FeFeRoNzA grazie del complimento. Spero comunque di non deluderti. Non ho intenzione di lasciarti a bocca asciutta per più di un giorno, tranquilla, almeno non morirai di curiosità. :-P
Clhoe non ti lascio coooosiiiiiiiii!!! Ehehe.. ecco il continuo. Spero ti piaccia, fammi sapere.
_BIGIA_ anche a te grazie per i complimenti. Mi hai riempito. Sono contenta che la fanfic ti piaccia. Continua a seguirmi, mi fa piacerissimo.
LittleBloodyMary mi lasci senza parole!! A momenti arrossisco. Sono strafelice che ti sia piaciuta in questo modo questa storia e che tu riesca a sentire tutte le emozioni che voglio scriverci. Non ho intenzione di lasciare la storia incompiuta, moooolltttooo lunga non lo so. Anche perchè fra un po' esce il questo libro, a fine ottobre. Continuerai lo stesso a leggere questa fic a quel punto?? PErò vista la tua promessa di commentare sempre... guarda che io ci credo sa!! Ehehehe.. comunque grazie tantissime!!!
Padfoot_07 (Syria) Mi definisci addirittura genio.. leggi i prossimi capitoli e vediamo se la penserai ancora così.. Lo spero non ho intenzione di deluderti.. eheheh. Spero che questo Edward continuerà a piacerti ancora, a me piace tantissimo!!! Alla prossima!;-D
Volevo ringraziare anche tutte le 14 persone che mi hanno messo tra i preferiti. Sono molto felice che mi leggiate.
Buona lettura!!!
Edward Cullen: You are my life.
-
Bella..- mentre allungava la mano verso di me le afferrai il polso e lo
spinsi
con calma verso il mio torace. Sapevo che quel tocco lieve e caldo mi
avrebbe
portato sull’orlo dell’abisso, ma almeno
l’avrebbe fatta felice. Non potevo
ignorare il bisogno che aveva di me.
“Sbagliato,
Cullen, sei tu che non puoi ignorare la voglia che hai di lei,
ammettilo”. Al
diavolo sì.. ero io che la desideravo da impazzire. E cosa
c’era di tanto
sbagliato se lasciavo che la mia futura moglie mi accarezzasse? Non
stavo
facendo nulla di male.
-
Sì?- mi rispose lei sussurrando con voce estasiata.
L’effetto che avevo su
Bella era sconvolgente, i battiti del suo cuore erano troppo veloci, il
sangue le
pulsava nelle vene a un ritmo forsennato e l’odore di donna
si faceva sempre
più forte..e buono. Deglutii, percepivo le reazioni del suo
corpo troppo
facilmente, era eccitata e io avevo coscienza solamente del suo profumo
meraviglioso,
saturava l’aria in modo troppo seducente.
“Cazzo”.
Dovevo pensare a qualunque cosa che non fosse quello che stava
succedendo.
-
Toccami..- le chiesi avidamente. No! Ero finito, spacciato. Avrei
dovuto
mordermi la lingua..
Fissai
intensamente la sua bocca rossa socchiudersi e riuscii a stento a
contenere la
voglia di attirarla a me e affondare i miei denti in quelle piccole
sporgenze
rosate. La guardai umettarsi le labbra con la lingua e mi accorsi di
aver
smesso di respirare.
“Errore
Edward, errore”. Spalancai gli occhi e non riuscii a
trattenere un ringhio, l’appetito
cominciava a distruggermi. E non era solo fame di sangue.
Bastava
così poco per farmi perdere il controllo con lei.. ma avevo
troppa paura di
farle del male, ero terrorizzato dalle mie stesse emozioni,
perciò ogni bacio,
ogni carezza, dovevo dosarla, controllarla, per lei, per noi.
Mi
premette le dita sul collo e tracciò una scia bruciante sul
mio petto. Con le
unghie disegnava cerchi concentrici e con i polpastrelli mi solleticava
la
pelle.. mi sentivo distrutto, debole, un mostro.
Come
potevo permetterle di rischiare così la sua vita? Egoista..
ero solo un
egoista.
Decisi
che poteva bastare così, per quel giorno si erano
già spinti troppo oltre.
“Ma
quale oltre, siete promessi sposi e non le hai neanche mai fatto
provare il
piacere di essere desiderata. L’hai rifiutata, delusa,
persino quando lei
tentava di sedurti”. Strinsi i denti, ora basta.
Il
suo profumo continuava a stordirmi, e io inspirai forte senza
accorgermi dei
suoi movimenti intorno a me. Mi ritrovai ad abbassare la testa alla
ricerca di
aria senza odore quando sentii le sue labbra poggiarsi sul mio ombelico
e
assaggiare il mio sapore con curiosità. La bestia in me
ululò vittoriosa.
“Afferrala,
baciala, avanti..lo sai..il suo sangue è tenero e
dolce..dissetati”. Rimasi
immobile contraendo ogni fibra del mio essere. Non volevo.
Avvertii
la lingua di Bella scivolare lungo il mio stomaco e fermarsi
all’altezza della
cinta che fermava i miei jeans. Una scossa elettrica mi percorse e mi
accorsi chiaramente
che i miei pantaloni si erano stretti all’altezza del
cavallo. Ero in suo
potere, ero suo. I sensi da vampiro si acuirono e preso
dall’eccitazione e
dalla frenesia affondai il viso tra i suoi capelli attirandola a me,
forse con
troppa forza, cominciando a strofinare le mie labbra sul suo collo,
così
morbido e invitante. Mi inebriava l’idea che lei potesse
morire mentre io la
possedevo, vederla gemere di piacere mentre le toglievo la vita.
“Fermati..
senza di lei non avrebbe senso continuare a vivere”.
Mi
gettai lontano, così velocemente che con molta
probabilità avrebbe impiegato
qualche secondo per accorgersene. Il mio corpo era scattato
istintivamente
prima che potessi commettere qualcosa di cui poi mi sarei amaramente
pentito.
Le voltavo le spalle in piedi di fronte alla porta, i pugni chiusi, le
labbra
serrate. Le tempie mi dolevano per lo sforzo di resistere e cercai di
ricominciare a respirare. Non potevo, non dovevo..
-
Edward?- “Non mi chiamare, sta lontana!”. Soffocai
un urlo e gemetti di
frustrazione.
-
Non volevo perdonami.. scusa- Un attimo ancora e tutto sarebbe passato,
una
manciata di secondi e avrei potuto consolarla.
Riuscii
poco dopo a calmarmi e il panico mi sommerse. Cosa avrei letto nei suoi
occhi? Disprezzo,
paura?
-
Dimmi che stai bene, ti prego. Edward..- Rimasi scioccato da quello che
stava
dicendo, ma ormai non dovevo esserne più stupito. Lei non
aveva paura di me,
lei era terrorizzata per me.
-
Bella, calmati va tutto bene-. Cercai di rassicurarla, ma ero ancora
lontano.
Non mi fidavo di me.
-
Posso avvicinarmi?- Mi chiese timidamente.
-
No! Lascia che mi calmi- risposi fin troppo duramente.
Quando
i suoi singhiozzi mi giunsero alle orecchie, mi augurai ogni male
possibile.
Non lo meritava, non Bella, sempre così deliziosa e
gradevole. Quando decisi
che il mio autocontrollo non correva più pericoli le corsi
accanto e la presi
tra le braccia.
-
Bella.. Bella.. perdonami, non dovevo- la cullai mentre le lacrime le
scorrevano ancora sulle guance. Mi bagnò il petto, ma non ci
feci troppo caso.
-
E’ colpa mia. Tu mi avevi avvertito, come sempre hai ragione,
amore- mi inondò
di parole, ormai sull’orlo di una crisi d’ansia.
Amore,
quella parola mi riempì il cuore di gioia a tenerezza. La
circondai
completamente e mi sedetti sul letto con lei.
-
Ti amo, Bella. Smettila di tormentarti, sono qui con te-. Le baciai la
fronte,
le accarezzai delicatamente i capelli e le sorrisi dolcemente.
“
E’ così fragile, così
piccola”.
-
Ti va se mi metto il pigiama e andiamo a dormire?- mi disse tra le
lacrime,
guardandomi speranzosa.
-
Vai, Bimba. Ti aspetto qui- Si alzò di corsa e si chiuse in
bagno.
Sospirai,
quel giorno non ne avevo fatta una giusta e Bella aveva sofferto.
Recuperai in
fretta la mia maglia e la indossai velocemente, cercando di non pensare
a
quello che era avvenuto pochi momenti prima. Comunque non riuscii a
trattenere
un fremito.
Le
rimboccai così le coperte e mi infilai in attesa sotto il
copriletto. Per ma
faceva maledettamente caldo, ma per lei siccome io ero ghiaccio
vivente, era la
giusta temperatura. Non
potevo
permetterle di ammalarsi.
“
Stai ricominciando, sei troppo apprensivo, peggio di un
padre”.
La
porta si aprì e un fagotto di color rosa antico si
avventò su di me ridendo.
-
Cosa abbiamo qui? Fa un
po’vedere? Un
nuovo pigiama- storse la bocca e io scoppiai a ridere.
-
Renèe..- non ne capivo il motivo.
-
Ha paura che mi riempia il guardaroba di roba per sedurti prima del
matrimonio-. La guardai sconvolto. Sua madre era peggio di me.
-
Le ho detto che non doveva preoccuparsi, che tu sei irremovibile e che
noi
abbiamo deciso di fare le cose per tappe, ma non
c’è stato verso di farla
ragionare-. Mi fissò,e pronunciata quella frase
arrossì fino alla radice dei
capelli.
Le
scompigliai quella massa setosa e la feci stendere. – Su
è ora di dormire, è
già molto tardi-. “E poi domani dovremo affrontare
tuo padre”. Pensai..Charlie infatti
non era molto felice di quello che mi aveva visto fare, avremmo dovuto
trovare
un’ottima spiegazione.
Mi
distesi al suo fianco abbracciandola e spensi la luce per accertarmi
che lei si
addormentasse, finalmente potevo rilassarmi anche io.
-
Edward?- mi chiamò dopo pochi secondi.
-
Dormi, Bella. Domani ti aspetta una giornata pesante-. Le intimai io,
preso da
una strana sensazione.
-
Posso farti una domanda?- posò la fronte sul mio petto e
attese che io
rispondessi.
-
Spara-. Ero di nuovo teso.
Mi
baciò lievemente il petto, ormai coperto, timorosa
– Cosa c’è stato di
sbagliato in quello che ho fatto.. emh.. diciamo prima? Non
è stato piacevole?-.
La strinsi ancora di più, la sua innocenza mi lasciava senza
parole.
-
Ecco..- la sentii afferrare la mia t-shirt e stropicciarla con le mani.
“Dille
la verità”. Dentro di me sapevo che era la cosa
giusta da fare.
-
Mi hai fatto impazzire-. Già, forse era un po’
riduttivo, ma.. era così.
Ridacchiò emozionata.. il suo cuore aveva ripreso a battere
più veloce del
normale. E io faticavo di nuovo a non lasciarmi prendere
dall’istinto di vedere
fino a che punto riuscissi a far correre il suo sangue, volevo farle
provare
ciò che aveva fatto a me.
-
Spiegami..- alzò il viso cercando il mio nel buio.
-
Non so, è difficile- troppo difficile.. o forse no. Il mio
cervello correva veloce,
immaginai esattamente come farle capire cosa avessi provato.
-
Prova..dai- mi disse.
Le
mie mani scattarono prima che potessi riuscire a razionalizzare
ciò che stava
per succedere. Le afferrai il bacino e mi mossi sotto le coperte. Alzai
leggermente la felpa del suo pigiama scoprendole la pancia e avvicinai
lentamente la testa al suo ombelico. Si era irrigidita completamente,
forse per
timore, ma decisi lo stesso di proseguire: posai le mie labbra su
quella
piccola sporgenza.
Il
profumo di lei tornò a colpirmi come uno schiaffo, e la
fonte di quell’odore
ora era troppo vicina perché potessi pensare lucidamente.
Mossi il naso
istintivamente verso la sua femminilità.
“
Deve avere un sapore fantastico”. Il vampiro in me si era
risvegliato.
Bella
gemette e tremò tutta. “Ho vinto”,
sorrisi alla sua reazione. Cominciai a far
scorrere la lingua sulla sua pancia, fino ad arrivare
all’attaccatura delle
mutandine.
-
Ed..Edward- sussurrò Bella in preda ai fremiti. La sua voce
era roca e lei faticava
a respirare normalmente. Strinse le gambe in modo spasmodico, ma io non
potevo
non sentire l’odore del suo umore caldo scivolare verso di me
e chiedermi di
darle sollievo.
“Sto
si nuovo impazzendo, devo cercare di controllarmi”. Chiusi
gli occhi e scivolai
fuori dalle coperte per riprendere il controllo delle mie
facoltà mentali. Mi
ritrovai di nuovo ad abbracciarla come prima e ci volle un
po’ perché entrambi
ci potessimo riprendere.
-
Scu..- stavo per pronunciare quella parola, perché sapevo di
aver esagerato.
Ma
lei mi tappò la bocca immediatamente e scosse la testa
nell’oscurità.
-
No, non ci credo che tu hai provato quello che hai fatto provare a me
ora- mi
disse.
-
E’ così- le confessai.
-
E’ bellissimo-. Per la prima volta in tutta la mia vita di
vampiro, l’orgoglio
maschile mi invase inaspettatamente.
“
Imbecille”. Mi dissi mentalmente.
Si
sistemò meglio vicino a me, ormai ancora poco e si sarebbe
addormentata.
-
Il tuo corpo è così bello..e hai un sapore
fantastico- mi sussurrò appena prima
di perdere coscienza. Ormai non ci sarebbe stato più modo di
calmarmi, addio
notte rilassata e tranquilla.