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Autore: Isabeckhtorres    19/10/2014    2 recensioni
Dal Capitolo 21:
Dopo aver analizzato ogni singola sfumatura nei capelli di Rose, Scorpius passò a tormentarle il collo e le orecchie di baci, cercando di distrarla.
“Hei.” Protestò lei.
“Sì?” Il tono innocente.
“Mi stai distraendo.”
“Ma davvero?” Questa volta la sfumatura maliziosa nella voce, impossibile da nascondere.
“Lo stai facendo apposta!”
Scorpius era incredulo: come aveva fatto a non rendersene conto? “Rose. Stai ancora pensando a quello che ho detto?”
“Sì!” Rispose. E' ovvio.
Il ragazzo scosse la testa. “Non ci pensare più. Non era importante.”
Rose avrebbe voluto contraddirlo ma non ne ebbe la possibilità: Scorpius la fece alzare, la prese per mano e la accompagnò alla sua stanza. “Ora vai a dormire.” E dopo averla baciata sulla fronte, le rivolse un ghigno storto e la lasciò imbambolata davanti alla porta.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 6: Oltre Ogni Previsione, Senza Dubbio.

 

Lift your open hand, Strike up the band and make the fireflies dance, silver moon's sparkling... So kiss me.”
- Kiss Me, Avril Lavigne

 

Entrando in Sala Grande la mattina dopo Rose Weasley fece di tutto per non guardare il tavolo dei Serpeverde, per evitare lo sguardo di Scorpius Malfoy, perché era sicura che l'avrebbe visto ridere. Il ricordo della sera prima ancora ribolliva in testa e sentì le guance andarle in fiamme.
Superò veloce tutti i tavoli, individuò le amiche e si sedette loro accanto.
“Buongiorno” Disse con un tono cadaverico.
“Hei! Che bello quando le persone ti salutano con entusiasmo, ti senti voluta!” Lily la guardò alzando gli occhi al cielo.
“Non sono in vena”
“Era ovvio. La domanda è, perché?”
“Malfoy”
“Tanto per cambiare” Lily alzò gli occhi al cielo e Amelia sbuffò divertita.
Ma Rose continuò a non specificare meglio per cui furono costrette a insistere. “Cosa ti ha fatto questa volta? Non vedo capelli bruciati o parti allungate...”
“Oh, uffa. Non mi può toccare, ricordate? Siamo in una situazione di compromesso stabile ed equilibrato, non può permettersi un passo falso o andrei dritta dalla McGonagall a farlo espellere. Quello che ha fatto è farsi beffa di me e delle mie buone intenzioni da Caposcuola.” Prese fiato “Come se non bastasse dover passare una sera alla settimana nella sua deplorevole compagnia, devo sorbirmelo pure un'altra sera! E perché? Per un minuscolo miserabile errore, che non è affatto un errore ma solo una questione di sfiga allucinante.”
Rose smise di parlare, leggermente rossa sulle guance, e si concentrò sul toast imburrato che aveva davanti.
Lily alzò gli occhi al cielo rammentandosi che sua cugina era fatta così e doveva avere pazienza, ma temendo di non riuscire a trattenersi dal risponderle male, guardò Amelia supplichevole.
La ragazza le sorrise comprensiva e domandò “Rose, non abbiamo capito nulla. Potresti essere un briciolo più specifica?”
Rose sbuffò ma non si fece pregare oltre “Allora, quell'idiota. Stava blaterando qualcosa sul suo divertimento della sera prima, mi chiedo quale cretina si sia fatta imbambolare questa volta, e abbiamo sentito delle voci provenienti da una classe, lo azzittito e poi bussato. Ho bussato capite? Bussato! Quando ho aperto la porta, quale mio compito, chi c'era dentro? Nick-Quasi-Senza-Testa che faceva il filo alla Dama Grigia! Sono entrata proprio mentre tentava di baciarla, per Merlino! Ma, a peggiorare il tutto, è entrato pure il Barone Sanguinario! Quando ha capito cosa stava facendo Nick-Quasi-Senza-Testa si è infuriato, ha urlato qualcosa a proposito di un delitto che non si è mai perdonato e sull'amata mai dimenticata. E Nick-Quasi-Senza-Testa è diventato ancor più pallido e io e Malfoy eravamo ancora lì. E' successo tutto nell'arco di un secondo, pensava potessimo Smaterializzarci? Abbiamo subito chiuso la porta e continuato il nostro giro. Ma quell'idiota, idiota sottolineo, ha continuato a ridere per tutto il turno, glielo detto di smetterla ma no, lui no! E poi? Ecco che Nick-Quasi-Senza-Testa spunta da una parete e ci vede. Ovviamente ha capito subito perché Malfoy stesse ridendo e allora è sparito di nuovo. Dieci minuti e la McGonagall ci chiama. E indovina un po'? Nick-Quasi-Senza-Testa aveva fatto rapporto e pretendeva fossimo messi in punizione. Punizione!”
Aveva preso fiato solo un paio di volte durante tutto il discorso e ora aveva le guance imporporate, quando scorse la McGonagall dirigersi verso il tavolo dei Grifondoro i suoi occhi luccicarono di rabbia.
“Lo uccido. Io lo uccido.”
Amelia e Lily si scambiarono uno sguardo divertito, ma non osarono ridere: la Preside stava venendo dritta verso di loro.
“Signorina Weasley, Signorine Potter e Bones, buongiorno. Saprà perché sono qui Signorina Weasley, ho riflettuto sull'accaduto di ieri sera e ritengo che la colpa non sia sua né del Signor Malfoy.” Rose sospirò di sollievo. “Tuttavia” riprese la McGonagall “Sebbene steste svolgendo adeguatamente il vostro compito, Sir Nicholas è davvero molto offeso per cui credo dovremo raggiungere un accordo. Lunedì prossimo lei e il Signor Malfoy vi farete trovare nella Serra 5, dove è previsto l'arrivo di un grosso ordine di fertilizzante e passerete lì la sera.”
Rose pensò che sarebbe morta. Fertilizzante da sistemare? Ma la Preside non sembrava aver finito.
“La versione ufficiale sarà che siete stati messi in punizione, in realtà potrete studiare o svolgere compiti scolastici, sarà il Professor Longbottom a occuparsi del fertilizzante in seguito.”
Rose non riuscì a credere alle proprie orecchie.
“Signorina Weasley, mi aspetto un comportamento più che civile e vorrei ritrovare la serra intatta il mattino successivo. La prego, avvisi lei il Signor Malfoy. Ottimo, allora. Buona giornata.” Detto questo scomparì.
Sembrò che qualcuno l'avesse appena condannata al patibolo tanto la sua espressione era shockata, questa volta Lily e Amelia non riuscirono a trattenere le risate; Rose cominciò a sbattere ripetutamente la testa sul tavolo.
“Eddai Rose, piantala! Non sei nemmeno in punizione.”
Ma Rose non le ascoltava, troppo impegnata a ripetersi lo odio lo uccido lo odio lo uccido lo giuro quello muore, come un mantra senza sosta, un'intera sera un'intera sera un'intera sera lo uccido lo odio giuro che lo strozzo...
- Puoi sempre sperare che si spogli...
- STAI. ZITTA.
- Come ti pare, io continuo a sperare.
La Rose irrazionale non le dava tregua dalla partita, prendendo il sopravvento nei momenti meno indicati.
“Devo pure dirglielo io” Era inconsolabile.
“Io andrei a parlargli ora con la presenza di un pubblico.” Lily non sapeva se essere divertita o preoccupata: non era certa la cugina si sarebbe controllata.
“Sì, senza dubbio” concordò Amelia “Ma non in Sala Grande, la scuola già non vede l'ora che si scateni la guerra tra voi due. Lo farai a Storia della Magia all'ultima ora, la tua rabbia sarà sbollita, forse, e prima mi consegnerai la bacchetta.”
Rose non sembrò averle sentite, troppo presa dalla discussione nella sua testa, ma Lily lo trovò un piano perfetto.

 

 

Stava per entrare nella classe di Storia della Magia quando notò Rose Weasley seduta a uno dei banchi. Scorpius era davvero sorpreso che lei non avesse tentato di lanciargli una maledizione o una fattura per tutto il giorno e che nemmeno gli avesse urlato contro, non era da Rose Weasley lasciarlo “impunito”.
Insieme ad Albus, Nott e Zabini si sedette tirando fuori il libro e la piuma ben consapevole che non avrebbe preso nemmeno un appunto, ancora non capiva come mai fosse una lezione obbligatoria, o meglio, perché fosse obbligatoriamente insegnata dal Professor Binns.
Con la coda dell'occhio scorse un movimento alla sua sinistra, Weasley si stava alzando e consegnando la bacchetta a Bones, due secondi dopo se la ritrovò davanti.
“Rose!”
“Ciao Albus, come va?” Lo abbracciò e poi continuò rivolta al cugino “Io e Lily vorremmo farti un discorsetto: stamattina nei bagni del terzo piano la Corvonero che hai portato al ballo stava piangendo disperata e quando ci ha viste ci ha pregate di implorarti di prenderla in considerazione come tua ragazza. Per cui, tua sorella e io ci domandavamo se non potresti chiarire i tuoi intenti prima di portarle a letto.”
Albus boccheggiò per un paio di secondi e poi rispose “Ma io lo chiarisco sempre, si sa. E poi faccio delle scelte curate e attente, ho un mio codice d'onore.”
Rose inarcò le sopracciglia “E lo chiami codice d'onore? Io lo chiamo essere stronzi, a prescindere. In ogni caso, sai bene che le considero stupide, solo, gradirei non diventare una spalla su cui piagnucolare. Mentre tu. Tu.” Si era girata verso Scorpius e il ragazzo rammentando la sera precedente non riuscì a trattenere un ghigno che sapeva gli sarebbe costato caro.
“Razza di idiota, siamo in punizione per colpa tua. Serra 5 lunedì sera, fertilizzante da sistemare.” Si avvicinò ancora di più abbassando nettamente la voce “Ho dovuto consegnare la bacchetta prima di venire qua, temono ti faccia del male, ma fa' attenzione, so uccidere
anche alla Babbana.” Lo guardò disgustata, fece un cenno agli altri due, un bacio ad Albus e tornò al suo banco.
Nott, Zabini e Albus erano rimasti pietrificati “Punizione? Cosa hai fatto di nuovo?”
Scorpius ci mise un paio di secondi a riprendersi, senza dubbio la minaccia di morte più carina mai ricevuta. Poi si rese conto del suo pensiero. Oh cazzo, è sempre peggio. Non potevo restare cieco?
“Nulla. Abbiamo beccato il fantasma di Grifondoro che faceva il filo a quella di Corvonero e io ho riso. Il fantasma loro si è offeso e ha chiesto che fossimo messi in punizione per mancanza di rispetto.”
Nott e Zabini scoppiarono a ridere e furono scossi dalle risate per parecchi minuti anche dopo l'entrata di Binns.
Albus sembrava meno divertito “Scorpius ti ho avvertito, se continui a provocarla così finirà per esplodere e, nonostante non credo ti farebbe mai del male serio, rischieresti l'espulsione e di farci perdere la Coppa delle Case.”
“Non è colpa mia, stavamo facendo il nostro lavoro.”
Nel frattempo dalla parte opposta dell'aula avveniva un'altra discussione.
“Gli hai riferito tutto con civiltà?”
“Certo. Con civiltà.” Rose non riuscì a trattenere il sorriso.
“R-o-s-e.” Scandì l'amica.
“Sì, Serra 5 lunedì sera. Fertilizzante”
“Ma non siete in puniz- ... Non gli avrai fatto credere di sì?” Amelia avrebbe voluto sbattere la testa contro il muro: la sua amica era incorreggibile.
“Assolutamente. Che soffra un po' al pensiero.”
“E quando ti sei avvicinata per sussurrargli?”
“Nulla. Non gli ho detto nulla.”
“Giura”
“Lo sai che io non giuro.”
“Rose!.”
“Sssh, che devo prendere appunti.”
“E' la lezione sull'inizio della Seconda Guerra Magica, che appunti hai da prendere se te la raccontava tuo padre come favola della
buonanotte?”
“E' un'altra prospettiva.” Rose le fece l'occhiolino e si girò per prestare ascolto al Professor Binns.

 

I giorni passarono e sebbene la maggior parte degli studenti pensasse troppo lenti, Rose Weasley era convinta stessero passando troppo velocemente e in un batter d'occhio si ritrovò a colazione il lunedì della punizione.
Il Professor Longbottom in qualità di direttore dei Grifondoro passò tra gli studenti della sua Casa per raccogliere i nomi di chi si sarebbe fermato a Hogwarts per Natale e chi invece sarebbe tornato a casa.
Tutti i ragazzi del settimo anno si segnarono per restare, come da tradizione, nessuno voleva tornare a casa l'ultimo anno ma godersi per l'ultima volta le magie della scuola. Anche Lily firmò per restare e così Hugo, mentre Lucy tornò a casa: i suoi genitori avevano progettato un viaggio in Francia.
“Lily dicci la vera ragione per cui resti, non devi vergognarti!” Roxanne inarcò le sopracciglia maliziosa.
“Sebbene il restare a Hogwarts abbia i suoi lati positivi, non è affatto per questo, ma perché se i miei cugini preferiti sono qui, tornare a casa non avrebbe senso.”
“Ovviamente” Rose e Amelia stavano soffocando nel loro succo di zucca, scosse dalle risate.
Rose le chiese curiosa “Ti ha baciata almeno?”
“No!” Lily si imbronciò “No!”
“Ma ti ha invitata nuovamente a uscire giusto?”
“Sì!” Si incupì ancor più.
“Eh allora!” Amelia le fece spallucce.
“Credo, Rose, che dovresti rimediare anche tu una compagnia interessante perché prevedo questo come un Natale quantomai, ehm, focoso.”
Rose sbuffò. “Non sprecherò il mio tempo con nessuno che non sia perlomeno accettabile.”
“E Jake non era accettabile? Io gli avrei dato Oltre Ogni Previsione.” Roxanne la guardò allibita.
“Neanche lontanamente. Ora, sto cercando di concentrarmi per quella che si appresta a essere una giornata terribile, per cui, lasciatemi mangiare in pace.” Rose le guardò con sufficienza.
“Io l'ho detto che ha bisogno di un bel po' di ormoni in movimento” Lily sussurrò alle altre due.



Quando Scorpius Malfoy entrò nella Serra 5 ringraziò che il riscaldamento fosse acceso e che almeno non avrebbe patito il freddo, gli sembrava che le mani ormai si fossero trasformate in ghiaccioli: non riusciva a muovere le dita.
Chiuse la porta dietro di sé e scorse Rose seduta su uno dei tavoli da lavoro, piegata su un libro.
“Weasley, non ho intenzione di fare tutto da solo.”
Senza alzare lo sguardo dal libro gli rispose “Sei in ritardo.”
Malfoy la ignorò e si guardò intorno in cerca del Fertilizzante e dei vasi in cui sistemarlo.
“Non vedo la roba.”
“Perspicace.” Ancora non si degnò di guardarlo.
Scorpius sentì che l'avrebbe facilmente strozzata. “Intendi fornirmi delle spiegazioni?”
“In realtà no, sto cercando di studiare.” Finalmente sollevò gli occhi e continuò “Mio malgrado, mi trovo costretta ad ammettere che sei piuttosto intelligente, per cui metti in moto le rotelle del cervello e fai due più due.”
Il ragazzo osservò la serra e non vi trovò tracce di guanti, cacca di drago o vasi in cui sistemarla, solo qualche piccola Mandragola che riposava in un angolo. E poi capì.
“Non siamo in punizione, vero?”
“Fai progressi.”
“E allora per quale dannata ragione mi trovo a sprecare la mia serata qui?”
Rose non solo alzò gli occhi dal libro ma tirò fuori anche la bacchetta.
“Perché tu, genio, hai riso di Nick-Quasi-Senza-Testa che ha preteso una punizione. La Preside, ovviamente, ha compreso che richiesta senza senso fosse, ma non volendo offenderlo ulteriormente ci ha relegati qui a fingere di essere in punizione. Non riferirti la vera natura del nostro piccolo ritrovo è stata, ovviamente, una soddisfazione che dovevo togliermi.”
Malfoy si ritrovò a pensare, prima di rendersene conto, che le avrebbe tolto volentieri altre soddisfazioni.
Quando ritornò in sé decise che l'avrebbe davvero uccisa, invece optò per ignorarla e si sedette in uno dei tavoli difronte a lei.
Rose tornò a concentrarsi sul libro.
Dopo qualche minuto di silenzio a Malfoy balenò in mente un'idea malsana, ma che doveva mettere in atto per evitare di annoiarsi a morte.
“Weasley?”
“Che vuoi?”
“Cosa stai studiando?”
“Babbanologia.”
“Non è che potremmo studiare, insieme?”
Rose lo guardò come se fosse impazzito.
“Visto che sei stata così simpatica da non riferirmi nulla, qui mi sto annoiando da morire. Possiedi l'unico libro in quest'aula e starei studiando mi trovassi nella mia Sala Comune.”
“Secondo te, esattamente, perché non ti ho detto nulla della punizione?”
“Perché sei antipatica?” Malfoy ghignò.
“No. Perché volevo che ti annoiassi.”
“Stai mettendo a dura prova la mia pazienza Weasley.”
“Tremo.” E Rose tornò al suo libro.
Malfoy strinse i pugni e pensò per un paio di minuti, decise che si sarebbe esercitato in Incantesimi: prese la bacchetta e cominciò dagli
incantesimi più facili per salire di livello fino ai non-verbali. Proprio mentre si esercitava in uno di questi, uno dei più complicati, non si concentrò abbastanza e invece di Appellare un grande vaso lo mandò in frantumi.
Prima che potesse ripararlo il vaso tornò integro. Non era stato lui. Si girò verso la ragazza.
“Mi stai distraendo Malfoy.”
“Mi capita di fare quell'effetto. Ma, come hai fatto?”
“Cosa?”
“Quello” Scorpius indicò il vaso riparato.
“Si chiamano magie non-verbali.”
“Lo so. Ma sei stata velocissima ed è uno degli incantesimi più difficili reparo. ”
“Già”. Rose tornò nuovamente al suo libro, sempre più scocciata.
Ma fu nuovamente interrotta. “Perché mi odi così tanto?”
“Io non ti odio, sarebbe degnarti di troppe attenzioni. Io ritengo la tua presenza altamente irritante.”
“Quindi mi odi. Ma perché?”
Rose lo guardò con estrema irritazione e sufficienza. “Starei cercando di studiare.”
“E' per via dei nostri genitori?”
“Cosa? Nooo.”
Malfoy fece qualche passo verso di lei, prese una delle sedie lì vicino e si sedette proprio di fronte a lei. “Non mi muovo finché non mi dai una risposta decente. Quindi, perché mi odi?”
Rose avrebbe tanto voluto tirargli un pugno, si limitò a sbuffare.
“Non è affatto per i nostri genitori.” Le tornarono in mente le parole del padre sulla banchina dell'Espresso per Hogwarts, ma non aveva mai prestato loro attenzione: la madre le aveva insegnato a osservare e valutare prima di giudicare. “Posso tornare a studiare?”
“Non mi hai dato una motivazione.”
“O.K.” Disse esasperata. “Allora, sei presuntuoso, arrogante, pieno di te, giri con un'aria di superiorità che mi dà ai nervi e mi irr- “ Ma Rose non riuscì a finire la lunga lista di aggettivi negativi che aveva accumulato negli anni.
Mentre lei era impegnata a elencare tutti i suoi difetti con fare indignato, l'attenzione di lui si era concentrata sul viso e sulle labbra. Erano perfette, un aggettivo migliore non l'avrebbe trovato, rosse, o forse rosa, risaltavano contro la pelle chiarissima e poi erano così piene. Non riuscì a resistere, senza pensare si sporse di qualche centimetro in avanti e lei, troppo impegnata sulla sua lista non se ne rese conto.
Scorpius riuscì a catturarle le labbra e ne rimase sconvolto. Fu qualcosa che non avrebbe mai potuto prevedere né anticipare. Fu colpito dal suo profumo, rose senza dubbio, e dal sapore, cioccolato, e poi da qualcosa di più forte. Piacere, piacere intenso. Desiderio. Un brivido lo trapassò.
Ma poi lei si staccò.
“Ma che ti salta in mente?” Era saltata in piedi, scandalizzata. Aveva una mano poggiata sulla bocca e negli occhi si poteva leggere indignazione, ma anche sorpresa.
Malfoy si riprese in fretta “Mi sembrava l'unica maniera per farti stare zitta. E sinceramente, non male come esperimento...” Ghignò.
Oltre Ogni Previsione, senza dubbio. La parte razionale di Rose stava lottando furiosamente con quella irrazionale, ma le labbra le bruciavano bollenti e la sensazione che le attraversava il corpo non la lasciava pensare. Lo guardò per qualche secondo senza parole, poi si concentrò sul suo ghigno e la cosa la mandò fuori di sé.
“Idiota.” Gli urlò contro.
Prese il libro dal tavolo e uscì dalla serra sbattendo la porta.
Scorpius si prese la testa con entrambe le mani e cercò di capire cosa mai fosse successo. Ho davvero baciato Rose Weasley? E' davvero mi è piaciuto? Ma cosa mi prende? 
Non ci aveva nemmeno pensato, un attimo prima era concentrato sul suo discorso serio e l'attimo dopo le sue labbra lo costringevano a baciarle. Era stato attratto.
Scosse la testa pensando di essere impazzito, sistemò le sedie e si diresse verso il castello.

 

Angolo Autrice

Scusate il ritardo. Ma tra la scuola, la patente e il weekend impegnativo..
Come sempre, grazie mille a tutti quelli che mi hanno letta, in particolare a quelli che mi seguono, prefeirscono, ricordano.
Grazie a chi mi ha recensito, e vi invito a recensirmi, lasciarmi un commento, un consiglio, o due righe per farmi sapere se vi è piaciuta.

Grazie mille, 
@isabeckhtorres

   
 
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