano e lo condusse in cucina dove già l’attendevano i suoi genitori.

Si sedette con naturalezza mentre il padre le carezzava la testa.

“Devo dirvi una cosa” annunciò una volta accomodata. Di colpo gli sguardi dei presenti si incollarono su di lei e la mano di sua padre si strinse, mentre lui non osava parlare.

“Mi sono svegliata stanotte, e ho riflettuto. Penso che…Voglio insegnare all’accademia” subito i suoi occhi cercarono quelli del padre, cercarono la sua approvazione. “Ho sempre voluto essere una brava kunoichi, papà, ho sempre fatto del mio meglio, ma…”.

Sei incinta?” la domanda del padre arrivò tagliente, come un fendente nell’aria.

“No!” protestò Ino. “No” riprese “Ma se un giorno dovessi…ci ho pensato papà, mentre tornavo a casa da sola, abbandonata dai miei compagni e delusa da tutti: ci sono altri modi di servire il Villaggio, e a me piace fare crescere i fiori, non reciderli”.

Inoichi la squadrò grave: conosceva bene l’orgoglio della figlia, sapeva quanto le costasse cambiare idea. “Capisco” mormorò.

“Davvero?” chiese Ino, una nota di speranza nella sua voce.

“No, Ino, non ti capisco” ribatté il padre “Ma ti voglio bene, e mi fido di te” terminò. “Spero solo non sia codardia”.

“Forse lo è” ammise Ino “O forse sono solo cresciuta” terminò bevendo la tazza che la madre le aveva porto.

“Adesso riposati, poi deciderai con calma” annuì Inoichi, poi carezzando di nuovo la figlia si alzò: “Direi che possiamo andare, Aiko. Ino sta bene”. La donna annuì baciando la fronte della ragazza. “Stai bene, piccola mia. E passa a trovarci”.

Certo mamma” Ino annuì mentre i suoi genitori svanivano oltre la porta.

“Mi odierà” sussurrò Ino portandosi il ciuffo dietro un orecchio, nervosa.

“Sei sua figlia, Ino, non lo farà mai” cercò di consolarla Shikamaru “E se l’hai fatto per me…”

“L’ho fatto per noi, Shikamaru. Perché ci credo, perché credo che sia la cosa giusta.

Shikamaru si alzò, accarezzandole il capo: “Quando sei cresciuta così tanto?”

“E’ stato grazie a te”  disse lei per tutta risposta, circondandogli la vita in un abbraccio.

“Ino…”

“Mm?”

“Non sei incinta, vero?”

“Ma che avete tutti, oggi?!”.

 

Camminavano mano nella mano in direzione della lapide degli eroi. Era stata chiara, Ino, su chi volesse visitare per primo. E in qualche modo sapevano, entrambi, chi altro avrebbero trovato lì. Era solo una questione di tempi, e Choji, sulla tempistica, non aveva mai sbagliato. In qualche modo, era come se il loro amico fosse sempre stato il barometro della loro esistenza, il loro termine di paragone, la loro pietra miliare.

Cho!” non erano arrivati da un minuto che Ino scorse una figura all’orizzonte, e cominciò a correre gettandosi tra le sue braccia.

Il ragazzo ricambiò l’abbraccio con una tenerezza infinita: “Bentornata principessa, ci sei mancata” sussurrò carezzandole i capelli.

“Me l’ha detto anche Shika, sai?” rise lei, mentre Choji indagava con lo sguardo il suo amico. Shikamaru alzò le spalle sorridendo.

“Oh, avanti, ammettilo…” lo pregò Ino.

“Non ammetto niente!” ribatté Shikamaru incrociando le braccia.

“Ci credi, Cho? Mi ha sposata e non ammette una cosa del genere! Ma perché non ho scelto te quando ne ho avuta l’occasione?” si lagnò Ino strusciandosi contro Choji.

, non ho nemmeno negato se è per questo” si infastidì Shikamaru.

“Sei già stata da Sakura?” domandò poi Choji, piegando il capo a lato.

“No, volevo andare ora…” rispose Ino sorridendo.

“Mi sono mancati anche i tuoi sorrisi, sai? Shika era un tale piagnone…”

“Magari se fossi scomparso io neanche lei sarebbe stata tutta sorrisi…vero?”

Ino scoppiò a ridere, abbracciando entrambi.

“Beh, lei però è più bella” si giustificò Choji.

“Niente in contrario” alzò le spalle Shikamaru.

Ino stampò un bacio sulla guancia a entrambi e sospirò guardando il cielo.

Visto, Asuma-sensei? Eccoci qua.

 

“Non lo sopporto quando fa così. Ha quell’aria da saputello per cui sembra sappia qualcosa che gli altri ignorano…”

Ino si strinse a Shikamaru sorridendo: “E’ vero, Cho ha quest’aura da Buddha per cui sa sempre qualcosa più degli altri…mah!”.

Arriverà la primavera…Ino, non è che mi devi dire qualcosa?”

Ma perché devo essere io quella dei segreti? Tu piuttosto…”

“Ino? Ino!” Naruto non lasciò nemmeno che Ino mollasse la mano di Shikamaru per avvolgerla in un abbraccio caloroso.

“Ino, dio mio! Come stai? Tutto bene? Ho saputo stamattina e non volevo importunarvi, e…” di colpo i suoi occhi si riempirono di lacrime.

“E’ bello riaverti, Ino-chan. Che dici, facciamo uno scherzo a Sakura?” domandò poi con un cambiamento repentino di stato d’animo, tornando il suo solito, solare sé.

“Eh no, che non le facciamo uno scherzo, Naruto, la poveretta si prende un infarto! Rivorrei la mia amica al termine della faccenda…”

“Qualche anno fa non avresti detto così”

“Qualche anno fa ero più immatura, se no mica avrei sposato lui!” rispose Ino indicando Shikamaru.

“Ino?”

“Sì?”

“Da stamattina è la terza volta che rinneghi di avermi sposato…non è che Choji ha ragione e c’è davvero qualcosa che devi dirmi?”.

Ino scoppiò a ridere: “Shika, veramente…”

“Sì?”

“Siamo davanti a casa di Sakura”. Il ragazzo si lasciò andare a un sorriso.

“La chiamo io!” esordì Naruto entrando in casa senza bussare: “Sakura? Sakura-chan!”

“Sì?” si udì da in cima alle scale.

“Scendi, ho una sorpresa per te!” urlò senza tante cerimonie; poi si rivolse alla bionda: “Ha fatto notte ed è appena tornata a casa, Ino, non sa ancora…”

Che vuoi Naruto?” giunse sonnecchiante la voce di Sakura dalle scale. Naruto fece cenno a Ino di spostarsi, così da uscire dalla visuale di Sakura.

“Ho una sorpresa per te” tentò di nuovo.

Sakura si trascinò al piano inferiore in stato comatoso, mentre Naruto la accoglieva con un sorriso gigantesco e si spostava di lato per lasciarle intravedere Ino.

Sakura sgranò gli occhi, e istintivamente se li sfregò forte con le mani, come una bambina appena risvegliatasi dal sonno. Deglutì a fatica contorcendo il volto in una smorfia di dolore e poi senza preavviso cominciò a piangere senza ritegno, con una mano alzata all’altezza della bocca. Mormorò qualcosa che nessuno intese mentre Ino lasciava la mano di Shikamaru e le correva incontro: “Cosa piangi, scema?” domandò con gli occhi lucidi lei stessa, stringendola forte.

“La scema sei tu!” le sussurrò Sakura, carezzandola e portandole il ciuffo dietro l’orecchio. “Stavo morendo dentro, Ino…” pianse disperata la rosa. “Non ce la facevo senza di te…”.

Ino la abbracciò di nuovo, incrociando gli sguardi perplessi di Naruto e Shikamaru.

“Dai Saku, sono qui, non vedi?”

“Lo so, ma…” d’un tratto era di nuovo la bambina piccola e insicura di vent’anni prima.

Ino le raccolse i capelli in una coda e sorrise: “Sono qui e…sai, sto pensando di andare a insegnare all’accademia. So che forse è codardia…”
“E’ saggezza.” Confermò Sakura, stringendole la mano “Ma non parliamone ora” concluse asciugandosi le lacrime, ma continuando a piangere. “Sai cosa facciamo Ino?” domandò poi con ritrovato entusiasmo.

La bionda la guardò con aria interrogativa mentre la rosa tirava poco elegantemente su col naso. Andò a prendere un fazzoletto e si girò vittoriosa: “Una festa!” concluse sorridendo, il naso paonazzo.

“Una festa?” domandò Ino.

Shikamaru guardò Naruto inarcando un sopracciglio, e il biondo scosse il capo, sorridendo.

“E’ proprio quello che ci vuole!”. A Shikamaru caddero le braccia.

“Shikamaru non ci avrebbe mai pensato” continuava intanto la biondina “Mi avrebbe rinchiusa in casa…”

“….E non voglio sapere il seguito!” pronunciarono sincronicamente Sakura e Naruto.

Shikamaru sorrise con disinvoltura raggiungendo la moglie e abbracciandola da dietro. “Vero, l’idea era quella” sorrise ai volti scioccati di Naruto e Sakura “Ma grazie alla tua amica è stata rovinata. Il mio amico ci ha lasciati quando ha visto che avevamo da fare…”.

“Ehi! Cho è anche amico mio!” protestò Ino divincolandosi giocosamente.

Shikamaru la riacchiappò facilmente piantandole un bacio sul collo. Ino rise e Sakura lo guardò di traverso: di solito non si lasciava andare ad atteggiamenti tanto intimi in pubblico.

“Beh?” chiese allora il ragazzo dal codino, scocciato: “E’ mia moglie e mi è mancata, che c’è di male?”.

“Nulla” sorrise Sakura, “Anzi…è romantico!” terminò con le mani sotto il mento, arrossendo lievemente.

Mendokuse” si lamentò allora Shikamaru “Adesso non si può neanche dire la verità senza essere romantici…”. Ino scoppiò a ridere carezzandogli la nuca, mentre Sakura sorrideva e Naruto chiudeva la porta dietro di sé.

 

“D’accordo, questo viola o questo lilla?” Ino teneva tra le mani due abiti che per Shikamaru erano la stessa cosa.

“Quello che preferisci” si limitò a scrollare le spalle il ragazzo.

“Oh, Shika, per te è tutto uguale!” si lamentò Ino sedendosi sul letto.

“Beh…sono uguali!” protestò Shikamaru, cacciandosi un braccio sotto la nuca.

“E tu vieni vestito così?” lo squadrò Ino, per nulla compiaciuta.

“Ino è la tua festa, guarderanno tutti te…”.

Ino sbuffò, ma sorrise.

 

Camminavano verso casa di Sakura quando udirono un urlo devastante: “Ino!”.

La bionda non ebbe il tempo di decifrare a chi appartenesse quella voce che si ritrovò TenTen addosso, avvinghiata in un abbraccio mozzafiato. Dietro di lei, un imbarazzato Neji accennava ad un sorriso.

“Ero sicura che ce l’avresti fatta” TenTen, al contrario dello Hyuuga, era tutta un sorriso: “Ed eccoti qua. Dio, non sai quanto sono felice!” terminò al settimo cielo. Ino rispose con un sorriso altrettanto caloroso, lasciandosi cullare dall’affetto che trapelava dalle parole della ragazza di fronte a lei, che in qualche frazione di secondo si era voltata verso il suo compagno di squadra con fare eloquente. Gli fece un accenno con gli occhi, lo rafforzò con un movimento del capo, ritentò con un invito gestuale, e infine si staccò da Ino per andare a prendere Neji per un braccio e portarglielo di fronte: “Oh, avanti: abbracciala!” lo incitò.

“Scusalo Ino” fece poi rivolta alla bionda “ma nonostante sia all’inizio dell’alfabeto, sembra ancora che non sappia cosa significhi la parola ‘abbraccio’. Però sta studiando, eh!” aggiunse divertita. Shikamaru la guardò di traverso: a volte quella ragazza riusciva ad essere più esagitata di sua moglie. E ce ne voleva.

“Sei tornata tu e hai resuscitato Shikamaru, Ino” pronunciò Neji, a bassa voce.

Shikamaru fece una smorfia.

“Oh, avanti, lo sai anche tu che senza di noi siete persi!” fece con ovvietà TenTen scompigliando il codino del ragazzo.

, almeno noi siamo un po’ più modesti…” mediò Neji “E speriamo che almeno questo qui prenda da me” concluse carezzando il pancino di TenTen.

“Scusa caro, quanti altri ne hai?” si accigliò Tenten. Ino scoppiò a ridere e Shikamaru sospirò: “Per quello che può valere, hai tutto il mio appoggio”.

Neji scosse il capo e circondò la moglie con un braccio: “Mettiamola così, almeno non ci annoiamo mai”.

“Sicuramente” concordò Shikamaru.

 

“Ed ecco la star della serata: Ino-chan!” TenTen alzò il braccio di Ino mentre già Hiruzen le correva in braccio: “Zia Ino!”; a poco valsero le fievoli proteste di Kurenai, che sorrideva mentre lo richiamava a sé.

Ino prese al volo il bambino oramai cresciuto che trotterellava verso di lei, senza riuscire a trattenere una smorfia di dolore al prenderlo in braccio: il taglio alla schiena le doleva ancora parecchio, anche se sperava che gli altri non se ne accorgessero.

“Tutto bene, Ino-chan?” la voce di Hinata era timida, nel chiederle quella cosa. Dopo tutti gli anni di conoscenza, ancora la rampolla della famiglia Hyuuga aveva il timore latente di non essere all’altezza del fiore di Konoha.

Hinata-chan!” sorrise Ino abbracciandola, continuando a tenere il bimbo in braccio. “Tutto bene, grazie”.

Strinse di nuovo gli occhi sistemandosi il piccolo in braccio, poi gli chiese gentilmente di scendere: “Hiruzen-kun, la scusi una zia un po’ debole?”.

Il bambino apparve contrariato mentre sua madre baciava Ino su entrambe le guance: “Bentornata, Ino-chan”.

“Grazie, Kurenai-san. Posso parlarti a quattr’occhi dopo?”

Quando vuoi”.

“Però giochi con me a Go?” il bambino era sceso ma non accennava a lasciare la mano di Ino.

La ragazza guardò il marito: “Ma lo sai che zio Shikamaru è super a Go?” gli domandò chinandosi a livello del bambino.

“Zio Shikamaru è troppo bravo!” esclamò quello “Vince sempre lui!” piagnucolò.

Ino guardò il marito di traverso, e il ragazzo alzò le spalle. Ino sospirò: “Ascolta Hiruzen-kun, saluto un attimo…”

“Ino! Dio mio, quando sei diventata così bella?” il tono di Kiba era inconfondibile “Prima o dopo che il bastardo ti togliesse dalla piazza?” era così Kiba, non sapevi se sentirti lusingato o offeso. Si fece strada tra la folla stringendo Ino in un abbraccio caloroso, autentico. “Sono contento di averti di nuovo qua” sussurrò vicino all’orecchio della ragazza. E allora Ino si sentì solo lusingata. “Oh, avanti Shino, abbracciala anche tu! Anche tu Hinata, abbraccio di gruppo!” urlò poi Kiba in direzione dei compagni. Shino si avvicinò baciandole la mano: “Bentornata” le disse semplicemente.

“Zia Ino, zia Ino…” Hiruzen non ne voleva sapere di essere messo da parte, così cinse la ragazza per la vita. Ino trattenne il fiato, e subito sentì la stretta di Sakura su un polso: “Ino, che dici se ti do un’occhiata?” le chiese discretamente.

“Grazie Saku” rispose la bionda sommessamente.

“C’è tempo per le chiacchiere?” chiese sorridendo TenTen.

“C’è sempre tempo per le chiacchiere!” sorrise Ino “Andiamo, Hinata-chan” fece poi prendendo la mora per mano.

I ragazzi si guardarono un po’ annoiati, poi ripresero i loro discorsi.

 

Le ragazze salirono insieme al piano superiore, in camera di Sakura.

Ino si tolse la canottiera che portava, rivelando la ferita che le causava più dolore, in fondo alla schiena.

“Caspita Ino, me la potevi far vedere subito! Non è per nulla bella” commentò Sakura.

Sopravviverò, dottore?” chiese Ino con falso timore.

“L’erba cattiva non muore mai, scema” commentò divertita Sakura.

“Preferivo la fase ‘non vivo senza di te, Ino’, sai?” rimandò Ino.

“Hai già avuto i tuoi cinque minuti di gloria” rispose Sakura ridendo.

Hinata si sedette sul letto di fianco a Ino: “Non darle ascolto, Ino-chan: era distrutta senza di te”.

“Prima Shikamaru, poi Sakura…comincio a credere di essere davvero importante!” rise Ino divertita, mutando poi il ghigno in una smorfia di dolore: “Vacci piano, fronte spaziosa!”.

“Non è colpa mia, Ino, è che…hai uno strano chakra…” commentò la rosa perplessa.

“Strano in che senso? Non è veleno, o…” il tono di Ino era concitato, ora.

“No, è…positivo…non saprei come descriverlo…è come se avessi due chakra”.

“La forza della giovinezza!” intervenne TenTen appoggiandosi anch’ella al letto “Che c’è? Anche Lee ha ragione a volte!” si scusò ridendo.

“Sapete…” cominciò Ino “Stamattina ho fatto un sogno strano…”

“Hai sognato Lee?” chiese TenTen stranita.

“No!” rise Ino “Ho sognato…Saku, ti ricordi quando eravamo genin, che ci assegnarono la missione di ritrovare una bambina scomparsa?”

“Sì, come si chiamava? Hiroko?”

Haruka” la corresse Ino “Ecco. Eravamo, io, Shika e Choji, ma…”

“Quella bambina ti ha ossessionata tanto che te la sognavi anche la notte!” intervenne Sakura, divertita.

“Appunto. Eravamo sempre noi tre, ma eravamo grandi, e dovevamo trovare la bambina, eppure…eppure c’era qualcosa di diverso, e io e Shika bisticciavamo…”

“Niente di diverso, fin qui” interloquì TenTen.

Ino scelse di ignorarla, proseguendo nel suo racconto: “E Choji diceva:Arriverà tra poco’. Ed era strano, perché aveva sulla faccia una strana espressione, come se lui avesse saputo qualcosa che noi non sapevamo, e…boh” concluse perplessa. “L’ha notato anche Shika stamattina! Ma forse sono solo cavolate…”
Ino-chan…” intervenne timida Hinata.

“Sì?”

“Credi nei sogni premonitori?”

 

 

Secondo compito: “Come gli altri accolgono Ino” completato!

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto (e anche commentato, va!) questa e quell’altra fic, in particular:

 

Mimi18: Che le tue recensioni le leggo e rileggo incantata lo sai già…quindi spero che un puro e semplice “grazie” basti, perché davvero non so che altro risponderti. Grazie per l’attenzione con la quale segui le fic, e per il sentimento che metti nelle recensioni: spero che anche qui l’InoShikaCho ti sia piaciuto, perché non credo possa mancare in una ShikaIno che voglia definirsi tale: Cho c’è, serve e sa. Questo capitolo ho provato di incentrarlo un po’ di più su Ino, visto che la fic principale era più su Shika e nel primo spin off hanno…come dire…collaborato…XD A’ la prochaine, ma chère, mi dirai anche come ho trattato Tennie! XD

 

Manji: Ciao e grazie! Seguo con interesse perché mi interessano ù.ù Grazie per i complimenti, grazie davvero, soprattutto per l’aver detto che non era una lemon banale, che era il mio terrore!

 

kikkyxx14: Eh sì…ora, oltre a riempire il non detto, sono anche andata avanti…benedette Mosche Bianche, che mi fate fare! XD Grazie della recensione, e concordo: w gli happy ending e w le ShikaIno!

 

InoYamanaka89: E’ vero, sono bellissimi insieme Ino e Shika!*.* Ispirano proprio! No problem sulla recensione della fic principale, anzi, grazie per aver lasciato un commentuccio a questa! Spero che il seguito, più spensierato, sia stato di tuo gradimento!

 

Ryanforever: Eh, sì, e i seguiti non si fermano! Quando ci prendi la mano…Grazie mille, perché ci sei sempre con i tuoi commenti e per la tua gentilezza!

 

  
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